Archivio mensile:settembre 2019

2607.- A CHI AMA LEGGERE TEX

STORIA

by eles-1966 

olocausto

L’olocausto di cui nessuno vuole parlare: 31 gennaio 1876, gli Stati Uniti istituiscono i lager per gli Indiani (le riserve) allo scopo di attuare la loro “soluzione finale” !!

Il 31 gennaio 1876 gli Stati Uniti ordinano ai Nativi Americani di trasferirsi nelle riserve.

Quasi tutte le tribù erano state decimate, sconfitte e massacrate e la distruzione dei bisonti le avevano private delle fonti di sostentamento dei veri Americani.
Le riserve furono prima dei campi di rieducazione, poi dei ghetti, infine delle isole di residenza, dove gli indiani d’America potevano mantenere le loro usanze. Ma solo a parole. Non avevano diritto al voto (acquisito solo nel 1924). Nei campi i Veri Americani venivano perseguitati e assassinati, spogliati di tutto. Le riserve di terre infertili o discariche o terreni contaminati. Alcuni gruppi di Nativi Americani furono addirittura “trasferiti” in nuove riserve ricavate in discariche di scorie nucleari.

Si è tentato di tutto per azzerare questo popolo e non solo nell’800.

Solo tra il 1940 e il 1980, il 40% di tutte le donne nelle riserve indiane sono state sterilizzate contro la loro volontà dal governo degli Stati Uniti!! In pieno secolo XX, gli USA hanno messo in marcia un piano di sterilizzazione forzata delle donne native, chiedendo loro di firmare formulari scritti in una lingua che non comprendevano, minacciandole del taglio dei sussidi o, semplicemente, impedendo loro l’accesso ai servizi sanitari.

Gli USA sono stati fondati sul genocidio di 10 milioni di Nativi. Ma di questo Olocausto non dobbiamo sapere niente !!

by Eles

2606.- Cambiano i musicisti, ma non la musica.

Dietro al gesuita Conte, il clan occulto che gestiva Andreotti?

Settembre 2, 2019da Ninco89

Carotenuto: dietro a Conte lo stesso super-potere vaticano cui rispondeva Andreotti. Dall’imbroglio gialloverde al ritorno all’agenda globalista

E’ stato dato l’incarico di governo a Giuseppe Conte, il professore. Ma chi è Conte? La situazione è complessa ma, per capirla, forse basta capire chi è Conte. I giornali non lo dicono. Si sa solo che, un giorno, il signor Bonafede (poi diventato ministro della giustizia) ha detto: io conosco un professore tanto carino, tanto bravo; perché non gli facciamo fare il presidente del Consiglio? E tutti han detto: ma sì, facciamoglielo fare. Ma chi ci crede, a questa favola per bambini? Quanti professori bravi avete conosciuto? Li avete presentati e gli hanno fatto fare il presidente del Consiglio? Non è così, chiaramente, anche perché poi questo Signor Nessuno ha dimostrato che a livello internazionale tutti gli davano retta. Tutti ne parlano bene, adesso vogliono fargli rifare il presidente del Consiglio. E intanto ha preso delle decisioni autonome – alla faccia dei 5 Stelle e della Lega – basandosi sul suo potere. Che significa? Che probabilmente rappresenta un grande potere, anziché essere “nessuno”. Diciamolo oggi, per la prima volta: il professor Giuseppe Conte altri non è che il successore di Andreotti. Letteralmente: nel senso che il potere che era dietro ad Andreotti, con la sua potenza di fuoco e la grande influenza che Andreotti poteva esercitare, era esattamente lo stesso potere che ha dietro Giuseppe Conte, e che attraverso Conte ha cominciato a manovrare, nuovamente, con la stessa potenza.

Il cardinale Silvestrini, protettore di Conte

Che sta succedendo? Prima di chiarire ancora meglio perché e percome Giuseppe Conte ha questo tipo di potenza, vediamo che cosa sta facendo. Forse questo è più interessante del gossip su Conte, anche se lui rappresenta e fa capire molto bene quello che sta succedendo. E’ in atto un vero e proprio colpo di mano. Ma i colpi di mano politici, uno dopo l’altro, non servono a cambiare l’agenda politica del potere: servono solo a farla ingoiare a noi. Perché i governi del mondo, non nascondiamocelo, dipendono tutti da uno stesso potere, che al massimo si esercita in un paio di piramidi di poterel’una contro l’altra – ma l’agenda è la stessa. Tant’è vero che ormai tutti i più svegli dovrebbero essersi accorti che, quando un movimento o un partito va al governo, poi finisce sempre per fare le stesse cose che avevano fatto i governi precedenti, anche se nei suoi programmi c’era scritto il contrario. Il caso del Movimento 5 Stelle, ultimamente, è evidentissimo: Tav, Tap, Muos, vaccini, spese militari, e chi più ne ha, più ne metta. Com’è che poi uno quando va al governo si ritrova a fare le stesse cose? Perché è tutto un gioco, per fare sempre le stesse cose. E quali sono? Quasi tutti i governi del mondo, tutti i grandi partiti, tutti i movimenti (che sono infiltrati e condizionati in ogni modo dai grandi poteri, finanziari, occulti) seguono l’agenda che viene loro dettata. E qual è l’agenda?

Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano

Noi ne parliamo da anni: il più grande fenomeno della storia, che è ora in corso, è il risveglio delle nostre coscienze. Le agende dei poteri anti-coscienza vogliono frenare il risveglio delle coscienze: perché altrimenti, più la gente si sveglia, e meno certi poteri possono imperversare. Per contro, più questi poteri imperversano, e più le coscienze si risvegliano (quindi, certi poteri “bianchi” vogliono che questo avvenga). Quindi le forze anti-coscienza, le forze di manipolazione mondiale che controllano tutti i governi del mondo e tutti i partiti e le istituzioni principali, hanno come obiettivo questo: frenare il risveglio. Ma come avviene, il risveglio? Il risveglio è la gente che, da un giorno all’altro, dice: io voglio capire come stanno le cose; io voglio il bene, voglio fare il bene, voglio salvaguardare la Terra, la salute; non voglio farmi dominare, voglio fare cose buone per me e per gli altri, eccetera. Come si fa a frenare tutto questo? Semplice: si attaccano tutti i corpi umani, sia quelli densi che quelli sottili. Quindi: Big Pharma si incarica di avvelenare i corpi insieme all’industria alimentare, i vaccini indeboliscono le strutture vitali, la cultura (completamente depravante, deviata: droghe, alcol) serve ad addormentare la gente, a deviarla. Il teatrino della politica serve a non farle capire niente, la finanza serve a schiavizzare sempre di più la gente, a indirizzarla solo verso i beni materiali e a non farle avanzare nulla che possa servire al bene delle coscienze.

Questa agenda consiste anche nel far litigare le persone, metterle l’una contro l’altra, creare le guerre, far crescere le spese militari: cioè, un disastro. E il disastro serve a trattenere il risveglio, anche se poi lo provoca. Ma intanto l’agenda di questi gruppi, attraverso i governi e la finanzainternazionale, cerca in tutti i modi di indebolire le strutture mentali, culturali, animiche, psichiche e fisiche delle persone. Tutti i governi perseguono questa agenda. Certo, devono cercare di non farsi scoprire: nessuno se ne deve accorgere. Ma tutti alla fine obbediscono: tutti proteggono Big Pharma, l’alimentazione sbagliata, la chimica, i campi elettromagnetici, le spese militari. Lo fanno tutti, anche quelli che (lo abbiamo visto di recente) dicevano che non lo avrebbero mai fatto. Questa è una realtà, di fronte alla quale ci dobbiamo svegliare. E c’è un’altra strategia che viene attuata per fare in modo che il risveglio non avvenga, o si rallenti. Il risveglio avviene in modo orizzontale, da persona a persona, seguendo l’esempio, le piccole grandi cose fatte da movimenti e gruppi, a favore della Terra e degli altri. Allora, il timore di questi gruppi di manipolazione è che prima o poi questi movimenti, queste azioni indipendenti si organizzino e diventino potere, controllo di territori, di Comuni, di nazioni.

Il Collegio Nazareth a Roma

Visto che il movimento del risveglio è orizzontale, l’unico modo per frenarlo è verticalizzare. E quindi, fare in modo che la gente perda il controllo delle istituzioni, che non abbia più parlamentari di riferimento, e comandino sempre di più strutture verticali e centralizzate (finanziarie, di potere, commerciali, politiche) che sfuggono al controllo della gente. Nessuno di noi decide chi sono i leader europei o i leader mondiali: nessuno. Questa è l’agenda che vogliono portare ulteriormente avanti, per arrivare a uno Stato Mondiale centralizzato, del quale l’Europa – sempre più unita e sempre più diretta da poteri oscuri – è un passaggio fondamentale. Incaricati di portare avanti questa agenda sono certi poteri, certi uomini, certi partiti. Ma siccome la gente si sta svegliando, dopo un po’ quei partiti non li sopporta più: si rende conto che non fanno gli interessi dei cittadini, ma quelli della finanza, di certi gruppi, di certi poteri. E quindi i progetti che servono ad addormentare la gente vanno continuamente rinnovati, perché altrimenti la gente non ci casca più. E quindi, gli uomini che hanno portato avanti queste linee – si chiamino Ciampi, Monti, Prodi, Berlusconi – devono essere cambiati, perché la gente non li segue più. E la gente è importante: senza l’illusione della gente, il potere non avrebbe le proprie basi. Per questo è costretto a rinnovarsi.

Cos’era successo, ultimamente? Nessuno credeva più al Pd, ai professori, ai Monti, ai Prodi. Nessuno credeva nemmeno più a Berlusconi, troppo squalificato. Serviva un rinnovamento. E questo scontento che stava crescendo era di due tipi: di destra, para-fascista, e – diremo – progressista, buonista (anzi, rivolto proprio verso il bene: tanta gente che voleva il bene, l’ecologia, la liberazione da questo contesto politico schiavizzante e dipendente solo da poteri che sfuggono alle persone). Per il primo gruppo, diciamo “di destra”, è stata creata e alimentata la Lega. E questa doveva portare avanti i peggiori sentimenti dell’umanità – ma in fondo nella direzione giusta, quella cioè di liberarsi da gruppi veramente terribili, rappresentati soprattutto dal Pd. Dall’altra parte c’erano i benpensanti, che una volta si sarebbero detti “di sinistra”, quelli che volevano il bene: per loro è stato creato il Movimento 5 Stelle, per incapsulare il loro giusto scontento, la loro giusta voglia di libertà. Ma il 5 Stelle è stato creato stranamente, da un comico seduttore appoggiato da poteri come Casaleggio, perfettamente integrati alla finanzainternazionale. Quindi, cosa ci si poteva aspettare? Però i ragazzi benpensanti e buoni sono stati lanciati, hanno preso tanti voti, e alla fine ci siamo trovati un governo fatto da quelli che erano stati creati apposta per incapsulare in qualche modo lo scontento, sia di destra che dei benpensanti.

L'abbraccio tra Bergoglio e Macon

Naturalmente, entrambi gli strumenti erano pilotati fin dall’inizio (altrimenti non li avrebbero lasciati agire). Potevano fare un governo, ma questo governo non poteva far danni più di tanto. A cosa serviva, un governo del genere? A fare da “bau-bau”. Cioè: a fare in modo che la gente si spaventasse: e la gente si è spaventata soprattutto della Lega. E serviva a fare in modo che i vari gruppi politici sparsi nel resto dell’arco politico e sociale dicessero: mah, è meglio riunirsi, perché altrimenti questo Salvini così duro e para-fascista ci crea un sacco di problemi (economici, coi mercati, con l’Europa). Senza questa grande emergenza suscitata dal “bau-bau” Salvini (appositamente creato dal potere) non si sarebbero mai messi insieme, Pd e 5 Stelle. Tutto questo serviva a fare in modo che Pd e 5 Stelle si mettessero insieme, e che una parte degli italiani dicesse pure: ma sì, perché no, facciamo risorgere dalle tombe i fantasmi del Pd; facciamo risorgere tutti quei servi del potere, che abbiamo già visto come tali, perché in fondo è meglio così. E adesso il Movimento 5 Stelle si troverà coi piedi nella melma: già non riusciva a muoversi prima, col governo precedente, con Salvini (non voleva muoversi, il 5 Stelle: ha cambiato opinione su tutto) e adesso sarà ancora peggio.

In mezzo a tutti i professori del Pd, collegati ai meccanismi del potere internazionale, il Movimento 5 Stelle avrà solamente il diritto di schiacciare il bottone per dire “sì”, altrimenti ci sarebbe la crisi di governo. Però, diciamolo: il 5 Stelle in fondo è stato creato apposta, per traghettare nel cortile del potere, un’altra volta, i benpensanti. Il governo gialloverde doveva portare avanti un’agenda, ma non fino in fondo; e poi non doveva fare danni, più di tanto. E quindi, per non fargli fare danni, un uomo – non del potere, ma del super-potere – che si chiama Giuseppe Conte, è stato tirato fuori dal cilindro per fare il presidente del Consiglio. Lui ha cercato di limitare i danni e, in qualche modo, di arrivare a un nuovo equilibrio. L’iniziativa l’ha presa Salvini? Sì, ma Salvini era anche ricattato probabilmente per la questione dei rubli. Salvini era anche qualcuno al quale probabilmente era stato detto chiaramente: guarda che a un certo punto ti devi togliere di mezzo; ti abbiamo fatto crescere, ma non esagerare. Poi in fondo non ha fatto grossi danni: si è esercitato un po’ con gli immigrati, di cui al potere non importa nulla. Quindi, l’agenda vera di tutte le cose importanti, 5 Stelle e Lega l’hanno portata avanti lo stesso: vaccini, Tav, Tap, spese militari. Non hanno fatto danni, al potere.

Fausto Carotenuto

Però adesso, visto che l’opinione pubblica era stata ingannata dai “bau-bau”, e si potevano rimettere insieme tutti i gruppi, col Pd, si poteva passare a una fase nuova. E naturalmente, l’uomo della fase nuova è lo stesso che aveva dato le garanzie per il governo gialloverde: Giuseppe Conte. Ma chi è? E’ un ragazzo che studiava al Collegio Nazareh di Roma, di una fondazione di un cardinale del Vaticano. In questo collegio vengono fatti studiare dei ragazzi che poi saranno quelli che faranno gli interessi del Vaticano in giro per il mondo. E chi è stato il capo di questa fondazione, negli ultimi anni? Il cardinale Achille Silvestrini. Stranamente, il più grande protettore di Giuseppe Conte è morto proprio ora, nel giorno del reincarico a Conte – ma i poteri vaticani non tremano, creeranno una sostituzione. Ma chi era, Silvestrini? Era il poteredella curia romana dietro ad Andreotti. Questo lo sanno tutti quelli che si occupavano di quelle cronache. Da chi prendeva ordini, Andreotti? Dal cardinale Silvestrini, uno dei capi della curia romana. Era il discepolo, il successore del potentissimo cardinal Casaroli.

Silvestrini è stato anche quello che ha manovrato perché i gesuiti arrivassero al potere, con l’elezione di Bergoglio: quindi, in questa fase Silvestrini è stato un uomo potentissimo. Era anziano, certo, ma restano i suoi. Chi sono? Uno di loro, sempre nel Collegio Nazareth dove studiava il buon Conte, faceva il direttore: monsignor Pietro Parolin. Chi è, oggi? E’ l’uomo più potente della Chiesa dopo Bergoglio, in questo momento: è il segretario di Stato del Vaticano. E’ quello che strillava in tutti i modi, appena Salvini diceva qualcosa. E’ quello che, anche se gesuita non è, rappresenta il nuovo potere gesuitico. E con lui c’è una serie di altri uomini, legatissimi a Conte. Gli esperti di Vaticano sanno (e qualcuno l’ha anche scritto) che Conte, probabilmente, in Italia è il professore più introdotto e più appoggiato dal Vaticano. Non stiamo parlando, quindi, dell’amico di Bonafede: stiamo parlando di uno che ha dietro lo stesso, identico potere che aveva Andreotti. E tutti sanno quale enorme potere esercitava Andreotti. In una fase così delicata, serviva uno come lui per tenere sotto controllo il governo gialloverde, e poi per trasformarlo in un governo giallorosso.

Giuseppe Conte

Serviva Conte, per portare l’opinione pubblica che era contro il Pd – contro i professori, contro i fantasmi del passato – esattamente nelle mani dei fantasmi del passato. E la cosa oggi è riuscita, anche perché il filo-gesuita presidente non aveva problemi in questo senso, e non ne aveva nemmeno il filo-gesuita Renzi, che faceva gli esercizi spirituali tutti gli anni dai gesuiti. Nessuno dei due aveva problemi ad avviare questa svolta, né Conte né Renzi. E guardate un po’: nessuno si è mosso, contro di loro. Anzi, tutti stanno esultando: lo spread cala, persino Trump elogia Conte (non elogia più Salvini, adesso elogia Conte); tutta la dirigenza europea – Juncker, Tusk, Oettinger – sta elogiando Conte dicendo che favorirà l’Italia in tutti i modi. Lo stesso Renzi favorisce Conte, ma lo fa anche Grillo: favorisce uno che non era dei suoi, e praticamente l’ha messo sopra ai suoi – a dirigerli, a controllarli: con poche dichiarazioni, Grillo ha tolto quasi tutto il potere a quelli che pensavano di essere i suoi. Questo è quello che sta succedendo. Cosa ci dobbiamo aspettare? Questo governo non resterà immoto: tenterà in tutti i modi di avviare un’agenda europeista e verticalista ancora più forte. Adesso possono riprendere l’agenda in maniera molto forte, perché c’è stata l’emergenza: chissà quali passi ci aspettano. Cose di tipo montiano, che avvengono con i Prodi, con i Ciampi, con i Monti, con i Letta: aspettiamocele da Conte.

Tutto questo, però, non è detto che vada esattamente in porto: perché il potere è fatto di almeno due gruppi che lottano l’uno contro l’altro; e quindi, nella lotta per il predominio, può anche darsi che, con gli sgambetti reciproci, le cose non filino esattamente come previsto. Comunque sia, questo ci indica diverse cose. Primo: non dobbiamo credere ai governi. Non dobbiamo credere ai partiti che ci presentano. Non dobbiamo credere ai comici seduttori. Non dobbiamo credere a nulla, perché le carte che i media ci presentano sono tutte fasulle. A chi dobbiamo credere? Alla nostra capacità di intervenire nelle situazioni locali, di fare il bene intorno a noi, di formare gruppi e movimenti che controlliamo senza delega, dove noi possiamo fare il bene direttamente e crescere, come coscienze, direttamente. Loro vogliono il verticale? E noi dobbiamo fare l’orizzontale. Noi non riusciremo a entrare nel verticale, perché quello richiede una delega solo a loro. Occupiamoci dell’orizzontale – ma non facciamoci prendere in giro, da questi qua. E ce la faremo, perché ci sono anche delle grandi forze “bianche”, dietro a tutto questo, che non vedono l’ora che l’umanità si svegli (e lo sta facendo) per aiutarla. L’importante è che noi ci mettiamo in moto: se ci mettiamo in moto, verremo anche aiutati.

(Fausto Carotenuto, “Conte, il nuovo Andreotti”, video-editoriale su YouTube pubblicato sul canale “Border Nights Tv”. Oggi animatore del network “Coscienze in Rete”, di ispirazione steineriana, Carotenuto è stato a lungo un eminente analista strategico in forza ai servizi segreti italiani e Nato. Per UnoEditori ha pubblicato il saggio “Il mistero della situazione internazionale”, che esprime una personalissima visione spiritualistica delle dinamiche che secondo Carotenuto sovrintendono alla geopolitica globale)

Tratto da LIBRE

2605.- Giorgio Napolitano, il massone, intercettato con Bazoli, il banchiere inquisito: le mani sul Corriere della Sera. Come occupare abusivamente una nazione

ovvio, che Falcone e Borsellino quando gli fu fatto l’ultimo “regalo” fatale è che stavano indagando su quei fondi neri.

La verità di Ninco Nanco, da Ninco89

Solo Verità

LE VERGOGNE DEL MONARCA ASSOLUTO

Come fosse se una novità, uno dei peggiori intrallazzatori nazionali venduto sempre al miglior offerente, quello che poi tutti si sono dimenticati è che era a capo della “Corrente Migliorista” del PCI, quella che gestiva i fondi neri che arrivavano dall’URSS che facente parte del Patto di Varsavia e l’Italia della NATO è alto tradimento, si fecero l’ultima amnistia nazionale nel 1989 e finì tutto a tarallucci e vino come nella miglior tradizione di tutto quello che riguarda quella area politica che non so più nemmeno come chiamarla perchè sarebbe come insultare la sinistra, fu denunciato da Bettino Craxi in parlamento e anni dopo il simpaticone“Tonino er molisano”, Di Pietro, bel venduto pure lui, disse che forse aveva ragione Craxi.
Buio e smemoratezza nazionale sopratutto della magistratura, ovvio, che Falcone e Borsellino quando gli fu fatto l’ultimo “regalo” fatale è che stavano indagando su quei fondi neri.
Ma la storia dell’infame inizia da lontano :

L’opportunismo, sarà una costante della sua carriera politica, il problema non è che fosse fascista. ma che da fascista nel 1941 sostenesse “l’Operazione Barbarossa”, l’attacco di Hitler alla Russia, nel 1944 lavora per “l’American Red Cross”, la croce rossa americana, poi nel 1945 si iscrive al PCI e nel 1956 da comunista sostiene durante la rivoluzione ungherese il sanguinosissimo intervento sovietico, il nostro amico dopo essere stato nel 1978 il primo dirigente del PCI ad ottenere il visto per gli USA ed aver partecipato a delle riunioni del CFR (Council of Foreign Relations) il peggio del peggio delle associazioni criminali auto legalizzate, diviene a conti fatti atlantista e nel 1979, condanna l’URSS quando invade l’Afghanistan.

Dopo aver devastato la nazione non a caso Henry Kissinger lo dichiarerà “my favourite communist” e nel 2015 lo ha premiato con il “Premio Kissinger” «in riconoscimento degli straordinari contributi al consolidamento dell’integrazione e stabilità europea». In 60 anni di politica, Napolitano ci è costato 13 milioni di euro, più tutti i danni che ha fatto, detta così sembrerebbero bruscolini, sono 26 miliardi di Lire, così fa più effetto. In più, nel 2013, in piena spending review, Napolitano si è alzato lo stipendio di 8.835 euro, passando a 248.017 euro. Questo è un breve riassuntino sarà il caso di fare un articolo più completo, per venire alla vicenda odierna, come dicevo non è una novità, ma non è nemmeno una novità che pare passare nell’indifferenza l’evidente collusione del nuovo Presidente Sergio Mattarella ovviamente facente parte della medesima banda e chiaramente andando avanti così non andiamo da nessuna parte …

Arturo Navone

Nel marzo 2016 Giorgio Napolitano organizza un incontro tra il suo successoreSergio Mattarella e Giovanni Bazoli, all’epoca presidente di Intesa e attivo nella battaglia per il controllo del Corriere della Sera. Lo rivela Panorama in edicola oggi, riportando i contenuti di un’intercettazione sull’utenza di Bazoli, indagato nell’inchiesta su Ubi banca, coordinata dalla Procura di Bergamo.

La telefonata parte da un’utenza in uso al Quirinale (Napolitano si era dimesso da due mesi). L’incontro Bazoli-Mattarella avrebbe dovuto affrontare 

“alcuni argomenti urgenti”,

scrive la Guardia di Finanza che riassume la conversazione. Tra questi argomenti, la lotta per il controllo di RCS e del Corriere della sera. Scrivono le fiamme gialle:

“Napolitano specifica di aver fatto riferimento (con Mattarella, ndr) anche al dialogo di questi anni tra loro (e cioé tra Napolitano e Bazoli, ndr) e prima ancora con Ciampi. Napolitano dice che questi (Mattarella) ha apprezzato, ed ha detto che considera naturale avviare uno stesso tipo di rapporto schietto, informativo e di consiglio. (…) Napolitano dice speriamo bene,  anche perché ha sentito fare (riguardo al Corriere) un nome folle, ovvero di quel signore che si occupa, o meglio, è il factotum de La 7″.

Quell’Urbano Cairo che poi le ha messe, le mani sul Corsera. Dopo la conversazione, il banchiere, passando per la segreteria del Quirinale, fissa un incontro con Mattarella: il faccia a faccia avviene il 27 marzo. Dieci giorni prima, il 17 marzo, l’ex Capo dello Stato è anche oggetto di una conversazione tra Bazoli, azionista del Corsera, e l’allora direttore di Repubblica, Ezio Mauro, la concorrenza:

“Se tu lo tieni in mano (il Corsera, ndr) io sono tranquillo”, afferma Mauro. Dunque l’invito a Bazoli a “non lavarsene le mani di queste scelte”. Poi spunta Napolitano:”La situazione ha ancora un margine di incertezza e ti spiegherò, se ci vediamo, perché, niente, devo vedere Napolitano…insomma, devo, tengo rapporti con lui”.,Sempre lui. Sempre Re Giorgio, che dimostra di avere rapporti consolidatissimi con Bazoli. I due infatti si incontrano al Colle il 13 marzo 2014, quando Napolitano è ancora Capo dello Stato. E ancora, il 15 aprile dello stesso anno, in una telefonata tra il patron di Intesa San Paolo e Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di gestione della stessa banca, Bazoli, notano gli inquirenti,

“fa presente che giovedì sarà al Colle per un tema diverso dalle banche”.

Tre giorni dopo, sempre al telefono con Gros-Pietro, Bazoli

“riferisce di essere stato a Roma e di aver avuto un incontro col Colle ed aggiunge ‘io gli ho chiesto espressamente ed ho avuto da lui l’assicurazione che quantomeno fino alla fine dell’anno lui rimane. Mi pare una notizia molto rassicurante’…”.

Le mani di Napolitano, insomma, erano ovunque: Colle, banche, Corriere della Sera.

Fonte liberoquotidiano Tratto da unmondoimpossibile.blogspot.it

2604.- FERMARE LA BREXIT SIGNIFICA, PIÙ O MENO, SALVARE L’UNIONE EUROPEA.

Aria di elezioni in Gran Bretagna. La controversa sospensione del Parlamento, decisa dal premier Boris Johnson lo scorso agosto, è stata giudicata illegale dalla Corte Suprema britannica, all’unanimità, che ha motivato così la decisione: “Gli effetti sulla nostra democrazia sono stati estremi”. La cosiddetta “prorogation” del Parlamento si è risolta in un boomerang per il premier. Da un lato, le opposizioni sono riuscite ad approvare una legge anti No Deal in tempi strettissimi, dall’altro, ne è uscita in bilico la posizione di Johnson, che, dopo la sentenza, in teoria, dovrebbe dimettersi per avere convinto la Regina a controfirmare un provvedimento risultato illegale. Secondo Johnson, la sentenza della Corte non è giusta e ha soltanto complicato la Brexit. Più o meno, il premier ha detto: “Sarò onesto con voi, la Brexit non è resa più facile da questo genere di cose in Parlamento o nei tribunali”. Ovviamente, ottenere un accordo non era facile per la Gran Bretagna ed ora sarà più difficile. Un tradimento e un altro caso in cui l’intervento della magistratura nella politica porta più danno che bene. Poiché Johnson ha spesso detto di non volersi dimettere e sarà costretto a rispettare la sentenza, c’è chi intravede la possibilità di andare a elezioni anticipate.

 Johnson: “L’importante è uscire dall’Unione”, con o senza accordo.

Tom Luogo, 27 settembre 2019. Nostra traduzione libera.

La Brexit e il Primo Ministro britannico Boris Johnson hanno subito un’altra battuta d’arresto dopo che la Corte Suprema ha dichiarato illegale la sua sospensione del Parlamento. Non sono uno studioso giuridico del diritto britannico e certamente non voglio esserlo, ma da quello che capisco gli argomenti usati sembrano incredibilmente pericolosi.

In pratica, i querelanti hanno sostenuto che se il Primo Ministro potesse sospendere il Parlamento per un certo periodo di tempo, diciamo tre giorni, non sarebbe legalmente diverso dal sospendere il Parlamento per un anno o – esagerando – , anche, a tempo indeterminato.

Questa è una pericolosa argomentazione, data la storia di oltre 300 anni di questo processo democratico, con il Primo Ministro che, in passato, ha sospeso il Parlamento in condizioni molto più dubbie. Ciò limita il ruolo del governo nel condurre gli affari e nello stabilire l’ordine del giorno, soprattutto se e quando verrà il giorno in cui il Parlamento non sarà composto da persone che sono fedeli ai loro elettori anziché all’élite politica.

Sarebbe già un granché se questo anarco-libertario non tifasse per l’illegalità di questa disposizione, ma evidenzia quanto sia fondamentalmente sbagliato riporre la nostra fiducia nei sistemi gestiti dagli uomini.

La velocità con cui questa legge anti No Deal è stata messa insieme è un chiaro indizio che questo è stato un “punto-up” fin dall’inizio. Il tempo per fermare una Brexit No-Deal, o qualsiasi altro tipo di Brexit, significativa per quella materia, sta finendo e, quindi, tutto deve essere caricato con il turbo.

Ecco perché sento che questa sentenza è stata posta in gioco prima ancora che iniziasse il processo.

Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che, quando è necessario apportare un cambiamento procedurale per contrastare la Brexit, tale cambiamento procedurale si verifica. Il portavoce del Parlamento John Bercow ha riscritto Hansard (il rapporto ufficiale o il resoconto integrale dei lavori, dei dibattiti sia della Camera dei Comuni: House of Commons Hansard, che della Camera dei Lord: House of Lords Hansard) per conferire al Parlamento un potere senza precedenti e la Corte suprema ha appena concesso a lui e ai vandali in Parlamento ancora di più.

All’inizio di questo mese ho espresso un mio sospetto di vecchia data.

The Remain coalition in the U.K. parliament have become vandals: La coalizione rimanente nel parlamento del Regno Unito è diventata un vandalo..

Distruggerebbero tutto ciò che riguarda il loro governo, le tradizioni e ciò che sanno essere vero al di fuori delle sale di Westminster, per garantire che i sogni dei loro padroni di casa siano realizzati (sembra sentir parlare della sinistra italiana!).

Il fatto che avrebbero presentato una proposta di legge {Benn Bill} che consegna alla Commissione europea il controllo assoluto sui futuri negoziati con l’UE è un tradimento. Period.

Che sfuggissero da un’Elezione Generale che sapevano avrebbe invertito il loro colpo di stato è un atto di vandalismo (sempre più sento parlare della sinistra italiana!).

Siamo all’apice dell’arroganza per le persone che, per prime, hanno preso partito per implementare la Brexit e, poi, hanno chiesto un “voto popolare” per fermarlo, per facilitare e poter usare le ultime parti del loro potere, per negare al vero popolo l’opportunità di cambiare la sua rappresentanza, senza la paura della Brexit.

E ora hanno cooptato i tribunali per garantire che alle persone venga negato di far valere il loro parere, anche se, in realtà, raccontano che stanno governando in questo modo per il bene della democrazia.

Quindi, ora, con questa sentenza in vigore, che cosa promette il futuro e cosa sta realmente succedendo tatticamente e strategicamente?

Johnson, da parte sua, rifiuta di dimettersi. Non può o non riuscirà a superare l’ostilità di questo Parlamento. Il Parlamento si riunirà nuovamente per produrre ancor più norme, per tentare di legare le mani contro i negoziati con l’UE e da qualsiasi posizione di forza.

Dobbiamo ricordare cosa ha reso necessaria questa sentenza. Il Parlamento non vuole alcuna Brexit significativa e si rifiuta di accettare l’offerta di Johnson di un’Elezione Generale, per consentire alle persone di formare un nuovo governo in grado di sbloccare lo stallo.

Perché? Perché sanno che in un nuovo Parlamento sarebbe decisamente più facile restarne fuori che rimanere. I sondaggi sono perfettamente chiari su questo. Né Jo Swinson dei Democratici liberali né Jeremy Corbyn del Lavoro hanno una avuto preghiera dall’inferno per poter diventare Primo Ministro.

Se l’avessero avuta, avrebbero accettato l’offerta di Johnson. Invece, la sua offerta è stata derisa come un trucco politico economico.

Se Johnson dovesse dimettersi ora, verrebbe sostituito da un governo di kapò sotto Corbyn, con molta probabilità, che, dopo, presenterebbe un secondo referendum con in ballottaggio due versioni di Remain da sottoporre al voto.

Questa strategia può aggirare legalmente il referendum originale e si propone di garantire che la minaccia per l’Unione europea sia annullata.

Se Johnson non si dimette, il confronto continua con la castrazione politica di Johnson e lo trasforma in una burla. In pratica, l’UE non si muoverebbe sui termini dell’accordo e Johnson manterrebbe il suo potere nel Parlamento allo stesso modo di oggi.

La scelta di Johnson di non dimettersi, tuttavia, è l’unica leva di cui dispone. Quindi, se vuole essere l’eroe della Brexit, deve costringere il Parlamento a rimuoverlo tramite un voto di fiducia, che chiaramente Johnson non ha, ma, poi, per prima cosa dovrebbe scegliere un’elezione generale.

In sostanza, la strategia possibile per Johnson vuole che prima si tengano le elezioni e che, per il campo Remain, si tenga, poi, un secondo referendum che offra prima una scelta obbligata. Molto probabilmente, in un’elezione egli guadagnerebbe la maggioranza in una coalizione con il Brexit Party di Nigel Farage, che gli permetterebbe di ottenere dall’Ue l’accordo che lui vuole.

Farage, ovviamente, vuole l’opzione No-Deal perché crede, giustamente, che Johnson non voglia un accordo molto diverso da quello orribile di Theresa May, che aveva ricevuto da Angela Merkel.

Per la folla dei Remain, la prima scelta per il secondo referendum renderebbe irrilevanti i risultati delle elezioni generali, perché il nuovo governo, non importa quanto fortemente pro-Brexit, sarebbe, comunque, legato ai termini del referendum.

Questa è la mossa che rimane a Johnson ed è per questo che la Corte Suprema britannica avrebbe, sempre e comunque, deciso contro il governo. Sono le élite e il servizio civile britannici che non vogliono la Brexit. Sono tutti sostenitori dell’UE e traditori del popolo britannico che rappresentano (Ancora e sempre più sento parlare della sinistra italiana!).

La loro volontà di ribaltare tutte le convenzioni della governance civile è l’indizio che deve percorrere chi voglia rendersi conto di quanto siano grandi le poste in gioco.

Con l’UE che sta cadendo in una recessione massiccia, al punto che il presidente della BCE Mario Draghi è disposto a mettere da parte tutte le regole del patto fiscale dell’UE, per combatterla (Hello MMT!), i rischi sono gravi.

Perché, non si devono commettere errori: Perdere il Regno Unito dal bilancio dell’UE sarebbe catastrofico per un’Unione europea che fissa massicci deflussi di capitali, mentre i “soldi degli elicotteri” (vedi NOTA a piè pagina) si verificano e i rendimenti delle obbligazioni si invertono dai loro attuali livelli di bolla.

La Brexit è emblematica del declino dell’Occidente: dalla regola per legge, alla regola per gli uomini. Giocare con le regole per rafforzare il potere, che non poggia sulla volontà della gente, è una ricetta per la rivoluzione del tipo che finisce molto male per coloro che lo fanno.

L’opinione sul Parlamento in Gran Bretagna non può scendere più in basso. Quella rabbia sarà ora trasferita ai tribunali. L’intero processo Brexit è avvenuto smascherando, strato dopo strato, le prerogative autocratiche della classe dirigente. Con ogni battuta d’arresto nel processo Brexit il popolo britannico sta prendendo una lezione oggettiva su quanto sia corrotto il suo sistema e quanto male siano stati traditi.

L’opinione del Parlamento in Gran Bretagna non può scendere più in basso. Quella rabbia sarà ora trasferita ai tribunali. L’intero processo Brexit è stato smascherando strato dopo strato le prerogative autocratiche della classe dirigente. Con ogni battuta d’arresto nel processo Brexit il popolo britannico sta prendendo una lezione oggettiva su quanto sia corrotto il suo sistema e quanto male siano stati traditi.

La speranza di The Davos Crowd è che si stancheranno e mettano a punto tutto, che si arrenderanno e che lasceranno che il Regno Unito apra le valvole del vapore. I sondaggi raccontano una storia ben diversa.

Tom LUONGO

Tom Luongo is an independent political and economic analyst based in North Florida, USA

NOTA. Differenze tra elicotteri e QE

Di cosa parliamo? Il denaro dell’elicottero è uno strumento di politica monetaria teorico e non ortodosso che le banche centrali usano per stimolare le economie. L’economista Milton Friedman ha introdotto il quadro per i soldi degli elicotteri nel 1969, ma l’ex presidente della Federal Reserve Ben Bernanke l’ha reso popolare nel 2002. Questa politica dovrebbe teoricamente essere utilizzata in un ambiente a basso tasso di interesse, quando la crescita di un’economia rimane debole. Il denaro dell’elicottero coinvolge la banca centrale o il governo centrale che fornisce grandi quantità di denaro al pubblico, come se il denaro fosse distribuito o sparso da un elicottero.

Contrariamente al concetto di utilizzare i soldi degli elicotteri, le banche centrali utilizzano un allentamento quantitativo per aumentare l’offerta di moneta e abbassare i tassi di interesse acquistando titoli di Stato o altri titoli finanziari dal mercato per stimolare la crescita economica. A differenza del denaro dell’elicottero, che prevede la distribuzione al pubblico della moneta stampata, le banche centrali utilizzano un allentamento quantitativo per creare denaro e quindi acquistare attività utilizzando il denaro stampato. Il QE non ha un impatto diretto sul pubblico, mentre i soldi degli elicotteri sono resi direttamente disponibili ai consumatori per aumentare la spesa dei consumatori.

In pratica, uno dei principali vantaggi del “denaro dell’elicottero” o “a pioggia” è che la politica genera teoricamente una domanda, che deriva dalla capacità di aumentare la spesa senza la preoccupazione di come il denaro verrebbe finanziato o utilizzato. L’effetto del denaro dell’elicottero è teoricamente permanente e irreversibile perché il denaro viene distribuito ai consumatori e le banche centrali non possono ritirare il denaro se i consumatori decidono di collocare il denaro in un conto di risparmio.

2603.- Aerei militari sauditi o israeliani dietro l’attacco di ieri sera nella Siria orientale? Gli F-35I israeliani erano in volo.

Israele è in guerra, tutto il Medio Oriente è in guerra; ma le guerre non si dichiarano più.

Le forze iraniane e siriane distaccate vicino al valico di frontiera nei pressi della città di Albukamal sono state attaccate la scorsa notte, quando un aereo da bombardamento sconosciuto ha bombardato le loro posizioni nei pressi del confine iracheno.

Secondo una fonte militare siriana, l’aereo, che non è stato identificato, ha colpito un’area situata a nord-est di Albukamal e, poco dopo, ha colpito un altro sito vicino alla città irachena di Al-Qa’im, provocando diverse vittime fra i militari.

Mentre le agenzie non sono state in grado di ottenere informazioni sulla fonte dell’attacco, il sito web dell’aviazione russa Avia.Pro ha riferito che questi attacchi sono stati eseguiti, molto probabilmente, dalle forze armate saudite o israeliane.

Nessuno ha rivendicato la responsabilità dell’attacco; tuttavia, l’esercito siriano ritiene che gli attacchi siano stati effettuati con un drone dall’aeronautica israeliana.

“Dal momento che le unità filo-iraniane hanno sparato contro il nemico, è probabile che non si tratti dell’uso di cacciabombardiere di quinta generazione (F-35), che, in questa fase dell conflitto, di regola, non sono inclusi nei bersagli autorizzati dei sistemi di difesa aerea; inoltre, possiamo parlare sia dei sauditi, che dei droni israeliani e americani “, ha affermato Avia.Pro e, però, ha aggiunto: “Va notato che prima degli attacchi alla zona di Albukamal, sono stati individuati aerei da combattimento israeliani F-35”.

Fino ad ora, nessuno ha rivendicato la responsabilità di questo attacco.

In precedenza, Israele era stato accusato di aver effettuato due attacchi simili ad Albukamal. Per primo, il bombardamento di un complesso paramilitare iracheno all’interno della città, che provocò pesanti danni e diversi morti fra il personale.

Un altro attacco aereo notturno, vicino alla città diAlBukamal (al confine fra Siria e Iraq), la caserma-arsenale dell’ Iran, avvenne lo scorso 9 settembre. Secondo i siriani almeno 18 persone furono uccise nell’attacco aereo, che distrusse quattro grandi arsenali della milizia filo-iraniana.

Rispetto alle immagini dello stesso sito scattate l’8 settembre, il giorno prima, le foto satellitari mostravano che i magazzini –  che contenevano missili di precisione – furono accuratamente selezionati e rasi al suolo. Intatti i magazzini vicini. Un attacco mirato e “chirurgico”, nello stile israeliano.

Come può essere che le forze siriane e iraniane vengano attaccate da aerei da guerra sconosciuti vicino al confine iracheno

Dobbiamo ritenere che Vladimir Putin abbia posto le sue riserve sulle politiche belliciste di Iran e Israele e che, i sistemi di difesa aerea russi dispiegati in Siria, se pure tracciano i bersagli, non siano autorizzati a intercettarli.

Israele deve ancora commentare o assumersi la responsabilità di questi attacchi, compresi quelli avvenuti all’inizio di questo mese.

2602.- GUALTIERI ULTIMO GIAPPONESE – Difende l’euro mentre Berlino lo dismette

La membra tedesca del direttivo della BCE, Sabine Lautenschläger (guardate la faccia: da minimum di Maulder…) si  è  dimessa sbattendo la porta. Tutti i media fanno finta  di non capire, e dicono  che la tedesca se ne va per suo assoluto disaccordo con la politica di espansione monetaria di Mario Draghi.

Leutenchlaeger – attacco preventivo a Lagarde.

Draghi che fra qualche settimana  non ci sarà più?   L’atto di  ostilità della Lautenschlager è contro  la signora che subentrerà a Draghi da novembre.  Madame Lagarde si troverà  alla testa di una BCE in cui il socio di maggioranza, se  n’è andato.  Come nelle riunioni di condominio, Berlino fa mancare i millesimi (ne ha quasi il 30%).  Perché  questa ostilità preventiva?   Ovviamente, perché la Lagarde   porterà l’esigenza già  delineata da Draghi nei suoi discorsi d’uscita (comodo..) che gli stati devono spendere di più, specie quelli in surplus. E’ un attacco preventivo  al  cambio di strategia che è necessario in tempi di gravissima recessione come quelli che stanno precipitando.   Una espansione della spesa pubblica che gli stesi industriali tedeschi e gli economisti tedeschi  che contano, ormai. Chiedono ed implorano.

Ma la Merkel ha detto no—Ha detto no anche ai suoi industriali e a quelli dentro il suo governo che sarebbero per aumentare un po’ il debito pubblico. L’ha anche detto  giorni fa, in  un congresso organizzato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung:  “il compito politico che abbiamo è, ovviamente, non sovraccaricare la politica monetaria, ma piuttosto attraverso riforme giudiziose e attraverso politiche giudiziose. La politica finanziaria  si deve preoccupare anche di garantire che la BCE non sia sovraccaricata”.   La BCE crea denaro dal nulla, quindi non c’è pericolo che sia sovraccaricata:  ma la Merkel  fa finta di  non spaerlo  – o non lo sa proprio. Enon è la sola: anche Gualtieri ha espresso le stesse ignoranze in vaie occasioni.

Le politiche  “giudiziose” sono  le solite: quelle che deve praticare l’Italia. In piena recessione mondiale, dobbiamo essere giudiziosi e praticare l’austerità,   mantenere l’avanzo primario come facciamo da 20  per la nostra rovina.

https://mobile.reuters.com/article/amp/idUSKBN1WB1KJ

Nessuna speranza di “sforare”,  golpisti

E’ esattamente  quello che il ministro  PD, Roberto Gualtieri, insediato dal golpe,  è stato incaricato di mettere in atto:  tasse e tasse. Interessante: i golpisti avevano creduto che  – avendo guadagnato meriti presso Berlino e Parigi, sarebbe stato concesso loro quello che non è stato concesso ai “populisti”, ossia di “sforare”.  Per giorni  i media coi loro corrispondenti i  UE  hanno  raccontato che sì, ora potremo p spendere, ora evitiamo l’aumento dell’IVA, l’Europa ce lo consente… Uscivano titoli come questo,  sui giornali pro-golpe:

Implorazioni inascoltate. Austerità, ancora austerità…

Poi, basta. Non si  è  parlato più di tesoretto a spendere, di  generosità tedesca,  e invece i ministri del golpe , Gualtieri e i più stupidi 5  Stelle, hanno cominciato a vedere dove tagliare, dove tassare – tassare le merendine, eccetera.

Gualtieri esegue gli  ordini. Solo,  passerà come l’ultimo giapponese che ha difeso l’euro, dissanguando gli italiani, quando questo si sgretolava. Perché l’uscita della L, evidentemente su ordne  di Merkel (che continua a governare) non può non significare il sabotaggio della BCE, ossia la mina della Wehrmacht  sotto il  ponte per  isolafre  la banca d’emissione dell’euro.  Questa mossa, che lascia interdetti, è evidentemente fatta in base a una strategia:  anche se non è chiara a noi. Rottura con l’euro da  parte di Berlino? Mantenendo però agli altri membri  il ceppo dell’austerità, grazie ai governi-servi del Sud? E all’impotenza di Macron?

Il  prossimi giorni ci diranno, speriamo, a quale strategia risponde  l’uscita anti-Lagarde  della “minimun di  Maulder”.

La signora del resto è nota per aver usato con arroganza offensiva i due pesi e  due misure verso  Montepaschi – messa sotto amministrazione   del suo  emissario tedesco –   rispetto a Deutsche Bank, che proprio lei ha sottratto al controllo europeo. Un articolo di 24 ore lo ha spiegato chiaramente.   Vale la pena di leggerlo, perché ci dà un’idea della politica “europeista” che Berlino vuol  applicare, mentre se ne tira fuori, per fedeltà ad una teoria assurda:

https://www.ilsole24ore.com/art/mps-deutsche-bank-e-vigilanza-bce-flessibile-derivati-AE9blpn

Ciò mentre, attenzione, in Germania  sono cominciati licenziamenti in massa. Scorro i titoli dei giornali germanici:

Commerzbank “annuncia una ristrutturazione  radicale”, il che significa sia licenziamenti come DDEutsche Bank (che a luglio ne aveva annunciati 18 mila, in parte all’estero)  e   aumentoo dei costi dei conti per i depositati tedeschi.  Le Sparkasse, le casse di risparmio, del resto , non onorano più  28 mila  conti “di risparmio” dei loro  clienti risparmiatori,  che davano interessi generosi. Troppo generosi oggi che i  tassi d’interesse son negativi.  Evidentemente il  sistema   bancario tedesco  si propone di mostrare ai tedeschi che hanno risparmi, che la colpa  è della BCE.

Mentre i titoli degli stessi giornali tedeschi racontano, implicitamente, l’altra verità: “Le  PMI tedesche spostano sempre più la produzione nell’Europa orientale”  – La VW costruisce una fabbrica di auto in Turchia”  (in cui investirà  1,3 miliadi di euro:  de- localizzazioni di disperazione, fatte per salvare un modello economico,  basato sull’auto, già fallito

“I  sub-fornitori automobilistici tedeschi sotto forte pressione, iniziano altri due fallimenti”  nell’indotto.

Altri titoli della giornata?

Si temono enormi tagli all’occupazione: il gruppo Metro in subuglio”   (Metro, conglomerata di supermercati, vende la catena “Real” a chi la vorrà Non solo i 34.000 dipendenti della Real ne sono colpiti, la minaccia grava sui dipendenti della Metro e quindi un totale di oltre 40.000”

Licenziamenti di massa nell’era elettronica: Continental sta riducendo almeno 5000 posti di lavoro in Germania

“La tassa automobilistica potrebbe aumentare enormemente, il governo federale pensa alla tassa speciale sulla CO2”,  ah già, lo richiede Greta…

Insomma questo è. Il “ministro” Gualtieri  lo sa, sicuramente. Ma gli è  stato ordinato di difendere l’euro e fare austerità, e lui esegue. L’ultimo giapponese.

A  meno che si sollevi il magnifico popolo italiano che abbiamo visto:  quello che si muove in 100 mila per  Jovanotti, e in 350 mila per Vasco Rossi; che per loro affronta sacrifici, spese,  colazioni al sacco e notti all’addiaccio,  con  disciplina militare.  Questo popolo di “giovani”  tatuati, terribili guerrieri Maori, che continuiamo a vederci intorno. Vedrete quando questi si svegliano, che fine farà Gualtieri. Ah, dite di no?

Anche secondo me. Questo popolo, appena non potrà più avere i suoi godimenti da quattro soldi perché è stato  licenziato in massa, si metterà in fila per chiedere, reclamare e  ottenere  il suicidio assistito, legalizzato nei giorni. scorsi. Lo vorrà, questo popolo, anche se “sano” fisicamente. Perché  invece  è malato terminale, e chi può negarlo?

—–Maurizio Blondet

2601.- L’Iran chiede agli Stati Uniti di “offrire di più” per un più ampio accordo nucleare

“Il presidente Rouhani ha rifiutato di incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump mentre si trovano entrambi a New York questa settimana per l’assemblea generale delle Nazioni Unite”

Reuters  Sep 25, 201

Rohani at UN headquarters in New York City, New York, U.S., September 25, 2019
Rohani presso la sede delle Nazioni Unite a New York City, New York, Stati Uniti, 25 settembre 2019 \CARLO ALLEGRI/ REUTERS

Il presidente iraniano Hassan Rohani ha richiesto mercoledì che gli Stati Uniti “paghino di più” per qualsiasi accordo che vada oltre l’accordo nucleare iraniano del 2015 che Washington ha abbandonato.
Rohani ha anche rifiutato di incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump mentre i due sono a New York questa settimana per l’assemblea generale delle Nazioni Unite e ha avvertito i leader mondiali che la regione del Golfo era sul punto di andare in fiamme.
“La nostra risposta ai colloqui sotto pressione è ‘No'”, ha detto Rohani in un discorso all’Assemblea Generale anche quando gli Stati Uniti hanno aumentato la pressione sanzionando le compagnie cinesi per aver negoziato petrolio iraniano nonostante le sanzioni statunitensi.
Il confronto tra Stati Uniti e Iran si è intensificato dallo scorso anno, quando Trump si è ritirato dall’accordo iraniano con le maggiori potenze e ha reintrodotto sanzioni che hanno paralizzato l’economia della repubblica islamica.
Trump vuole andare oltre l’accordo per frenare ulteriormente il programma nucleare iraniano, interrompere il suo lavoro missilistico balistico e porre fine al suo sostegno alle forze di procura in Medio Oriente.

“Se desideri di più, se hai bisogno di più, dovresti dare e pagare di più”, ha detto Rohani nel suo indirizzo dell’Assemblea Generale, senza fornire dettagli.
Nel suo discorso di martedì, Trump ha accusato i leader iraniani di “sete di sangue” e ha invitato altre nazioni a esercitare pressioni sull’Iran dopo gli attacchi del 14 settembre alle strutture petrolifere saudite che Washington incolpa di Teheran nonostante le sue smentite.

Gli Stati Uniti prevedono di aumentare la propria presenza militare in Arabia Saudita a seguito degli attacchi. Rohani, tuttavia, ha affermato che la regione del Golfo è “sull’orlo del collasso, poiché un singolo errore può alimentare un grande incendio”. “Risponderemo con decisione e fermezza a qualsiasi tipo di trasgressione e violazione della nostra sicurezza e integrità territoriale”, ha affermato Rohani nel suo intervento.

Trump aveva detto che c’era ancora una strada per la pace e Rohani ha anche lasciato la porta aperta alla diplomazia, dicendo che se le sanzioni fossero state revocate, Washington avrebbe potuto unirsi ai colloqui nucleari tra Teheran e altre potenze. Gli Stati Uniti hanno contattato i funzionari iraniani per discutere del destino dei cittadini americani detenuti in Iran, ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti mercoledì.

Nessun incontro di Trump-Rohani in vista

Nonostante i leader francesi e britannici abbiano sollecitato Rohani a incontrare Trump, un funzionario iraniano ha detto a Reuters che non c’erano possibilità che i presidenti degli Stati Uniti e dell’Iran si incontrassero questa settimana.
“Le possibilità di un incontro sono pari a zero. Sanno cosa fare. Dovrebbero tornare al JCPOA, revocare le sanzioni e porre fine a questa ingiusta pressione massima sull’Iran”, ha detto il funzionario, riferendosi all’accordo nucleare del 2015, noto formalmente come Joint Piano d’azione globale o JCPOA.
“Quindi, naturalmente, possono unirsi ai colloqui nell’ambito dell’accordo”, ha aggiunto il funzionario, che ha parlato con Reuters a condizione di anonimat

In base all’accordo del 2015, l’Iran ha limitato il suo programma nucleare in cambio del sollievo dalle sanzioni economiche che limitavano la sua capacità di commerciare con il mondo.

Dopo aver abbandonato l’accordo, Trump a maggio ha inasprito le sanzioni contro l’Iran nel tentativo di ridurre le sue esportazioni di petrolio – la sua principale fonte di valuta estera e le entrate del governo – a zero.
Mercoledì scorso gli Stati Uniti hanno sanzionato cinque cinesi e sei entità accusate di aver trasferito consapevolmente petrolio dall’Iran in violazione dei cordoli di Washington a Teheran. Le entità includono due filiali Cosco Shipping ma non la società madre stessa.
Mentre dapprima ha aderito pienamente all’accordo nonostante il ritiro di Trump, l’Iran ha gradualmente ridotto la sua conformità e ha minacciato di bloccare lo stretto di Hormuz nel Golfo, attraverso il quale passa un quinto del petrolio mondiale stimato.

Gli Stati Uniti hanno incolpato l’Iran per una serie di azioni da maggio – alcune delle quali l’Iran ha negato – che hanno arrostito i mercati petroliferi, tra cui attacchi a mezza dozzina di petroliere, abbattendo un drone statunitense e gli attacchi del 14 settembre alle strutture di Aramco.

Gli attacchi aerei nel cuore dell’industria petrolifera dell’Arabia Saudita hanno danneggiato il più grande impianto di lavorazione del petrolio del mondo e hanno eliminato oltre il 5% della fornitura mondiale di petrolio. “Questo non può rimanere senza risposta, ci devono essere conseguenze per l’Iran per quello che hanno fatto”, ha detto il ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir, dicendo che Riyadh stava consultando gli altri e che la gamma di opzioni include diplomatiche ed economiche.

Gli Stati Uniti, le potenze europee e l’Arabia Saudita hanno attribuito l’attacco all’Iran, invece che al gruppo Houthi allineato all’Iran, che ne rivendicava la responsabilità. L’Iran ha preso le distanze dagli attacchi, ma ha dichiarato di essere pronto per una guerra “a tutti gli effetti”. Lo scontro potrebbe favorire i sostenitori della linea dura in Iran che cercano di limitare la capacità di Rohani di aprirsi all’Occidente, in particolare perché l’avversione del leader supremo Ayatollah Ali Khamenei a Washington è una formidabile barriera a qualsiasi soluzione diplomatica.
Nella penultima frase del suo discorso, Rohani ha usato la possibilità di parlare per lanciare un messaggio:
“Questo è il messaggio della nazione iraniana: investiamo nella speranza per un futuro migliore piuttosto che nella guerra e nella violenza”, ha detto. “Torniamo alla giustizia; alla pace; alla legge, all’impegno e alla promessa e infine al tavolo dei negoziati”.

2600.-Nuovi scontri sono scoppiati tra forze curde e militanti appoggiati dalla Turchia nella zona est di Aleppo e in Iraq con l’esercito turco.

La rivolta curda o anche la guerra civile dei curdi iracheni è in corso dal 1984 tra la Turchia e gli insorti curdi che richiedono l’indipendenza del Kurdistan oppure un’autonomia regionale e maggiori diritti politici e culturali per i curdi residenti nella Repubblica di Turchia. Il conflitto ha colpito in modo particolare la Turchia con attentati terroristici partenti dall’Iraq. I turchi hanno sempre bombardato i curdi, anche durante la loro guerra contro l’ISIS e ricordiamo i trasporti americani che lanciavano rifornimenti ai curdi in lotta, seguiti a 10’ dai cacciabombardieri turchi.

Ora, il conflitto è turchi contro ribelli curdi. Il principale gruppo ribelle è il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, PKK, considerato un’organizzazione terroristica dalla Turchia, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Perciò, l’esercito turco ha compiuto frequenti incursioni terrestri e attacchi aerei e artiglieria nella regione irachena. Ciò avvenne a seguito di diversi accordi bilaterali per “l’inseguimento oltre frontiera degli attentatori” tra i governi della Turchia ed il regime iracheno di Saddam Hussein. A chi serve oggi la zona di sicurezza di soldati USA e turchi? In realtà, serve alla Turchia. I curdi non sono desiderati dai turchi, come non lo furono gli armeni, perciò si vuole sterminarli. Come la si voglia vedere, resta il fatto che i confini e gli stessi stati del Medio Oriente sono stati una invenzione del trattato Sykes-Picot e che l’era di quel trattato  è finita! I turchi hanno diritto alla loro sicurezza e i curdi hanno diritto a una provincia autonoma, se non ad uno stato indipendente e non a fare la fine degli Armeni. Ci sono due attori che non stanno o non sanno usare la giusta diplomazia: le Nazioni Unite e Erdogan e non parliamo dell’Unione europea.

By News Desk -2019-09-24

/ AFP PHOTO / Nazeer al-Khatib. Combattenti dell’esercito siriano libero sostenuto dalla Turchia ripresi nella zona di Tal Malid, a nord di Aleppo, mentre sparano contro le posizioni delle unità di protezione popolare (YPG) curde nel villaggio di Um al-Hosh, nella zona di Afrin, il 20 gennaio , 2018. Le forze turche hanno iniziato a bombardare l’enclave YPG di Afrin dalla provincia di frontiera di Hatay, secondo l’agenzia di stampa statale Anadolu. La Turchia ha ripetutamente affermato questa settimana che un’operazione per estromettere YPG da Afrin è imminente e ha ammassato truppe e armature al confine con la Siria./ AFP PHOTO / Nazeer al-Khatib

DA BEIRUT, LEBANON – Questo pomeriggio è stato segnalato uno scontro a fuoco tra militanti appoggiati dalla Turchia e forze a guida curda nella campagna orientale del Governatorato di Aleppo.

Secondo i rapporti, gli scontri sono scoppiati tra il cosiddetto Esercito siriano libero, sostenuto dalla Turchia (TFSA) e le Unità di protezione popolare (YPG) guidate dai curdi nella città di Daghilbash, che si trova nella periferia occidentale della città di Al-Bab.

Non è stata denunciata nessuna vittima da entrambe le parti.

Fin dall’attivazione della zona di sicurezza della Siria settentrionale, gli scontri tra militanti appoggiati dalla Turchia e forze curde si sono intensificati nella campagna di Aleppo.

Il motivo dell’aumento della violenza è un misto di un paio di cose, tra cui l’ostilità della Turchia nei confronti dell’YPG e quella di altri gruppi guidati dai curdi che accusano di essere agenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).

Video: combattenti curdi attaccano i militari turchi nell’Afrin, in Siria

DAMASCUS, SYRIA – Un gruppo militare curdo ha dichiarato di aver lanciato una serie di attacchi contro luoghi e basi dell’esercito turco nella città siriana del settentrione, di Afrin.

Afrin Liberation Forces, un gruppo curdo di recente formazione, ha dichiarato di aver fatto esplodere un ordigno comandato nei pressi di una base militare turca nel villaggio di Marimeen nella regione di Afrin.

L’attacco, avvenuto il 22 settembre, ha, presumibilmente, ucciso e ferito diversi soldati turchi.

Le autorità turche non hanno confermato né negato l’attacco.

Il filmato pubblicato dal gruppo mostra un posto militare turco sotto attacco di un ATGM.

Gli assalti dell’Afrin Liberation Forceshave si sono intensificati di recente dopo che il presidente turco Recep Tayyib Erdogan ha annunciato la disponibilità delle sue forze ad avviare un’offensiva su vasta scala contro i gruppi curdi nella Siria settentrionale.

Erdogan , dopo il vertice Russia-Turchia-Iran sulla Siria nella capitale turca, ha detto: “Se entro due settimane non verranno prese misure specifiche [nella zona di sicurezza], possiamo iniziare la nostra operazione”.

In risposta, i gruppi armati turchi hanno dichiarato che combatteranno contro l ‘”invasione turca”, promettendo una “risposta decisiva” a qualsiasi azione militare da parte della Turchia.
L’esercito turco e i suoi delegati dell’esercito siriano libero controllano parti della Siria settentrionale a seguito di due operazioni militari nel 2016 e nel 2018 (inclusa Afrin) contro le Unità di protezione popolare (YPG) e il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK); entrambi inseriti nella lista nera, come organizzazione terroristica dalla Turchia, che terrorista non è!.

Erdogan, che ha annunciato che il suo Paese non consentirà ai terroristi di apparire nell’area creata al confine con la Siria e ha proposto di trasformarla in una città di rifugiati. “Per i rifugiati lì (al confine siriano), è necessario creare una città perché possano partecipare alle attività dell’agricoltura. Ho spiegato ai miei colleghi che è necessario costruire un’infrastruttura per loro. È necessario impedire la formazione di un corridoio terroristico “, ha detto il presidente turco dopo i colloqui con il presidente russo Vladimir Putin e il presidente iraniano Hassan Rouhani ad Ankara lunedì.

curdi attaccano i militari turchi

I curdi stanno subendo pesanti perdite nel nord dell’Iraq in seguito a un attacco ai turchi fallito

By Zen Adra -2019-09-260

northern Iraq

Mentre la battaglia contro l’esercito turco si infiamma, diversi combattenti curdi sono stati uccisi o feriti in una fallita manovra di infiltrazione nell’Iraq settentrionale.
L’attacco, lanciato dai combattenti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) a Hakurk, nel nord dell’Iraq, l’11 giugno è finito in un disastro poiché la maggior parte degli attaccanti è rimasta uccisa o ferita dalle truppe turche.

Un filmato pubblicato dai media turchi mostra le grotte utilizzate dai combattenti del PKK prima che fuggissero dall’area, lasciandosi dietro armi e munizioni.

Un’altra videocamera Go-Pro documenta il momento in cui un combattente PKK viene ucciso negli scontri.

Da maggio, l’esercito turco ha lanciato una vasta campagna militare contro i campi e le basi del gruppo PKK nel nord dell’Iraq.

Dubbed Operation Claw, the campaign aims at clearing Kurdish fighters from the region following frequent attacks in southeastern Turkey.

Soprannominata Operation Claw, la campagna mira a liberare la regione dai combattenti curdi, a seguito di frequenti attacchi nella Turchia sud-orientale.

Nel dicembre 2018, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva esortato gli Stati Uniti a “eliminare” i combattenti curdi nel Kurdistan settentrionale, promettendo che se gli Stati Uniti non lo avessero fatto, lo avrebbe fatto la Turchia.

”Erdogan iniziò annunciando che la Turchia aveva condotto operazioni contro i combattenti curdi nel nord dell’Iraq, aggiungendo che “ci sarebbe stato molto altro a venire”.

“Perché? Perché, giurò Erdogan, se c’è una minaccia nei nostri confronti da quelle aree – e sì, sì – allora [gli Stati Uniti] dovrebbero eliminare quei terroristi da quella zona. Se non lo faranno, lo faremo ”.

Pes Etmek Yok@8Peyok

Kafaya GoPro kamerayı takmış sızmaya geliyor
SIZDIRMAZLAR.

2599.- L’Iran mostra i droni catturati agli Stati Uniti e agli israeliani: foto

By Zen Adra -2019-09-220

Iran

Le autorità iraniane hanno messo in mostra droni fabbricati negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Israele, che costoro sostengono siano stati abbattuti in tempi precedenti e questo mentre le tensioni con le potenze occidentali aumentano. Ciò avvenne a margine della “Settimana della Sacra Difesa”; una commemorazione annuale iraniana della guerra Iran-Iraq del 1980-1988.

Il Maggiore Generale Hussein Salami, Comandante-in-capo dell’esercito delle guardie della Rivoluzione Islamica, è stato fotografato in piedi, accanto ai rottami del RQ-4 Global Hawk di fabbricazione americana.

In precedenza, ricorderete che Salami aveva avvertito che l’Iran avrebbe reagito duramente a qualsiasi Stato che avrebbe potuto attaccare la Repubblica islamica.

“Fate attenzione, un’aggressione limitata non rimarrà limitata. Siamo pronti a andare oltre la punizione e continueremo fino alla completa distruzione di qualsiasi aggressore “, ha detto Salami nelle osservazioni trasmesse sulla TV di stato sabato.

Le tensioni tra l’Iran e gli Stati Uniti sono aumentate in modo significativo di recente, quando il governo degli Stati Uniti ha deciso di imporre una nuova serie di sanzioni contro la Repubblica islamica.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva affermato che si sarebbe aspettato che le sanzioni “funzionassero” sull’Iran, aggiungendo che preferiva questa strategia a una che prevedeva un’azione militare.

“Penso che le sanzioni funzionino”, aveva detto Trump durante una conferenza stampa congiunta con il Primo Ministro australiano Scott Morrison. “I militari anche avrebbero funzionato, ma questa è una forma molto onerosa di vincita “.

Zen Adra | AMN
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2598.- I FARISEI E I POPOLI SENZA STATO

La Democrazia vuole che governi una maggioranza; che, in nome dell’eguaglianza, la minoranza abbia pari dignità e che la dignità sia ottenuta con il Lavoro e si traduca in Libertà. Al contrario, il globalismo di questa Unione, poco europea, è ispirato alla competitività sui mercati mondiali. È governato da una élite finanziaria straniera, che si è sostituita agli Stati Sovrani, per frenare la crescita dei Lavoratori, della Dignità, eliminare i costi dello Stato sociale. Il globalismo vuole popoli di formiche, ai quali trasferire la produzione, mantenuti in vita finché utili al sistema e, poi, cremati. Non c’è istituzione democratica in grado di resistere alla sua corruzione, perché la politica è debole e perché la Libertà si apprezza solo se la si perde. I partiti sono consorterie, gerarchicamente ordinate e impenetrabili. Non conoscono Onestà, Trasparenza, Alternanza, Uguaglianza, non sono strumento di partecipazione dei cittadini alla vita politica della Nazione, ma strumenti di potere. Non c’è più partito politico di destra o di sinistra cui affidare la speranza. Nella monarchia, c’era il sovrano e la competizione era fra cittadini e governi e i partiti dovevano essere l’organo di trasmissione; nella repubblica, il sovrano non c’era più e, ancora, partiti dovevano essere l’organo di trasmissione, ma come? Il diritto cedette alla finanza, finché la competizione fu fra Stati sociali e globalismo finanziario. Una banca Centrale europea Privata prese il potere, divenne il motore. Ora la competizione è fra le formiche e il denaro: il nulla! Non resterà nessuno.

Il globalismo è la creatura di quella stessa finanza che, dagli USA, finanziò il riarmo nazista, per liberarci. Oggi, governa l’economia dei popoli europei con l’austerità, detta la politica, contrappone al principio di uguaglianza, la divisione sociale ed economica fra pochi suoi arricchiti, venuti dal nulla e una società povera. Governa la politica, comprando l’informazione, insinuandosi nelle istituzioni e sostenendo vincitori, mai perdenti. Per contrapporre ail’ordine democratico della Costituzione, la sua divisione politica fra pro e anti-sistema, cerca i deboli e usa gli stessi apparati degli stati. Ci ha colonizzato, tal quale un parassita. Se i popoli manifestano contro i suoi regimi, usa la violenza più bieca. Con lo sfruttamento e la corruzione, sta impedendo la crescita dei popoli africani; indebitandoli, spinge chi di loro emerge dalla povertà all’emigrazione. Così ottenutala, l’ha messa fuori controllo, stravolgendo il principio di solidarietà, snaturando il prelievo fiscale. Infine, abbandonando a se stesse nelle nostre città le masse di diseredati, riesce a fomentare la divisione razziale, destabilizzando anche di più le società democratiche europee, minandone la sicurezza. Per sopravvivere, il globalismo dovrà spianarle queste società europee, a partire dalle loro identità, dalla loro radice cristiana e dalla famiglia. Oltre i limiti della follia, mai pago perché inappagabile, vuole sovvertire l’ordine naturale della divisione sessuale fra uomini e donne. Per ottenere questo combatte la donna, simbolo della Libertà, della bellezza e dell’Amore. A voi donne, madri, compagne, mogli, lavoratrici, va la mia preghiera.