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3326.- Il sogno dei buoni, troppo buoni.

Prof Sinagra: “L’ora è solenne”

ImolaOggi, , CRONACA, NEWS

Augusto Sinagra – In questo momento Radio Italia Libera comunica che una Giunta Militare composta dai Capi di Stato Maggiore delle quattro Armi, presieduta dal Capo di Stato Maggiore Generale della Difesa, ha assunto il Governo della Nazione.
Il Capo dello Stato, l’Avv. Giuseppe Conte e l’intero governo sono stati posti agli arresti domiciliari.
Stasera alle 20.00 lo speaker della Giunta Militare darà notizia alla Nazione.
Non vi sono proteste di piazza e la vita scorre regolarmente.
La televisione è stata militarizzata. I giornali saranno sottoposti a censura nel senso che devono diffondere notizie vere.
Il Parlamento è stato chiuso. Le Prefetture sono occupate militarmente in tutte le Province.
La Giunta esclude qualsiasi normativa di stato d’assedio o di guerra. Viene applicata la legislazione in vigore anche se gli Uffici giudiziari sono stati chiusi e riapriranno il 30 settembre. Questo periodo di tempo viene calcolato per i termini processuali.
La Borsa è momentaneamente chiusa. Le Banche sono tutte nazionalizzate ma continuano normalmente il loro lavoro.

In attesa di decisioni organiche viene sospesa la circolazione dell’euro, convertibile in banca nella nuova moneta nazionale “Liritalia”, in esercizio della piena sovranità monetaria.
Le consultazioni regionali e referendarie si terranno alle date già fissate.

Nei giorni 2 e 3 novembre si svolgeranno elezioni politiche generali con la partecipazione di tutti i Partiti meno i 5 Stelle perché, come si apprende da fonte militare, ritenuti troppo stupidi.

Il Secondo, Sesto e Settimo Corpo d’Armata presidia i confini orientali e occidentali. Il ricostituito Corpo dei Cacciatori delle Alpi vigila la corona alpina.
Tutti i porti sono chiusi e gli aeroporti sono gestiti dalla Autorità militare. La circolazione dall’estero e verso l’estero è consentita. Sono momentaneamente soppressi i treni a percorrenza nazionale. Funzionano quelli a percorrenza intraregionale.

La Giunta Militare ha denunciato il Concordato con la Chiesa cattolica e ha confermato tutti gli Accordi internazionali di cui è parte l’Italia. Si attendono decisioni circa la UE.
Reparti di Bersaglieri, memori del 20 settembre 1870, circondano il territorio dello Stato Città del Vaticano, non per impedire la fuga del Papa ma per impedire che egli entri in territorio italiano e soprattutto che parli.

Navi da battaglia, pronte al combattimento e coadiuvate da Pattugliatori di Altura bloccano le coste libiche e tunisine.
L’VIII Corpo di Armata è in partenza per la Libia. Navi da combattimento vigilano in Adriatico ai limiti delle acque territoriali, dinanzi alle Città di Pola, Fiume, Zara, Spalato, fino a Ragusa di Dalmazia.
Tra i primi provvedimenti della Giunta Militare vi è l’abolizione del reddito di cittadinanza e la esplicita dichiarazione di guerra alla povertà.

È stata ripristinata la leva militare obbligatoria.
Pochi gli arresti effettuati e limitati a pochi personaggi pericolosi.
Il comico genovese si trova ristretto a Marassi.

I circa 400 mafiosi scarcerati sono stati tutti ricondotti in carcere in regime di 41bis.
Tutti i DPCM emanati fino ad ora sono stati abrogati. Le cd Task Forces dissolte. La magistratura militare indaga sulle falsità e gli abusi commessi con la scusa dell’epidemia.
Per la verità, non è vero niente, ma sono certo che chi ha letto ne avrà avuto piacere.
Personalmente, mutuando e adattando un verso di Guido Gozzano, mi limito a dire che “Non amo che le cose che potrebbero essere ma che ancora non sono”.

AUGUSTO SINAGRA

2523.- LE POLIZIE: “IN EUROPA STA CROLLANDO LA COESIONE SOCIALE”di Maurizio Blondet

Commento migliore di questi tweet all’articolo di Maurizio Blondet non viene alla mente per descrivere la frattura fra Stati e popoli europei, una frattura tutt’altro che casuale, anzi voluta. La delegittimazione dello Stato si avvale di personaggi che sparano una cavolata al giorno. L’informazione servile fa il resto, amplificandone le cavolate.

Mario Donnini
Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia” recita l’art. 1, 1 comma, della legge cardine sull’istituto dell’adozione in Italia, la l. n. 184/1983.
Gilets Jaunes.
38°sabato. Un anziano soffocato dai lacrimogeni chiedeva soccorso. Strangolato!!!! spogliato e gettato contro un cassonetto! I selvaggi di Macron, più sanguinari delle belve affamate. Questa non è Police. Questa non è la Francia e non è Europa. To nie jest Francja!To nie jest UE!
Mario Donnini
Il Ministro Trenta ordina alla Marina Militare di scortare Open Arms. Ma che è il capo della Marina ? Ricominciano gli sbarchi in Italia
Mario Donnini
Chi fa a pezzi lo Stato la fa franca, ma un Tenente di Vascello pilota della Marina Militare è colpevole del reato di vilipendio della Repubblica, aggravato e è condannato alla pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione militare. perché,sui marò, su FB, aveva esagerato con «Stato di m..rda».
Mario Donnini
I 5 Stelle,nell’ufficio di presidenza della Commissione di BIBBIANO partiranno da Adamo ed Eva. Puntano a perdere tempo ascoltando da subito soggetti scarsamente toccati dall’inchiesta. In questo modo,del resto,svolgono la loro funzione: Aiutare il loro Pd ad insabbiare il caso.
Barbara t.lameduck
Sempre più mi giungono testimonianze di fatti accaduti in Emilia Romagna legati a servizi sociali e sottrazione di minori. Bambini portati via ad amministratori avversari come arma di ricatto? Chi di dovere dovrebbe indagare sulla veridicità di queste ipotesi sconvolgenti.
Giank-deR
Ecco la verità di un’operatrice sul movimento migratorio: “I migranti economici, vengono qua con l’inganno. Credono ci sia lavoro, quando si accorgono che non è così, non sanno più come tornare a casa, visto che hanno già investito i loro soldi. Sono una bomba ad orologeria”
adry.w #SalviniItaliaConTe
“Dai giudici di Bologna altra sentenza a favore degli immigrati, nonostante il ricorso del mio Ministero: il prossimo governo dovrà fare una vera Riforma della Giustizia, non viviamo in una “repubblica giudiziaria”.
Mario Donnini
L’indipendenza dell’Ordine Giudiziario è stata intaccata, profondamente,dai reati rivelati dall’inchiesta di Perugia perché sono emersi reati sistemici, non addebitabili soltanto a singoli giudici, che, addirittura,ieri,avrebbero trovato un facilitatore nel Presidente Napolitano.
Mario Donnini
L’instaurazione, attraverso l’Ordine Giudiziario, di un assetto di potere alternativo a quelli democraticamente costituiti è eversione? La risposta, signor Presidente della Repubblica e del C.S.M. è Sì!!!
Mario Donnini
Attendevamo e auspichiamo, ancora, lo scioglimento di questo CSM, che era tenuto a garantire, anzitutto, la sua indipendenza dai poteri legislativo ed esecutivo dell’ordinamento. Perciò, viene definito,organo di autogoverno della magistratura.
Cesare Sacchetti
Non sarei sorpreso se in questi giorni uscissero altri fatti compromettenti su Mattarella nello scandalo CSM. Se Trump ha deciso di avere un governo monocolore Lega per abbattere l’UE franco-tedesca, potrebbero arrivare siluri contro il Colle che trama per un governo pro-UE.
Cesare Sacchetti
Rino Formica: “o c’è la soluzione democratica, o c’è la guerra civile.” I globalisti sono pronti a una guerra civile pur di impedire che il Paese torni sovrano. I globalisti sono la più grave minaccia contro l’ordinamento democratico.
Mario Donnini
C’è bisogno di una Costituente. È incomprensibile come un presidente eletto da una maggioranza non più votata dagli elettori possa restare in carica sette anni e seguitare,non solo una politica rifiutata ma, addirittura,avversa alla Costituzione. Se non è democrazia, è dittatura.
Mario Donnini
Senza costituzionalizzare principi di onestà, trasparenza,alternanza per i partiti, non se ne esce fuori.
Mario Donnini
Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia” recita l’art. 1, 1 comma, della legge cardine sull’istituto dell’adozione in Italia, la l. n. 184/1983.
Mario Donnini
Chi fa a pezzi lo Stato la fa franca, ma un Tenente di Vascello pilota della Marina Militare è colpevole del reato di vilipendio della Repubblica, aggravato e è condannato alla pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione militare. perché,sui marò, su FB, aveva esagerato con «Stato di m..rda».
Giank-deR
Ecco la verità di un’operatrice sul movimento migratorio: “I migranti economici, vengono qua con l’inganno. Credono ci sia lavoro, quando si accorgono che non è così, non sanno più come tornare a casa, visto che hanno già investito i loro soldi. Sono una bomba ad orologeria”
adry.w #SalviniItaliaConTe
“Dai giudici di Bologna altra sentenza a favore degli immigrati, nonostante il ricorso del mio Ministero: il prossimo governo dovrà fare una vera Riforma della Giustizia, non viviamo in una “repubblica giudiziaria”.
Mario Donnini
L’instaurazione, attraverso l’Ordine Giudiziario, di un assetto di potere alternativo a quelli democraticamente costituiti è eversione? La risposta, signor Presidente della Repubblica e del C.S.M. è Sì!!! A rigor di logica,di etica e a parere nostro,avrebbe dovuto,prioritariamente,sciogliere questo CSM,come suo presidente;immediatamente dopo, dare le dimissioni da presidente dell’istituzione,finanche, dalla Presidenza della Repubblica.
Cesare Sacchetti
Non sarei sorpreso se in questi giorni uscissero altri fatti compromettenti su Mattarella nello scandalo CSM. Se Trump ha deciso di avere un governo monocolore Lega per abbattere l’UE franco-tedesca, potrebbero arrivare siluri contro il Colle che trama per un governo pro-UE.
Cesare Sacchetti
Rino Formica: “o c’è la soluzione democratica, o c’è la guerra civile.” I globalisti sono pronti a una guerra civile pur di impedire che il Paese torni sovrano. I globalisti sono la più grave minaccia contro l’ordinamento democratico.
Mario Donnini
C’è bisogno di una Costituente. È incomprensibile come un presidente eletto da una maggioranza non più votata dagli elettori possa restare in carica sette anni e seguitare,non solo una politica rifiutata ma, addirittura,avversa alla Costituzione. Se non è democrazia, è dittatura.
Senza costituzionalizzare principi di onestà, trasparenza,alternanza per i partiti, non se ne esce fuori.
Mario Donnini
Accade sotto di Lei e con Lei,Presidente Mattarella: La cessione della sovranità e a un non stato, senza la partecipazione del popolo sovrano, l’instaurazione attraverso l’Ordine Giudiziario di un assetto di potere alternativo a quelli democraticamente costituiti sono eversione?
È lo stato che si condanna, non solo un partito. E “lui” lo sa. Dopo l’e v e r s i o n e del C.S.M., curata rimescolandone i numeri, mi aspetto che ai bimbi strappati alle madri e sodomizzati sia prescritta una pomata. Finchè non si metterà mano alla zavorra del paese costituita da una magistratura politicizzata che non risponde del proprio operato a nessuno fuorchè a se stessa tutti i più gravosi problemi rimarranno sul “tavolo” .
La ragazza che ha “sfidato Putin” leggendo la costituzione è stata arrestata. Questa invece è Fiorina, una ragazza francese che ha sfidato Macron: si è beccata un proiettile di gomma che le ha fatto perdere un occhio

Maurizio Blondet: LE POLIZIE: “IN EUROPA STA CROLLANDO LA COESIONE SOCIALE”

“Non si moltiplicano solo le aggressioni  contro la polizia, ma anche quelli contro insegnanti, vigili del fuoco, volontari soccorritori….Una parte significativa della popolazione disprezza lo Stato. Viene meno la coesione sociale”.  Così il Reiner Wendt, il presidente del sindacato federale tedesco di polizia, in una inquietante intervista esclusiva al Deutsche W.N.

Nell’ultimo anno, sono state  38 mila le aggressioni contro   la polizia…esordisce l’intervistatore. E Wendt:

“La portata del fenomeno è molto più grande dell’aggressività  contro i poliziotti. Vi  è una incredibile intensità di violenza anche  contro i soccorritori, i pompieri che accorrono; e contro gli insegnanti ed altri gruppi che sono importanti colonne della coesione sociale.  Le persone che operano per  qualcosa attinente al bene comune incontrano tutte questo problema. E non c’è solo una prontezza a  ricorrere alla violenza, ma un vero disprezzo dello Stato. E per inciso,  non c’è uno strato  sociale specifico  tipicamente colpevole …tutte le classi   sociali”.

Come si spiega questo?

“Da un lato c’è una  radicalizzazione del linguaggio, della polemica politica,   i discorsi d’odio, che influenza tutti e predispone alle  vie di  fatto.  Ma dall’altra parte  è che le persone sono arrabbiate con le elites, da   cui non si vedono più rappresentate.  I  politici  che predicano misure ecologiche contro l’inquinamento, mentre loro sono utenti continui di aerei; quelli che consigliano l’acqua e bevono il  vino. I cittadini si aspettano che i valori dichiarati e legiferati dai politici siano vissuti. Altrimenti c’è questa perdita di fiducia nelle autorità  sociali di questo paese.

MA poi Wendt va più a fondo.

“Quando anni fa ho detto che abbiamo bisogno di uno Stato forte, sono stato pubblicamente e severamente criticato. Oggi si teorizza e  glorifica lo stato minimo  –  lo si è applicato. Fino al punto che ci si deve ormai domandare: cosa vale lo Stato, per noi? Vale la pena mettersi al servizio del pubblico?

Per esempio:

“Siamo un paese economicamente forte, ma il numero dei volontari (no-profit) cala continuamente.  Pochissime persone fanno volontariato qui, e ancora calano.  La rottura della coesione sociale crea gruppi singoli con interessi individuali, che non vogliono avere  a che fare l’uno con l’altro. Le  persone sono minacciate dal declino sociale, c’è  il precariato…”

E questo fa crescere la rabbia?

“Il ritirarsi dello Stato dai suoi compiti originari  ha lasciato un segno già devastante,  per cui  molte persone si sentono abbandonate: Io non capisco,ad  esempio, perché i servizi d’interesse generale debbano essere lasciati al mercato. La teoria secondo cui il mercato regola tutto al meglio non si è concretizzata. Perché  persone bisognose di cure e assistenza in questo paese  debbono essere  soggette  a  meccanismi di mercato   basati sul profitto?   Le persone bisognose e di cure e assistenza vengono trattate come clienti.  Nella  Agenzia Federale per l’Impiego le persone disoccupate sono definite appunto  “clienti”:  l’uso  dei termini è rivelatore.  Lo Stato non è un’azienda e  i cittadini non sono clienti,   ma portatori in quanto cittadini di diritti fondamentali”.

Pochissimo Wendt dice  dei migranti etnici e clandestini,  e dei problemi che creano: il politicamente corretto richiede questo  tributo da parte  di un poliziotto.  Cita “la crisi dei  rifugiati del 2015”  per  dire che “lì abbiamo visto” che le frontiere esterne della UE non sono sicure, come ci avevano assicurato.

Ma è indicativa  la denuncia di un clima di rabbia e di violenza che monta, e che un poliziotto ne indichi la causa di fondo nello “stato minimo” che si  ha disertato dai suoi compiti sociali, insomma nel capitalismo terminale e austeritario adottato da Berlino –  per cui la gente – non solo gli etnicamente diversi , ma i tedeschi si capisce si sentono abbandonati .

Francia: “La gente non vuol più vivere insieme”

Ciò che ancor più colpisce, è che l’allarme del funzionario di polizia  germanico Wendt somiglia a  quello che lanciò,  il 3 ottobre 2018,  Gérard  Collomb, il ministro dell’Interno di Macron, nel dare le dimissioni dopo soli pochi mesi di carica. “Oggi”; disse, “si vive ancora fianco a fianco. Ma temo che domani vivremo faccia a faccia – uno contro l’altro”.

Andò  fino a evocare la guerra civile.  “Sono andato  nei quartieri Nord di Marsiglia, al Mirail di Tolosa, a Parigi..La situazione è del tutto degradata”. Anche lì una violenza che rivela un fondamentale disprezzo per lo Stato.  “E’  la legge del più  forte ad imporsi, i narcotrafficanti, gli  islamisti radicali, che hanno preso il posto della Repubblica” –  “Delle comunità  in Francia si affrontano, e  in modo sempre più violento .  Da  qui a 5 anni, la situazione potrebbe diventare irreversibile.   Abbiamo  cinque, sei anni per scongiurare il peggio. Poi…”.

Poche settimane dopo, cominciava il movimento dei Gilet Gialli. Quella “Francia periferica” e  “abbandonata” dallo Stato che, per essere bianca e anziana,  non merita l’attenzione e il rispetto che si dedicano agli etnici.

E’ un sintomo ed una conseguenza di questo disprezzo dello stato che frattura la società con rabbia,  anche  il gran numero di suicidi fra ii poliziotti francesi:  47 da inizio anno.

(Qui sotto, a  Parigi,  una manifstazione non autorizzata di familiari di  poliziotti per recòlamare dagli Interni “una vera rispostadi fronbte ai  47 suicidi di quest’anno”)

🇫🇷

 Manifestation de colère : rassemblement non déclaré de dizaines de familles de #policiers devant les portes du ministère de l’intérieur pour demander à #Castaner une rencontre & une vraie réponse face aux 47 suicides dans la #police#suicide pic.twitter.com/G6ZNDB6yHs

— La Plume Libre (@LPLdirect) August 16, 2019

Anche in Italia  ondata di suicidi in divisa

Ma qui  in Italia?  Mentre finisco di scrivere questo articolo, un amico mi gira un comunicato del  SIULM

basta!

“Mentre stiamo cercando conferme su una CASO ODIERNO di tentato suicidio di un carabiniere, ricoverato in gravi condizioni in un ospedale lombardo, il SIULM ritiene doveroso diramare il seguente COMUNICATO : ” IL SIULM – Sindacato Interforze – dopo aver appreso con sconcerto, ancora, di due casi di suicidio di cittadini in uniforme avvenuti ieri 15 Agosto denuncia che I suicidi dei cittadini appartenenti a ff.aa./ff.pp. sono ben 35 da inizio anno ! una mattanza nel silenzio più assordante delle istituzioni che sembrano assuefatte a queste tragedie . Una così alta percentuale di suicidi, nonostante i severi test psico-attitudinali d’ingresso nei corpi militari e di polizia, addirittura doppia rispetto alla media nazionale, non allarma nessuno ? Anzi, ci sono poteri forti che hanno ostacolato in vari modi la legge in discussione in Parlamento che dovrebbe riconoscere vere tutele dignità e diritti sindacali al comparto militare. Chiunque sappia come è fatta la vita militare sa bene che il malessere passa anche dai diritti violati . Chiediamo una commissione di inchiesta politica e soprattutto un osservatorio permanente , con la partecipazione dei sindacati militari, che si occupi di tutti i casi occorsi ed a 360° . I militari sono senza una vera rappresentanza, non possono restarlo ancora a lungo, è ora di agire ” .

RIEPILOGO DEGLI EVENTI SUICIDARI A PARTIRE DAL 01 GENNAIO 2019, DISTINTI PER DATA, LUOGO E CORPO/ARMA DI APPARTENENZA: 1) 5 gennaio San Vittore polizia penitenziaria; 2) 10 gennaio Padova polizia di Stato; 3) 27 gennaio Foggia polizia ferrovia; 4) 4 febbraio San vittore polizia penitenziaria; 5) 6 febbraio Campobasso carabinieri; 6) 5 febbraio Torino caporalmaggiore esercito; 7) 17 febbraio Sanremo Valle Armenia polizia penitenziaria; 8) 22 febbraio Cuneo polizia penitenziaria; 9) 11 marzo Clusone (Bergamo) maresciallo carabinieri (L.L.); 10) 11 marzo Bergamo polizia locale (F.B.); 11) 20 marzo Milano (caserma Coretto) Carabiniere; 12) 28 marzo Chieti polizia; 13) 29 marzo Caltanissetta polizia; 14) 4 aprile Firenze polizia; 15) 9 aprile L’Aquila polizia; 16) 27 aprile Catanzaro polizia penitenziaria; 17) 28 aprile Ragusa polizia; 18) 28 aprile Pisa polizia penitenziaria; 19) 1 maggio Vigevano finanziere; 20) 8 maggio Perugia, carabinieri forestale; 21) 13 maggio Desio polizia; 22) 27 maggio via Gazzanise militare aeronautica; 23) 5 giugno Chiaromonte (Potenza) carabinieri forestale; 24) 18 giugno Milano polizia locale; 25) 20 giugno Imperia carabinieri; 26) 10 luglio Sardegna polizia penitenziaria; 27) 30 giugno Marliana (Pistoia) carabiniere forestale; 28) 6 luglio Foligno carabinieri; 29) 11 luglio Bologna polizia penitenziaria; 30) 17 luglio Asti carabinieri; 31) 29 giugno Trieste polizia ferroviaria; 32) 11 agosto Follonica carabinieri; 33) 10 agosto Taranto marina militare; 34) 15 agosto Palermo polizia; 35) 15 agosto Pinerolo caporalmaggiore degli alpini. Per i dati sopra elencati ringraziamo l’amico Cleto IAFRATE AMMINISTRATORE DEL GRUPPO O.S.D. (OSSERVATORIO SUICIDI IN DIVISA) e componente del sindacato SIM Guardia di Finanza .

Dovunque in Europa, per l’imposizione rigorosa del  “mercato”, s’è rotto quel fondamentale  “rapporto  di simpatia fra governanti e governati” che (come notò Sun Yat-sen,  il fondatore della Cina moderna), è la forza implicita e non dichiarat delle società occidentali.

Rabbia e disprezzo  verso uno Stato che ha abbandonato i suoi doveri verso la cittadinanza, si scaricano primariamente, come violenza e  privazione di stima sociale, contro quelli che lo  incarnano in quanto ne portano una divisa  – e sono loro a pagare il tragico prezzo della pressione psichica e delegittimazione  morale del collasso del vivere insieme,  essi stessi sentendosi abbandonati dai politici e dai giudici, chepalesemente “stanno col nemico”.   Nell’imminenza della Grande Ricaduta in Depressione,  questa è  la situazione delle forze  dell’Ordine in Europa.

2406.- PRESIDENTE, MATTARELLA, DEVE DIMETTERSI !

In casa di Palamara fascicoli processuali non assegnati a lui “udienza da non fissare” e il Capo del C.S.M. svicola, annunciando nuove elezioni di “nuovi” consiglieri. Leggo: “Perquisizioni – In casa di Palamara fascicoli processuali non assegnati a lui con una nota “udienza da non fissare”. Da quanto tempo andava avanti questa specie di “giustizia”? Cosa aspetta Mattarella a ordinare la revisione dei processi?” No, non può bastare. Mattarella deve fare di più. Rispetto le istituzioni che mi rispettano perché la prima istituzione siamo noi. Lo afferma la Costituzione all’art. 1. Il Capo dello Stato non è un re, non è insostituibile; ma è un rappresentante e un garante.

MATTARELLA DEVE DARE LE DIMISSIONI, in attesa che si stabilisca se è stato inetto o connivente o, peggio, al vertice di questo sistema nauseabondo. DITEMI? È questa l’Italia della Resistenza? Massimo rispetto per le istituzioni; ma se, per prime, rispettano se stesse. In un Ordinamento democratico, il Presidente MATTARELLA DEVE DARE LE DIMISSIONI. Cittadini, di ogni partito o fazione, DITEMI? È questa l’Italia che vogliamo?

Luca Palamara, magistrato, già membro del Consiglio Superiore della Magistratura ed ex presidente dell’Anm, l’associazione cui aderisce la maggioranza dei magistrati.
Nove anni di Napolitano, sette di Mattarella: 16 anni di presidenti della Repubblica che è impossibile collocare al di sopra delle parti. Dopotutto, Benito Mussolini fu a capo soltanto del Governo, per 22 anni, ma il Capo dello Stato era il re.

DALLA STAMPA:

IMOLAOGGI: Luca Palamara è un magistrato, già membro del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm, l’organo costituzionale di autogoverno presieduto dal presidente della Repubblica ) ed ex presidente dell’Anm, l’associazione cui aderisce la maggioranza dei magistrati. Sostituto procuratore a Roma, è indagato dalla Procura di Perugia per corruzione in atti giudiziari. L’inchiesta, che si è avvalsa della legge cosiddetta “Spazzacorrotti”, ha messo in campo anche un virus-spia che ha infettato il cellulare di Palamara consentendo di captare le sue conversazioni. E portando alla luce un centro di potere esterno/interno al Csm che di fatto provava a disegnare la mappa giudiziaria del Paese.

Come si dice in questi casi, il Csm, competente in tema di assunzioni, trasferimenti, promozioni e misure disciplinari nei confronti dei magistrati, è nella bufera. Dalle immancabili cene romane finite all’orecchio degli inquirenti è emerso un quadro certo non nuovo per l’Italia delle trame a cavallo tra magistratura e politica. Ma non per questo il caso è meno grave.
Anzi, un dettaglio (non captato via smartphone) deve far riflettere. Quello che risalta dalla perquisizione nell’abitazione di Palamara, dove sono stati sequestrati diversi fascicoli processuali di cui l’ex presidente dell’Anm non era titolare. Con tanto però di appunti dello stesso Palamara su processi in corso in Tribunale e Corte d’appello: “udienza da non fissare”, è scritto in una nota.

Dunque ci sono fascicoli processuali (e questo è un fatto) che non dovevano stare a casa Palamara, magistrato non competente che però si muove come una sorta di “smistatore” del traffico giudiziario. «Io non facevo poi nulla», si è difeso, e si vedrà quanto reggerà quest’affermazione. Però quelle carte non dovevano stare a casa sua. Chi le ha passate, e per conto di chi il magistrato forniva i suoi suggerimenti e accendeva il semaforo rosso o verde?

I tempi, le riforme che tardano, la giustizia inefficiente. Un sistema con troppi buchi e anomalie. Poi, non meravigliamoci se a casa di un magistrato succede quello che succede.

www.ilsole24ore.com

C’era anche Ermini (vicepresidente del Csm – Pd) ai vertici segreti per gestire le nomine nelle Procure.

Csm, si dimette anche Cartoni: “ero all’incontro con Lotti ma dormivo sul divano”

CRONACANEWSsabato, 15, giugno, 2019

     

Agenpress – Un altro togato del Csm coinvolto nella riunione con Luca Palamara e Luca Lotti sulla nomina del procuratore di Roma ha presentato le dimissioni: è Corrado Cartonidi Magistratura Indipendente e che prima di entrare nell’organismo di autogoverno della magistratura era giudice a Roma.

“Ho rassegnato stamattina le dimissioni da Consigliere del Csm non per ammissione di responsabilità, ma per senso delle istituzioni Non mi è stato consentito di difendermi, e lo farò nel procedimento disciplinare. Preciso che non ho mai parlato di nomine, come erroneamente oggi mi attribuisce un quotidiano”, scrive il magistrato nella lettera in cui annuncia le dimissioni. “Non ho mai parlato di nomine”, le dimissioni sono state date per “senso delle istituzioni”, scrive. “Dormivo. Eravamo stati a cena con Cosimo Ferri e altri colleghi. Poi lui aveva detto perché non venite in albergo da me che dopo viene anche un altro consigliere del Csm. Ma nessuno di noi sapeva che sarebbe arrivato Lotti. Ci siamo accomodati su un divano e, vabbè, mi ero addormentato. Infatti Ferri lo dice: si è svegliato Corrado“.

Cartoni si riferisce a quello che a ilfattoquotidiano.it aveva definito come “casuale” l’incontro con l’ex ministro Luca Lotti e l’ex leader di Magistratura Indipendente (la sua stessa corrente) Cosimo Maria Ferri. Prima di un’assemblea di MI, Cartoni aveva detto che quella di Lotti era stata “sostanzialmente” un’imboscata.

Vedere Lotti, ha aggiunto Cartoni, “mi è sembrato improprio, ma strano no perché quando abbiamo dovuto votare il vicepresidente, Benedetti perse per due voti, noi portammo Ermini che vinse per 13 a 11. Le trattative furono impegnative. E che Lotti fosse tra i protagonisti non glielo posso smentire”, dice l’ormai ex consigliere. Per poi smentire le parole che gli ha accreditato il quotidiano di via Solferino: “Non ho mai parlato di nomine”, le dimissioni sono state date per “senso delle istituzioni”.

“Ho rassegnato stamattina le dimissioni da Consigliere del Csm – scrive Cartoni – non per ammissione di responsabilità, ma per senso delle istituzioni Non mi è stato consentito di difendermi, e lo farò nel procedimento disciplinare. Preciso che non ho mai parlato di nomine, come erroneamente oggi mi attribuisce un quotidiano”. Cartoni ringrazia “le centinaia di colleghi che, silenziosi, in questi giorni tremendi mi hanno manifestato la loro stima ed il loro affetto”. E augura “buon lavoro” ai colleghi consiglieri e a chi subentrerà. agenpress.it

”Lotti voleva silurare il pm che indagava sulla famiglia Renzi”

Posted: 13 giugno 2019 

Luca Lotti voleva silurare il pm che indagava sulla famiglia Renzi. E’ l’elemento che emerge dall’inchiesta di Perugia, contenuto in un servizio pubblicato dalla ‘Verità’, da cui risulta che l’ex ministro si rivolse al consigliere del Csm Luca Palamara per allontanare da Firenze Giuseppe Creazzo, il magistrato che si occupava delle indagini su Tiziano Renzi […]

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Bufera Csm, Palamara tira in ballo il consigliere di Mattarella

Posted: 13 giugno 2019 

Le cene riunivano, sempre dopo mezzanotte, consiglieri del Csm e i due parlamentari del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti per pianificare la nuova geografia giudiziaria del Paese

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Ex magistrato Roberti: ‘Così il Governo Renzi influenzò le nomine nel Csm’

Posted: 7 giugno 2019 

”Un mio pensiero, da ex Magistrato e Procuratore Nazionale Antimafia, sul caso Palamara e CSM”. Lo scrive in un post su Facebook Franco Roberti, ex magistrato e procuratore nazionale Antimafia, recentemente eletto al Parlamento europeo nelle file del Pd. “Nel 2014 il governo Renzi, all’apice del suo effimero potere, con decreto legge, abbassò improvvisamente, e […]

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Csm, ”Degenerazioni correntizie”, ”giochi di potere” e ”traffici venali”

Posted: 6 giugno 2019 

”Degenerazioni correntizie”, ”giochi di potere” e ”traffici venali”. Di questo ”vi è evidente traccia nelle cronache di questi giorni”. Lo denuncia il vicepresidente del Csm David Ermini (Pd), nel suo intervento al plenum straordinario convocato dopo la bufera che si è abbattuta sul Consiglio e sull’intera magistratura italiana, dopo quanto emerso dall’inchiesta di Perugia. ”Siamo […]

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1937.- Paolo Maddalena: I beni e servizi pubblici devono tornare alla proprietà collettiva del popolo.

Alcuni interventi di Paolo Maddalena sul disastro di Genova.

Ponte Morandi Genova

. LE NAZIONALIZZAZIONI ASSICURANO AGLI ITALIANI L’UTILIZZO DELLE FONTI DI PRODUZIONE DELLA RICCHEZZA NAZIONALE.

I beni e servizi pubblici devono tornare alla proprietà collettiva del popolo
Meraviglia e irrita l’atteggiamento di taluni canali televisivi, che, con parole melense e falsamente suadenti, invitano a considerare e valutare se convenga o non ottenere subito un nuovo ponte a Genova (in otto mesi, come promette, senza garanzia la Benetton), anziché procedere alle nazionalizzazioni.
A parte la considerazione che la Benetton deve comunque restituire il maltolto e risarcire tutti i danni prodotti, sta di fatto che la costruzione di un ponte non possa paragonarsi a un avvenimento di grande portata politica ed economica come quello di passare da un sistema predatorio neoliberista (il quale con una politica ottusa e balorda dona ai privati le fonti di ricchezza del popolo italiano, ricevendo in cambio solo disastri, disservizi e danni) a un sistema economico produttivo di stampo Keynesiano che assicura agli italiani l’utilizzo in proprio delle fonti di produzione di ricchezza nazionale.
Come avvenuto già con grande successo in Islanda, la quale tornando alle nazionalizzazioni è uscita definitivamente dalla crisi.
Il governo e tutti gli italiani dimostrino che non siamo degli sprovveduti e vogliamo che i beni e servizi pubblici essenziali tornino la da dove sono venuti: e cioè nella proprietà collettiva e sovrana del popolo. Lo impongono gli articoli 41, 42 e 43 della Costituzione.

Paolo Maddalena

LE NAZIONALIZZAZIONI NON SONO UN REGRESSO, MA LA SALVEZZA DELL’ITALIA
Ago 21, 2018

Il linguaggio giornalistico e spesso anche quello politico fanno a gara per confondere le idee sulla necessità delle nazionalizzazioni dei trasporti.
Si usa sempre più spesso il termine “tornare indietro con le nazionalizzazioni”, facendo intendere che si tratti di un regresso laddove si tratta solo di correggere un imperdonabile errore di politica economica.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio esprime dubbi, come se gli effetti devastanti prodotti in ogni campo dalle privatizzazioni (producendo tra l’altro elevati debiti che ricadranno sulla collettività) e culminato nel disastro di Genova, non fossero motivi sufficienti per respingere la malsana idea neoliberista e privatistica delle privatizzazioni.
La verità è che si è capovolto il problema. Si parte dall’idea che esista in natura una legge di mercato, laddove, come già insegnava Aristotele, la disciplina del mercato è creata dalla legge.
In sostanza la legge non riconosce e garantisce le cosiddette leggi naturali del mercato, ma pone le linee costitutive del mercato stesso. Nel sistema menzognero del neoliberismo si cerca di scaricare le responsabilità sulla burocrazia senza tener conto che proprio le privatizzazioni pongono il presupposto per una collusione tra poteri economici, politica e burocrazia.
È da sottolineare inoltre che quanto intascano i gestori del servizio pubblico non serve al miglioramento del servizio stesso, ma a un ulteriore arricchimento delle società in questione. La famiglia Benetton dice che ricostruirà il ponte di Genova in ferro. Intanto ha già acquistato da tempo tutto il territorio di Maccarese, non si sa con quali emolumenti, per costruire altre tre inutili piste aeree a Fiumicino.
Sta succedendo in Italia quanto emblematicamente accaduto in Russia allorché i beni dello Stato sono passati a poche famiglie, divenute ricchissime, mentre il popolo langue nella miseria.
È arrivato il momento di ricostruire l’Italia, spezzettata nelle mani di pochi oligarchi, poiché l’intero territorio italiano appartiene al popolo a titolo di sovranità, mentre l’iniziativa economica privata e la proprietà privata sono riconosciute e garantite dalla legge soltanto per il perseguimento dell’utilità sociale. Lo impongono gli articoli 41, 42 e 43 della Costituzione.

Paolo Maddalena

IL DISASTRO DI GENOVA DIMOSTRA LA PLATEALE VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE
Ago 20, 2018

Il disastro di Genova dimostra la plateale violazione degli articoli 41,42 e 43 della Costituzione, i quali impediscono le privatizzazioni.
I veri responsabili del disastro sono anche coloro che, in evidente carenza di potere, hanno proceduto a dette privatizzazioni. Non è sufficiente revocare le concessioni: occorre rinazionalizzare.
E’ assurdo ritenere che i profitti derivanti da un servizio pubblico essenziale spettino al gestore privato che ne fa uso individualistico e privatistico e non ad un’azienda pubblica che invece ha l’obbligo di usarlo esclusivamente nell’interesse dei cittadini. La magistratura accerti le vere responsabilità e le loro cause anche se risalenti nel tempo, lo impone il rispetto della nostra Costituzione Repubblicana.
Nonostante talune irresponsabili opinioni che auspicano ancora le privatizzazioni di beni e servizi, nonostante le sciagura di Genova, ribadiamo con forza che la salvezza dell’Italia sta nel difendersi dal mercato generale sovrano attraverso le eliminazioni di privatizzazioni e delocalizzazioni e nell’insistenza invece nella nazionalizzazione degli stessi beni e servizi.

Paolo Maddalena

CONSIDERAZIONI SUI FATTI DI GENOVA E DEL CROLLO DI PONTE MORANDI
Ago 16, 2018

Il nostro più profondo cordoglio per coloro che hanno perso la vita e per i loro familiari a causa della insipienza dei nostri governanti.
La lezione che ci viene da Genova è univoca: la gestione dei servizi pubblici essenziali non può essere affidata a privati, i quali mirano ad ottenere il massimo guadagno con il minimo impiego di capitali, ma allo Stato, enti pubblici o a comunità di lavoratori e di utenti come prescrive il più volte violato Articolo 43 della Costituzione.
È logicamente inammissibile pensare che il servizio funzioni meglio se lo si affida a privati che da quei servizi vogliono trarre il maggior profitto.
Uno deve essere ora l’impegno del Governo: niente privatizzazioni; niente delocalizzazioni; niente concessioni al posto di aziende pubbliche, tutti strumenti che legittimano l’uso improprio del denaro pubblico ai danni della collettività.
Si tenga inoltre presente che il diritto pubblico è cosa ben diversa dal diritto privato e che non possono essere invocate norme privatistiche contro gli interessi pubblici e l’utilità pubblica. Articolo 41 della Costituzione.

Paolo Maddalena

1437.- GIULIETTO CHIESA A PAOLO MADDALENA

 

Ascoltiamo i quesiti assolutamente pertinenti e mirati di Giulietto Chiesa sulla attuabilità di una Costituzione, come lui dice, “fatta a pezzi”. Il professore Paolo Maddalena è la figura mitica di quelli, già sovranisti, che hanno trasformato il successo referendario dello scorso dicembre in un progetto politico, intitolato, appunto, Attuare la Costituzione. Dice Maddalena: “l’Euro è un Marco svalutato e una Lira sopravvalutata” e, poi, contro il nuovo Parlamento dei mercati: “Realizzare la Costituzione, contro il sistema predatorio dei mercati.” Ma siamo sicuri che la democrazia sarà sicura attuando una Costituzione violabile e, benché fatta rigida dalle procedure dell’art. 138, violata proprio nella attuabilità di tutta la modernissima e rivoluzionaria trama dei suoi principi?  O assisteremo, semplicemente, alla nascita di un ulteriore soggetto politico, magari contro la sua integerrima volontà? Abbiamo assistito, impotenti, allo stravolgimento del modello economico della Costituzione, alla svendita del patrimonio del popolo, a reati che la vox populi, atecnicamente, indica come “Alto tradimento”. Fino a quando non saranno riscritte quelle parti della Costituzione che trattano delle formazioni politiche intermedie, partiti e sindacati innanzi tutto, dei garanti e delle garanzie, oltre alle ben note aderenti ai trattati internazionali, massimamente europei, sosterrò la necessità emergenziale di RISCRIVERE la Costituzione, proprio per rendere attuabile e garantire l’intangibilità della trama di Principi su cui si fonda. Farebbe piacere, professore stimatissimo, ascoltare il suo pensiero sui principi, anzitutto: Trasparenza, Onestà, Alternanza, che dovrebbero guidare le formazioni intermedie e sulle garanzie e sui garanti della Costituzione.

Mario Donnini

1277.- ATTUARE LA COSTITUZIONE. Intervento di Alessandro Diotallevi – Avvocato

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Breve, ma chiaro. Il danno più grave la democrazia lo subisce dai partiti, soggetti costituzionali, senza principi, cui non soccorre la frase dell’art. 49 Cost. “con metodo democratico” e che hanno tradito la nostra rappresentatività. Le formazioni intermedie nelle quali si deve svolgere la vita politica dei cittadini: i partiti e i sindacati, i movimenti e quant’altro, dovranno essere incardinate dai principi, come lo sono state le persone nella Costituzione e prendo ad esempio i principi della trasparenza, amministrativa e ordinativa e, ancora, quello dell’alternanza. Altrimenti, i partiti saranno sempre menzogneri, perché hanno e avranno secondi fini, anche quando propagandano il giusto, con l’occhio a interessi sempre particolari e mai italiani.

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1257.- CETA, OVVERO NEOLIBERISMO CONTRO COSTITUZIONI

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L’attuazione del pensiero neoliberista, nelle cui finalità c’è quella di distruggere i Popoli e le Nazioni, trova il suo completamento nella approvazione dello scellerato trattato, detto CETA, tra UE e Canada.
Si tratta di un Accordo internazionale che ha la finalità di superare il principio di precauzione vigente nell’Unione Europea secondo il quale non è possibile commerciare prodotti dannosi per l’uomo e per l’ambiente. Infatti con questo accordo si stabilisce che sulle Costituzioni europee deve prevalere il principio della libertà di investimento e di commercio anche se ciò comporta la lesione di altri principi e diritti fondamentali previsti dalle Costituzioni stesse. Si prevede in particolare che se gli investitori e i commercianti americani incontrino ostacoli nelle misure poste a tutela della salute e dell’ambiente, detti commercianti e investitori avranno diritto al risarcimento del danno, da determinarsi da parte di un organismo da loro stessi nominato. Ciò comporta che qualora l’Italia volesse adottare misure protettive della salute e dell’ambiente sarebbe obbligata ad accantonare nei propri bilanci somme ingentissime per pagare detti risarcimenti. Si internazionalizza, in sostanza, il principio dell’egemonia del mercato senza limiti sovvertendo l’ordinamento di tutte le comunità politiche europee, che hanno come fine fondamentale la difesa della dignità della persona e il progresso spirituale e materiale della società.

E’ evidente che questo trattato sostituisce di fatto il TTIP, che l’amministrazione USA di Obama voleva contrarre con l’Europa, e che Trump ha eliminato dal suo programma. Infatti non ci vuol molto per capire che i commercianti e gli investitori statunitensi possono molto agevolmente aprire in Canada loro sedi o succursali.

E’ dubbio che esso possa avere reale applicazione, poiché, secondo la nostra giurisprudenza costituzionale, gli accordi internazionali sono, come suol dirsi, “norme interposte” tra la Costituzione e la legislazione ordinaria, e su di esse permane intatto il potere di annullamento della Corte, se e in quanto si tratti di norme, come certamente lo sono quelle in esame, contrarie ai principi fondamentali della nostra Costituzione repubblicana.
Ciò non toglie, tuttavia, lo sconcerto che ci assale pesando che questo provvedimento, tanto negativo per gli interessi italiani, sia stato dapprima approvato dai nostri parlamentari europei, ed è oggi oggetto di ratifica dal nostro Parlamento, avendo già ottenuto il voto favorevole da parte della competente Commissione del Senato ed essendo velocemente passato all’esame dell’Aula del Senato stesso.

Stiamo assistendo ad un vero e proprio “tradimento” del nostro Popolo a favore delle richieste della finanza e delle multinazionali di oltreoceano. La soggezione a queste del nostro governo e della nostra maggioranza parlamentare è divenuta, intollerabilmente, “spudorata”. Ma i media tacciono.

E agli Italiani, tenuti all’oscuro di queste incredibili e proditorie manovre ai loro danni, potranno accorgersi delle malefatte di questo governo solo a cose avvenute, quando diverranno concreti gli effetti di questa inqualificabile azione dei nostri rappresentanti politici.

Paolo Maddalena

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1225.- Mattarella firma decreto obbligo vaccini a scuola

IN PERFETTA CONTINUITA’. di Luigi De Giacomo

Liberamente scrissi, alla sua elezione alla Presidenza della Repubblica, che avevano eletto un becchino per la Costituzione italiana. E ciò, puntualmente, si rese palese con atti e atteggiamenti inequivocabili, fino a ieri, tutti documentati.

In perfetta continuità questo lavoro continua e da oggi fa un salto di qualità non indifferente: la firma di un Decreto Legge che impatta su milioni di vite e che mette una pietra tombale sulla libertà e sui principi costituzionali che dovrebbero caratterizzare un Decreto Legge (art.77 Cost. “…in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge…”).

La Presidenza della Repubblica ha il dovere non solo di accertarsi che sussista il caso “straordinario di necessità ed urgenza”, ma soprattutto di comunicare tale evidenza al popolo, dovere reso ancora più evidente quando l’urgenza riguarda milioni di bambini e bambine.

In caso contrario siamo dinanzi ad un alto tradimento. MOLTO ALTO.

 

A partire dal prossimo anno saranno 12 le vaccinazioni obbligatorie   (ANSA)

1221.- LA PROPOSTA IN DISCUSSIONE NON È IL “MODELLO TEDESCO”

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Manca il voto disgiunto, cioè personale e diretto, come vuole la Costituzione.

“Cominciamo a dare un altro nome all’ultima fatica della Camera in materia elettorale: non si tratta del modello ‘tedesco’”. Così Felice Besostri, coordinatore degli avvocati antitalicum-Cdc. “L’unico punto in comune -prosegue poi- è che il riparto complessivo dei seggi tra le liste dipende dal voto per quelle circoscrizionali per la Camera e che ci sono 303 collegi uninominali, cioè la metà dei seggi in palio sul territorio nazionale, esclusi quelli della circoscrizione estero e delle regioni autonome Val d’Aosta e Trentino Alto Adige”.

Manca il voto disgiunto e, quindi, la libertà dell’elettore di esprimere un voto che, come richiede la Costituzione, “sia personale (articolo 48 Cost.) e diretto (artt. 56 e 58 Cost.) -commenta- Ci sono altresì problemi di rispetto dell’articolo 51 Cost. (diritto di candidarsi in condizioni di eguaglianza) a seconda del fatto di essere candidati in un collegio uninominale o nella lista bloccata circoscrizionale/regionale”.

Un’altra perplessità “di disparità di trattamento – e, perciò, di violazione del combinato disposto degli articoli 3, 48 e 49 Cost. – è la previsione di un esagerato numero di sottoscrizioni per le liste di candidati e la contestuale esenzione delle forze politiche già presenti in Parlamento.

Sono diverse le incostituzionali presenti.

Un esempio per tutti. “Per candidarsi in Umbria (con poco meno di un milione di abitanti) servono 10mila firme di sottoscrizione, quando nella Renania settentrionale-Vestfalia (un Land con quasi 20 milioni di abitanti) ne bastano 1000 per le liste non presentate da partiti politici registrati (che sono esentati)”.

L’ultima notazione riguarda, invece, la tecnica legislativa. “Con questi emendamenti super-canguri, è di fatto cancellato l’articolo 72 della Costituzione e, quindi, il ruolo del Parlamento. Nel caso specifico, il Pd Fiano abolisce il ruolo del Senato persino nel delineare la propria legge elettorale”.

Ci sono tuttavia margini per eliminare queste incostituzionalità. “Si confida -commenta infine Besostri- nelle forze politiche tutte, che hanno difeso la Costituzione e combattuto contro l’incostituzionalità dell’Italicum”

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1220.- AVVISO DI RIUNIONE

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AVVISO DI RIUNIONE

Cari amici di questi anni di impegno politico,
Un parlamento illegittimo e servile si prepara a approvare una legge elettorale che, eliminando le minoranze, eliminerà dialogo e democrazia. Grillo e l’m5s si accodano a Renzi e al PD e a FI con Berlusconi con uno pseudo sistema tedesco che genererà nessun vincitore, nessun responsabile e uno squadrone di nominati. I partiti sono tali, ormai, sono di nome e rappresentano i loro interessi. Non ci rappresentano più. Quanti di Noi hanno dato il loro contributo disinteressato inutilmente? Non è questa la via tracciata dalla Costituzione. Siamo e restiamo il popolo sovrano.

Chi si è appropriato delle istituzioni, ha giurato sulla Costituzione e ci dice che dobbiamo cedere la sovranità, ma la sovranità appartiene al Popolo: ci appartiene e non la cediamo senza un referendum. Vogliamo essere sovrani sempre, anche nell’Europa dei popoli, nell’accoglienza e nella solidarietà. Verso i veri profughi e verso i nostri terremotati. Vogliamo esserlo verso i disoccupati e verso i giovani. Vogliamo l’eguaglianza di tutti verso la legge. Non vogliamo una casta di previlegiati e non vogliamo un altro regime. Vogliamo che il nostro patrimonio, i beni pubblici, siano del popolo e non siano dati in pasto ai mercanti. Per aversi tutto questo, c’è un solo programma ATTUARE LA COSTITUZIONE.

È chiaro che non basta più dire “la sovranità appartiene al popolo”. La vittoria al referendum costituzionale ha dimostrato che gli italiani rifiutano questo sistema economico predatorio, ma ogni giorno che passa la vittoria referendaria impallidisce e i predatori avanzano, coperti da una rappresentanza parlamentare che affonda le radici negli statuti della monarchia ed è stata tutelata rispetto ai sovrani. Perciò, è più tutelata della stessa Repubblica. Ma ora il sovrano siamo noi. È tutelata contro di noi!

Vi chiamo alla responsabilità, tutti, cittadini e gruppi organizzati, ognuno come potrà. Parteciperemo alla Comunità dei cittadini, liberamente organizzati, senza distinzioni politiche, per dare il nostro contributo al governo del nostro territorio secondo i principi di questa Costituzione: lavoro, dignità, libertà, eguaglianza, solidarietà e sussidiarietà e, aggiungo, trasparenza e alternanza.
Vi invito tutti alla prossima riunione, che si terrà martedì 13 giugno 2017, alle ore 20.45, a Dolo, per definire regole, livelli, compiti, contributi e responsabilità, nel solco tracciato da Paolo Maddalena a Roma, Milano, Napoli, con ATTUARE LA COSTITUZIONE.

R.S.V.P. a <gendiemme@gmail.com>