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5589.- Geopolitica, Italia e Regno Unito rafforzano la cooperazione strategica

Grande risposta di Giorgia Meloni, a Londra, ai no dell’Unione europea sul sostegno alla Tunisia, a una politica condivisa sull’immigrazione, al pressing di quell’antitaliano di Gentiloni sul Mes, sempre a favore di Parigi e Berlino, ai nostri indirizzi per la crescita sul patto di stabilità: non c’è stabilità dove manca la crescita e non vedo crescita possibile se non c’è stabilità.

Da tempo auspichiamo un grande partito europeo ECR, dei conservatori e dei riformisti. Se non possiamo giurare che il futuro vedrà questo asse dei conservatori, tuttavia la miopia di Bruxelles deve già fare i conti con un asse anglo-italiano. Con il premier britannico Rishi Sunak si è parlato di una futura cooperazione bilaterale, benvenuta, ma non dimentichiamo il bidone datoci dagli inglesi negli anni ’90 con l’armamento dei Tornado IDV, presi molto vantaggiosamente a leasing senza le armi. Per capire l’effettivo valore del percorso seguito da Meloni, Sunak fa parte della Fabian Society, l’associazione istituita a Londra nel 1884 con lo scopo di elevare le classi lavoratrici per renderle idonee ad assumere il controllo dei mezzi di produzione.

  • L’articolo che segue è stato pubblicato da Difesa e Sicurezza, ieri 28 Aprile 2023 ed è di Francesco Bussoletti

Italia e Regno Unito rafforzano la cooperazione strategica. I due Paesi ribadiscono il pieno sostegno all’Ucraina e la condanna dell’invasione russa

Italia e Regno Unito rafforzano la cooperazione strategica. Lo fanno con un Memorandum d’intesa (MoU)appena firmato, in cui si sottolinea che i due Paesi si concentreremo sulle sfide più urgenti: la sicurezza globale e la cooperazione in materia di difesa; il contrasto all’immigrazione clandestina; il rafforzamento della sicurezza energetica; la lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità; la difesa della democrazia; i diritti umani e lo stato di diritto; la realizzazione di una crescita economica in un contesto commerciale aperto; il conferimento di priorità allo sviluppo sostenibile; l’espansione delle frontiere della scienza e dell’innovazione; e la promozione dei rapporti tra società civili. Nel documento si ribadisce inoltre la ferma condanna all’invasione russa in Ucraina e l’impegno a sostenere Kiev. Il supporto sarà sia in ambito militare sia verso la popolazione e la ripresa economica della Nazione europea.

Focus anche su altre aree geografiche e tematiche: dall’Africa alla Cina, passando per Taiwan

Inoltre, Italia e UK riconoscono la crescente rilevanza strategica dell’Africa e del Medio Oriente. Di conseguenza, verrà rafforzata la collaborazione sulle due aree con un focus particolare su Nord Africa, Sahel e Golfo di Guinea, nonché sul Corno d’Africa. Ci sarà anche uno scambio informativo sulla Libia, in quanto entrambi membri del formato P3+2 e alla luce del ruolo del Regno Unito di responsabile redazionale per la Libia nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nei confronti della Cina, invece, c’è l’invito ad assolvere alle proprie responsabilità di membro permanente del CdS, ivi incluso “non fornendo supporto alla guerra illegale della Federazione russa in Ucraina”, e si riafferma l’importanza della pace e della stabilità nell’area dello Stretto di Taiwan. A riguardo si incoraggia la risoluzione pacifica delle questioni tra le due sponde dello Stretto, senza il ricorso alla minaccia o all’uso della forza o della coercizione.

5257.- Medito ergo sum

Gira l’invito a meditare sull’iscrizione di Giorgia Meloni all’Aspen Institute, un famoso centro studi internazionale, la cui sezione italiana ha come presidente Giulio Tremonti, come vicepresidente John Elkan e che annovera tra i suoi membri: Romano Prodi, Giuliano Amato, Paolo Mieli e Mario Monti. Qualcosa ci sarebbe da dire su alcuni nomi, ma meditare su che? È possibile giudicare, sommariamente, per esempio, chi si trova a frequentare John Elkan, Romano Prodi, Giuliano Amato, Paolo Mieli e Mario Monti? E, in concreto, andando all’attività dell’associazione, si può essere contrari a rilanciare il dialogo, la conoscenza, i valori umanistici? a ricercare gli ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole? Se guardiamo alla realtà geopolitica internazionale complessa e in evoluzione come non mai, la risposta è No, anzi! se abbiamo di mira semplicemente alcuni personaggi, la risposta è ancora No.

Un test sull’Aspen

Per renderci conto della realtà dell’Aspen, abbiamo esaminato un Rapporto Aspen sull’ “L’opinione pubblica italiana e le sfide alla sicurezza: guerra in Ucraina, energia e cambiamento climatico,” tratto dal Laboratorio Analisi Politiche e Sociali dell’Università di Siena, presentato in occasione della Tavola Rotonda tenutasi a Roma il 19 luglio 2022.

L’indagine, che è stata condotta, secondo un metodo prestabilito, con interviste d’individui residenti in Italia, maggiorenni, aventi accesso ad Internet, ha avuto per oggetto temi di rilevante spessore. Anzitutto, sugli effetti della crisi ucraina, soffermandosi sulla valutazione dei leader russo, ucraino, europei, americano; sulla essenzialità, ancora oggi, della NATO per la sicurezza dell’Italia, sull’allargamento dell’Alleanza Atlantica; fino all’opinione che si avrebbe di una Unione europea, potenza militare. Nessuna premessa e nessun accenno sui risultati dei leader russo e americano, peraltro, tutti da misurare sulla necessità di equilibrare la politica occidentale e la stessa NATO con una partecipazione europea di qualità, quindi sovranità e costituzione per l’Europa, senza le quali avremo una NATO solo americana e non ci sarà mai una politica estera europea. Addirittura si è parlato di NATO per le due sponde atlantiche e di Ue per il Mediterraneo. Tanto squillar di trombe, ma solo aria.

L’importanza dei temi trattati, delle loro interconnessioni e della loro importanza per il nostro impegno, da un lato e, da un altro, la povertà dell’indirizzo propagandistico impresso all’indagine e, quindi, dei risultati, deludenti, nonché le figure degli associati, aprono alcuni interrogativi: Che cosa è e a cosa è deputata, in realtà, l’Aspen? Ecco, dunque, cosa conosciamo al momento sull’identità e la missione dell’Aspen.

Una finestra sull’identità e missione dell’Aspen

Identità
Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro caratterizzata dall’approfondimento, la discussione, lo scambio di conoscenze, informazioni e valori.

La comunità Aspen è composta da Soci Sostenitori, Soci Ordinari, Amici di AspenAspen Junior FellowsAspen University Fellows e Aspen Junior Fellows Alumni. Dai loro contributi l’Istituto trae le risorse necessarie per il proprio funzionamento. Il network internazionale Aspen è composto da altri centri di attività – indipendenti ma coordinati – con sede negli Stati Uniti, in FranciaGermaniaGiapponeIndiaRomania, Spagna, Repubblica CecaMessico e Ucraina.

The Aspen Institute nasce negli Stati Uniti nel 1950 per iniziativa di un gruppo di intellettuali e uomini di affari americani convinti della necessità di rilanciare il dialogo, la conoscenza e i valori umanistici in una realtà geopolitica internazionale complessa e in evoluzione, appena uscita dalla devastante esperienza della Seconda Guerra Mondiale. In Italia l’Istituto inizia la propria attività nel 1984 con una forte caratterizzazione transatlantica, oggi ancora ugualmente molto presente. Ha attualmente una sede centrale a Roma, un ufficio a Milano e uno a Venezia.

Missione
La missione di Aspen Institute Italia è l’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni. L’Istituto si concentra sui problemi e le sfide più attuali della politica, dell’economia, della cultura e della società, con un’attenzione particolare alla business community italiana e internazionale.

Metodo
Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva.

Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e incoraggiare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.