Dalla politica dei palazzi, che, in attesa delle decisioni di Mario Draghi, occupa tutte le testate giornalistiche, alla politica dei cittadini e della ripartenza. Siamo alla Città Metropolitana di Venezia.
Sebastiano Costalonga: strategie per far ripartire il commercio a Venezia
Contenuti da “La voce della Città metropolitana”, dicembre 2020.
Le nuove strategia per far ripartire il commercio a Venezia e a Mestre, secondo Sebastiano Costalonga, assessore al commercio del Comune di Venezia.
E’ partito l’assessorato del Commercio e delle Attività produttive nella scorsa tornata elettorale a Venezia. Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia annunciò con soddisfazione l’assegnazione dell’incarico al quarantenne veneziano Sebastiano Costalonga. Siamo andati ad ascoltare una diretta dell’assessore da “La voce della Città metropolitana”. Ne proponiamo i contenuti, assolutamente condivisi.
Sono trascorse le festività e più di un mese da quando Sebastiano Costalonga ha ribadito l’importanza del suo assessorato, necessario sia per il commercio che per le attività produttive. Sono ora i due campi di sua competenza e soprattutto in questa fase di perdurante emergenza, c’è la necessità di dare risposte e indirizzi alle attività produttive, sopratutto, per l’auspicato ritorno alla normalità.
Il riferimento dell’assessorato sono, da una parte, le istanze dei cittadini e, dall’altra, le istituzioni come: il Parlamento italiano ed europeo, la Regione Veneto. Sebastiano Costalonga tiene attivato un piano permanente con le associazioni di categoria; riunendo tutti i protagonisti dell’ambito produttivo in un luogo di confronto di idee di rilancio.
“La prima richiesta dei commercianti è l’intervento per far in modo che le loro attività possano attrarre il più possibile il turismo non solo di prossimità. L’obbiettivo ricercato è dare un’alta qualità al servizio del centro storico di Venezia. Le associazioni di categoria stanno ragionando su una prassi per migliorare il commercio, l’arte, l’artigianato, e poter far arrivare l’attrazione per la città, il più distante possibile. C’è la necessità di un turismo cosciente dell’importanza dell’acquisto di un pezzo della città.”
I piani di rilancio per il futuro
“La situazione emergenziale non permette di fare dei piani sicuri per il futuro. Si aspetta di avere più sicurezze, su che cosa accadrà in futuro con il nuovo Governo. E’ una situazione complessa e difficilmente gestibile, poiché si vuole attrarre turismo, ma allo stesso tempo evitare il più possibile gli assembramenti. Costalonga ha presente che l’emergenza sanitaria e quella economica corrono parallelamente.”
“Le attività commerciali hanno lavorato finora per adattarsi e mettersi in sicurezza, dunque è inutile obbligarle a chiudere, anzi è d’obbligo ricompensare il loro impegno permettendogli l’apertura.” C’è la possibilità che, rispettando le regole, si possa accogliere in sicurezza il turismo.
Obiettivi condivisi
“Si vuole lanciare qualcosa di diverso di Venezia, c’è, infatti, la consapevolezza che non può essere esclusivamente a base turistica, poiché la maggior parte delle attività si legano a questa. Ci sono vari ambiti da attivare per trovare un nuovo punto di forza per la città, come ad esempio l’ambito della cantieristica. Questo ramo dell’economia sta morendo e necessita di nuovi provvedimenti.”
“Si deve trovare un modo per mantenere alto il marchio, se non lo si fa si rischia tra dieci anni di non riuscire a tenere il livello della qualità attuale. L’obbiettivo è trovare dei progetti nuovi da lanciare in futuro per la ripresa.”
“Dev’esserci una sinergia tra digitale e produzione anche artigianale, per fare in modo che i prodotti locali possano uscire dalla ristrettezza regionale, anche grazie ad un afflusso esterno. Un’impresa difficile che si può affrontare chiamando capitale e investimenti per il lancio di un brand aziendale a Venezia, che è a tutti gli effetti una cassa di risonanza mondiale, come una sorta di fiera a cielo aperto.”
Conclusioni
Riprendere l’attività del commercio e del turismo significa, oggi, garantire sicurezza al turista. Poco sarà come prima. Indubbiamente, per favorire la ripresa economica, si deve puntare al marchio Venezia e al turismo non di massa, ma di qualità. Questo, per la Città Metropolitana e la Regione, significa sostenere quelle imprese del comparto turistico che resistono alle offerte al ribasso dei falchi predatori stranieri. Come già auspicato su Voci dal Territorio, anche il mare, il porto e la cantieristica offrono le loro opportunità. Infine una nota: Tutte le volte che si parla di Città Metropolitana di Venezia vengono a mente le città che la compongono: Città lagunare, Città di Mestre, Città della Riviera e Città del Mare. Solo la prima ha piena dignità di Città, la seconda vuole affermare la propria identità metropolitana e le altre due ne sono prive. Un argomento questo su cui questa associazione ha più volte richiamato l’attenzione e che, se attuato, avrebbe importanti ricadute in numerosi ambiti. Prima di tutto, nella distribuzione degli Ospedali, dei Tribunali e dei Trasporti. Pur mantenendo i propri sindaci, i Comuni della Riviera e della fascia balneare avrebbero pari dignità della città lagunare.