Ricordate le foto del fu’ senatore John McCain alla Casa Bianca con Al-Qaeda ? Bonazzi ce le ripropone. ISIS e Al-Qaeda/Al-Nusra, costituivano la “Legione Straniera” della Casa Bianca. Dietro ai recenti attentati terroristici in Afghanistan vi sono ampi retroscena …
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Dietro ai recenti attentati terroristici in Afghanistan vi sono ampi retroscena che oggi andremo a riepilogare. Nel corso degli anni, diversi rapporti dell’Afghan Analyst Network (AAN) sullo Stato Islamico nella provincia del Khorāsān mostrano che questo inizialmente era composto da islamisti provenienti dal Pakistan. Un rapporto del 2016 spiega che i combattenti dell’ISIS del Khorāsān, erano estremisti pakistani stabilitisi nei distretti sudorientali di Nangarhar, una provincia dell’Afghanistan e sulle montagne dello Spin Ghar, sul lato pakistano della Linea Durand. Prima di unirsi all’ISIS, questi militanti operavano in maggioranza nella sigla Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) e quasi tutti giunsero a Nangarhar dal 2010. Il governo del Pakistan sostiene che il TTP sia sostenuto dal RAW, l’agenzia di intelligence esterna dell’India, che spera di usarli contro il Pakistan. Sembra inoltre che anche il governo “democratico occidentalista” afghano, prima della sua fuga corteggiasse questi estremisti.
L’ex membro democratico del Congresso e veterana di guerra Maggiore Tulsi Gabbard
Nel tempo, l’NDS, cioè i servizi segreti afghani riuscirono a stringere accordi con il Tehrik-e-Taliban Pakistan, permettendo a questi islamisti di spostarsi liberamente nel Khorāsān usufruendo degli ospedali pubblici. In conversazioni confidenziali con l’Afghan Analyst Network, alcuni funzionari del precedente governo “democratico occidentale” confermarono che vi erano relazioni tra militanti del Tehrik-e-Taliban Pakistan e l’NDS. Anche gli ‘anziani’ tribali (carica politica tradizionale) e politici di Jalalabad dichiararono di tutelare gli islamisti TTP pachistani, come rappresaglia al sostegno fornito dal Pakistan ai talebani afghani che oggi hanno preso il potere nel paese. L’NDS afghana era ovviamente controllata dalla CIA, che negli anni ’90 aveva addestrato Amrullah Saleh, ex capo dell’intelligence dell’Alleanza del Nord anti-talebana. Dopo che nel 2001 gli Stati Uniti rovesciarono l’allora governo talebano, Saleh divenne capo dell’NDS. All’epoca gli Stati Uniti affermavano di combattere lo Stato Islamico in Iraq e Siria, ma era una menzogna, perché ISIS e Al-Qaeda/Al-Nusra, costituivano la loro “Legione Straniera” in Medio Oriente come denunciò anche dall’allora membro del Congresso e veterana di guerra signora Tulsi Gabbard.
Il fu’ senatore John McCain portò il sostegno della Casa Bianca ad Al-Qaeda e al futuro califfo Al-Baghdadi con l’obbiettivo di annettere Siria e Iraq al blocco occidentale, operazione fortunatamente fallita grazie all’intervento decisivo della Russia: fermo immagine CNN
Dopo l’intervento decisivo della Russia in Siria, man mano che l’ISIS perdeva terreno, secondo molti rapporti comprovati, i membri di spicco dell’organizzazione vennero estratti da Iraq e Siria con elicotteri americani non contrassegnati e trasferiti a Nangarhar in Afghanistan dove si unirono ai militanti dell’ISIS-k. Esiste un lungo elenco di funzionari governativi di Iraq, Siria e Iran che accusarono gli Stati Uniti di sostenere l’ISIS, come anche il governo russo. Assieme a tali denunce vi sono quelle di vari media e dell’organizzazione libanese Hezbollah che combatte i terroristi in Siria al fianco dell’Esercito Regolare. Altri rapporti sono giunti anche da un gruppo militare riconosciuto dallo stato iracheno e dai Guardiani della Rivoluzione iraniani che combattono l’ISIS in Iraq e il cui comandante, generale Sardar Qasem Soleimanivenne assassinato dagli USA per ritorsione nel 2020. Infine, anche l’ex presidente afghano Hamid Karzai, definì il gruppo: “uno strumento degli Stati Uniti”.
L’Afghanistan sotto l’occidente
Le ex forze speciali NDS: foto Twitter
Facciamo ora un passo indietro, al periodo di occupazione occidentale dell’Afghanistan. Negli anni la CIA aveva sviluppato e formato altri estremisti per fermare l’avanzata dei talebani, l’NDS organizzandola in 4 battaglioni e la Khost Protection Force (KPF). Queste due formazioni erano nei fatti squadroni della morte controllati dalla CIA che li supportava con gli elicotteri. Nel 2018 la CIA era impegnata nel programma ANSOF (precedentemente Omega), per uccidere o catturare i leader talebani. A metà del 2019, la ONG Human Rights Watch denunciava: “le forze d’attacco afghane sostenute dalla CIA hanno commesso gravi abusi, alcuni dei quali equiparati a crimini di guerra. Queste forze hanno ucciso illegalmente civili in raid notturni, fatto sparire con la forza detenuti e attaccato strutture sanitarie. Le vittime civili di questi raid sono aumentate drammaticamente”.
Dopo la presa di Kabul da parte dei talebani, divenne chiaro che la CIA avrebbe perso il controllo di gran parte della sua principale fonte di finanziamento occulto basato sul traffico internazionale di droga dall’Afghanistan. Come sappiamo, durante la ritirata occidentale la CIA ha poi affidato alle forze NDS afghane la protezione dell’aeroporto internazionale garantendo loro che i circa 600 di loro presenti all’aeroporto, sarebbero stati evacuati. Alcuni membri di questa unità afghana, dapprima causarono un incidente sparando per errore a soldati tedeschi, un caso di “fuoco amico” che i media occidentali si affrettarono a insabbiare. Invece la CIA ha ha spostato nel Panjshir le unità dell’altro reparto, il KPF per creare una “Nuova Alleanza del Nord” con Amrullah Saleh e Ahmad Massoud. Un dato importante da sottolineare è che lungo la Valle del Panjshir passa l’unica strada degna di questo nome, che in futuro collegherà la Cina e l’Afghanistan attraverso il Corridoio di Wakhan nel progetto Nuova Via Della Seta:una coincidenza?
La vittoria talebana
Nei giorni scorsi, un attentatore suicida dell’ISIS ha attaccato l’aeroporto di Kabul dove molte persone attendevano di essere evacuate dall’Afghanistan. Nell’esplosione e nelle fasi successive rimasero uccisi oltre 150 civili, 28 militari talebani e 13 soldati statunitensi. Come abbiamo appreso dai telegiornali, l’attacco terroristico ero stato ampiamente preannunciato, è quindi difficile capire perché gli Stati Uniti, pur preavvisati, non abbiano intensificato le misure di sicurezza. Triste a dirsi, ma come accade spesso in circostanze simili, la maggior parte delle vittime non le causò l’attentatore, ma i militari presenti nell’aeroporto che reagirono istintivamente. In situazioni di grande pericolo capitano incidenti come quello avvenuto all’aeroporto di Kabul e in guerra sono tristemente famosi gli episodi di “fuoco amico”: è triste, ma capita anche questo.
Anche i medici legali, dopo aver visitato i corpi delle vittime, hanno confermato che la maggior parte delle vittime “aveva ferite da arma da fuoco sparati dall’alto”, quindi dalle torrette di guardia presidiate dai militari. Mentre molti media occidentali cercano d’insabbiare notizie come queste, va reso merito al New York Times che ha scritto: “ Per la prima volta, i funzionari del Pentagono hanno pubblicamente riconosciuto la possibilità che alcune persone uccise fuori dall’aeroporto giovedì possano essere state colpite da membri del servizio statunitense dopo l’attentato suicida”. Una nota di demerito va invece al Washington Postche s’è inventato: “Diversi uomini armati hanno poi aperto il fuoco su civili e militari. Una branca locale dello Stato Islamico ha rivendicato l’attentato”.
Ora il futuro dell’Afghanistan, dipende da come i talebani riusciranno a far rialzare un paese saccheggiato e senza risorse, se non quelle delle sue miniere. L’unica chance per i talebani sarà quella di non chiudersi al mondo, però dovranno schierarsi da uno dei due lati della scacchiera. Dal canto suo, con il ritorno al potere dei talebani, in Afghanistan la CIA agirà utilizzando gli squadroni della morte del KPF, per contrastare gli interessi di Cina e Russia, paesi che andranno a colmare il vuoto lasciato dall’occidente. Considerato che il mainstream occidentale definisce già gli islamisti del Panjshir “ribelli”, possiamo immaginare già da ora come ci verranno presentati i nuovi tagliagole.
Col. Luciano Bonazzi, Orizzonti Geopolitici
Le fonti dell’analisi sono inserite nel testo, altri articoli sull’Afghanistan QUI