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5016.- Non c’è democrazia nel regime di Mosca e nemmeno nell’ipocrisia di Washington, ma non è di tutti.

In estrema sintesi, la differenza sta nel fatto che l’oligarchia russa “di Putin” si batte per la Federazione Russa, mentre la democrazia degli Stati Uniti “di chi Non si Sa” manda a combattere per il potere finanziario di pochi. Infine, l’Unione europea non sa per chi deve combattere e usa “fare ammuina” alla sua maniera:

(Napuletano)
« All’ordine di Joe, Ursula dicite: Facite Ammuina!

Tutti chilli che stann’ a Strasbourg vann’ a Bruxelles
e chilli che stann’ a Bruxelles vann’ a Strasbourg:

chilli che stann’ a popolari vann’ a socialisti
e chilli che stanno a conservatori vann’ a verdi:

chilli cchiu draghi assai stann’ a retro a Joe, ma
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa a iddu
e chilli che stanno ncoppa a iddu vann’ bascio

passann’ tutti p’o ‘sto pertuso:
Macron e Scholz che nun tene nient’ a ffà, s’ aremenano a ‘cca e a ‘llà”.

N.B. da usare in occasione di “stati d’emergenza nell’Unione.”

Come a Pearl Harbour, nessuna sorpresa.

Pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, il 10 febbraio 2022, in un intervento al Congresso americano, il senatore Bernie Sanders, candidato alla presidenza, lanciò un monito chiarissimo sui possibili rischi “in materia di sicurezza” per la relazione corrente tra Stati Uniti e Ucraina. “Ci saranno ingenti costi per entrambi i paesi”, avvertì il senatore, sottolineando, in un lungo discorso che “le preoccupazioni di Putin per un eventuale ingresso di Kiev nella Nato non sono state inventate ieri, così dal nulla”. Spiegando l’importanza che la “dottrina Monroe” ha nella politica estera statunitense,

“Chiaramente, l’invasione russa dell’Ucraina non è una risposta; ma non lo è neanche l’intransigenza della NATO”. “Negli ultimi 200 anni il nostro paese ha operato sotto la dottrina Monroe.”

Sanders ha quindi proseguito: “Anche se la Russia non fosse stata governata da un oligarca corrotto e da un leader autoritario come Putin, Mosca continuerebbe ad avere interessi nella security policy dei propri vicini”.

Una previsione, ma sarebbe più corretto chiamarla constatazione, la sua, che letta alla luce di quanto accaduto poi suona quasi profetica, visto il contesto temporale in cui è avvenuta, ossia pochissimi giorni prima che la situazione dell’Est Europa degenerasse totalmente.

Ecco quali furono, solo qualche settimana fa, le preoccupazioni e le dichiarazioni di Sanders il merito al rapporto fra la Russia, l’Ucraina e gli attori geopolitici internazionali della NATO.

Bernie Sanders lo aveva predetto: le parole del senatore sul conflitto in Ucraina

Abbiamo compreso, ormai, che l’invasione della Ucraina non è stata un atto di pazzia da parte di Putin, ma l’atto conclusivo, imposto dall’assedio della NATO alle frontiere della Federazione Russa: un assedio che si è sviluppato negli anni che hanno seguito il dissolvimento dell’Unione sovietica, a completare la vittoria americana e il controllo e, quindi, il dominio dell’Eurasia da parte del potentato finanziario che controlla, in modo variabile, le aree dell’Occidente: Stati Uniti (non più d’America, a leggere il dollaro), Canada, Unione europea, Giappone, Australia. E ripetiamo: Chi controllerà l’Eurasia, controllerà il mondo.

Soltanto, vogliamo far notare come qui non si parli necessariamente di Stati, ma, come per l’Occidente di aree soggette a controllo finanziario e una conferma ci viene dalle violazioni cui soggiacciono le costituzioni degli stati europei, quella italiana in primis. Abbiamo compreso, anche, che in Ucraina si sta giocando una partita fra Stati Uniti e Cina e, anche qui, in considerazione delle interessenze finanziarie fra le due potenze, guardiamo, più che agli stati, ai due emisferi. Infine, emerge il confronto in atto fra l’ordine nuovo internazionale rappresentato ufficialmente da Biden e il nuovo fronte liberista alternativo, di fatto al globalismo, di cui parla Pompeo (vedasi al nostro n. 5009).

Soltanto si ricorda che questo movimento mette in prima fila gli interessi dei singoli paesi in subordine alle organizzazioni sovranazionali rappresentate – male – da Joe Biden. E tutto questo per ricordare che il nuovo ordine internazionale dispone a piacimento della NATO, disporrebbe altrettanto di un esercito futuro europeo, mercenario e che i dolori del popolo ucraino se li sono, ‘sì, cercati, ma, un domani non lontano, potrebbero essere i nostri. Putin aveva avvertito e avverte sempre.

Parliamo, quindi, dell’intervento in una seduta del Congresso statunitense riguardante, proprio, i rapporti fra gli Stati Uniti e l’Ucraina e l’atteggiamento della NATO verso quest’ultima, intervento tenuto dal senatore Bernie Sanders qualche giorno prima che la Russia, inascoltata, dichiarasse guerra all’Ucraina.

Il politico ha infatti lanciato l’allarme circa i rischi “in materia di sicurezza” fra gli Stati Uniti e Kiev, avvertendo che ci sarebbero stati “ingenti costi per entrambi i paesi”.

Nel suo lungo intervento il senatore ha esplicitato, mettendolo nero su bianco, le sue considerazioni circa la preoccupazione di Putin di “un eventuale entrata nella Nato”della nazione ucraina e ribadendo l’enorme importanza della dottrina Monroe in materia di politica estera statunitense.

A tal riguardo Sanders ha aggiunto: “Anche se la Russia non fosse stata governata da un oligarca corrotto e da un leader autoritario come Putin, Mosca continuerebbe ad avere interessi nella security policy dei propri vicini”.

Con tale dichiarazione, Sanders si riferiva all’ipotesi che se paesi vicini come Messico, Cuba e America del Sud si alleassero fra di essi, di certo gli Stati Uniti non starebbero a guardare inermi.

“Sapevamo a cosa andavamo incontro”: il monito di Sanders che non è stato ascoltato

L’ex segretario della difesa, William Perry, definì gli Stati Uniti come responsabili di gravi errori nei rapporti con la Russia, in primis la decisione di espandere i territori NATO verso l’Est Europa, pur consapevoli dei rischi a cui si stava andando incontro, come ha citato lo stesso Sanders.

Preoccupazioni, queste ultime, che vennero condivise dall’ex diplomatico Bill Burns, il quale nelle sue “memorie” riporta una nota che egli stesso scrisse quando ricopriva il ruolo di Consigliere per gli Affari Politici nell’ambasciata a Mosca nel 1995:

“L’ostilità verso l’espansione NATO è quasi universalmente avvertita in tutto lo spettro politico interno”, scrisse.

A distanza di 26 anni le sue considerazioni si sono dimostrate quanto mai veritiere.

L’attualità della Dottrina Monroe

Con la Dottrina Monroe si fa riferimento al messaggio ideologico lanciato da James Monroe, presidente degli Stati Uniti dal 1817 al 1825, e che è contenuto all’interno del discorso sullo stato dell’Unione che Monroe pronunciò dinanzi al Congresso il 2 dicembre del 1823.

Il messaggio che il presidente voleva comunicare, implicitamente ma non troppo, era il fatto che gli Stati Uniti non avrebbero ammesso ulteriori invasioni da parte delle potenze europee o loro potenziali intromissioni.

A ribadire l’estrema attualità di tali considerati è sempre Sanders, che nel suo intervento conclude:

“Signor Presidente, i Paesi dovrebbero essere liberi di scegliere le proprie politiche estere. Ma fare tali scelte in maniera saggia richiede una seria considerazione sui costi e sui benefici che ne conseguono. Il fatto è che gli USA e l’Ucraina stanno entrando in una profonda relazione in materia di sicurezza, ed è verosimilmente probabile che ci saranno seri costi per entrambi i Paesi”.

Dunque, Sanders cita gli USA e l’Ucraina, ma ben sappiamo come la Cina e l’India guardino con interesse alle risorse ucraine, come alle russe, mentre le sanzioni degli Stati Uniti sembrano mirare tanto alla Russia quanto e forse di più all’Unione europea. Al presente, gli attori principali sono Stati Uniti e Cina, insieme alla Russia che lotta per non essere retrocessa da potenza globale a potenza regionale. Ecco perché Putin a parlato ai popoli russi di guerra per il futuro.