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4616.- Stato d’emergenza, un’altra nuova scadenza.

… e, sopratutto, perché. Draghi è in condizione di decidere ciò che vuole, ma non si parli più di democrazia.

Stato d’emergenza, nuova scadenza: quando si decide

Da Money.it, di Luna Luciano, 4 Dicembre 2021. Citazioni di Mario Donnini.

Il governo continua a riflettere sulla proroga dello stato di emergenza, ormai dicembre è arrivato ed è il momento di fare i conti con la situazione. Quale potrebbe essere la nuova scadenza e perché?

Stato d'emergenza, nuova scadenza: quando si decide

Lo stato di emergenza sarà prorogato o scadrà definitivamente? È questa la domanda che da più di un mese non trova ancora risposte certe da parte del Governo, a eccezione di “guarderemo i dati e decideremo verso la fine dell’anno”. È questo il mantra delle istituzioni, peccato che dicembre ormai è giunto ed è arrivato il momento di fare i conti con i fatti.

Il 31 dicembre in Italia scadrà lo stato di emergenza, tuttavia sembra essere sempre più concreta l’ipotesi che sarà prolungato, gli indizi ci sono e sono le risposte dei ministri. La ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha infatti parlato di una “proroga probabile”, mentre il ministro della Salute Speranza ha affermato che questa soluzione potrebbe essere rinnovata senza timore. La decisione sembra quindi essere stata presa, dunque è importante capire quale potrebbe essere la nuova scadenza e quando sarà decisa, ma non solo. Molti infatti sono ancora i dubbi sullo stato di emergenza. È opportuno fare chiarezza.

Stato di emergenza: cos’è e a cosa serve

Lo stato di emergenza è una particolare situazione all’interno di uno Stato che vede l’emanazione di norme e restrizioni per fronteggiare un’emergenza. A differenza di quanto si possa credere lo stato di emergenza non è previsto dalla Costituzione, ma si basa sulla legge n. 225 del 24 febbraio 1992, poi dettagliata dal Codice della Protezione civile del 2018. Grazie a questa legge la Protezione civile viene autorizzata dal Governo a emanare ordinanze “in deroga a ogni disposizione vigente”, pur rispettando le norme dell’UE.

È solo in questo modo che sono assicurati gli interventi straordinari, in questi 2 anni la Protezione civile ha emanato circa 80 ordinanze, grazie alle quali è stato possibile prendere le misure necessarie per la pandemia, come l’istituzione del Comitato tecnico scientifico (Cts) o l’acquisto delle mascherine.

E no. Queste cose e altre erano previste punto per punto nel PIANO DI PREPARAZIONE E RISPOSTA AD UNA PANDEMIA INFLUENZALE- 2006 che il ministro Speranza ha disapplicato e secretato, per cui molti esiti fatali e le restrizioni delle libertà personali sono addebitabili a lui.

Stato di emergenza, nuova scadenza: fino a quando la proroga e perché?

Per rinnovare lo stato di emergenza sarà necessario un provvedimento di legge. Infatti il Codice della Protezione Civile prevede che la durata dello stato di emergenza non possa superare i 12 mesi, inoltre può essereprorogabile per non più di altri 12 mesi.

Teoricamente quindi lo stato di emergenza, iniziato il 31 gennaio 2020, potrebbe essere prorogato solo di un altro mese, ma le cose non stanno così. La realtà è leggermente più complessa. Come spiega un articolo de L’Indipendente il primo stato d’emergenza è stato deliberato solo per 6 mesi, prorogato una prima volta fino al 31 gennaio del 2021 e una seconda volta fino al 31 luglio del 2021: i 12 mesi previsti dalla norma sono stati tutti adoperati. Per questo motivo il governo per prolungarlo dovrà intervenire con una norma primaria, emanando un decreto, poi convertito dalle Camere, per allungare il periodo di emergenza.

Da alcuni giorni si ipotizza una proroga fino al 31 marzo 2022. Un’ipotesi quanto più che concreta e sensata. La scelta di prolungare lo stato di emergenza a questa data potrebbe essere plausibile alla luce della campagna vaccinale per la terza dose. Infatti se si proseguiranno le vaccinazioni per la primavera la dose booster dovrebbe essere stata somministrata a tutti.

STATO DI EMERGENZA, PROROGA: QUANDO SI DECIDE?

Non c’è ancora una data sicura entro cui il Governo farà sapere se prorogare o meno lo stato di emergenza. Il mantra ripetuto per mesi dalle istituzioni in merito allo stato di emergenza è sempre stato lo stesso: aspettare i dati di dicembre. Eppure dicembre ormai è giunto ma ancora non sembra che ci siano decisioni ufficiali. Al momento il Governo ha altri appuntamenti importanti:

  • il 6 dicembre entrerà in vigore il green pass rafforzato;
  • il 15 dicembre scatterà l’obbligo di terza dose per il personale sanitario e per alcune categorie di lavoratori;
  • il 16 dicembre avrà inizio la campagna vaccinale per i bambini dai 5-11 anni.

Se al momento non si ha ancora una data precisa, ciò che è sicuro è che il Governo dovrà prendere questa decisione entro il 31 dicembre e non oltre, giorno in cui scadrà definitivamente lo stato di emergenza.

Stato di emergenza: perché prorogarlo? cosa cambia se non lo è?

Lo stato di emergenza consente alcune deroghe e norme che molto probabilmente il Governo vorrebbe conservare, per diversi motivi. Il primo è che l’Italia si trova al principio della campagna vaccinale per la terza dose, con la mancata proroga dello stato di emergenza verrebbe meno il Cts e la struttura commissariale del Generale Figliuolo, che si occupa della campagna di vaccinazione e della dose booster. In questo modo la vaccinazione sarebbe di nuovo una competenza della sanità regionale, rischiando di avere nuovi problemi con la somministrazione delle dosi. Oltre la campagna vaccinale, in realtà, allo stato di emergenza sono collegati una sere di regole, dai viaggi all’estero, al nuovo piano per Natale, fino all’obbligo di mascherina. Senza lo stato di emergenza verrebbe meno tutta quella struttura che ha permesso all’Italia di affrontare la situazione fino ad adesso. 

4257.- Italia resta tutta in zona bianca. Scende ancora l’Rt (con buona pace degli allarmisti)

5 domande a Mario Draghi: Su cosa si fonda oggi lo Stato di Emergenza della Protezione Civile? Chi deve tutelare l’inviolabilità dei sacri principi costituzionali? C’è un limite a quanto devono guadagnare le case farmaceutiche? Chi garantisce dai danni dei vaccini? E le cure ci sono, sì o no?

zona bianca

Di Adolfo Spezzaferro -20 Agosto 2021

Roma, 20 ago – Con buona pace degli allarmisti, l’Italia anche la prossima settimana resterà tutta in zona biancascende ancora l’Rt e rallenta l’incidenza. I dati del monitoraggio settimanali dell’Iss-Istituto superiore di sanità confermano che nessuna regione – si parlava della Sicilia a rischio – passerà in zona gialla.

Italia tutta in zona bianca, in calo Rt e incidenza

L’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo 28 luglio–10 agosto è pari a 1,1, in diminuzione quini rispetto all’1,27 della settimana precedente. Tuttavia il dato è al di sopra della soglia epidemica. Rallenta poi l’aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 69 casi per 100mila abitanti (9-15 agosto) rispetto ai 68 del periodo 2-8 agosto. “L’incidenza – riferisce l’Iss nella bozza – rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti”.

Ricoveri e terapie intensive, nessuna regione sopra la soglia critica

Veniamo ai dati sul territorio. Sono 18 le regioni/province autonome che risultano classificate a rischio epidemico moderato. Tre – Lombardia, Veneto e Lazio – invece quelle “classificate a rischio basso”, riporta la bozza del monitoraggio. Ma – è questo il dato più importante – nessuna regione è sopra la soglia critica per terapie intensive e ricoveri. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva – si legge – è in aumento al 4,9 per cento (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 322 (al 10 agosto) a 423 (al 17 agosto). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2 per cento. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.880 (al 10 agosto) a 3.472 (al 17 agosto)”.

“Variante Delta ormai largamente prevalente”

Altro dato significativo, è in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% rispetto al 47% della settimana precedente). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening. Per quanto riguarda la variante Delta, l’Iss conferma che orma è “largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri Paesi con alta copertura vaccinale”. Ma, attenzione, chi si contagia – è questo l’effetto della campagna vaccinale – non si ammala.

Iss ribadisce importanza elevata copertura vaccinale

In tal senso l’Iss ricorda come “una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. E’ opportuno – conclude la bozza – realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione”.

Insomma, la Sicilia non potrà essere punita dal ministro della Salute Roberto Speranza perché – a detta dei talebani del green pass – rischia la zona gialla per colpa (indovinate un po’?) di chi ancora non si è vaccinato.

Adolfo Spezzaferro

4117.- Lo stato di emergenza sarebbe finito, ma bisogna decidere cosa fare e terminare le scorte di vaccini; ma è lì che li voglio!

È il pensiero che si fa sempre più strada nella mente di chi segue l’andamento dei bollettini e ha ascoltato il ricalcolo, ovviamente in diminuzione, dei contagi cui sono state costrette le regioni. Erano sbagliati e, allora, la domanda è: “Quanto vale una dose vaccinale? Ditelo che la paghiamo, comunque e la facciamo finita”. Ieri, 30 giugno, sono state catalogate 24 morti da Covid in tutta l’Italia e non sappiamo di quali altre patologie fossero affette le vittime e se fossero state vaccinate. Esattamente, le vittime sarebbero state 24: 2 in Lombardia, 1 in Emilia-Romagna, 4 in Toscana, 7 nel Lazio, 5 in Campania, 2 in Calabria, ma dopo 4 giorni senza morti, 3 in Sicilia. Addirittura Zero morti da sette giorni in Umbria. In tutte le altre regioni non si sono avuti decessi.

Il 31 gennaio 2020,  il Governo italiano, dopo i primi provvedimenti cautelativi adottati a partire dal 22 gennaio, tenuto conto del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, ha proclamato lo stato di emergenza e messo in atto le prime misure contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale. Con delibera del Consiglio dei Ministri 21 aprile 2021 è stato prorogato fino al 31 luglio 2021 lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

16 aprile 2021

Il Presidente Mario Draghi e il Ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno tenuto una conferenza stampapresso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. Il Presidente ha esposto i tre pilastri della strategia di rilancio del Paese: una chiara road map delle riaperture, misure di sostegno all’economia e alle imprese, rilancio della crescita grazie agli investimenti. Questa strategia si fonda su una migliore situazione sanitaria, con il rallentamento della curva dei contagi e l’accelerazione della campagna vaccinale.

La delibera del Consiglio dei ministri del 13 gennaio 2021

  IL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
                 Nella riunione del 13 gennaio 2021 
 
  Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del  31  gennaio  2020
con la quale e' stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza
in conseguenza  del  rischio  sanitario  connesso  all'insorgenza  di
patologie derivanti da agenti virali trasmissibili  e  con  la  quale
sono stati stanziati euro 5.000.000,00 a  valere  sul  Fondo  per  le
emergenze  nazionali  di  cui  all'art.  44,  comma  1,  del  decreto
legislativo 2 gennaio 2018, n. 1; 
  Considerato che la dichiarazione dello stato di emergenza e'  stata
adottata per fronteggiare situazioni che per intensita' ed estensione
richiedono l'utilizzo di mezzi e poteri straordinari; 
  Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
n. 630 del 3 febbraio 2020,  recante  «Primi  interventi  urgenti  di
protezione civile in  relazione  all'emergenza  relativa  al  rischio
sanitario connesso all'insorgenza di patologie  derivanti  da  agenti
virali trasmissibili»; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 5 marzo  2020  con
la quale lo stanziamento di risorse di cui all'art. 1, comma 3, della
sopra citata delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020,
e' integrato di  euro  100.000.000,00  a  valere  sul  Fondo  per  le
emergenze nazionali di cui  all'art.  44,  comma  1,  del  richiamato
decreto legislativo n. 1 del 2018; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 29 luglio 2020 con
la quale il predetto stato di emergenza e' stato prorogato fino al 15
ottobre 2020; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 7 ottobre 2020 con
la quale il predetto  stato  di  emergenza  e'  stato  prorogato,  da
ultimo, fino al 31 gennaio 2021; 
  Viste le ordinanze  del  Capo  del  Dipartimento  della  protezione
civile n. 631 del 6 febbraio 2020, n. 633 del 12  febbraio  2020,  n.
635 del 13 febbraio 2020, n. 637 del 21 febbraio 2020, n. 638 del  22
febbraio 2020, n. 639 del 25 febbraio 2020, n. 640  del  27  febbraio
2020, n. 641 del 28 febbraio 2020, n. 642 del 29  febbraio  2020,  n.
643 del 1° marzo 2020, n. 644 del 4 marzo 2020, nn. 645 e 646  dell'8
marzo 2020, n. 648 del 9 marzo 2020, n. 650 del 15 marzo 2020, n. 651
del 19 marzo 2020, n. 652 del 19 marzo 2020,  n.  654  del  20  marzo
2020, n. 655 del 25 marzo 2020, n. 656 del 26 marzo 2020, n. 658  del
29 marzo 2020, n. 659 del 1° aprile 2020, n. 660 del 5  aprile  2020,
nn. 663 e 664 del 18 aprile 2020, nn. 665, 666 e 667  del  22  aprile
2020, n. 669 del 24 aprile 2020, n. 672 del 12 maggio  2020,  n.  673
del 15 maggio 2020, n. 680 dell'11 giugno 2020, n. 684 del 24  luglio
2020, n. 689 del 30 luglio 2020, n. 690 del 31 luglio  2020,  n.  691
del 4 agosto 2020, n. 692 dell'11 agosto 2020, n. 693 del  17  agosto
2020, n. 698 del 18 agosto 2020, n. 702 del 15 settembre 2020, n. 705
del 2 ottobre 2020, n. 706 del 7 ottobre 2020, n. 707 del 13  ottobre
2020, n. 708 del 22 ottobre 2020, n. 709 del 24 ottobre 2020, n.  712
del 15 novembre 2020, n. 714 del 20 novembre  2020,  n.  715  del  25
novembre 2020, n. 716 del 26 novembre 2020, n. 717  del  26  novembre
2020, n. 718 del 2 dicembre 2020, n. 719 del 4 dicembre 2020, n.  723
del 10 dicembre 2020, n. 726 del 17 dicembre  2020,  n.  728  del  29
dicembre 2020 e n. 733  del  31  dicembre  2020  recanti:  "Ulteriori
interventi urgenti di protezione civile  in  relazione  all'emergenza
relativa al rischio sanitario connesso  all'insorgenza  di  patologie
derivanti da agenti virali trasmissibili"; 
  Considerato che sebbene le misure finora adottate abbiano  permesso
un controllo efficace dell'infezione, l'esame dei dati epidemiologici
dimostra che persiste  una  trasmissione  diffusa  del  virus  e  che
pertanto l'emergenza non puo' ritenersi conclusa; 
  Vista la nota del 12 gennaio 2021, prot. 543 P, con cui il Capo  di
Gabinetto del Ministro della salute ha trasmesso la nota in pari data
con la quale il Ministro  della  salute  ha  inviato  l'estratto  del
verbale del 12 gennaio 2021 del  Comitato  tecnico-scientifico  e  ha
chiesto di considerare un'ulteriore proroga dello stato di emergenza,
dichiarato con delibera del Consiglio dei  ministri  del  31  gennaio
2020; 
  Considerato che nel citato verbale del Comitato tecnico scientifico
del 12 gennaio 2021 lo  stesso  Comitato  ha  ritenuto  che  esistano
oggettive condizioni per il mantenimento delle misure  contenitive  e
precauzionali adottate con la normativa emergenziale; 
  Considerato che risultano tutt'ora in corso gli interventi  per  il
superamento del contesto di  criticita'  e  che  risulta  attuale  la
necessita' di adottare le opportune misure volte all'organizzazione e
realizzazione  degli  interventi  di  soccorso  e   assistenza   alla
popolazione di cui all'art. 25,  comma  2,  lettera  a)  del  decreto
legislativo n. 1 del 2018, nonche' di quelli  diretti  ad  assicurare
una compiuta azione di previsione e prevenzione; 
  Considerato  che  l'attuale   contesto   di   rischio   impone   la
prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario  ed  urgente
intraprese,  al  fine   di   fronteggiare   adeguatamente   possibili
situazioni  di  pregiudizio  per  la   collettivita'   presente   sul
territorio nazionale; 
  Ritenuto che la predetta situazione  emergenziale  persiste  e  che
pertanto  ricorrono,  nella  fattispecie,  i   presupposti   previsti
dall'art. 24, comma 3, del citato decreto legislativo n. 1 del  2018,
per la proroga dello stato di emergenza; 
  Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri; 
 
                              Delibera: 
 
  1. In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e  per
gli effetti dall'art. 24, comma 3, del decreto legislativo n.  1  del
2018, e' prorogato, fino al 30 aprile 2021, lo stato di emergenza  in
conseguenza  del  rischio  sanitario   connesso   all'insorgenza   di
patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. 
  La presente delibera  sara'  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana. 
 
                                                  Il Presidente       
                                           del Consiglio dei Ministri 
                                                      Conte           

Bene, signor Presidente del Consiglio del ministri, possiamo ritenere che, allo stato, non sussistano più le condizioni per limitare le libertà dei cittadini.

Covid Italia, bollettino sul Coronavirus del 30 giugno. Dati su contagi dalle regioni

Da QuotidianoNazionale del 30 giugno 2021

Sono 776 i nuovi casi e 24 i morti. Tasso di positività a 0,4%. Giù ricoveri (-83) e terapie intensive (-23). Dalle regioni: in Sicilia 142 nuovi positivi, Lombardia +129, Campania +120, Veneto +52, Lazio +51, Toscana +37, Emilia-Romagna +36, Marche +15.

Covid, la mappa del 30 giugno 2021
Covid, la mappa del 30 giugno 2021

Roma, 30 giugno 2021 – Nuovo bollettino sull’andamento del Coronavirus in Italia. Secondo i dati di ministero della Salute salgono leggermente i contagi Covid rispetto a ieri (qui il bollettino con i contagi del 29 giugno), così come il tasso di positività. Meglio invece sul fronte dei decessi che sono in netto calo dopo che i riconteggi delle Regioni avevano viziato i numeri dei giorni scorsi. Intanto il ministro Speranza è ottimista: “I dati delle ultime settimane hanno segnato un importante miglioramento e sono frutto di una campagna di vaccinazione molto positiva, in cui continuiamo a fare 500.000 dosi al giorno e abbiamo avuto oltre 51 milioni di dosi somministrate”. Ma invita a mantenere l’attenzione: “La partita non è chiusa”. 

3780.- Chi ha lucrato e ancora lucra sulla pandemia?

Ricordiamo il detto napoletano: “Lo pisce puzza da la capa!”

Roma, esplode l’inchiesta sulle mascherine: la Gdf sequestra beni di lusso e immobili per 70 milioni

mercoledì 17 Febbraio 2021 – di Prisca Righetti, Il Secolo

inchiesta mascherine Roma

L’inchiesta sulle mascherine di Roma, e la maxi commessa dalla Cina, entra nel vivo di sequestri e confische tra la capitale e Milano. Si indaga per traffico d’influenze, ricettazione e riciclaggio. Nell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, è indagato per traffico di influenze illecite, Mario Benotti,presidente del consorzio Optel e di Microproducts It. Insieme a lui, all’attenzione della Procura capitolina, sono finite anche altre persone, tra cui l’amministratore delegato della stessa Microproducts It, Daniela Rossana Guarnieri. Giusto la settimana scorsa, ricorda sul caso La Stampa, «la difesa di Benotti era andata al contrattacco. I legali del giornalista Rai in aspettativa avevano chiesto al gip di Roma un incidente probatorio per “acquisire le dichiarazioni del commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, e del responsabile unico dei procedimenti, Antonio Fabbrocini”».

Inchiesta mascherine di Roma: la Gdf sequestra beni per 70 mln di euro

Oggi, dunque, il caso si aggiorna al maxi blitz della Guardia di Finanza di Roma. Che ha dato seguito ad alcuni sequestri preventivi di beni relativi ad alcuni indagati nell’inchiesta. Un’indagine che, come noto, vede al centro delle indagini della Procura le maxicommesse da 72 milioni di euro per l’acquisto di 801 milioni di mascherine dalla Cina durante la prima ondata della pandemia da Covid. E che oggi è entrata nel vivo con il sequestro da parte del Nucleo Valutario della Gdf di Roma di immobili e beni di lusso per circa 70 milioni. Non solo. Nell’ambito dell’inchiesta romana sulle mascherine, a quanto apprende l’Adnkronos, le Fiamme gialle, oltre a immobili e rapporti bancari, avrebbero preso in esame anche la confisca di orologi, moto, auto e imbarcazioni.

Inchiesta mascherine di Roma: maxi blitz con sequestri e confische della Gdf

Come riferito allora sempre da La Stampa, in un esaustivo servizio sull’indagine e sull’intervento della Gdf, la difesa di Benotti interviene a caldo. E fa sapere che «oggetto dell’incidente probatorio richiesto sono, tra l’altro, i rapporti di conoscenza consolidata tra il commissario Arcuri e Benotti. Soprattutto – proseguono i legali – il fatto che in epoca di emergenza pandemica fu proprio il Commissario per l’emergenza Covid 19 a chiedere a Benotti di interessarsi. E nella qualità di presidente del Consorzio Optel, di ricercare sul mercato una fornitura di mascherine che fosse in grado di fronteggiare il bisogno impellente di tali presidi sanitari. In un momento – ricordano i difensori – drammatico per il Paese».

Inchiesta mascherine di Roma, Salvini: gli italiani chiedono «cambiamento e trasparenza»

La replica alla nota dei legali arriva direttamente da Matteo Salvini. Che commentando indagine, risvolti e esiti odierni, ha dichiarato quanto riferito dall’Adnkronos. Ossia: «Cambiamento e trasparenza: questo chiedono gli italiani (e la Lega) dopo mesi di inefficienza e documenti nascosti o secretati». «Dopo il sequestro preventivo per 70 milioni nell’ambito di un’indagine della procura di Roma sull’affidamento complessivo di 1,25 miliardi fatto dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri a tre consorzi cinesi».

Inchiesta mascherine di Roma, Delmastro (Fdi): «Mai risposto alle mie interrogazioni su Arcuri»

Nel merito, anche la requisitoria di Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia. Il quale, commentando la notizia dei sequestri operati dalla Gdf nell’ambito dell’indagine sulle mascherine di Roma, dichiara: «Dopo decine di interrogazioni del sottoscritto proprio sull’appalto del commissario Arcuri per 1.2 miliardi di mascherine cinesi che ha fruttato “provvigioni” milionarie a uomini ben introdotti nella filiera del potere, finalmente la Procura della Repubblica ha disposto sequestri vari. Per quale motivo il Governo non ha mai risposto alle mie interrogazioni? Per quale motivo il Governo non ha rimosso Arcuri? L’inerzia e l’assordante silenzio del Governo Conte bis oggi assumono la sinistra luce di una contiguità politicamente criminale. Qualcuno lucrava sulla pelle degli italiani in piena pandemia. E Conte e il suo Governo voltavano la testa dall’altra parte».

Inchiesta mascherine di Roma: si indaga per traffico influenze, ricettazione e riciclaggio

Nel dettaglio dei provvedimenti, allora, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dalla procura di Roma, hanno eseguito una serie di sequestri preventivi diretti e per equivalente, emessi dal Gip del Tribunale di Roma. E, in via d’urgenza, dalla stessa Procura capitolina, nei confronti di un gruppo di persone indagate, in concorso tra loro, dei reati di traffico di influenze illecite (aggravato dal reato transnazionale). Oltre che, a vario titolo, di ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio. Le indagini riguardano gli affidamenti, per un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro, effettuati dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 a favore di tre consorzi cinesi per l’acquisito di oltre 800 milioni di mascherine di varie tipologie. Realizzate con l’intermediazione, non contrattualizzata dalla struttura commissariale, di alcune imprese italiane. Cioè sono 4 le società coinvolte dall’indagine: la Sunsky srl di Milano. La Partecipazioni spa, la Microproducts It srl e la Guernica srl di Roma.

Inchiesta mascherine di Roma: 4 le società coinvolte

Dunque, secondo quanto riferito dall’Adnkronos, a fronte dell’attività di intermediazione e dei connessi affidamenti, le società hanno percepito commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi risultati affidatari delle forniture dei dispositivi di protezione individuale. In particolare: mascherine chirurgiche. Nonché del tipo Ffp2 e Ffp3. I finanzieri hanno sottoposto a sequestro le quote societarie della Guernica srl. Disponibilità finanziarie. Polizze assicurative. Immobili a Roma, Pioltello (Milano) e Ardea (Roma). Auto e moto di lusso. Gioielli e orologi di pregio. Anche uno yacht. Il tutto per un valore complessivo stimabile in circa 70 milioni di euro. Le misure cautelari reali riferite alle citate società sono state emesse anche in relazione all’illecito amministrativo, in materia di responsabilità amministrativa degli enti dipendenti da reato.

3718.- La durata dello Stato d’emergenza per la Protezione Civile è applicabile alla materia costituzionale?

Il Codice della protezione civile tratta delle attività di prevenzione, strutturale e non strutturale, di programmazione degli interventi finalizzati alla mitigazione dei rischi naturali o derivanti dall’attività dell’uomo e alla relativa attuazione; della gestione degli eventi calamitosi, delle emergenze e dei rischi qui descritti.

Dal Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile

Capo I
Finalità, attività e composizione del Servizio nazionale della protezione civile

Art. 1
Definizione e finalità del Servizio nazionale della protezione civile (Articolo 1-bis, comma 1, legge 225/1992)

Art. 5
Attribuzioni del Presidente del Consiglio dei ministri (Articolo 1-bis, comma 2, legge 225/1992; Articolo 5, commi 1 e 2, decreto-legge 343/2001, conv. legge 401/2001) 

1. Il Presidente del Consiglio dei ministri, per il conseguimento delle finalità del Servizio nazionale, detiene i poteri di ordinanza in materia di protezione civile, che può esercitare, salvo che sia diversamente stabilito con la deliberazione di cui all’articolo 24, per il tramite del Capo del Dipartimento della protezione civile, e determina le politiche di protezione civile per la promozione e il coordinamento delle attività delle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, delle regioni, delle città metropolitane, delle province, dei comuni, degli enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra istituzione e organizzazione pubblica o privata presente sul territorio nazionale.
2. Il Presidente del Consiglio dei ministri, con direttive da adottarsi ai sensi dell’articolo 15, predispone gli indirizzi per lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di protezione civile di cui all’articolo 2, al fine di assicurarne l’unitarietà nel rispetto delle peculiarità dei territori.
3. Il Governo riferisce annualmente al Parlamento sulle attività di protezione civile nonché sull’utilizzo del Fondo nazionale per la protezione civile, del Fondo regionale di protezione civile e del Fondo per le emergenze nazionali di cui al Capo VI.

Capo II
Organizzazione del Servizio nazionale della protezione civile
Sezione I
Eventi di protezione civile

Art. 7
Tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile (Articolo 2, legge 225/1992)

1. Ai fini dello svolgimento delle attività di cui all’articolo 2, gli eventi emergenziali di protezione civile si distinguono in:
a) emergenze connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili, dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
b) emergenze connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che per loro natura o estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni e debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da
impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo, disciplinati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano nell’esercizio della rispettiva potestà legislativa;
c) emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità o estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo ai sensi dell’articolo 24.

Art. 8.
Funzioni del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri (Articolo 1-bis, comma 3, legge
225/1992; Articolo 107 decreto legislativo 112/1998; Articolo 5,
comma 4, 4-ter, 5 e 6, decreto-legge 343/2001, conv. Legge 401/2001; Articolo 4, comma 2, decreto-legge 90/2005, conv. legge
152/2005)

1. Il Presidente del Consiglio dei ministri, si avvale del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, per lo svolgimento dei seguenti compiti che, nell’ambito delle attività di cui all’articolo 2, hanno rilievo nazionale:

omissis

d) l’elaborazione e il coordinamento dell’attuazione dei piani nazionali riferiti a specifici scenari di rischio di rilevanza nazionale e dei programmi nazionali di soccorso, contenenti il modello di intervento per l’organizzazione della risposta operativa in caso o in vista di eventi calamitosi di rilievo nazionale; …….

Art. 13
Strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile
(Articoli 1-bis, comma 3, e 11 legge 225/1992) 

…… strutture operative nazionali:
a) le Forze armate;
b) le Forze di polizia;
c) gli enti e istituti di ricerca di rilievo nazionale con finalità di protezione civile, anche organizzati come centri di competenza, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il Consiglio nazionale delle ricerche;

d) le strutture del Servizio sanitario nazionale; ……

Art. 15
Direttive del Presidente del Consiglio dei ministri e conseguenti indicazioni operative (Articolo 5, commi 2 e 5 decreto-legge
343/2001, conv. legge 401/2001; Articolo 8, comma 1, decreto-legge 90/2005, conv. legge 152/2005).

Recita il comma 5. Fino alla pubblicazione delle direttive adottate ai sensi del presente decreto, o fino ai termini eventualmente in esse indicati, restano in vigore le direttive e gli altri provvedimenti adottati ai sensi della previgente normativa in materia di protezione civile.

Relativamente al valore e all’efficacia degli atti legislativi che vi sono trascritti, vi si riporta in nota il testo dell’art. 76 della Costituzione: « Art. 76. L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti.» L’art. 87 della Costituzione, conferisce, tra l’altro, al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi ed emanare i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.

Capo III
Attività per la previsione e prevenzione dei rischi

Art. 16
Tipologia dei rischi di protezione civile  (Articolo 1-bis, 2 e 3-bis legge 225/1992) 


1. L’azione del Servizio nazionale si esplica, in particolare, in relazione alle seguenti tipologie di rischi: sismico, vulcanico, da maremoto, idraulico, idrogeologico, da fenomeni meteorologici avversi, da deficit idrico e da incendi boschivi.
2. Ferme restando le competenze dei soggetti ordinariamente individuati ai sensi della vigente normativa di settore e le conseguenti attività, l’azione del Servizio nazionale è suscettibile di esplicarsi, altresì, per le seguenti tipologie di rischi: chimico, nucleare, radiologico, tecnologico, industriale, da trasporti, ambientale, igienico-sanitario e da rientro incontrollato di oggetti e detriti spaziali.
3. Non rientrano nell’azione di protezione civile gli interventi e le opere per eventi programmati o programmabili in tempo utile che possono determinare criticità organizzative, in occasione dei quali le articolazioni territoriali delle componenti e strutture operative del Servizio nazionale possono assicurare il proprio supporto, limitatamente ad aspetti di natura organizzativa e di assistenza alla popolazione, su richiesta delle autorità di protezione civile competenti, anche ai fini dell’implementazione delle necessarie azioni in termini di tutela dei cittadini.

Per rischio igienico-sanitario deve intendersi quello consequenziale a eventi calamitosi di natura meteo idrogeologica e idraulica.

Art. 19
Ruolo della comunità scientifica (Articoli 3-bis, comma 2, 9, 11 e 17, legge 225/1992; Articolo 5, commi 3-bis e 3-quater, decreto-legge 343/2001, conv. legge 410/2001) 

1. La comunità scientifica partecipa al Servizio nazionale mediante l’integrazione nelle attività di protezione civile di cui all’articolo 2 di conoscenze e prodotti derivanti da attività di ricerca e innovazione, anche già disponibili, che abbiano raggiunto un livello di maturazione e consenso riconosciuto dalla comunità scientifica secondo le prassi in uso, anche frutto di iniziative promosse dall’Unione europea e dalle Organizzazioni internazionali anche nel campo della ricerca per la difesa dai disastri naturali.

Non siamo nel campo della Sanità, per la prevenzione e risposta a una pandemia e la comunità scientifica che l’art. 19 chiama a partecipare al Servizio nazionale di protezione civile non si identifica con i comitati di esperti nominati dal presidente del Consiglio.

Capo IV
Gestione delle emergenze di rilievo nazionale

Art. 23
Dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile (Articolo 5 legge 225/1992; Articoli 107 e 108 decreto legislativo 112/1998; Articolo 3 decreto-legge 245/2002, conv. legge 286/2002) 


1. In occasione o in vista di eventi di cui all’articolo 7 che, per l’eccezionalità della situazione, possono manifestarsi con intensità tale da compromettere la vita, l’integrità fisica o beni di primaria importanza, il Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto da adottarsi su proposta del Capo del Dipartimento della protezione civile, su richiesta del Presidente della Regione o Provincia autonoma interessata che attesti il pieno dispiegamento delle risorse territoriali disponibili, dispone la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale a supporto dei sistemi regionali interessati mediante il coinvolgimento coordinato delle colonne mobili delle altre Regioni e Province autonome e del volontariato organizzato di protezione civile di cui all’articolo 32, nonché delle strutture operative nazionali di cui all’articolo 13, comma 1. In ragione dell’evoluzione dell’evento e delle relative necessità, con ulteriore decreto viene disposta la cessazione dello stato di mobilitazione, ad esclusione dei casi in cui si proceda alla deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale ai sensi dell’articolo 24. ….

Art. 24
Deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale (Articoli 5 legge 225/1992; Articoli 107 e 108 decreto legislativo 112/1998; Articolo 5-bis, comma 5, decreto-legge 343/2001, conv. Legge 401/2001; Articolo 14 decreto-legge 90/2008, conv. legge 123/2008; Articolo 1, comma 422, legge 147/2013)

1. Al verificarsi degli eventi che, a seguito di una valutazione speditiva svolta dal Dipartimento della protezione civile sulla base dei dati e delle informazioni disponibili e in raccordo con le Regioni e Province autonome interessate, presentano i requisiti di cui all’articolo 7, comma 1, lettera c), ovvero nella loro imminenza, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, formulata anche su richiesta del Presidente della Regione o Provincia autonoma interessata e comunque acquisitane l’intesa, delibera lo stato d’emergenza di rilievo nazionale, fissandone la durata e determinandone l’estensione territoriale con riferimento alla natura e alla qualità degli eventi e autorizza l’emanazione delle ordinanze di protezione civile di cui all’articolo 25. La delibera individua, secondo criteri omogenei definiti nella direttiva di cui al comma 7, le prime risorse finanziarie da destinare all’avvio delle attività di soccorso e assistenza alla popolazione e degli interventi più urgenti di cui all’articolo 25, comma 2, lettere a) e b), nelle more della ricognizione in ordine agli effettivi fabbisogni e autorizza la spesa nell’ambito del Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44.
2. A seguito della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento calamitoso, effettuata congiuntamente dal Dipartimento della
protezione civile e dalle Regioni e Province autonome interessate, sulla base di una relazione del Capo del Dipartimento della
protezione civile, il Consiglio dei ministri individua, con propria deliberazione, le ulteriori risorse finanziarie necessarie per il completamento delle attività di cui all’articolo 25, comma 2, lettere a), b) e c), e per l’avvio degli interventi più urgenti di cui alla lettera d) del medesimo comma 2, autorizzando la spesa nell’ambito del Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44. Ove, in seguito, si verifichi, sulla base di apposita rendicontazione, che le risorse destinate alle attività di cui alla lettera a) risultino o siano in procinto di risultare insufficienti, il Consiglio dei ministri, sulla base di una relazione del Capo del Dipartimento della protezione civile, individua, con proprie ulteriori deliberazioni, le risorse finanziarie necessarie e autorizza la spesa nell’ambito del Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44.
3. La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12
mesi.
4. L’eventuale revoca anticipata dello stato d’emergenza di rilievo nazionale è deliberata nel rispetto della procedura dettata per la delibera dello stato d’emergenza medesimo.
5. Le deliberazioni dello stato di emergenza di rilievo nazionale non sono soggette al controllo preventivo di legittimità di cui
all’articolo 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e successive modificazioni.
6. Alla scadenza dello stato di emergenza, le amministrazioni e gli enti ordinariamente competenti, individuati anche ai sensi
dell’articolo 26, subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi, nei procedimenti giurisdizionali pendenti, anche ai sensi
dell’articolo 110 del codice di procedura civile, ….

Art. 25
Ordinanze di protezione civile (Articoli 5 e 20 legge 225/1992; Articoli 107 e 108 decreto legislativo 112/1998; Articolo 14 decreto-legge 90/2008, conv. legge 123/2008; Articolo 40, comma 2, lettera p), legge 196/2009) 

1. Per il coordinamento dell’attuazione degli interventi da effettuare durante lo stato di emergenza di rilievo nazionale si provvede mediante ordinanze di protezione civile, da adottarsi in deroga ad ogni disposizione vigente, nei limiti e con le modalità indicati nella deliberazione dello stato di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’Unione europea. Le ordinanze sono emanate acquisita l’intesa delle Regioni e Province autonome territorialmente interessate e, ove rechino deroghe alle leggi vigenti, devono contenere l’indicazione delle principali norme a cui si intende derogare e devono essere specificamente motivate.

Art. 48
Abrogazioni

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) la legge 24 febbraio 1992, n. 225; ……

Considerazioni

Questo excursus normativo, per sommi capi, intorno al Codice della protezione civile ha voluto verificare la legittimità dell’attività normativa del presidente del Consiglio dei Ministri, a partire dalla dichiarazione dello Stato di emergenza del 30 gennaio 2020 e la competenza del Dipartimento della protezione civile relativamente al rischio igienico-sanitario.

La genericità della terminologia non significa, però, polivalenza, ma il contrario.

DELIBERA

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
                 Nella riunione del 31 gennaio 2020 
 
  Visto  il  decreto  legislativo  2  gennaio  2018,  n.  1,  ed   in
particolare l'articolo 7, comma 1, lettera c), e l'articolo 24, comma
1; 
  Vista la direttiva del Presidente del  Consiglio  dei  ministri  26
ottobre 2012, concernente gli  indirizzi  per  lo  svolgimento  delle
attivita' propedeutiche alle deliberazioni del Consiglio dei ministri
e per la predisposizione delle ordinanze di cui all'articolo 5  della
legge  24  febbraio  1992,  n.  225  e  successive  modificazioni   e
integrazioni, che, ai sensi dell'articolo 15,  comma  5,  del  citato
decreto legislativo  n.  1  del  2018,  resta  in  vigore  fino  alla
pubblicazione della nuova direttiva in materia; 
  Vista  la  dichiarazione  di  emergenza  internazionale  di  salute
pubblica per  il  coronavirus  (PHEIC)  dell'Organizzazione  mondiale
della sanita' del 30 gennaio 2020; 
  Viste  le  raccomandazioni  alla  comunita'  internazionale   della
Organizzazione  mondiale  della  sanita'  circa  la   necessita'   di
applicare misure adeguate; 
  Considerata l'attuale situazione di  diffusa  crisi  internazionale
determinata dalla insorgenza di rischi  per  la  pubblica  e  privata
incolumita' connessi  ad  agenti  virali  trasmissibili,  che  stanno
interessando anche l'Italia; 
  Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con  riferimento
alla necessita' di realizzare una compiuta  azione  di  previsione  e
prevenzione, impone l'assunzione immediata di iniziative di carattere
straordinario ed urgente, per  fronteggiare  adeguatamente  possibili
situazioni  di  pregiudizio  per  la   collettivita'   presente   sul
territorio nazionale; 
  Considerata la necessita' di supportare  l'attivita'  in  corso  da
parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario  nazionale,
anche attraverso il potenziamento  delle  strutture  sanitarie  e  di
controllo alle frontiere aeree e terrestri; 
  Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute
ha rappresentato la necessita' di procedere alla dichiarazione  dello
stato di emergenza nazionale  di  cui  all'articolo  24  del  decreto
legislativo n. 1 del 2018; 
  Considerato, altresi', che il Fondo per le emergenze  nazionali  di
cui all'articolo 44, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del
2018, iscritto nel bilancio autonomo della Presidenza  del  Consiglio
dei ministri, presenta le disponibilita' necessarie  per  far  fronte
agli  interventi  delle  tipologie  di  cui  alle  lettere  a)  e  b)
dell'articolo 25, comma 2, del decreto legislativo  n.  1  del  2018,
nella misura determinata all'esito della valutazione speditiva svolta
dal Dipartimento della protezione civile sulla base dei dati e  delle
informazioni disponibili  ed  in  raccordo  con  il  Ministero  della
salute; 
  Ritenuto, pertanto, necessario provvedere tempestivamente  a  porre
in essere tutte le iniziative  di  carattere  straordinario  sia  sul
territorio nazionale che internazionale, finalizzate  a  fronteggiare
la grave situazione internazionale determinatasi; 
  Tenuto conto che detta situazione di emergenza, per  intensita'  ed
estensione, non e' fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari; 
  Ritenuto, quindi, che ricorrano, nella fattispecie,  i  presupposti
previsti dall'articolo 7, comma 1, lettera c),  e  dall'articolo  24,
comma 1, del citato  decreto  legislativo  n.  1  del  2018,  per  la
dichiarazione dello stato di emergenza; 
  Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri; 
 
                              Delibera: 
 
  1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e  per
gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera c), e dell'articolo 24,
comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e' dichiarato,
per 6 mesi  dalla  data  del  presente  provvedimento,  lo  stato  di
emergenza   in   conseguenza   del   rischio    sanitario    connesso
all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. 
  2) Per l'attuazione degli interventi di cui dell'articolo 25, comma
2, lettere a) e b) del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n.  1,  da
effettuare nella vigenza dello stato di emergenza,  si  provvede  con
ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione  civile
in deroga a ogni disposizione vigente e  nel  rispetto  dei  principi
generali dell'ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di  cui
al comma 3. 
  3)  Per  l'attuazione  dei  primi  interventi,  nelle  more   della
valutazione  dell'effettivo  impatto  dell'evento  in  rassegna,   si
provvede nel limite di euro 5.000.000,00 a valere sul  Fondo  per  le
emergenze nazionali di cui all'articolo  44,  comma  1,  del  decreto
legislativo 2 gennaio 2018, n. 1. 
  La presente delibera  sara'  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana. 
 
    Roma, 31 gennaio 2020 
 
                                          Il Presidente del Consiglio 
                                                 dei ministri         
                                                     Conte          

3279.- “Governi basati sullo stato di emergenza senza un’emergenza: siamo in una democrazia di facciata” ► Paolo Becchi

Contagi seminati ovunque, per incatenare l’economia risorgente e la democrazia, dato che le elezioni sono alle porte; ma contagio significa essere stato in contatto con il virus, non significa assolutamente essere malato. E, se fosse, perché il teatrino dei pupi, che si fa chiamare governo, non menziona mai la cura del plasma che abbiamo sviluppato, testato e approvato? Perché il responsabile della strage di anziani nelle RSA e dei falsi bollettini di morte non è sotto processo? Ma processo, significa Magistratura autonoma e indipendente, in ciò garantita dall’azione disciplinare del C.S.M., che si è dimostrato essere al servizio del nuovo partito unico, quindi non autonoma né indipendente?

“Governi basati sullo stato di emergenza senza che sia un’emergenza: siamo in una democrazia di…La decisione di Conte di prolungare lo stato di emergenza è parsa non necessaria a larga parte dell’opinione pubblica. Ecco il pensiero di Paolo Becchiradioradio.it

Non siamo più in uno Stato in cui il Governo gestisce l’emergenza, qui c’è lo stato di emergenza senza emergenza. È la cosa più incredibile di questo mondo. Parlare oggi di una pandemia in Italia è totalmente paradossale”. @pbecchi a ‘Lavori in Corso’. – 23 Luglio 2020.

Il pericolo coronavirus sembra ormai scemare ni Italia, con numeri non più avvicinabili al termine pandemia. Nonostante questo miglioramento della situazione sanitaria in molti però non cessano l’allarme e il richiamo all’emergenza.

Proprio sull’emergenza si sta concentrando il dibattito politico in questi ultimi giorni: la decisione di Conte di prolungare lo stato di emergenza – che dovrà essere vagliata dal Parlamento – è infatti parsa non necessaria a larga parte dell’opinione pubblica.

Su questo tema abbiamo intervistato il filosofo Paolo Becchi, ecco cosa ha detto a ‘Lavori in Corso’.https://www.youtube.com/embed/fR4KCWrf9lU?feature=oembed

“È la democrazia di facciata. I Governi attuali si presentano come Governi di emergenza, in sostanza le democrazie attuali vanno e funzionano sulla base di dispositivi emergenziali. Noi non siamo più in uno Stato in cui il Governo gestisce l’emergenza, qui c’è lo stato di emergenza senza emergenza. È la cosa più incredibile di questo mondo. Parlare oggi di una pandemia in italia è totalmente paradossale.

Mi sorprende che di fronte ad una situazione così difficile e complicata Salvini reagisce parlando dei problemi dei cittadini di Lampedusa. Tutto il rispetto per loro, però probabilmente stanno facendo un’operazione politica nazionale che avrebbe richiesto una certa attenzione. Avrebbe dovuto urlare e dire che era una cosa incredibile, doveva andare dal Presidente della Repubblica. Secondo me il virus gli ha dato alla testa”.

3122.- SONO RIPARTITI IERI I MILITARI RUSSI GIUNTI PER COLLABORARE CONTRO IL VIRUS


GRAZIE RUSSIA

Cafoni si nasce e non ci sono nato. Perciò, voglio chiedere scusa al presidente Vladimir Putin per aver visto ripartire i suoi valorosi medici da Verona, senza il grazie dei media e senza che uno dei “ragazzacci” avesse sentito il dovere morale di accompagnarli con il saluto degli italiani: del Governo, nessuno, della Sanità, nessuno, della Protezione Civile, nessuno! Ancora una volta, abbiamo avuto la Russia al nostro fianco, come sempre, dal terremoto di Messina nel 1908. Grazie Russia, grazie Putin.

A mala pena, il saluto del sindaco di Verona Federico Sboarina.

E’ partito ieri dall’aeroporto di Villafranca, per fare rientro in Russia il distaccamento di epidemiologi, esperti delle radiazioni chimiche e truppe di difesa biologica del Ministero della Difesa russo che, nelle settimane scorse,è stato impegnato in numerose operazioni di sanificazione in Lombardia.

A Brescia e Bergamo, in particolare, il contingente russo si è occupato della completa disinfezione delle case di riposo per anziani su tutto il territorio e di alcuni reparti degli ospedali cittadini. In tali operazioni, la delegazione russa è¨ stata coadiuvata nella logistica anche dai militari italiani del reggimento di difesa Chimico Biologico Radioattivo Nucleare di Civitavecchia, reparto delle Forze Operative Terrestri di Supporto che fa capo al Comando di Verona.

Prima della partenza si sono incontrati con il Generale Giuseppenicola Tota, che guida il Comando cittadino e al sindaco Federico Sboarina, che ha accolto la delegazione sulla scalinata di palazzo Barbieri.

Un saluto veloce, incastrato tra il check-in dei militari e gli impegni del sindaco, ma irrinunciabile, per esprimere gratitudine a quanto svolto dai militari russi per supportare la cittadinanza italiana nell’emergenza sanitaria.

Alla guida del contingente russo c’era il Capo delegazione e Vice-Comandante delle Forze di Difesa NBC delle Forze Armate Terrestri della Federazione Russa Generale di Brigata Sergej Grigorievich Kikot. I militari russi, inoltre, hanno operato in una delle zone più colpite dal virus, mettendo a disposizione competenze specifiche, Fondamentale è stato anche il contribuito dei reparti di Civitavecchia
Anche il Generale Tota ha speso parole di ringraziamento per le operazioni svolte in Lombardia dai colleghi russi e ha ricordato quanto il Comando delle Forze Operative di Supporto di Verona sia tutt’ora impegnato in numerose attività sul territorio.

Monumento agli Angeli russi del terremoto di Messina del 1908

3025.-SOSPETTI SUL VIRUS – “CREATO PER SALVARE IL MERCATO GLOBALE”?

Maurizio Blondet  29 Marzo 2020

Le squadre della Federazione Russa per la difesa CBRN (Chimica, biologica, radiologica, nucleare) che sono in Italia hanno confermato la tesi di un attacco biologico, che non è a causa di SARS-CoV-2, ma ad un diverso vettore. Il 19-Covid cui vettore che esiste è una deviazione mascherare l’uso di genuina bioarma”.
Questo l’esordio di un lancio del blog Strategika 41, collegato a Mosca,  e dal titolo:

Alert: squadre russo CBRN in Italia ha confermato un attacco biologico in corso, che non è a causa di coronavirus

L’articoletto continuava con una tirata contro la Stampa e gli altri media neocon:

La Stampa e maggiori quotidiani italiani è stato ordinato di svolgere una campagna estremamente negativa contro l’aiuto militare russo in Italia. I grandi media italiani sono sferzante contro l’aiuto della Russia, l’intervento militare ostentata qualificato in un paese della NATO, e fortemente in dubbio la sua efficacia.

Le nostre fonti indicano che è essenziale per evitare di cedere alla proliferazione di false piste, molte delle quali emana dai grandi media dominanti hanno detto che i media battere il Covid-19 e l’azione di alcuni governi hanno lo scopo di ulteriormente confondere le acque .Ciò che è importante è che le fonti SARS è stata nei primi anni 2000 più letali (~ 10%) la SARS-Sxy-2 e che le misure adottate da un numero crescente di governi sono finalizzate in primo luogo a creare un clima favorevole per l’iniezione di enormi quantità di valute fiat (da 2 a 8 triliardi di dollari USD) per salvare il mercato finanziario e del mercato azionario globale e morsa del dollaro sul fondo di una guerra per il petrolio condotta via Arabia Saudita per schiacciare economicamente i paesi produttori di greggio come l’Iran (target primario), Venezuela, Russia, Cina, Algeria e Nigeria”.

https://strategika51.org/2020/03/28/alerte-les-equipes-cbrn-russes-en-italie-confirment-une-attaque-biologique-en-cours-qui-nest-pas-due-au-coronavirus/amp/?__twitter_impression=true

https://mobile.twitter.com/bordoni_saker/status/1243534431966633984

Ma la notizia era poco comprensibile: qual è il “vettore” della vera arma biologica  di cui il Coronavirus sarebbe una maschera?  Ho pensato a un colpo mal riuscito di propaganda russa, anche per una cattiva traduzione dal russo.

Adesso però mi girano un articolo del dottor Stefano Scoglio, candidato al Nobel 2018,  che  aggrava i dubbi sull’epidemia e in qualche modo  conferma i sospetti della squadra russa.

“Dato che il SARS-CoV2  è stato accusato di causare sintomi respiratori molto gravi e  unici (il Covid-19), qualcuno può fornirmi lo studio che lo dimostra?

Sono sicuro che abbiate familiarità con i 4 postulati di Koch, che sono il fondamento di ogni ricerca microbiologica. Quindi: d’v’è lo studio in cui 1- hanno  isolato il virus; 2- l’hanno messo in una coltura, 3- l’hanno iniettato come virus purificato in  un animale;  hanno  registrato sia i sintomi che il virus dovrebbe causare, sia la sua significativa proliferazione nell’ospite. Questo è l’unico tipo di studio che può provare la causalità in rapporto a una malattia  da parte […]  anche di un virus.

Prosegue Scogli:

“C’è l’ulteriore problema dell’identificazione e del rilevamento del virus. Al  GISAID, l’istituto genomico internazionale,  ci sono diverse e differenti sequenze del genoma dellaSRS-Cov-2,  il che fa pensare che stiamo parlando di  virus diversi; o non sanno davvero di cosa stanno parlando.

“Per quanto riguarda il rilevamento del virus, vari studi dimostrano che utilizzando  il test RT-PCR utilizzato per SARS Cov2 (o dovrei dire i diversi metodi PRC usati dai diversi paesi) fornisce circa l’80% di falsi positivi,   cioè sono totalmente inaffidabili”.

Scoglio  cita “lo studio di base che fissa lo standard per il rilevamento di SARS Cov2 (Corman VM, Droste C. et al., 2020, Detection of novel Coronavirus  by real time RT-PRC”, e lo trova mancante: “Non sembra essere un terreno molto solido per procedere alla chiusura dell’economia mondiale!”.

Qui sembra confermare  Strategika, ossia che l’epidemia serva “a creare un clima favorevole per l’iniezione di enormi quantità di valute fiat (da 2 a 8 triliardi di dollari USD) per salvare il mercato finanziario e del mercato azionario globale”

Prosegue Scoglio: “Com’ possibile che un virus che si dice il più contagioso della storia, salti dalla Cina, aggirano interi continenti, e si abbatta in due piccole città italiane, Bergamo e Brescia?  …Com’è possibile che non abbia infettato altrettanto massicciamente Milano?  A Bergamo e Breascia vi furono 800 morti attribuiti al Covid-19 prima che l’Italia procedesse al lockdown; nelle 3 settimane trascorse   fra l’inizio della presunta infezione  e il blocco, com’è possibile che Milano, una complesso urbano di 5 milioni di persone, che è praticamente unita a Bergamo da una serie di città  che le  collegano, dopo un mese dall’infezione, invece di decine di migliaia di infetti e le migliaia di morti aveva  solo 1000  infetti e nemmeno 100 morti?  Quindi questo virus è così intelligente da essere contagioso quando vuole e non contagioso quando non vuole (a proposito  la domanda più fondamentale:  come può un pezzo di RN coperto da una proteina volere qualcosa? Si continua a trattare i virus come fossero vivi:  non lo sono, sono un composto molecolare”.

“…C’è stata una grande ondata di morti in tutto il mondo? Dove? L’unico luogo in cui vi sono morti  apparentemente al disora della media sono Bg e Brescia, dove sono  avvenute i 2 terzi di tutte le morti italiane; il che pone ancorauna volta la domanda perché un virus così suèercontagioso colpisca  solo quele due provincie (alcuni critici sostengono che quelle due provincie furono effettivamente  oggetto di una massiccia campagna di vaccinazione, che ha somministrato 185 mila vaccini ani influenzali e più di 35 mila vaccini per il meningococco,  allo stesso tempo nel mese di dicembre 2019 , ma non apriamo ora questo discorso) .

Ad ogni modo, e morti   TOTAli attribuite al coronavirus in Italia dopo due mesi, erano poco più di 7500.

Ora, erano sicuramente dovuti al coronavirus? Data l’inaffidabilità  del test, difficile dirlo.

L’Istituto Superiore di Sanità ha esaminato le cartelle di 2300  persone dichiarate morte per coronavirus ed  ha concluso che solo 24  potevano essere con certezza considerate come uccise dal virus corona, essendo  tutti gli altri  sopra gli 81 anni e  con 2 o 3 patologie letali (cancro, malattie cardio, diabete avanzato)

[…]  In ogni caso, anche se decidessimo i attribuire a SARS Cov2 tutte  le 9 mila persone di età media 79,5 anni con almeni 1(24%), due  (25) o tre (49,8%) patologie letali,  9 mila morti in2 mesi fanno 4500  4500 il mese; anche se non sarebbe giusto  […]  se tuttavia moltiplichiamo  per dodici, otteniamo 54 mila persone morte per problemi  respiratori causati dal coronavirus. Negli  ultimi anni in Italia il numero di pesrone morte per patologia respiratorie è sempre stato 53-55 mila, esattamente lo stesso. Sono dati disponibili sul sito dell’ISTAT..

Stiamo ossessivamente prestando attenzione a un numero di morti assolutamente nor5ml come una catastrofe senza precedenti solo perché le morti respiratorie sono messe in prima pagina  di tutti i media 24/7”.

Che dire? Aspettiamo con ansia che la squadra russa – che ha lanciato l’allarme  attacco biologico a Mosca, riesca a spiegare meglio. Quale è il vettore della malattia letale, apparentemente diverso dal virus? Un batterio?

Sarà il momento d ravvivare i sospetti sulle Olimpiadi Militari tenutesi a Wuhan nell’ottobre 2019.  Quello in cui il gruppo di atleti americani, numerosissimo ( 369) si dimostrò una tale schiappa che non vinse alcuna medaglia, e suscitò i boo del pubblico cinese, che lo soprannominò “atleti in salsa di soya?”

Ora i cinesi  hanno ufficiosamente segnalato (sul Global Times) come “paziente zero” a Wuhan la sergente Maatje Benassi, una ciclista donna olandese-americana, che ha partecipato alle Olimpiadi militari . Anche suo marito è un ciclista delle Forze armate statunitensi (SPAWAR) e si crede  essere a Wuhan nell’ottobre del 2019. La  sergente Benassi lavora come guida armata, guardia del corpo,  del generale James Jones, di ShadowNet, (George Webb) e lavorava per l’intelligence dell’esercito americano.

Un suo parente  è anche  paziente zero in Olanda e l’ha messo su twitter:

Benny Benassi è Patient Zero in Olanda e ha già realizzato un video rap su Coronavirus pic.twitter.com/u1Z5VuYCaG,

precipitosamente cancellato

2999.-ABBIAMO BISOGNO DI VERITÀ

Le donne italiane sono la madre del nostro futuro.

Giorgia Meloni:
“Una tempesta perfetta contro l’Italia: il mio “j’accuse” a Germania e Francia”.

Elisabetta Gardini:

Scrive Simona Zampetti: La Brexit ha innescato il piano B. Lo dico dal tempo del referendum
L’elezione di Trump in America e di Johnson in UK hanno accelerato la Brexit e il piano B e’ entrato in funzione.
Per fare cosa? 
CE L’AVETE DAVANTI AGLI OCCHI
il momento per riprenderci la sovranita’ e fondare la democrazia che non abbiamo mai avuto e’ ADESSO.
Adesso e’ il tempo di rinegoziare tutto quello che ci hanno impedito per 70 anni, ma dobbiamo liberarci di tutti gli alti traditori che hanno favorito il tentativo di colpo di stato dell’oligarchia europeista ai danni del nostro paese.
E’ adesso il tempo di fare avanzare una vera nuova classe politica totalmente autonoma dai partiti nazionali, e’ adesso il tempo di smascherare gli alti traditori e spazzarli via, compresi grillini e salviniani fanatici di Draghi !

Mario:
Il lato disumano di Lagarde è comune ai farisei di cui è parte.

Christine Lagarde è stata indagata per abuso d’ufficio

Christine Lagarde non è nuova a manipolazioni spregiudicate. Quella di ieri con il -17 segnato dalla Borsa di Milano, dopo il suo annuncio che la BCE non è lì per chiudere gli spread, è costata 70 miliardi agli italiani. Ha, poi, dato la colpa alla sua assistente tedesca – guarda caso – ma a quei livelli, le parole che si dicono sono misurate preventivamente e vanno a effetto e non si può parlare di gaffe, ma di una sporca congiura ai danni dell’Italia.

Da direttore del Fondo monetario internazionale fu accusata di aver favorito il rimborso milionario a vantaggio dell’uomo d’affari Bernard Tapie, vicino a Sarkozy, da parte della banca, allora pubblica, Credit Lyonnais. Questa delinquente, che abbia voluto colpirci o che abbia commesso una gaffe, è, comunque, inidonea a rivestire la presidenza della BCE e deve essere rimossa dall’incarico. La BCE, poi, a impianto franco-tedesco non può essere la Banca Centrale dell’eurozona, come non lo è per i restanti membri e deve essere riformata, fino a diventare il prestatore di ultima istanza di tutti gli stati membri, cioè a dire, che non servirebbe più il MES:

Ancora Elisabetta Gardini: Moriremo di burocrazia. 

2998.- FRONTE AL PERICOLO. UNITI!

La catena dei fatti dice che per l’emergenza la BCE ha stanziato 3.000 miliardi, la Germania ne ha voluti 550 e la governance italiana 25. Ne discende che il governo (di nome) e la governance (di fatto) italiana devono cambiare, volenti o nolenti, non soltanto la linea, ma proprio loro. 

A costo di suonare come un disco rotto, ripeto che siamo in mezzo a due emergenze: una sanitaria e una politica. 

Per quella sanitaria c’è di mezzo la vita dei cittadini, dei fratelli, dei nostri figli e non c’è autoritarismo che possa stargli avanti. 

Per quella politica, il ripetuto ritardo, l’intempestività costante delle manovre del timoniere portano a imbarcare sempre acqua e, presto, il timone non risponderà più. È evidente che si sta sfruttando la disgrazia per darci il colpo di grazia. Da parte di chi? La parola Europa viene usata a sproposito da troppo tempo e il suo significato orwelliano di utopia negativa e autoritario non incanta più. Siamo stati fondatori della Comunità Europea e, sono certo, che vogliamo essere tra i fondatori della Nuova Europa Libera. Vogliamo essere al pari della Germania e non suoi sudditi, come qualcuno ha promesso loro, certamente, in cambio di che non si sa né c’importa più di tanto. Le comparse televisive, le conferenze stampa pro domo sua, gli daranno pure visibilità, ma per chi vede franare il proprio mondo, il proprio lavoro e vede il pericolo di morte avvicinarsi, scatenano rabbia. Ieri sera, il ministro Gualtieri ha recitato ai gonzi, ma non, per esempio alle partite IVA, ai commercianti. Ha annunciato misure, sospensioni, bonus. Sia chiaro che la perdita di una categoria trascinerà tutte le altre. Il principio “morte tua, vita mia” non vale per una Nazione. Cosa ci viene a sospendere questo sostenitore del MES affonda Italia? Se lo Stato non interviene, ora e subito a riapianare i mancati guadagni, dovuti all’aver consentito, lui, colpevolmente, il diffondersi della pandemia, i soldi che non ci sono oggi, non ci saranno domani. Viene in mente, mentre vi scrivo, la Corte Marziale per chi ha mancato al suo dovere, per chi sparlava a comando di razzismo. E i bonus? Ha per caso detto dove, come, quando saranno iniettati nelle aziende? Sono nato sotto le bombe americane. Ho vissuto nella democrazia e mi ispiro ai principi della Costituzione. Mai come oggi, siamo di fronte a una scelta di vita o di morte, sia politica sia fisica. Mario