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4095.- Grazie a chi? Alle leggi del piffero? Ai giudici del piffero? Ai Governi del piffero?

Ahmed Ibrahim, un pericoloso jihadista che non può essere espulso, ma circola armato e spaccia, da anni: cercava adepti per la guerra santa

Da una parte, uno scemo che brandisce un pugnale, che minaccia e che, da più di cinque anni, crea pericolo e danno in Italia; da un’altra, dieci e più agenti e soldati, armi in pugno, timorosi di averle; da un’altra ancora una politica cagoia, succube di Ghana e Costa d’Avorio e, qui, mi fermo perché troppo lungo è il discorso. Più non si sa a chi ringraziare per questo snaturamento dell’ordine sociale, al punto, che ci ritroviamo a mani giunte a pregare che non si apra un procedimento disciplinare o giudiziario contro il poliziotto che ha sparato a un delinquente, sacrilego, assetato di sangue, come chiede la sua setta mortifera. Una preghiera che ci unisce, ma che si confronta con l’efferatezza di chi vuole, fortissimamente vuole che simili scarti delle altrui società continuino a sbarcare sulla terra nostra, fatta civile dal sudore e dall’amore nostro. Dall’onore di chi, ufficiale in congedo, ha servito la Repubblica sgorga e non si frena il disprezzo per chi è custode dell’Ordine pubblico, dell’Ordinamento Giuridico con i suoi confini.

Spari sul jihadista che ha seminato il panico alla Stazione Termini. Ora la sinistra, ridicola, non cada ancor più nel ridicolo dando la colpa al poliziotto.

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Degrado senza fine a Roma: immigrato minaccia i poliziotti con il coltello. Il finale è choccante. Così titola Il Tempo, ma chi non ha documenti, è un clandestino, altro che extracomunitario irregolare!

20 giugno 2021

Di Ahmed Ibrahim, il 44enne extracomunitario irregolare sul territorio italiano e pluripregiudicato, non è nota l’esatta nazionalità, motivazione per la quale già dal 2017, non è stato possibile concludere le procedute di espulsione dal nostro paese. Eppure, si tratta di un soggetto davvero tanto pericoloso che inneggiava allo Stato Islamico e che da tempo semina il terrore nella Capitale. Il problema, come fa sapere la Questura di Roma, nasce dalla mancata finalizzazione delle procedure di riconoscimento presso le autorità consolari del Ghana e della Costa d’Avorio. Pratiche che, se non portate a termine, impediscono l’espulsione.

Dell’uomo però, è ben nota l’avversione verso i simboli cristiani e verso le forze dell’ordine. Su di lui esiste una nota della direzione centrale polizia di prevenzione, che lo segnala in quanto faceva proselitismo per la Jihad mentre si trovava in carcere. Presente da tempo nelle banche dati interforze, il 44enne è noto per essere un soggetto socialmente pericoloso. E l’ultimo eclatante episodio è proprio quello di sabato pomeriggio a Roma Termini.

Nel 2016 devastò 4 chiese nel centro storico di Roma: San Martino ai Monti, la Basilica di Santa Prassede, la chiesa di San Vitale e San Giovanni dè Fiorentini. Distrusse statue e candelabri, mirando a devastare crocifissi e riproduzioni della Sacra Famiglia ripetendo più volte che quelle immagini sacre «non erano rispettose». Lo scorso anno, fu denunciato due volte nella stessa settimana dalla polizia, per aver dato in escandescenze in piazza San Pietro, disturbando funzioni religiose e scagliandosi contro i poliziotti. La seconda volta, oltre ad essere stato beccato con 25 grammi di marijuana, aveva un punteruolo con il quale aveva cercato di ferire i poliziotti. Poche settimane fa, invece un’altra denuncia per danneggiamento e lesioni. L’uomo ha lanciato diverse bottiglie di vetro contro il centro islamico di via San Vito, ferendo lo stesso Imam con un coccio.

1528.- Il Ghana sta lanciando un sistema di indirizzo digitale per aiutare a formalizzare più della sua economia

In Africa, a lavorare per e con gli africani. L’invasione distrugge ogni possibilità di cooperazione fra i due continenti, complementari fra loro per molti versi.E’ anche l’unica via per l’Europa e per tutto l’Occidente per resistere alla marea asiatica. Solo che i neocon o sono nostri nemici o non vedono di là dal loro affare del momento. Dopo la Nigeria, parliamo del Ghana.

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Accra, Ghana
Invece di usare una chiesa, un albero o una bancarella per localizzare una casa o un’attività in Ghana, il governo del paese ha lanciato un sistema digitale in cui ogni proprietà in tutta la nazione ha un codice univoco come indirizzo.
L’app, GhanaPostGPS, è stata creata e consegnata da Vokacom di Accra. Attraverso l’app un utente può generare il proprio indirizzo digitale con l’ausilio della tecnologia di geocoding, eliminando la necessità di istruzioni di navigazione complicate. Il Ghana, come molti paesi in via di sviluppo, manca di un sistema di indirizzamento formale, anziché un numero e un nome di una strada, spesso punti di riferimento, che si tratti di una giunzione, di un albero o di un cancello colorato usati per descrivere una località.

Parlando al momento del lancio, il presidente Nana Akufo-Addo ha detto che gli indirizzi digitali di GhanaPostGPS aiuteranno a formalizzare l’economia portando più persone nel sistema fiscale, migliorando i dati di proprietà e apportando efficienza all’erogazione dei servizi.
Potrebbe anche ridurre il costo del business: “una volta localizzato il tuo indirizzo, il premio di rischio addebitato dalle banche sarà inferiore. Le aziende possono ora produrre a costi inferiori e disporre di fondi sufficienti per reinvestire “, ha affermato.
Gli studi hanno dimostrato che fino all’88% dell’occupazione in Ghana (pdf) dipende dal settore informale. Un ampio settore informale di solito significa che un governo lotterà per raccogliere le imposte sul reddito dei lavoratori.
App controverso

Ma il lancio dell’app non è stato senza polemiche. Sebbene abbia molti sostenitori e circa 150.000 download, ha anche critici forti, sui media sociali e tradizionali.

I reclami riguardano l’usabilità, i costi, i problemi di sicurezza della app, nonché le accuse secondo cui si tratta di una truffa di servizi esistenti già disponibili gratuitamente. Alcuni hanno messo in dubbio il motivo per cui l’app ghanese SnooCODE, che esiste dal 2012 e genera anche codici postali unici, non è stata inserita nella rosa del processo di candidatura.
Dal lancio della app il 18 ottobre, i funzionari governativi hanno ripetutamente contrastato i critici in tutta una serie di media locali, dichiarando di aver corso una gara aperta e competitiva, e i 2,5 milioni di dollari che hanno pagato per l’app coprivano le soluzioni di backend, hardware, analisi, licenze di google, marketing, tasse e supporto tecnico.
Il CEO di Vokacom, Nana Osei Afrifa, ha respinto le accuse che la sua compagnia aveva copiato SnooCODE. GhanaPostGPS è stato licenziato dalla sua app AsaaseGPS che ha affermato di aver inizialmente creato come soluzione di supporto aziendale nel 2015 per essere utilizzato all’interno di Vokacom per monitorare gli immobili in affitto in Ghana per la sua attività.
Afrifa ha inoltre contestato che gli utenti possano essere monitorati utilizzando l’app, e ha sottolineato che il sistema è stato regolarmente controllato e sottoposto a test di sicurezza.

SnooCODE e AsaaseGPS fanno parte di un gruppo di app relativamente nuove sviluppate grazie alla tecnologia del sistema di posizionamento geografico digitale. All’inizio di quest’anno, il servizio postale della Nigeria ha collaborato con What3Words nel Regno Unito per migliorare l’efficienza delle consegne. La tecnologia ha reso possibile per le aziende come Uber e gli operatori di e-commerce di distribuire servizi in città che mancano di sistemi di indirizzo e pianificazione urbana formale.
Nonostante il clamore sia stato forte, il professionista IT del Ghana Ethel Cofie ha ritenuto che mentre alcune critiche erano state politiche, all’interno della comunità tecnologica le intenzioni erano buone. È stato ispirato iniziare una camera tecnica per lavorare con il governo sui futuri sviluppi tecnologici.
“Il governo ha molti sogni e visioni digitali che vogliamo essere una voce al tavolo che aiuti a plasmare la politica”.