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5633.- Allora Joe, le tue vittime sacrificali parlano di pace? Ma non avevi vinto?

Guerra Russia-Ucraina, soluzione per la pace: fascia smilitarizzata di 100 chilometri

Guarda caso, una fascia neutrale è quasi ciò che chiedeva Putin alla Nato

Da Il tempo. 17 maggio 2023

Uno spiraglio per la pace? L’alto funzionario dell’intelligence ucraina Kyrylo Budanov ha proposto di creare una zona demilitarizzata lunga 100 chilometri tra Ucraina e Russia. «La questione della fine della guerra comporta la creazione di una zona smilitarizzata; questo è il nostro obiettivo», ha detto il capo della direzione principale dei servizi segreti del ministero della Difesa ucraino al canale televisivo ucraino Islandia. Elaborando ulteriormente gli aspetti pratici della creazione di una tale zona, Budanov ha detto che «questa sarebbe una zona che non potrebbe essere attaccata con i soliti mezzi». «Dal mio punto di vista, questa sarebbe assolutamente la giusta distanza», ha voluto sottolineare l’alto funzionario dell’intelligence.

Il numero uno dell’intelligence ha inoltre fatto sapere che sono circa 400mila i russi attualmente schierati in Ucraina. La componente dell’esercito è fatta da circa 370mila soldati, poi ci sono circa 20mila membri della Guardia Russa, un’unità paramilitare d’élite. A questi si aggiungono infine i gruppi privati come la Wagner di Yevgeny Prigozhin, che stanno fornendo altri 7mila uomini. Budanov ha precisato che pochissimi stranieri stanno combattendo tra le file dei russi: «Non si sono mai preoccupati di far combattere gli stranieri. Piuttosto, hanno adottato l’approccio di compensare le perdite in Ucraina con i detenuti».

“Terroristi”. Arriva la verità sugli attentati ai pro-Putin: cosa svela il capo dell'intelligence

Il Gur ucraino è il responsabile delle operazioni contro «propagandisti» russi.

“Terroristi”. Arriva la verità sugli attentati ai pro-Putin: cosa svela il capo dell’intelligence ucraina

Il capo dell’intelligence militare ucraina, (Gur) , Kyrylo Budanov, ha ammesso che gli uomini del  Gur sono stati responsabili di operazioni contro «propagandisti» russi. A riportare la notizia è stata l’agenzia di stampa ucraina Unian, precisando che alla domanda se Kiev possa colpire giornalisti come Vladimir Solovyov e Margarita Simonyan o l’ideologo Alexander Dugin, Budanov ha risposto così: «Siamo già arrivati a molti, comprese personalità pubbliche e dei media». Alla domanda più specifica se l’intelligence ucraina fosse coinvolta nell’omicidio di Daria Dugina, nell’attentato contro Zakhar Prilepin e in altri episodi simili, Budanov non ha confermato né negato. «La maggior parte di ciò che dice il leader di Wagner, Yevgeny Prigozhin è vero. L’80% delle sue parole sono la pura verità. Per quanto spiacevole possa essere ammetterlo, i combattenti di Wagner a differenza degli occupanti russi, hanno mostrato tutta la loro efficienza», ha detto ancora il capo dell’Intelligence.

Attentato allo scrittore pro-Putin, scontro sulla confessione: altro caso Dugin

Le parole di Budanov hanno provocato la dura reazione della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: «Gli 007 ucraini sono dei terroristi e coloro che giustificano il regime di Kiev e lo sponsorizzano sono complici dei terroristi. L’Onu non ci farà caso nemmeno questa volta?».

Attentato al fedelissimo di Putin, gli 007 russi accusano Kiev: altro caso Dugin?

Attentato allo scrittore pro-Putin, scontro sulla “confessione”: altro caso Dugin

Un altro segno di pace: l’annuncio di Kiev: prorogato con la Russia l’accordo sul grano

17 maggio 2023

Tra Russia e Ucraina tiene lo spiraglio di accordo almeno sull’esportazione di grano. L’accordo sul grano, che consente all’Ucraina di esportare cereali da tre porti sul Mar Nero, sarà prorogato. Lo riporta la Pravda ucraina che cita Bloomberg, a cui la notizia è stata data da funzionari turchi che hanno parlato in condizione di anonimato.

“Pace impossibile”. Il segretario Onu gela tutti sull'Ucraina

“Pace impossibile”. Il segretario Onu, in segno di obbedienza, soffia sul fuoco e gela tutti sull’Ucraina

Secondo le fonti, la Russia accetterebbe di restare nell’accordo mediato dalla Turchia e dalle Nazioni Unite, in scadenza oggi, giovedì 18 maggio, che così manterrà aperta un’importante rotta commerciale e aumenterà l’approvvigionamento alimentare globale. La Russia ha minacciato di ritirarsi dall’accordo se non verranno rimossi gli ostacoli all’esportazione dei propri raccolti e fertilizzanti.

Un ostacolo negli aiuti della Polonia a Kiev.

Gli ostacoli alle esportazioni dal Mar Nero posti dalla guerra con la Russia e problemi logistici, hanno fatto sì che grandi quantità di cereali ucraini, più economici di quelli prodotti nell’Unione europea, si siano accumulate in Polonia, facendo scendere i prezzi e causando gravi danni agli agricoltori locali. Il problema ha costretto il ministro dell’Agricoltura polacco a dimettersi. La Polonia e la Romania, da un parte, hanno ribadito il massimo appoggio agli ucraini mentre dall’altra hanno cercato di bloccare le importazioni, ora troppe onerose, di frumento ucraino. Il sostegno all’Ucraina nella guerra con la Russia deve essere dato a 360 gradi su tutti i fronti – militare, umanitario, economico e finanziario per la ricostruzione del Paese. Kaczynski ha affermato che la Polonia è pronta ad avviare colloqui con l’Ucraina per risolvere la questione del grano e che la parte ucraina è già stata informata della decisione. La soluzione è nelle mani di Bruxelles con i dazi a Kiev sulle esportazioni di frumento.

5486.- Verso la scissione della NATO

La “coalizione dei volenterosi” guidata dagli Stati Uniti nella guerra in Ucraina prefigura la scissione della NATO

Di Sabino Paciolla|Febbraio 20th, 2023|Categorie: Editor’s PicksNews|Tag: BidenGermaniaGuerra UcrainaNATOOccidenteVladimir PutinVolodymyr Zelenskyj|0 Commenti

Di seguito vi propongo un ottimo articolo scritto da Mike Whitney, pubblicato sul The Unz Review. Ve lo propongo nella mia traduzione. 

Guerra in Ucraina

 

La distruzione del gasdotto Nord Stream è stata un’azione da gangster che rivela il cancro al cuore dell’”ordine basato sulle regole”. Come possono esistere pace e sicurezza quando la nazione più potente del mondo può distruggere l’infrastruttura critica di altri Paesi senza alcuna deliberazione o procedimento giudiziario? Se il rapporto di Hersh può essere attendibile – e io credo che lo sia – allora dobbiamo supporre che i consiglieri di alto livello dell’amministrazione Biden e il Presidente stesso abbiano deliberatamente perpetrato un atto di terrorismo industriale contro un amico e alleato di lunga data, la Germania. Il coinvolgimento di Biden in questo atto implica che gli Stati Uniti si arrogano il diritto di decidere arbitrariamente quali Paesi possono commerciare con quali altri. E se, per qualche motivo, la compravendita di forniture energetiche è in conflitto con i più ampi obiettivi geopolitici di Washington, gli Stati Uniti ritengono di avere il diritto di distruggere le infrastrutture che rendono possibile tale commercio. Non è forse questa la logica che è stata usata per giustificare l’esplosione del Nord Stream?

Sy Hersh ha reso un servizio al mondo smascherando gli autori del sabotaggio del Nord Stream. La sua denuncia non solo identifica le persone coinvolte, ma suggerisce anche che dovrebbero essere ritenute responsabili delle loro azioni. Sebbene non ci aspettiamo un’indagine approfondita nel prossimo futuro, riteniamo che la portata dell’attacco sia stata un campanello d’allarme per coloro che si aggrappano alla convinzione che il modello unipolare possa produrre risultati moralmente accettabili. L’incidente dimostra che l’azione unilaterale porta inevitabilmente alla violenza criminale contro i deboli e gli indifesi. L’operazione segreta di Biden ha danneggiato ogni uomo, donna e bambino in Europa. È una vera tragedia. Ecco una citazione da una recente intervista con Hersh:

“Penso che questa storia abbia lo stesso potenziale di distruggere la capacità del nostro presidente di radunare il popolo americano a sostegno della guerra, perché mostra qualcosa di così oscuro e così poco americano. Non si tratta di noi. Non stiamo parlando di noi. Si tratta di un gruppo di ufficiali dei servizi segreti e di persone della CIA….”. Seymour Hersh 2:29 min.

Ha ragione, non è vero? L’amministrazione Biden ha calcolato molto male l’impatto che queste rivelazioni avranno sull’opinione pubblica. Il danno reputazionale, da solo, sarà immenso, ma saranno anche usate come prisma attraverso il quale molti critici vedranno la guerra. In realtà, ci sono segnali che indicano che ciò potrebbe già accadere. Domenica, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha confermato che il vero obiettivo della guerra di Washington non è semplicemente quello di “indebolire” la Russia e alla fine dividerla in pezzi più piccoli, ma di forzare una divisione tra Germania e Russia. Ecco cosa ha detto sabato:

Secondo Lavrov, gli Stati Uniti hanno deciso che la Russia e la Germania hanno cooperato “troppo bene” negli ultimi 20-30 anni, stabilendo una potente alleanza basata sulle risorse russe e sulla tecnologia tedesca.

“Questo ha iniziato a minacciare la posizione di monopolio di molte società americane. Pertanto, era necessario rovinarla in qualche modo, e farlo letteralmente”, ha detto il ministro.

“C’è un aspetto qui che è legato al fatto che l’amicizia tra i Paesi, la riconciliazione nazionale tra di loro, come è accaduto tra russi e tedeschi, è diventata un pugno nell’occhio per coloro che non vogliono che appaia qualcuno da qualche parte su questo pianeta, che competa con il principale egemone, che gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere”, ha aggiunto Lavrov. (Lavrov says US officials essentially acknowledge Nord Stream blasts were US handiwork”, Tass)

I commenti di Lavrov rafforzano la nostra opinione che il conflitto sia stato architettato dagli esperti di politica estera di Washington, che si sono resi conto che l’integrazione economica tra Germania e Russia rappresentava una seria minaccia al ruolo dominante dell’America nell’ordine globale. Ecco perché Nord Stream è diventato l’obiettivo principale dell’aggressione statunitense, perché il gasdotto era l’arteria vitale che collegava i due continenti e li avvicinava in un’area economica comune che sarebbe diventata la più grande zona di libero scambio del mondo. Questo è ciò che Washington temeva di più ed è il motivo per cui Biden e Co. hanno preso misure così disperate per impedire il rafforzamento delle relazioni economiche tra Germania e Russia. In breve, Nord Stream doveva essere distrutto perché segnava la fine dell’ordine mondiale unipolare.

Invece di ampliare questa teoria ormai logora, prendiamoci un minuto per vedere se riusciamo a capire qualcosa sull’oscura “fonte” di informazioni di Hersh. Permettetemi di formulare una domanda:

Perché la fonte di Sy Hersh gli ha fornito informazioni dettagliate e top secret sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream da parte dell’amministrazione Biden?

a. La fonte è un tirapiedi del Cremlino che voleva sovvertire lo sforzo bellico e infliggere gravi danni agli Stati Uniti
b. La fonte è un “comunista” che odia l’America e detesta la democrazia e la libertà
c. La fonte è un drogato di adrenalina che si diverte a mettere a rischio se stesso, la sua famiglia, la sua carriera e la sua libertà.
d. La fonte è un americano preoccupato che pensava che rivelare le informazioni sulla distruzione di Nord Stream avrebbe impedito ai neocons di condurre il Paese in una guerra catastrofica con la Russia.

Se avete scelto la “d”, datevi una pacca sulla spalla, perché è la risposta giusta. Nessuno sano di mente correrebbe i rischi che ha corso la fonte di Hersh se non sentisse che il Paese è in grave pericolo. E, si tenga presente, potremmo non sapere ancora quale sia questo pericolo, dal momento che non conosciamo le future escalation che i neoconservatori stanno pianificando. Ad esempio, potrebbe essere che gli Stati Uniti stiano già pianificando la consegna di F-16 e di sistemi missilistici a lungo raggio che verranno utilizzati per colpire più a fondo il territorio russo. Potrebbe essere che i neocon vogliano far esplodere un ordigno nucleare in Ucraina come parte di un’operazione “false flag”. Oppure Biden intende organizzare una “coalizione dei volenterosi” (Ucraina, Polonia, Romania) che combatterà a fianco delle forze speciali statunitensi in operazioni di combattimento nell’Ucraina orientale. Ognuno di questi sviluppi rappresenta una grave escalation delle ostilità che aumenterebbe la probabilità di uno scontro diretto con la Russia, dotata di armi nucleari. Per dirla con le parole di Joe Biden, “questa è la terza guerra mondiale”.

Ha ragione, sarebbe la terza guerra mondiale, il che potrebbe spiegare perché la fonte di Hersh ha trovato il coraggio di fornire all’autore le informazioni dannose su Nord Stream. Forse credeva che il mondo fosse sulla via dell’annientamento nucleare e ha rischiato la sua vita per la nostra. “Nessun uomo ha un amore più grande…”.

E la fonte non è l’unica persona che si è messa in pericolo. Anche Hersh potrebbe essere accusato. Anzi, direi che se Hersh non fosse così rispettato come è, probabilmente ora starebbe condividendo la cella con Julian Assange. Dopo tutto, qual è la differenza tra ciò che ha fatto Assange e ciò che ha fatto Hersh?

Non molta, a parte il fatto che la reputazione stellare di Hersh lo rende “intoccabile”. (Speriamo.)

In ogni caso, se il motivo alla base dell’articolo era quello di prevenire l’Armageddon nucleare, siamo molto grati per il loro coraggio e altruismo.

Tuttavia, potrebbero esserci stati altri motivi alla base dell’articolo che meritano di essere presi in considerazione. Immaginiamo, per un attimo, che la fonte di Hersh abbia informazioni sui piani dei neoconservatori per il prossimo futuro. In altre parole, è molto probabile che il sabotaggio del Nord Stream non sia stato l’impulso principale del rapporto di Hersh, ma che ci sia un altro sinistro piano all’orizzonte, ovvero un’escalation militare che potrebbe scatenare una catastrofe di gravità senza precedenti.

Come abbiamo detto in precedenza, tale piano potrebbe coinvolgere F-16 e sistemi missilistici a lungo raggio, o un’operazione nucleare “false flag”, oppure potrebbe essere che Biden organizzerà una “coalizione dei volenterosi” che combatterà a fianco delle forze speciali statunitensi in operazioni di combattimento nell’Ucraina orientale. La presenza di truppe da combattimento statunitensi in Ucraina renderebbe di fatto inevitabile uno scontro diretto con la Russia. Ciò porterebbe gli Stati Uniti sulla strada di un’altra guerra mondiale, che è ciò che vogliono i neoconservatori. Sfortunatamente, sospetto che questo sia lo scenario più probabile a breve termine: la formazione di una coalizione sostenuta dagli Stati Uniti organizzata per impegnare direttamente la Russia in Ucraina. Ecco la “Dichiarazione dell’addetto stampa Karine Jean-Pierre sul viaggio del Presidente Biden in Polonia”:

Dal 20 al 22 febbraio, il Presidente Joseph R. Biden Jr. si recherà in Polonia. Incontrerà il Presidente polacco Andrzej Duda per discutere della nostra cooperazione bilaterale e dei nostri sforzi collettivi per sostenere l’Ucraina e rafforzare la deterrenza della NATO. Incontrerà anche i leader dei Nove di Bucarest (B9), un gruppo di alleati NATO del fianco orientale, per riaffermare l’incrollabile sostegno degli Stati Uniti alla sicurezza dell’Alleanza. Inoltre, il Presidente Biden pronuncerà un discorso in vista dell’anniversario della brutale e immotivata invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sottolineando come gli Stati Uniti abbiano mobilitato il mondo per sostenere il popolo ucraino nella difesa della libertà e della democrazia e come continueremo a stare al fianco del popolo ucraino per tutto il tempo necessario”. (The White HouseWashington DC)

Come si legge nel comunicato ufficiale, Biden non si limiterà a parlare con il presidente polacco degli “sforzi collettivi per sostenere l’Ucraina”, ma discuterà anche della “cooperazione bilaterale” tra Stati Uniti e Polonia. Ma che tipo di cooperazione bilaterale vuole Biden oltre a più armi? Truppe da combattimento? È questo che Biden sta cercando: soldati della coalizione sul campo per compensare le pesanti perdite dell’Ucraina? Ecco un articolo di un sito web chiamato Notes From Poland che annuncia un forte aumento degli obiettivi di reclutamento polacchi. Non sorprende che l’articolo non spieghi il motivo per cui la Polonia intende più che raddoppiare le dimensioni del suo esercito entro un anno.

Fino a 200.000 persone potranno essere convocate per le esercitazioni militari in Polonia l’anno prossimo, comprese quelle che non si sono mai proposte per il servizio, ma che sono ritenute in possesso di “abilità utili”…. Le esercitazioni possono durare fino a 90 giorni e la mancata partecipazione è punita con il carcere o una multa….

Le persone che possono essere richiamate sono quelle di età non superiore ai 55 anni che hanno superato la cosiddetta qualifica militare, obbligatoria per tutti gli uomini che compiono 19 anni, durante la quale vengono determinate la categoria di salute e l’idoneità al servizio militare del candidato….

L’anno prossimo la Polonia aumenterà la spesa per la difesa al 3% del PIL, uno dei livelli più alti della NATO, per proteggersi dalla “vorace Russia imperiale”.

La nuova legge sulla difesa nazionale raddoppierà inoltre il numero di soldati in servizio nelle forze armate https://t.co/KlEA1cHOo – Notes from Poland (@notesfrompoland) March 19, 2022

Fino al 2009, la Polonia aveva il servizio militare obbligatorio per gli uomini, ma questo è stato eliminato a favore di un esercito completamente professionale. Tuttavia, negli ultimi anni la crescente minaccia della Russia ha spinto il governo a cercare di aumentare le dimensioni e la forza delle forze armate.

Nel 2017 è stata istituita una nuova Forza di Difesa Territoriale. La legge sulla difesa nazionale di quest’anno prevede un raddoppio delle dimensioni delle forze armate, dagli attuali 143.500 uomini…” (“Fino a 200.000 polacchi saranno chiamati per l’addestramento militare il prossimo anno“, Note dalla Polonia).

Dobbiamo considerare questa improvvisa espansione dell’esercito polacco come una mera coincidenza o è più probabile che sia già stato fatto un accordo con Washington riguardo al futuro dispiegamento di truppe in Ucraina?

Secondo la dichiarazione della Casa Bianca, Biden “incontrerà anche i leader dei Nove di Bucarest (B9)”, un gruppo di nove Paesi NATO dell’Europa orientale che sono entrati a far parte dell’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti dopo la fine della Guerra Fredda… e che comprende Romania, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia e le tre repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania. Tutti e nove i Paesi erano un tempo strettamente legati all’ormai dissolta Unione Sovietica, ma hanno poi scelto la strada della democrazia. Romania, Polonia, Ungheria e Bulgaria sono ex firmatari dell’ormai dissolta alleanza militare del Patto di Varsavia, guidata dall’Unione Sovietica… Guarda qui:

Tutti i membri del B9 fanno parte dell’Alleanza… La NATO (e tutti) hanno criticato l’aggressione del Presidente Vladimir Putin contro l’Ucraina fin dal 2014… L’anno scorso la NATO ha adottato il suo nuovo Concetto Strategico, in cui tutti gli alleati hanno concordato che “la Federazione Russa è la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati e alla pace e alla stabilità nell’area euro-atlantica”. Ora, in vista del Vertice di Vilnius, dobbiamo assicurarci che l’Alleanza sia pienamente preparata ad affrontare questa minaccia”. (“Chi sono i Nove di Bucarest, Paesi sul fianco orientale della NATO?“, Indian Express)

Un esercito di russofobi: è questo che vogliono creare?

Sembra proprio di sì.

Forse stiamo facendo “ingigantendo oltremodo”; questa è certamente una possibilità. Ma ora che l’esercito russo sta avanzando su tutti i fronti lungo la Linea di Contatto, pensiamo che i neocon disperati siano destinati a fare qualcosa di colossale. Anzi, ne siamo certi. Guardate questo spezzone di un articolo del sito web di Larry Johnson, “Il figlio di una nuova rivoluzione americana”:

Ora le cattive notizie. L’amministrazione Biden e i nostri alleati europei si stanno preparando per un’importante azione militare nella guerra in Ucraina oppure sanno che presto accadrà qualcosa di brutto, probabilmente in Bielorussia, perché sono appena stati emessi avvisi ai cittadini stranieri di lasciare la Bielorussia e la Russia:

Il Ministero degli Esteri francese ha esortato i suoi cittadini a lasciare la Bielorussia senza indugio.

Il Canada esorta i suoi cittadini a lasciare immediatamente la Bielorussia a causa del rischio di applicazione arbitraria delle leggi locali e delle ostilità in Ucraina – Ministero degli Esteri canadese.

Lunedì gli Stati Uniti hanno emesso un avviso di alto livello in cui si dice ai cittadini americani di lasciare immediatamente la Russia e di interrompere i viaggi nel Paese mentre continua la guerra della Russia contro la vicina Ucraina, citando i rischi di maltrattamenti e di detenzione illegale per gli americani in particolare.

“Non recatevi in Russia a causa delle conseguenze imprevedibili dell’invasione immotivata e su larga scala dell’Ucraina da parte delle forze militari russe, del potenziale di aggressione e di detenzione di cittadini statunitensi da parte di funzionari di sicurezza del governo russo, dell’applicazione arbitraria della legge locale, dei voli limitati in entrata e in uscita dalla Russia, della limitata capacità dell’Ambasciata di assistere i cittadini statunitensi in Russia e della possibilità di terrorismo”, si legge nell’avviso.

Non credo alle coincidenze. Si tratta di un’azione coordinata e segnala che la situazione in Russia e Bielorussia diventerà pericolosa nel prossimo futuro. Forse ha a che fare con gli Stati Uniti che addestrano i radicali islamici a compiere attacchi terroristici in Russia e Bielorussia”. (“Sy Hersh parla e la NATO avverte di un’escalation nella guerra in Ucraina?“, Figlio di una Nuova Rivoluzione Americana)

C’è qualcosa in ballo, anche se non possiamo essere certi che si concretizzi o meno. Ma – ricordate – non ci sarebbe bisogno di attacchi terroristici, false flag o truppe da combattimento aggiuntive se la narrazione ufficiale fosse effettivamente vera e l’esercito ucraino stesse vincendo la guerra. Ma non è quello che sta accadendo. Le forze armate ucraine stanno perdendo e stanno perdendo male. Di fatto, non hanno nemmeno scorte di munizioni sufficienti per sostenere combattimenti a lungo termine. Ecco la notizia riportata da Reuters:

“Il ritmo delle consegne all’Ucraina, dove le truppe di Kiev sparano fino a 10.000 proiettili d’artiglieria al giorno, ha prosciugato le scorte occidentali e messo a nudo le falle nell’efficienza, nella velocità e nella manodopera delle catene di approvvigionamento.

“Se l’Europa dovesse combattere contro la Russia, alcuni Paesi resterebbero senza munizioni in pochi giorni”, ha dichiarato a Reuters un diplomatico europeo… le scorte sono ancora più scarse a causa del conflitto in Ucraina…. La guerra ha anche gettato un riflettore sulla mancanza di capacità industriale necessaria per aumentare rapidamente la produzione, dopo che per decenni la diminuzione degli ordini governativi ha visto scomparire molte linee di produzione….

“Non credo necessariamente che entro il prossimo anno i livelli delle nostre scorte aumenteranno in modo massiccio”, ha detto il funzionario della NATO. “Tutte le scorte aggiuntive che avremo saranno dirette in Ucraina”. (NATO expected to raise munitions stockpile targets as war depletes reserves, Reuters)

Come si fa a portare un paese in guerra con la Russia senza avere abbastanza munizioni per combattere il nemico?

L’incompetenza è sconcertante e non è nemmeno un problema a breve termine. Le nazioni occidentali non hanno più la base industriale per fornire le forniture e le attrezzature necessarie per una “guerra su larga scala e ad alta intensità”. Per ricostruire la capacità ci vorranno anni. Nel frattempo, la guerra sarà risolta dalle truppe da combattimento russe, ben equipaggiate, che continueranno a massacrare i demoralizzati ucraini, che si trovano sempre più spesso in inferiorità numerica e di armamento. Questo è tratto da un articolo del Telegraph britannico:

“Con la Russia di nuovo all’offensiva dopo i significativi successi ucraini nei combattimenti intorno a Kharkiv e Kherson nella seconda metà del 2022, le ultime settimane sono state le più sanguinose finora di una guerra già sanguinosa, con entrambe le parti che hanno subito perdite straordinariamente pesanti. Ci si aspetta che la situazione peggiori.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha dichiarato che la Russia ha mobilitato “molto più” di 300.000 truppe, forse fino a mezzo milione, che si stanno riversando in Ucraina in preparazione di quella che si prevede sarà una grande offensiva nei prossimi giorni e settimane. Sebbene anche Kiev abbia rafforzato le proprie forze e le abbia rifornite di attrezzature moderne donate dall’Occidente, Putin ha un vantaggio in termini di numero di truppe molto maggiore di quello che aveva quando ha invaso l’Ucraina un anno fa. Nonostante le ripetute notizie ottimistiche secondo cui la Russia sarebbe a corto di proiettili d’artiglieria – un elemento vincente in questo conflitto – le scorte belliche di Putin sono vaste e le sue fabbriche hanno lavorato 24 ore su 24 per sfornarne ancora di più.

Sotto pressione verso la fine dell’anno scorso, la Russia ha ritirato le sue forze in posizioni di forza, scambiando il terreno con il tempo, ammassando risorse per un colpo di maglio pianificato e riducendo gli ucraini a est, ammorbidendoli per l’assalto a venire.

Finora, in Occidente si è detto che l’Ucraina sta vincendo comodamente questa guerra… La realtà è più complessa….: la verità è che le recenti promesse di nuovi equipaggiamenti da combattimento per l’Ucraina – in particolare missili a più lunga gittata, carri armati e altri veicoli corazzati – difficilmente saranno mantenute in tempo per avere un impatto in questa battaglia se Putin lancerà la sua offensiva nei tempi previsti da Kiev….

Dobbiamo quindi essere preparati a significativi guadagni russi nelle prossime settimane. Dobbiamo essere realistici su quanto potrebbero andare male le cose, altrimenti lo shock rischia di smuovere la determinazione dell’Occidente. L’estate e l’autunno scorsi si è verificato il contrario, quando il sostegno in calo in alcune parti dell’Europa e degli Stati Uniti è stato galvanizzato dal successo ucraino”. (Vladimir Putin is about to make shock gains“, UK Telegraph)

E questo è un articolo del New York Times:

Le esauste truppe ucraine lamentano di essere già in inferiorità numerica e di armi, anche prima che la Russia abbia impegnato la maggior parte dei suoi circa 200.000 soldati recentemente mobilitati. I medici degli ospedali parlano di perdite crescenti mentre lottano per curare i combattenti con ferite raccapriccianti.

Le prime fasi dell’offensiva russa sono già iniziate. Le truppe ucraine dicono che Bakhmut, una città dell’Ucraina orientale che le forze russe stanno cercando di conquistare dall’estate, probabilmente cadrà presto. Altrove, le forze russe stanno avanzando in piccoli gruppi e sondando le linee del fronte alla ricerca di punti deboli ucraini.

Gli sforzi stanno già mettendo a dura prova l’esercito ucraino, logorato da quasi 12 mesi di pesanti combattimenti.

Le perdite tra le forze ucraine sono state gravi. Le truppe di un contingente di volontari chiamato Carpathian Sich, posizionato vicino a Nevske, hanno detto che circa 30 combattenti del loro gruppo sono morti nelle ultime settimane, e i soldati hanno detto, solo in parte per scherzo, che quasi tutti hanno una commozione cerebrale.

In un ospedale di prima linea nel Donbas, l’obitorio era pieno di corpi di soldati ucraini in sacchi di plastica bianchi. In un altro ospedale, le barelle con i feriti coperti da coperte termiche in lamina d’oro affollavano i corridoi e un flusso costante di ambulanze è arrivato dal fronte quasi tutto il giorno”. (“Outnumbered and Worn Out, Ukrainians in East Brace for Russian Assault”, New York Times) Note: Lifted from Moon of Alabama

E un altro estratto dal Paper of Record:

Il problema è che l’Ucraina sta perdendo la guerra. Non perché i suoi soldati combattano male o il suo popolo si sia perso d’animo, ma perché la guerra si è trasformata in una battaglia di logoramento in stile Prima Guerra Mondiale, con trincee accuratamente scavate e fronti relativamente stabili.

Queste guerre tendono a essere vinte – come del resto lo è stata la Prima Guerra Mondiale – da chi ha le risorse demografiche e industriali per resistere più a lungo. La Russia ha più di tre volte la popolazione dell’Ucraina, un’economia intatta e una tecnologia militare superiore. Allo stesso tempo, la Russia ha i suoi problemi; fino a poco tempo fa, la carenza di soldati e la vulnerabilità dei suoi depositi di armi agli attacchi missilistici hanno rallentato i suoi progressi verso ovest. Entrambe le parti hanno incentivi per venire al tavolo dei negoziati”. (Russia and Ukraine Have Incentives to Negotiate. The U.S. Has Other Plans, New York Times)

Capito il quadro? La guerra si trascinerà senza dubbio per qualche tempo, ma l’esito è ormai certo. E mentre il cappio si stringe a est e le prospettive di successo diventano sempre più remote, pensiamo che i neoconservatori siano destinati a fare qualcosa di ancora più disperato, avventato e violento. Prevediamo che la prossima mossa sarà il tentativo di costruire una coalizione di volenterosi (Regno Unito, Romania, Polonia e Stati Uniti) che spinga i riluttanti alleati della NATO al punto di rottura, contrapponendo un esercito improvvisato guidato dagli Stati Uniti alle forze russe sui campi di sterminio dell’Ucraina. Con ogni azione sconsiderata, lo Zio Sam aumenta la probabilità di una spaccatura critica all’interno della NATO che porrà fine alla morsa di Washington sull’Europa e getterà le basi per un nuovo ordine.

5096.- Il prezzo del Donbass

La guerra ha avuto inizio nel Donbass ma è chiaro che l’unico obiettivo del Cremlino è ora la sua sicurezza, cioè, a dire, controllare le frontiere e neutralizzare gran parte del territorio dell’Ucraina. Difficile prevedere dove si fermerà Putin, ma, forse, potremmo dire dove si fermerà Biden. Di certo, assistiamo a una macelleria cui – grazie al governo Draghi e alla NATO – stiamo contribuendo al massimo delle nostre possibilità. Il prezzo per la Russia è alto. Secondo Kiev, in Ucraina, sono caduti ” 24.700 soldati russi, distrutti 1.092 tank e 200 aerei”. Ma c’è anche un prezzo che paghiamo noi italiani. Perché?

I dati di Kiev sono riferiti al 5 maggio e sono in costante aggiornamento a causa degli intensi combattimenti

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(Afp)

Dal 24 febbraio, sarebbero 24.700 le perdite russe in Ucraina. Lo apprendiamo, con beneficio d’inventario, dal bollettino giornaliero che lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine diffonde su Facebook, certamente, a scopo propagandistico. Un mese fa, l’8 aprile, leggevamo l’ultimo dato ufficiale fornito dal governo russo risalente al 25 marzo, quando il ministro della Difesa disse che i soldati morti in Ucraina erano 1.351.

In realtà, le perdite russe erano molto più alte: i governi e le agenzie d’intelligence occidentali stimavano che in Ucraina fossero morti tra i 7.000 e i 15.000 soldati russi.

Tuttavia, 15.000, 20.000 o 24.000 che siano rappresentano una perdita importante, che può essere accettata soltanto nella consapevolezza che gli Stati Uniti – pane al pane e vino al vino – intendono questa come l’ultima battaglia contro la Russia potenza globale. Inglesi e americani hanno dichiarato che intendono indebolire l’esercito russo in questa battaglia fino all’ultimo ucraino, il che equivale a fare della Russia una semplice potenza regionale, come l’Iran, per esempio. Non è un mistero nemmeno che c’è chi, come la Polonia, fa piani sull’integrità territoriale dell’Ucraina e e chi sulla Romania. In tutto questo gioco al massacro, al quale dobbiamo aggiungere le sanzioni contro l’Unione europea e contro la Russia c’è il governo italiano- ma non solo – che va a sacrificare le sue già magre finanze per armare di più la guerra. Delinquenti! Tutti, a cominciare da chi, al sicuro di là dal mare, ha pianificato e preparato questa macelleria in Europa. Delinquenti loro e pirla o prezzolati quanti gli fanno da coro.

Succede fra ex alleati di non avere molti segreti e, a volte, l’intelligence NATO ha potuto dare agli ucraini la posizione dei comandi e dei generali russi.

I 12 generali russi uccisi: mai tanti caduti dai tempi di Stalingrado

Il prezzo pagato dai russi è importante.

di Michele Farina

Il primo era un fedelissimo del dittatore ceceno Kadyrov, l’ultimo un esperto di cyber war. Il confronto con gli alti ufficiali americani morti in Vietnam: 9 in vent’anni di guerra

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Il primo è caduto nell’imboscata a una colonna di carri armati verso Kiev: Magomed Tushayev (con il basco rosso) era un fedelissimo del dittatore Ramzan Kadyrov in Cecenia, dove aveva fama di «persecutore di omosessuali». L’ultimo è stato ucciso il 2 maggio vicino a Izyum, in una scuola diventata comando avanzato della Seconda Armata in Donbass: Andrei Simonov, 55 anni, esperto di cyber war, ha perso la vita quando missili ucraini hanno centrato un convoglio di 30 mezzi corazzati; l’obiettivo principale del blitz era la missione in prima linea di Valery Gerasimov, massimo comandante russo; il «mascellone» che compare accanto a Vladimir Putin al Cremlino aveva appena lasciato la scuola. Tra il primo e l’ultimo, una decina di altri generali russi sono morti nell’«operazione speciale». «È quasi finita», aveva assicurato il comandante della 49ma armata Yakov Rezantsev alle sue truppe a fine febbraio. Per lui tutto è finito un mese dopo, quando il generale a due stelle è saltato in aria in un raid dell’artiglieria ucraina nei pressi dell’aeroporto di Kherson.

Come mai l’esercito russo si è rivelato così inefficace?

Di Alberto Rebellato

Le riforme di Putin non sono riuscite a rimuovere diverse debolezze, alcune risalenti alla Guerra Fredda.

  • Logistica

L’esercito russo si affidava alle ferrovie per rifornire il suo esercito, gli ucraini lo sapevano e all’inizio della guerra hanno sabotato le loro rotaie. Questo ha obbligato i russi ad affidarsi ad aerei e camion, ma gli aerei avevano bisogno di aeroporti che i russi non sono riusciti a conquistare, e i camion sono in numero insufficiente. La rete logistica russa ha retto per pochi giorni, poi i soldati hanno iniziato a saccheggiare i negozi per sfamarsi e i carri sono stati abbandonati perchè erano a secco.

  • Addestramento

Buona parte dei soldati russi in Ucraina sono coscritti originari da zone povere del paese. Il livello di educazione è basso, e l’addestramento pure. Questi coscritti hanno dimostrato in più di una occasione di non sapere come muoversi in un campo di battaglia, gli esempi a tal proposito abbondano: a Chernobyl hanno scavato trincee sul terreno contaminato, un soldato ha rivelato la posizione del suo battaglione con un incauto post sui social, un camionista in preda al panico ha lasciato indietro i suoi compagni.

E un’intera squadra di soldati è rimasta intrappolata perché hanno avuto la brillante idea di prendere un ascensore in una zona di guerra.

  • Comunicazioni non sicure

L’esercito russo non è riuscito a criptare le sue comunicazioni in maniera adeguata. Dopo pochi giorni di guerra diverse comunicazioni radio erano state pubblicate su Internet. Un effetto collaterale è che gli ucraini hanno facilmente triangolato i centri di comando nemici, il risultato: 8 generali morti.

  • Corruzione

I soldati russi in Ucraina non hanno visori notturni, i fucili sono senza ottiche e diverse razioni K sono scadute. Indovinate dove sono finiti i soldi per quelle spese.

  • Valutazioni sbagliate

I russi pensavano che gli ucraini non avrebbero resistito, e quindi non si sono preparati a combattere contro un avversario determinato. Nel primo giorni di guerra i russi hanno attraversato il confine e puntato dritto su Kiev ignorando completamente le periferie. Quando si sono accorti del loro errore era troppo tardi: nelle loro retrovie erano rimaste unità ucraine che hanno iniziato a tendere imboscate ai convogli di rifornimenti, con risultati disastrosi per la già trascurata logistica russa.

5072.- Gli Ucraini “consumano” davvero troppi missili anti-carro NATO

Questi numeri devono essere interpretati. L’Occidente vuole la fine della Russia? Ma chi è l’Occidente? Nel 2019, gli Stati Uniti simularono un conflitto con la Russia scaturito dall’Ucraina, con un miliardo di morti.

 Da Maurizio Blondet  17 Aprile 2022 

“La guerra in Ucraina sta  svuotando l’arsenale della democrazia americano”,

  Lo titola l’agenzia Bloomberg

In breve:

“l’Occidente ha consegnato 60.000 armi anticarro e 25.000 armi antiaeree a Kiev … la Germania ha rifiutato di trasferire carri armati in Ucraina semplicemente perché non ne ha abbastanza per sé. Il Canada è rapidamente rimasto a corto di lanciarazzi…”  …  gli ucraini  hanno  “consumato”  7mila missili anticarro Javelin forniti dagli USA su 20mila che gli americani hanno in stock ma il sistema militare-industriale USA  è in grado di produrne attualmente   solo 1,000 l’anno, come  spiega un articolo di Forbes:.

L’uso da parte dell’Ucraina di missili Stinger e Javelin sta superando la produzione statunitense

“Mentre gli arsenali occidentali svuotano le loro scorte, convogliando circa 17.000 missili a spalla  in Ucraina, i piccoli razzi rischiano di essere consumati più velocemente di quanto l’Occidente possa attualmente sostituirli…..   i missili anticarro Javelin e antiaerei Stinger avanzati sono supportati da un’infrastruttura di produzione vecchia e insicura, piena di potenziali colli di bottiglia, vulnerabilità e problemi di approvvigionamento [leggi: elettronica Made in China]   il noto missile antiaereo portatile  Stinger, è fuori produzione negli Stati Uniti e non può essere sostituito facilmente”..

Lo strano e preoccupante  iperconsumo  ucraino di missili anti-tank forniti dall’Occidente, viene confermato anche dal ministro   della guerra inglese Ben Wallace, come rivela un articolo del Guardian:

“Il Regno Unito sta esaurendo le armi anticarro, dice il segretario alla Difesa agli imbroglioni russi”. 

Il titolo va spiegato: il britannico ha fatto questa ammissione credendo di parlare al telefono col primo ministro di Kiev, Denis Shmyhal, invece “ha  risposto alla chiamata di Vladimir Kuznetsov e Alexey Stolyarov, che sono conosciuti come Vovan e Lexus”, due russi divenuti famosi per questo gernere, diciamo, di scherzi  telefonici a governanti esteri.

Nel video pubblicato su YouTube, Wallace appare  sconcertato quando  il falso ucraino Shmyhal  afferma che le NLAW (armi anticarro leggere di nuova generazione) che il Regno Unito ha fornito all’Ucraina hanno fallito. Wallace ha detto di essere in contatto quotidianamente con il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov. “Non credo che i nostri abbiano fallito. Ho i nostri dettagli. Te ne abbiamo dati oltre 4.000. Ne abbiamo altri in arrivo”, ha detto. “Stiamo finendo i nostri…”.

“Gli Ukraini stanno consumando ogni giorno le spedizioni di munizioni e missili anticarro che gli arrivano da USa e NATO in una settimana, cioè sparano come matti”, nota Zibordi.

Un buon numero sono caduti in   mani russe, come spiega questo twitter:

“Una parte è andata distrutta,un’altra è in mano ai russi (ho visto vari video su tg dove i russi conquistano posizioni piene di javelin e stinger).Tra l’altro è una situazione pericolosa,perchè possono essere girati a nemici degli USA per vendetta. Il sogno di ogni terrorista.”

Ma una voce non confermata dice che certi generali ucraini se li stanno vendendo al mercato nero delle armi  a un prezzo aumentato  del 10 20%. Sicuramente una fake news.

4944.- Russia. Putin ordina allerta forze deterrenza nucleare: quali sono

Dopo le dichiarazioni di Biden, il presidente Putin ha detto:

“Ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere in allerta speciale le forze di deterrenza dell’esercito russo, in risposta alle dichiarazioni aggressive dell’Occidente”.

Le “dichiarazioni aggressive dell’Occidente” sono a nome anche nostro. Da Biden nessun tentativo di pacificare la questione fra la NATO e la Federazione Russa. Dove vuole arrivare Biden o dove vogliono che arrivi?

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, si sente spalleggiato e dice di non credere a un esito positivo dei negoziati in programma domani per fermare la guerra con la Russia. “Ma proviamo, così che nessun cittadino dell’Ucraina dubiti che io, in quanto presidente, abbia provato a fermare la guerra quando c’era ancora una possibilità, sebbene piccola”, ha detto Zelensky in un video, come riporta ‘Kyiv Independent’: “Ma proviamo cosa?”

I colloqui si terranno domani al confine tra Ucraina e Bielorussia.

Le Forze aerospazialiVKS

Le Forze strategiche di deterrenza, che oggi il Presidente Vladimir Putin ha dato ordine di mettere in stato di massima allerta, sono le forze su cui si basa la capacità della Russia di esercitare potere deterrente per una aggressione, ma anche per sconfiggere un aggressore.

In particolare, le Forze aerospazialiVKS RF sono una nuova forza armata: la Forza Aerospaziale russa (VKS – in nata il 1º agosto 2015 dall’unione dell’Aeronautica Militare (VVS), delle forze di Difesa Aerospaziale (VKO) e del Comando Spaziale (KS) per contrastare le minacce crescenti provenienti dall’aria e dallo spazio e per gestirle come un unico teatro di guerra.

La VKS è responsabile della protezione aerea e spaziale della Federazione, dell’eliminazione delle forze opposte attraverso l’uso di sistemi d’arma sia convenzionali sia nucleari.

Con i suoi sistemi di rilevamento e controllo fornisce il supporto per la navigazione aerea a tutte le forze armate russe nonché la protezione contro i missili balistici nemici. Il suo comandante è responsabile del lancio e della gestione dei satelliti militari e di identificare le minacce dallo spazio per la Russia.

VKS
La VKS Include sistemi di tipo diverso, fra cui le armi nucleari
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Le Forze di deterrenza si suddividono quindi in Forze strategiche difensive e offensive. Le Forze nucleari strategiche (Icbm, bombardieri e missili di precisione a lunga gittata) costituiscono la base delle Forze strategiche offensive in cui rientrano anche le Forze missilistiche strategiche, con i temibili missili ipersonici a uso duale, Kinzhal (balistico) e Zirkon (da crociera). La VKS, anche se sembra prendere spunti organizzativi dalla US Air Force, le cui forze hanno ad esempio al loro interno l’Air Force Space Command, lascia tuttavia fuori dal contesto le forze missilistiche strategiche russe, che sono sempre state sotto il loro proprio comando e sono indipendenti dalla Forza Aerospaziale”. Le Forze di deterrenza, però includono anche sistemi non nucleari o duali, fra cui bombardieri, sottomarini, unità navi, navi armate con missili da crociera.

Sono alla base delle forze strategiche difensive invece i sistemi pronti al combattimento, gli strumenti delle forze di difesa aerospaziale, inclusi i sistemi di allerta per attacchi missilistici, sistemi di controllo spaziale, sistemi di difesa missilistica, anti spazio e aerea. 

“I leader dei Paesi principali della Nato stanno facendo dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese, quindi ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere le forze di deterrenza in stato di regime speciale di allerta”, ha dichiarato Putin, nella riunione che ha tenuto oggi al Cremlino con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu e con il capo di stato maggiore, Valery Gerasimov. Lo scorso 19 febbraio, prima dell’inizio della guerra contro l’Ucraina, Putin aveva presieduto, dal Centro di controllo del Cremlino, a una esercitazione delle Forze di deterrenza strategica a cui hanno partecipato anche le Flotte del Mar Nero e del Nord. 

4941.- Successo per gli Stati Uniti. Anche la Germania fa la guerra. È la fine per il North Stream2 ?

Gli europei non si vogliono bene e seguono Biden nella guerra alla Russia europea. Parlano della violazione degli accordi di Minsk, ma Kiev non li ha mai messi in atto. Quello che i media ci raccontano è sempre verità. Per anni i media hanno taciuto del conflitto nel Donbass, della morte dei cittadini russofoni e, ora, gareggiano insieme agli Stati Uniti per distruggere il futuro della loro Eurasia. La Russia e la Cina insieme domineranno il mondo, ma la finanza mondiale non ha bandiere ed è già a Pechino. Attenti a Taiwan.

Apertura, Citazioni e note di Mario Donnini

German Chancellor Olaf Scholz (L) and Ukrainian President Volodymyr Zelensky arrive to hold a joint press conference in Kyiv on Feb. 14, 2022. (Sergei Supinsky/AFP via Getty Images)

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (L) e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky arrivano per tenere una conferenza stampa congiunta a Kiev il 14 febbraio 2022. (Sergei Supinsky/AFP tramite Getty Images)

La Germania invierà armi anticarro e missili all’Ucraina in un’importante inversione di rotta

Di Allen Zhong,  The Epoch Times. February 26, 2022 Updated: February 26, 2022. Traduzione libera.

La Germania fornirà armi anticarro e missili terra-aria all’Ucraina, ha annunciato sabato il cancelliere tedesco Olaf Scholz: “L’attacco russo segna un punto di svolta. È nostro dovere fare del nostro meglio per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’esercito invasore di Putin.

Ecco perché stiamo fornendo 1.000 armi anticarro e 500 missili Stinger ai nostri amici in Ucraina”, ha scritto in un post su Twitter. Questo è un importante capovolgimento della politica di lunga data di Berlino di vietare l’esportazione di armi nelle zone di battaglia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore il cambio di posizione della Germania:

«Continuate così, Cancelliere Olaf Scholz! Coalizione contro la guerra in azione!” Sabato Berlino ha autorizzato i partner della NATO, Paesi Bassi ed Estonia, a consegnare armi di fabbricazione tedesca all’Ucraina.

Il lotto di armi includeva 400 lanciatori portatili anticarro dai Paesi Bassi e vecchi obici bellici della DDR dall’Estonia.

Un pò di ammuina!

La Germania ha una politica di lunga data di non esportare armi nelle zone di guerra, radicata in parte nella sua sanguinosa storia del 20° secolo e nel conseguente pacifismo.

I paesi che mirano a trasferire le esportazioni di armi tedesche devono prima richiedere l’approvazione a Berlino. Scholz ha ripetutamente fatto riferimento a questa politica nelle ultime settimane quando si è rifiutato di consegnare armi all’Ucraina.

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Carristi ucraini verso la prima linea con le forze russe nella regione ucraina di Lugansk il 25 febbraio 2022. (Anatolii Stepanov/AFP tramite Getty Images)

Mentre l’invasione russa dell’Ucraina sta entrando nel terzo giorno, sono scoppiati combattimenti alla periferia della capitale ucraina Kiev, che è considerata l’obiettivo principale delle forze russe.

Funzionari statunitensi e britannici hanno affermato che le forze russe erano a circa 18 miglia, o 30 chilometri, dal centro della città.

La velocità dell’avanzata è stata rallentata “probabilmente a causa di acute difficoltà logistiche e della forte resistenza ucraina”, ha affermato il ministero della Difesa britannico. Tuttavia, un funzionario del Pentagono ha avvertito che la situazione potrebbe cambiare rapidamente”.

È un campo di battaglia e gli eventi sul campo di battaglia sono dinamici e possono cambiare molto, molto rapidamente”, ha affermato il funzionario.

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Il fumo si alza da un carro armato russo distrutto dalle forze ucraine sul ciglio di una strada nella regione di Lugansk il 26 febbraio 2022. (Anatolii Stepanov/AFP tramite Getty Images)

Il presidente Joe Biden ha autorizzato ulteriori 350 milioni di dollari in assistenza militare dagli inventari del Pentagono, tra cui anti-corazza, armi leggere, munizioni varie, giubbotti antiproiettile e relative attrezzature.

Secondo quanto riferito, la Casa Bianca avrebbe anche chiesto al Congresso di fornire 6,4 miliardi di dollari in fondi extra per assistere l’Ucraina.

Il Regno Unito sta inviando aiuti militari difensivi in Ucraina e ha affermato di aver addestrato 22.000 soldati ucraini. Più di 100.000 soldati russi sono entrati in Ucraina, ha detto Zelensky in un post su Twitter. Si è rifiutato di lasciare Kiev, respingendo un’offerta di evacuazione degli Stati Uniti e esortando gli ucraini a combattere .

“Non deporremo le nostre armi. Difenderemo il nostro Paese. Le nostre armi sono la nostra forza. Questa è la nostra terra. Il nostro Paese. I nostri figli. Li proteggeremo tutti”, ha detto Zelensky in un video pubblicato sui social media.

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Una guardia di frontiera polacca assiste i rifugiati dall’Ucraina mentre arrivano in Polonia al valico di frontiera di Korczowa, in Polonia, il 26 febbraio 2022. (Czarek Sokolowski/AP Photo)

Il ministero della Difesa ucraino ha esortato i cittadini a fare tutto il possibile per rallentare i russi, inclusa la rimozione di cartelli con numeri e nomi di strade, città e villaggi nelle loro regioni.

“Facciamo tutto il possibile per sbarazzarci degli occupanti russi dall’Ucraina il prima possibile”, ha scritto il ministero in un post su Twitter.

Reuters contributed to the report.

Allen Zhong

SENIOR WRITER

4940.- Aggiornamento sulla ripresa dell’offensiva russa.

Dalla Russia: «Kiev ha rifiutato i negoziati». La replica: «Falso, ma non accettiamo ultimatum». Sembra che Zelenski sia stato preso sotto custodia da teste di cuoio francesi e che abbia, perciò, interrotto una trattativa con Putin. Nel frattempo, tweetta senza sosta, tra selfie e video, come un’influencer che sponsorizza una marca di mutande. Putin e Zelenski hanno entrambi mobilitato i riservisti. Erdogan ha bloccato lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli ai russi. È una violazione della Convenzione di Montreux e un atto di guerra da parte turca, malgrado i rapporti commerciali tra le due potenze. La NATO è scesa in una guerra non dichiarata e accanto a uno stato non membro dell’Alleanza. La NATO siamo anche noi. Attenti a Taiwan.

La Russia chiama all’«offensiva a tutto campo», Kiev resiste: «Combatteremo fino alla liberazione».

sabato 26 Febbraio 19:10 – di Adriana De Conto per Il Secolo d’Italia

La Russia vuole ampliare l’attacco in Ucraina. Un attacco a tutto campo. Il ministero della Difesa russo ha dato ordine alle forze in Ucraina di “espandere l’offensiva“. “Oggi, a tutte le unità è stato ordinato di espandere l’offensiva in tutte le direzioni, secondo i piani”, ha affermato il ministero della Difesa in una nota.  Vladimir Putin ha chiamato anche i riservisti per l’invasione del Paese confinante.

Intanto, la velocità dell’avanzata delle forze russe in Ucraina “è temporaneamente rallentata, probabilmente come risultato di acute difficoltà logistiche e della forte resistenza ucraina”: lo attesta un aggiornamento dell’intelligence britannica, diffuso via social dal Ministero della Difesa del Regno Unito. Le forze russe, secondo i servizi segreti d’Oltremanica, stanno “bypassando i principali centri abitati”; lasciando però risorse sufficienti a “circondarli e isolarli”.

Prendere Kiev resta l’obiettivo primario

Prendere Kiev resta “l’obiettivo militare primario della Russia” e gli scontri notturni nella capitale hanno “probabilmente coinvolto un numero limitato di squadre di sabotatori russi preposizionate”. L’ordine di ampliare l’attacco “in tutte le direzioni” arriva in una giornata caratterizzata da ripetute comunicazioni contrastanti, sull’asse Mosca-Kiev, in relazione all’ipotesi di avviare un dialogo.

Ipotesi negoziati, tra conferme e smentite

Il presidente Vladimir Putin aveva ordinato lo stop temporaneo all’avanzata in Ucraina, in attesa di possibili negoziati con Kiev; ma l’operazione è ripresa oggi dopo che la leadership ucraina ha rifiutato di negoziare, secondo quanto affermato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Ieri pomeriggio, in connessione con gli attesi negoziati con la leadership ucraina, il presidente russo ed il comandante supremo hanno ordinato la sospensione dell’avanzata delle principali forze. E’ quanto ha detto Peskov in un briefing con i giornalisti. “Dal momento che la parte ucraina ha essenzialmente rifiutato di negoziare, l’avanzata delle principali forze russe è ripresa questo pomeriggio secondo i piani operativi”.

Kiev a Mosca: “Non accetteremo ultimatum”

Kiev ha immediatamente smentito di non aver voluto negoziare. Un consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino, riferisce Sky News, ha spiegato di voler ascoltare le condizioni del negoziato per il cessate il fuoco: ma che non accetterà ultimatum, che verrebbero considerati “un tentativo di disgregare l’Ucraina e di costringerla ad accettare condizioni inaccettabili”. “Combatteremo finché non libereremo il Paese. Se nascono già bambini nei rifugi, anche mentre continuano i bombardamenti, allora il nemico non ha chance in questa guerra, che è indubbiamente una guerra di popolo”. La dichiarazione di  Volodymyr Zelensky in un videomessaggio

4937.- La NATO è già entrata in guerra

E tre! Dopo la Yugoslavia, il Kosovo, ora, l’Ucraina. Come negare che la NATO è offensiva? Con il rischieramento in Ucraina di reparti missilistici, siamo trascinati in una guerra fra potenze nucleari. Anche se non è dichiarata, tuttavia tecnicamente, è guerra.

Apertura, citazioni e note di Mario Donnini

 Maurizio Blondet  26 Febbraio 2022 

da Avia Pro:

La NATO ha annunciato l’inizio delle consegne di sistemi di difesa aerea all’Ucraina, ovviamente, con il personale.

“La Francia ha mandato teste di cuoio a proteggere  Zelenski”, informa Repubblica.  Ciò significa che un paese NATO ha già uomini combattenti  sul terreno, oltre a “mercenari polacchi”e “istruttori” britannici  e  canadesi  che hanno addestrato il battaglione Azov.

Ma ciò significa soprattutto che Zelenski è sotto il controllo dei  francesi per impedirgli di  accedere a un cessate-il-fuoco e un negoziato con Putin, a cui pareva incline  poche ore  fa.  Il motivo lo spiega sempre Repubblica: ” intorno a lui potrebbe ruotare quella che a Washington viene chiamata la “porcupine strategy“. La strategia del porcospino punta a trasformare l’Ucraina nel nuovo Afghanistan della Russia”. Dunque la strategia NATO è quella: niente armistizio, guerra  intensificata per usurare la Russia.  Escalation.

Alla faccia del Trattato Nord Atlantico, armando la difesa aerea ucraina e sequestrando Zelenski, la NATO ha gettato la spugna ed è passata ufficialmente all’offensiva. Ciò significa, ma diciamo che “può significare” che soldati e piloti italiani rischierati in Lettonia, in Romania sotto comando NATO sono in guerra, tutti siamo in guerra: una guerra non dichiarata, che non sarà riconosciuta dai governi, che noi non dobbiamo decidere e che, perciò, significherebbe l’atto finale. Putin e i padroni degli Stati Uniti giocheranno il tutto per tutto e, giunti all’ultima mano, bombarderanno in Europa, sulle nostre teste, sulle nostre terre e le nostre vite.

infatti:

La NATO ha annunciato il trasferimento dei sistemi di difesa aerea all’Ucraina.

L’Alleanza del Nord Atlantico ha deciso di trasferire urgentemente i sistemi di difesa aerea alle forze armate dell’Ucraina, che consentiranno di resistere agli attacchi aerei. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha annunciato i dati su questo argomento. Secondo una serie di dati, i sistemi di difesa aerea arriveranno inizialmente dalla vicina Polonia, poiché all’ora attuale è già noto che diverse colonne con vari tipi di armi si stanno muovendo verso il confine ucraino, che, tra l’altro, era anche confermato nella stessa Polonia.

Di cosa parliamo.

“Venerdì il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato che l’alleanza sta dispiegando parti della sua forza di reazione pronta al combattimento e continuerà a inviare armi in Ucraina, comprese le attrezzature per la difesa aerea “, riferisce Swiss Info, citando l’agenzia di stampa Reuters.

Al momento, ci sono informazioni che non si tratta di sistemi missilistici antiaerei portatili, ma di sistemi di difesa aerea su un telaio a ruote, poiché in seguito sono emerse informazioni che ulteriori Stinger MANPADS sarebbero stati trasferiti in Ucraina nel prossimo futuro.

Allo stesso tempo, la Russia può considerare le azioni dell’Occidente come una provocazione aperta. Ciò non esclude la probabilità di possibili scontri con i paesi della NATO se l’Alleanza decidesse di intervenire nell’operazione speciale russa.
Подробнее на: https://avia.pro/news/nato-obyavilo-o-nachale-postavok-ukraine-sredstv-pvo

Macron ne approfitterà per  “rimandare”  le  elezioni presidenziali, che rischiava di perdere.  Subito imitato dalle “democrazie occidentali” come l’Italia.  Al PD e Draghi  e Speranza non sembra vero sottrarsi alle elezioni.

“Le prime vittime della guerra sono sempre la verità… e le elezioni”, commenta  l’intellettuale Charles Sannat. “Una  guerra in Europa non è mai stata “piccola” né di “breve durata”.

letta-elmetto
“l‘ora delle decisioni irrevocabili è giunta!”

L’inflazione esploderà

Bolletta del gas, prezzi dell’energia, esploderà al rialzo. Si dovrà pagare il costo delle sanzioni contro la Russia, che sarà devastante anche per le economie europee. Quindi pagheremo tutti il ​​prezzo. Ciò avrà un impatto diretto sull’inflazione.

Non c’è una piccola guerra in Europa.

Rischi di approvvigionamento

Come riporta il Financial Times , citando i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, i paesi produttori Ucraina e Russia rappresentano circa un terzo del grano scambiato nel mondo e un quinto del mais. L’Ucraina esporta circa il 90 per cento del suo grano su navi che non sono più operative a causa della guerra.

La Russia è anche un importante produttore di fertilizzanti vegetali. Si dice che il paese fornisca circa il 13% della fornitura globale. Secondo gli osservatori, gli immensi aumenti di prezzo del gas naturale necessario per la produzione di fertilizzanti, avvenuti nelle ultime settimane e nuovamente alimentati dalla guerra, potrebbero concretizzarsi in una carenza di fertilizzanti sul mercato mondiale, che a sua volta potrebbe avere un impatto negativo impatto sui prossimi raccolti.

I prezzi del grano e del mais sono già a un livello elevato.

La BCE dovrà intervenire

Rischi sui mercati finanziari che stanno crollando, ma anche la necessità di far fronte alle conseguenze economiche che saranno massicce, in particolare per la Germania già in recessione e che affonderà profondamente in un terreno negativo poiché la Germania e l’industria tedesca dipendono per il 60% da gas russo.

La Bce interverrà con tempestività e non appena sarà necessario, e si corre il rischio di vedere molto rapidamente le banche centrali, anziché “normalizzare” le loro politiche monetarie, far ruotare  ancor più velocemente le stampatrici (di euro)

Dopo la colpa dei subprime, dopo la colpa del Covid, sarà colpa di Putin.

A proposito di ambiguità e complessità, continua Sannat, “vi lascio con quest’ultima indiscrezione. Ma silenzio, è un segreto.

“La Russia ha attaccato questa mattina nella regione di Gostomel con un’operazione di elicotteri su larga scala con commando che combinavano elicotteri d’attacco Kamov Ka-52a e Mi-8 Sapsan. Se la Russia annuncia di aver distrutto 11 aeroporti militari, è uno che ha preservato. E per una buona ragione. È in questa zona che si trova, nei pressi di Kiev, la base degli Antonov An-124 operati dall’Occidente, e in particolare dalla Francia per operazioni di trasporto strategico di grandi dimensioni(a volte includendo satelliti inviati in Guyana). Gli altri dispositivi dello stesso tipo sono azionati da… l’esercito russo. In questa fase regna la confusione più totale in Ucraina, soprattutto in questa zona vicino al confine. L’Ucraina è stata storicamente una repubblica chiave nella costruzione di aerei russi ed è ancora priva di appartenenza alla federazione russa.

Aerei importanti per la Francia

La Francia contava in particolare sugli Antonov An-124 per spostare Barkhane dal Mali e poi dal Sahel. Un An-124 può sollevare tra 100 e 150 tonnellate (o da quattro a sei elicotteri utilitari) a seconda dell’altitudine e della temperatura del terreno. La Francia li sfrutta dal 1994 e il Ruanda. Hanno prestato servizio in particolare in Afghanistan, Repubblica Centrafricana e Sahel. Questo controllo sugli An-124 rivela, se necessario, che la Russia ha chiaramente pianificato l’invasione dell’Ucraina e sta anche mirando a risorse che sarà in grado di utilizzare a proprio vantaggio”.

Macron ne approfitterà per  “rimandare”  le  elezioni presidenziali, che rischiava di perdere.  Subito imitato dalle “democrazie occidentali” come l’Italia.  Al PD e Draghi  e Speranza non sembra  sottrarsi alle elezioni.

“Le prime vittime della guerra sono sempre la verità… e le elezioni”, commenta  l’intellettuale Charles Sannat. “Una  guerra in Europa non è mai stata “piccola” né di “breve durata”.

L’inflazione esploderà

Bolletta del gas, prezzi dell’energia, esploderà al rialzo. Si dovrà pagare il costo delle sanzioni contro la Russia, che sarà devastante anche per le economie europee. Quindi pagheremo tutti il ​​prezzo. Ciò avrà un impatto diretto sull’inflazione.

Non c’è una piccola guerra in Europa.

Rischi di approvvigionamento

In 3 settimane, i treni in partenza dalla Cina centrale arrivano alla stazione di Valenton, nella regione di Parigi. Questo treno, che attraversa il Kazakistan, la Russia e la Polonia, circola due volte al mese. E la Società  Nazionale Ferroviaria francese, che lo gestisce, non ha troppe difficoltà a riempirlo. Sono decine di contenitori.

Anche il trasporto aereo è fortemente influenzato dal momento che lo spazio aereo sopra l’Ucraina è chiuso e anche sopra la Russia. Di conseguenza, queste sono deviazioni importanti per andare in Asia.

Ad est ci sono anche tutte le fabbriche che producono fertilizzanti, per esempio…

La BCE dovrà intervenire

Rischi sui mercati finanziari che stanno crollando, ma anche la necessità di far fronte alle conseguenze economiche che saranno massicce, in particolare per la Germania già in recessione e che affonderà profondamente in un terreno negativo poiché la Germania e l’industria tedesca dipendono per il 60% da gas russo.

La Bce interverrà con tempestività e non appena sarà necessario, e si corre il rischio di vedere molto rapidamente le banche centrali, anziché “normalizzare” le loro politiche monetarie, far ruotare  ancor più velocemente le stampatrici (di euro)

Dopo la colpa dei subprime, dopo la colpa del Covid, sarà colpa di Putin.

A proposito di ambiguità e complessità. Vi lascio con quest’ultima indiscrezione. Ma silenzio, è un segreto

“La Russia ha attaccato questa mattina nella regione di Gostomel con un’operazione di elicotteri su larga scala con commando che combinavano elicotteri d’attacco Kamov Ka-52a e Mi-8 Sapsan. Se la Russia annuncia di aver distrutto 11 aeroporti militari, questo è uno che ha preservato. E per una buona ragione. È in questa zona che si trova, nei pressi di Kiev, la base degli Antonov An-124 operati dall’Occidente, e in particolare dalla Francia per operazoni di trasporto strategico di grandi dimensioni (a volte includendo satelliti inviati in Guyana). Gli altri aeroplani dello stesso tipo sono in carico al… l’esercito russo. In questa fase regna la confusione più totale in Ucraina, soprattutto in questa zona vicino al confine. L’Ucraina, con la Antonov, è stata storicamente una repubblica chiave nella costruzione di aerei russi ed è ancora priva di appartenenza alla federazione russa.

Aerei importanti per la Francia

La Francia contava in particolare sugli Antonov An-124 per spostare Barkhane dal Mali (L’Operazione Barkhane) e poi dal Sahel. Un An-124 può sollevare tra 100 e 150 tonnellate (o da quattro a sei elicotteri utilitari) a seconda dell’altitudine e della temperatura del terreno. La Francia li sfrutta dal 1994 e così il Ruanda. Hanno prestato servizio in particolare in Afghanistan, Repubblica Centrafricana e Sahel.

Questo controllo sugli An-124 rivela, se necessario, che la Russia ha chiaramente pianificato l’invasione dell’Ucraina e sta anche mirando a risorse che sarà in grado di utilizzare a proprio vantaggio”.

Una guerra in Europa non è mai breve

L’Europa è un vecchio continente con molta storia. Ne conosciamo una  quantità in guerre, massacri, pogrom, genocidi e altri omicidi di massa.

Direi anche che siamo tra i migliori al mondo in questa arte di uccidersi a vicenda.

Una guerra in Europa non è mai breve. Mai. Diciamo che da un punto di vista statistico dalla guerra dei 100 anni  ci siamo coscienziosamente ammazzati per lunghi periodi di tempo. Nota che la guerra dei 100 anni non è un unicum . Tanto tempo fa Giulio Cesare e la guerra gallica che durò anch’essa  per anni.

L’ultima volta che ci siamo sventrati a vicenda nel cuore dell’Europa è stato nell’ex Jugoslavia. È durato dal 1991 al 2001  – 10 anni .  Italia e  Francia  ne sono stati coinvolti (sotto la presidenza del consiglio di D’Alema e con ministro della difesa Mattarella gli italiani sganciarono anche tute le bombe residuate della Guerra Mondiale. ndr).

Non c’è mai una piccola guerra in Europa, e le guerre in Europa risvegliano sempre quelle che François Mitterrand chiamava “forze telluriche”. Se il peggio non è mai certo, non dobbiamo essere ingenui.

Il problema è che Washington combatterà la sua guerra in Europa. Questo, Draghi non l’ha detto! Von der Leyen nemmeno. Ha condannato soltanto il barbaro attacco, congelato i beni russi e l’accesso delle banche al mercato Ue

Pregare: “In rovina le loro macchinazioni!”

4931.- Guerra Ucraina, il riassunto dopo un giorno d’invasione russa

Per la politica di Biden, spingere la Federazione russa nelle braccia di Pechino significa restaurare in Occidente il clima della Guerra Fredda, con gli Stati Uniti al centro. Di conseguenza, forzare i bilanci militari dei Paesi NATO a vantaggio dell’industria bellica. Ricordiamo che, in Vietnam, la vittoria è andata ai bilanci dei signori della guerra. La domanda è se gli americani, che hanno sacrificato i curdi, poi, gli afgani e, ora, gli ucraini sarebbero disposti a sacrificare anche Taiwan e con quale risultato.

Siamo tutti in attesa che la parola torni alla diplomazia, ma torna alla mente  il fallimento del vertice Russia-Regno Unito di non molti giorni fa. “Tra di noi è in corso una conversazione tra un muto e un sordo, sembra che ci ascoltiamo, ma non ci sentiamo”, dichiarò il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, subito dopo il colloquio con la sua omologa britannica Liz Truss.

Il Ministero della Difesa della Federazione Russa avrebbe dichiarato che tutti i compiti assegnati alle truppe per la giornata sono stati completati con successo.

Apertura, citazioni e note di Mario Donnini

Wall Street Italia, 24 Febbraio 2022, un breve riassunto di Massimiliano Volpe

Ecco cosa è successo nel primo giorno di guerra in Ucraina. Questa mattina all’alba le truppe di Mosca hanno iniziato ad invadere l’Ucraina su più fronti. I bombardamenti russi hanno colpito le principali infrastrutture strategiche rendendo molto difficile l’organizzazione della difesa da parte dell’esercito di Kiev. Al momento non sono ancora chiare le reali intenzioni di Vladimir Putin e fino dove possa spingersi.
Non ci sono informazioni certe circa il numero delle vittime mentre migliaia di persone stanno lasciando l’Ucraina e si stanno dirigendo verso la vicina Moldavia.

Guerra in Ucraina, la reazione dei mercati finanziari

Bagno di sangue sui mercati azionari hanno messo a segno pesanti flessioni L’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta di giovedì in flessione del 4,15%, la performance peggiore tra le borse dei paesi più industrializzati. Penalizzati soprattutto i titoli bancari con Unicredit che ha chiuso gli scambi in calo del 14%.

La borsa di Mosca ha lasciato sul terreno oltre il 40% del proprio valore. Pesanti vendite anche per le criptovalute con il Bitcoin in calo del 5% a 35730 dollari.

Parallelamente il prezzo del petrolio è salito a oltre 100 dollari mentre il prezzo del gas naturale ha segnato un’impennata di oltre il 30%. In evidenza i beni rifugio con l’oro che si è portato a 1926 dollari (+0,85%). In rialzo anche i prezzi delle principali materie prime agricole.

Le reazioni dell’Occidente

L’Unione Europea e gli Usa stanno mettendo a punto pesanti sanzioni economiche contro la Russia ma Putin non sembra essere minimamente preoccupato tanto che lanciato minacce contro chi interverrà per cercare di interrompere le operazioni militari in corso.

Le sanzioni sono una comoda via d’uscita per Biden a spese, però, dei popoli russo e europei. La chiusura del North Stream2 rivaluta i prodotti di scisto degli USA.

Tra i paesi più penalizzati dalle mosse di Mosca c’è l’Italia che importa metà del proprio fabbisogno di gas proprio dalla Russia anche attraverso un gasdotto che passa per l’Ucraina. Non solo. In ballo ci sono anche 7 miliardi di export verso la Russia che potrebbero essere penalizzate da eventuali sanzioni.

Le reazioni della Nato

Una cellula di 4 caccia Eurofighter italiani monta d’allarme a Costanza. L’ordine di scrambler significherebbe entrare in combattimento e non sarà dato. Ai velivoli italiani è stato richiesto di operare in Combat Air Patrol (CAP) per monitorare l’area di competenza e dissuadere il traffico presente in area da eventuali ingressi non autorizzati.

La Nato già da tempo ha mandato aiuti militari ai paesi confinanti con la Russia. L’Italia si è attivata impegnando le proprie forze armate in operazioni nei Paesi Baltici, in particolare in Lettonia, e in Romania, oltre alla presenza navale della Marina Militare tra Mediterraneo orientale e Mar Nero.

Quattro caccia Eurofighter dell’Aeronautica Militare sono schierati in Romania a difesa di quello spazio aereo mentre in Lettoria c’è un contingente di circa 250 soldati a difesa dei confini con la Russia (senza contare i convogli che hanno passato la frontiera croata dopo il riconoscimento di Putin. ndr).

Sono 9 i drone Global Hawk di Sigonella che formano il sistema di difesa intelligente della NATO, l’ultimo è arrivato a novembre 2020.

Molto attiva in queste settimane anche la base dell’aeronautica militare di Sigonella (Più corretto dire “la base dell’US.NAVY”, poiché, nella zona americana, vi sventola da sola la bandiera degli Stati Uniti d’America. Sono 4 i drone Global Hawk decollati oggi da Sigonella. ndr) in Sicilia dalla quale partono i droni americani che stanno sorvolando gli spazi aerei per monitorare gli spostamenti delle truppe russe ai confini dell’Europa.

2155.- Gli Stati Uniti pronti a inviare navi da guerra nel Mar Nero, prendendo a pretesto la schermaglia dello Stretto di Kerch.

La guerra arriva sulla scia delle unità della US Navy che si spingono già fino alla principale base della flotta del Pacifico della Russia.
di Tyler Durden

Il pericolo potenziale di un’escalation nel Mar Nero tra gli Stati Uniti e la Russia è cresciuto in modo significativo quando le forze armate statunitensi hanno formalmente comunicato alla Turchia che intendono dislocare una nave da guerra nel Mar Nero per la prima volta in un mese.
Funzionari della difesa degli Stati Uniti hanno dichiarato alla CNN che la richiesta del passaggio attraverso il Bosforo e i Dardanelli vuole essere specificamente una risposta alle azioni intraprese dalla Russia contro l’Ucraina, durante l’incidente dello Stretto di Kerch del 25 novembre.

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Il Mar Nero e il Mar d’Azov, in particolare, fanno parte dello spazio vitale della sicurezza della Russia, che non può tollerare la presenza di una nave lanciamissili ostile sui suoi confini.Mi chiedo se l’iniziativa dell’US NAVY sia da porre in relazione con l’inasprimento del confronto militare fra Israele e la Siria.

Secondo quanto raccontato in un servizio esclusivo della CNN di mercoledì 5 dicembre:
Gli Stati Uniti hanno iniziato a fare i preparativi necessari per dislocare una nave da guerra nel Mar Nero, una mossa che arriva tra le crescenti tensioni nella regione in seguito al sequestro di navi ucraine da parte della Russia e alla detenzione di marinai ucraini.
Le forze armate statunitensi hanno chiesto al Dipartimento di Stato di comunicare alla Turchia i possibili piani per far operare una nave da guerra nel Mar Nero. Tre funzionari statunitensi, dicono alla CNN, hanno definito la mossa come una risposta alle azioni della Russia contro l’Ucraina nello stretto di Kerch, che collega il Mar Nero e il mare di Azov.

L’esercito ha presentato la richiesta come richiesto dalla Convenzione di Montreux – l’accordo del 1936 che ha dato alla Turchia il controllo dello Stretto del Bosforo e dei Dardanelli, inclusa l’autorità per regolare il transito delle navi da guerra.

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha detto alla CNN: “Gli Stati Uniti svolgono le proprie attività in conformità con i termini della Convenzione di Montreux, ma non rilasceremo commenti sulla natura della nostra corrispondenza diplomatica con il governo della Turchia”. Per il momento, non c’è stata nessuna indicazione se la Turchia ha concesso il passaggio, il che potrebbe essere interessante viste le recenti relazioni più strette tra Ankara e Mosca.
Ma due tra le fonti della CNN hanno ammonito che, dare notifica alla Turchia, avrebbe semplicemente fornito alla Marina “l’opzione” di spostare una nave da guerra nell’area, suggerendo che non si rende ancora necessario schierare navi da battaglia.

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Un ufficiale di marina del Pentagono ha cercato di minimizzare il significato della potenziale manovra, affermando in una dichiarazione: “La nostra VIª Flotta statunitense è sempre pronta a rispondere dove viene chiamata” (Pronti sempre per Dovunque. Ndr).
“Conduciamo regolarmente operazioni per innalzare il livello della sicurezza e la stabilità in tutta l’area di operazioni della VIª Flotta degli Stati Uniti, includendovi le acque internazionali e lo spazio aereo del Mar Nero,” Cdr. Kyle Raines, un portavoce della flotta, ha detto alla CNN. “Ci riserviamo il diritto di operare liberamente in conformità con le leggi e le norme internazionali”, ha aggiunto.

Tuttavia, i funzionari del Pentagono hanno anche osservato che “Mosca rivendica aree che superano di gran lunga le 12 miglia dalla costa russa entro le quali la sovranità è garantita dal diritto internazionale”, secondo la CNN (Senz’altro, una scusa puerile, valida al massimo per i giornalisti disinformati. ndr).

Sempre mercoledì 5 il ministero della Difesa russo (MoD) ha annunciato di aver condotto un’esercitazione militare nella Crimea orientale, coinvolgendo le truppe russe e i sistemi missilistici antiaerei di Pantsir.
E anche altrove le tensioni sono cresciute: nel Mar del Giappone, poiché mercoledì una nave da guerra della Marina statunitense ha navigato attraverso le acque reclamate dalla Russia, fonte FOX.
Un portavoce della flotta del Pacifico degli Stati Uniti ha confermato la notizia, affermando che il cacciatorpediniere missilistico USS McCampbell (DDG 85) ha navigato “nei pressi di” Peter the Great Bay, un bacino idrico al largo della città portuale russa di Vladivostok, “per contestare le eccessive rivendicazioni marittime della Russia e sostenere i diritti , le libertà e gli usi leciti del mare di cui godono gli Stati Uniti e le altre nazioni “.

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Il cacciatorpediniere lanciamissili USS McCampbell DDG 85

Tutto questo mentre le tensioni aumentano in conseguenza della decisione dell’amministrazione Trump di ritirarsi da un trattato di controllo degli armamenti decennale.

Certamente, la Russia vedrà ognuna di queste azioni provocatorie nel Mar Nero come una minaccia ancora più grande nel suo spazio di sicurezza in un momento in cui le tensioni stanno aumentando vertiginosamente.

La Russia ha segnalato di aver provveduto, nell’ultima settimana, a un aumento delle forze in Crimea, incluso il trasferimento di più sistemi di difesa anti-aerea S-400. Se le navi da guerra americane entrassero nella zona, unendosi alla nave di sorveglianza britannica già dispiegata, il fatto potrebbe costituire una “ricetta” per la terza guerra mondiale.

La nave britannica ha il compito di proteggere i soldati britannici presenti in Ucraina per fini addestrativi, in generale, come parte del più grande rafforzamento militare della Nato ai confini della Russia dai tempi della guerra fredda e, in particolare, come parte dell’operazione della Nato Atlantic Resolve, “per rassicurare gli alleati di fronte ad una Russia definita assertiva”. Il battaglione inglese, circa 800 soldati, è operativo dalla scorsa primavera in Estonia. Londra ha inviato anche quattro carri armati Challenger 2 ed un numero imprecisato di IFV Warrior, probabilmente nella versione pesante da trenta tonnellate. Il supporto logistico è fornito dai danesi. Il battaglione è stato schierato nella base di Tapa, nell’Estonia nordorientale, ex struttura sovietica di proiezione ed acquisita dall’ Estonian Defence Forces negli anni novanta. In Estonia la Francia ha inviato 300 soldati e cinque carri armati di terza generazione Leclerc oltre ad un numero imprecisato di VBCI. Francia ed Estonia, è stato stipulato anche un accordo bilaterale per la cooperazione informatica. 200 soldati inglesi sono presenti in Polonia, mentre caccia Typhoon della RAF sono schierati in Romania. Come si vede, ci troviamo in vero pericolo, a nostra insaputa.

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L’HMS Diamond (D34) della Royal Navy