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5961.- Chi sono i filo-Hamas che esultano in Europa

Grecia, Regno Unito, Germania e non solo: ecco chi festeggia per l’assalto di Hamas a Israele e perché.

Da Startmag, 9 Ottobre 2023, di Pierluigi Mennitti

Chi sono i filo-Hamas che esultano in Europa

Il ventre molle dell’Europa si annida nei quartieri a forte immigrazione araba delle metropoli, oltre che nei campi profughi ai bordi del continente. Dalla Grecia alla Germania, dal Regno Unito all’Austria, molti angoli d’Europa hanno vissuto ieri una loro giornata della vergogna.

Chi esulta per l’attacco di Hamas in Grecia e a Londra

Video di un campo migranti in Grecia, rimbalzati sulla rete, mostravano palestinesi e altri richiedenti asilo che esultavano in risposta agli attacchi terroristici di Hamas in Israele. Secondo quanto riferito da diversi media greci, il filmato, pubblicato su TikTok, è stato ripreso sull’isola di Samos, nell’Egeo orientale, dove il governo greco ha allestito un campo per migranti “chiuso”, circondato da filo spinato.

Da Londra Rachel Riley, la presentatrice di Countdown, un programma di intrattenimento televisivo trasmesso su Channel 4, ha pubblicato sui social media un video in cui si vedevano persone che sventolavano bandiere palestinesi e suonavano i clacson nel centro di Londra. “Ho appena superato due auto nella zona ovest di Londra che guidavano con bandiere palestinesi che sventolavano da ogni finestrino, rimbalzando su e giù nelle loro auto, apparentemente festeggiando come se stessero organizzando una festa”, ha descritto Riley la scena che osservava per poi concludere: “Non commettiamo errori, questo è un momento pericoloso e terrificante per tutti gli ebrei nel mondo”.

Il ministro dell’immigrazione Robert Jenrick, che ha condiviso il video di Riley, ha richiesto l’intervento della polizia metropolitana, che per il momento ha rafforzato i pattugliamenti delle sue unità nelle strade della capitale inglese.

In un comunicato ufficiale Scotland Yard ha affermato di essere “a conoscenza di una serie di incidenti, compresi quelli condivisi sui social media, in relazione al conflitto in corso in Israele e al confine con Gaza”. “La Metropolitan police ha aumentato le pattuglie di polizia in alcune parti di Londra al fine di fornire una presenza visibile e rassicurante alle nostre comunità”, ha aggiunto, “siamo consapevoli che il conflitto in corso potrebbe portare a proteste nei prossimi giorni. Faremo in modo che sia messo in atto un piano di polizia adeguato per bilanciare il diritto di protestare contro qualsiasi disturbo per i londinesi”.

Chi sono i pro-Hamas di Berlino

Quel che è accaduto a Berlino è invece ben più grave dello scorazzamento di due auto nel cuore di Londra. Centro della scena il multietnico quartiere di Neukölln, dove già nel pomeriggio membri dell’organizzazione Samidoun hanno distribuito dolciumi sul viale Sonnenallee, come detto da loro per “celebrazione della vittoria della resistenza”. Su Instagram la firma del gruppo: “Lunga vita alla resistenza del popolo palestinese”. Negli ultimi anni Samidoun ha ripetutamente organizzato manifestazioni antisemite e anti-israeliane a Berlino. Un tasto dolente proprio per le autorità (politiche e di sicurezza) di un paese come la Germania, che a causa del suo passato non può tollerare manifestazioni antisemite sul proprio territorio.

Dietro Samidoun, secondo quanto riporta il Tagesspiegel, “c’è l’organizzazione terroristica Fronte popolare per la liberazione della Palestina, in breve FPLP, che rifiuta ogni pace con Israele e uccide i civili con autobombe e attacchi suicidi”. E le manifestazioni di sabato rilanciano il dibattito sulle misure da prendere contro questo gruppo.

Dopo la distribuzione festante dei dolci, mentre civili israeliani venivano uccisi o presi in ostaggio, sono seguite le manifestazioni, improvvisate sempre nel centro del quartiere di Neukölln, irrobustite dalla presenza di altre organizzazioni pro-palestinesi e di gruppi di estrema sinistra. Ci sono stati scontri con la polizia e arresti.

D’altra parte, per l’intera notte la Porta di Brandeburgo è stata illuminata dalla bandiera israeliana, mentre la Germania è con il fiato sospeso per il destino della ventiduenne Shani Louk, una ragazza tedesca di Ravensburg che con la madre viveva da qualche anno a Tel Aviv. La ragazza stava partecipando a un festival di musica elettrica per la pace a ridosso del confine con la striscia di Gaza. Il video in cui giace priva di conoscenza sul fondo del cassone di un furgone, mentre intorno uomini incappucciati le sputano addosso gridando “Allahu akbar!”, si è diffuso sui social media, e non si sa se la ragazza è ancora in vita.

Rischio antisemitismo

Nel frattempo il commissario governativo per l’antisemitismo Felix Klein ha messo in guardia contro gli attacchi contro le istituzioni ebraiche in Germania. “Lo sappiamo dal recente passato: se Israele viene attaccato dall’organizzazione terroristica antisemita Hamas, aumenta anche il pericolo per gli ebrei in Germania”, ha detto Klein, “l’antisemitismo legato a Israele in Germania non è una teoria grigia, ma un pericolo reale”.

Scene di giubilo anche nel centro di Vienna, dove decine di giovani sono scesi in piazza in serata celebrando gli attacchi contro Israele con le bandiere della Palestina. Imbarazzo e indignazione da parte degli amministratori locali. Il vicesindaco Christoph Wiederkehr ha scritto su Twitter: “È spaventoso e inaccettabile che gli attacchi di Hamas contro Israele vengano applauditi a Vienna”.

5589.- Geopolitica, Italia e Regno Unito rafforzano la cooperazione strategica

Grande risposta di Giorgia Meloni, a Londra, ai no dell’Unione europea sul sostegno alla Tunisia, a una politica condivisa sull’immigrazione, al pressing di quell’antitaliano di Gentiloni sul Mes, sempre a favore di Parigi e Berlino, ai nostri indirizzi per la crescita sul patto di stabilità: non c’è stabilità dove manca la crescita e non vedo crescita possibile se non c’è stabilità.

Da tempo auspichiamo un grande partito europeo ECR, dei conservatori e dei riformisti. Se non possiamo giurare che il futuro vedrà questo asse dei conservatori, tuttavia la miopia di Bruxelles deve già fare i conti con un asse anglo-italiano. Con il premier britannico Rishi Sunak si è parlato di una futura cooperazione bilaterale, benvenuta, ma non dimentichiamo il bidone datoci dagli inglesi negli anni ’90 con l’armamento dei Tornado IDV, presi molto vantaggiosamente a leasing senza le armi. Per capire l’effettivo valore del percorso seguito da Meloni, Sunak fa parte della Fabian Society, l’associazione istituita a Londra nel 1884 con lo scopo di elevare le classi lavoratrici per renderle idonee ad assumere il controllo dei mezzi di produzione.

  • L’articolo che segue è stato pubblicato da Difesa e Sicurezza, ieri 28 Aprile 2023 ed è di Francesco Bussoletti

Italia e Regno Unito rafforzano la cooperazione strategica. I due Paesi ribadiscono il pieno sostegno all’Ucraina e la condanna dell’invasione russa

Italia e Regno Unito rafforzano la cooperazione strategica. Lo fanno con un Memorandum d’intesa (MoU)appena firmato, in cui si sottolinea che i due Paesi si concentreremo sulle sfide più urgenti: la sicurezza globale e la cooperazione in materia di difesa; il contrasto all’immigrazione clandestina; il rafforzamento della sicurezza energetica; la lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità; la difesa della democrazia; i diritti umani e lo stato di diritto; la realizzazione di una crescita economica in un contesto commerciale aperto; il conferimento di priorità allo sviluppo sostenibile; l’espansione delle frontiere della scienza e dell’innovazione; e la promozione dei rapporti tra società civili. Nel documento si ribadisce inoltre la ferma condanna all’invasione russa in Ucraina e l’impegno a sostenere Kiev. Il supporto sarà sia in ambito militare sia verso la popolazione e la ripresa economica della Nazione europea.

Focus anche su altre aree geografiche e tematiche: dall’Africa alla Cina, passando per Taiwan

Inoltre, Italia e UK riconoscono la crescente rilevanza strategica dell’Africa e del Medio Oriente. Di conseguenza, verrà rafforzata la collaborazione sulle due aree con un focus particolare su Nord Africa, Sahel e Golfo di Guinea, nonché sul Corno d’Africa. Ci sarà anche uno scambio informativo sulla Libia, in quanto entrambi membri del formato P3+2 e alla luce del ruolo del Regno Unito di responsabile redazionale per la Libia nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nei confronti della Cina, invece, c’è l’invito ad assolvere alle proprie responsabilità di membro permanente del CdS, ivi incluso “non fornendo supporto alla guerra illegale della Federazione russa in Ucraina”, e si riafferma l’importanza della pace e della stabilità nell’area dello Stretto di Taiwan. A riguardo si incoraggia la risoluzione pacifica delle questioni tra le due sponde dello Stretto, senza il ricorso alla minaccia o all’uso della forza o della coercizione.

5411.- “SABOTAGGIO NORD STREAM DA USA-UK”.

Dopo Trump, accuse anche da Ex Capo del Pentagono. Il punto definitivo. Abbiamo una ulteriore conferma del perché della Brexit.

  • Redazione Gospa New, . Aggiornamento.
“SABOTAGGIO NORD STREAM DA USA-UK”. Accuse da Ex Capo del Pentagono – GOSPA NEWS International – Reportages dal Mondo (traduzione automatica in Italiano)
In realtà, sono state aperte 4 falle e disperse nell’atmosfera 40 mila tonnellate di gas metano. Ha stato Putin.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito potrebbero – ma, ormai, è certezza – essere dietro le esplosioni agli oleodotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, l’ex consigliere del segretario alla Difesa americano nell’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Douglas Macgregor, ha detto in una conversazione con Andrew Napolitano , il presentatore del podcast Judging Freedom.

“Bisogna guardare chi sono gli attori statali che hanno la capacità di farlo. E questo significa che la Royal Navy [del Regno Unito] e la Marina degli Stati Uniti <…> penso che sia abbastanza chiaro”, ha detto Macgregor. Ha anche preso atto della pubblicazione dell’ex ministro degli Esteri polacco (2007-2014), membro del Parlamento europeo Radoslaw Sikorski, che ha ringraziato gli Stati Uniti per aver danneggiato i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 sulla sua pagina Twitter.

L’ex consigliere del capo del Pentagono ha definito assurda l’idea che dietro l’incidente agli oleodotti ci fosse Mosca. “I russi non l’hanno fatto”, ha detto, aggiungendo che anche il coinvolgimento della Germania nell’incidente era “estremamente improbabile”.

Sono state scoperte quattro perdite del gasdotto Nord Stream, di cui la più recente è stata individuata dalla guardia costiera svedese. In precedenza, la società Nord Stream AG ha riferito che tre fili dei gasdotti offshore Nord Stream 1 e 2 avevano subito danni senza precedenti lunedì 26 settembre.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva dichiarato che Mosca era “profondamente preoccupata per la notizia” e non aveva escluso che il funzionamento degli oleodotti potesse essere stato interrotto da un atto di sabotaggio. I sismologi svedesi avevano successivamente riferito che erano state registrate due esplosioni lungo i gasdotti Nord Stream. L’Agenzia danese per l’energia aveva riferito che una grande quantità di gas si riversava in mare. Agli aerei e alle navi è stato vietato di avvicinarsi al sito a meno di cinque miglia nautiche.

Originariamente pubblicato dall’agenzia di stampa russa TASS


5364.- Quando Sua Maestà Elisabetta II estromise il Principe Filippo dalla vita pubblica, troppo filo tedesco e contrario alla Brexit (?). Vi prego, verificate…

Maggio 5, 2017 posted by Mitt Dolcino

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I motivi veri dell’esclusione improvvisa del Principe Filippo resteranno segreti per vari anni a venire. In ogni caso possiamo solo rilevare che la Regina Elisabetta II abbia finalmente deciso di compiere il Grande passo: all’alba dei 91 anni ha escluso formalmente il Principe Filipppo dalla vita pubblica, sebbene solo la scorsa settimana il consorte fosse stato visto in perfetta forma in veste pubblica. Il problema – sembra – è che Filippo non ha mai negato la sua sponda filo tedesca, in ossequio alle sue origini germaniche ed alla sua mai sopita simpatia per i nazisti.

Dunque, sembra che oggi Filippo “remasse contro”: ossia contro il Brexit in quanto – molti ritengono, compreso il sottoscritto – da sempre è vicino i tedeschi nella loro mai sopita sfida alla perfida Albione per sostituirsi al potere della Corona (e degli USA) in Europa.

Sua Maestà Elisabetta II – a cui va tutto il nostro sostegno – sembra non ne potesse più dello stillicidio di sfide intestine, tutte finalizzate a sostenere gli sforzi germanici per mettere le mani sul Continente ovvero rallentando la Brexit. Alcuni – secondo chi scrive, esagerando – azzardano addirittura un tentativo di attentato alla vita della Regina lo scorso anno – ricordate? -, fortunatamente ben preservata nella sua vitalità dall’abile e sempre informata Corte Inglese.

Questa è una speranza per tutti quelli che come noi tifano per un’EUropa veramente solidale ed egalitaria. E non per l’EUropa attuale ad esclusivo vantaggio tedesco, feroce nell’imporre la sua tragica austerità ai paesi da sottomettere.

Ricordiamolo bene: l’Italia è una creatura della Corona, fu unita con capitali e sostegno militare britannici e con il capolavoro politico di allevare a Londra Napoleone III, l’unico che avrebbe potuto mettere in discussione il nuovo equilibrio europeo con l’Italia indipendente.

Non stupisce quindi che l’egemonia tedesca nel Vecchio Continente debba necessariamente passare per l’annientamento italico come Stato indipendente – ossia precisamente quanto sta accadendo oggi con migranti in eccesso e spinte incredibili per fare arrivare la troika, per chi non l’avesse capito -. E soprattutto, a trazione anglosassone. FIn quando la Regina sarà tra noi avremo una speranza, poi con le prossime generazioni vedremo….

Tutto torna.

Ora un po’ di storia.

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Pochi sanno che Hitler nel 1936 aveva già vinto la guerra, in anticipo. Anzi probabilmente la guerra non sarebbe nemmeno iniziata se Re Edoardo VIII non fosse stato costretto ad abdicare dopo meno di un anno di Regno. Edoardo VIII era semplicemente e dichiaratamente filo nazista. Infatti la sua discendenza era per tre quarti di origine tedesca; dunque, ai tempi condivideva gli obiettivi di Hitler e del Terzo Reich. Non c’è quindi da stupirsi della sua vicinanza con il progetto di Nuovo Ordine Mondiale nazista (si, è lo stesso nome che oggi vedete sui giornali, NWO, perchè è precisamente lo stesso progetto messo nel congelatore per un’ottantina di anni).

Dopo varie lotte intestine – anche per il tramite dei buoni uffici con la potenza in ascesa, gli USA – la radice britannica ebbe la meglio su quella tedesca (…) e dunque, dopo varie peripezie, Edoardo VIII fu costretto a rinunciare al trono a causa della sua inaccettabile relazione con Wallis Simpson (…) dopo meno di un anno dall’insediamento a Re (abdicò nel dicembre 1936). Chiaramente tale abdicazione obbligò Hitler a ricorrere alla guerra per soddisfare le sue enormi ambizioni geostrategiche.

Infatti la seconda guerra mondiale derivò precisamente dai mai sopiti desideri tedeschi da una parte di vendicare l’onta di Versailles, dall’altra di allearsi con Londra per condividere l’Impero britannico e poterlo dunque difendere, in veste Europea, dalla potenza in ascesa, gli USA: secondo i tedeschi l’EUropa sarebbe stata da dominare in condominio tra Berlino e Londra.

Dopo numerose lotte intestine Winston Churchill e la nobiltà britannica – ben rappresentata dalla dinastia Spencer – ebbero la meglio, come indicato sopra; quindi la musica cambio in modo radicale a partire dall’abdicazione di Edoardo VIII (a fine 1936). Fate attenzione ai dettagli: Winston Churchill si chiamava in realtà Sir Winston Leonard Spencer Churchill, ossia della stessa dinastia (cadetta) di Diana Spencer, ovvero della famiglia che forse più rappresentava la radice britannica della Corona e che poi sarebbe diventata la moglie del Principe Carlo erede al trono di Inghilterra, permettendo alla Corona inglese di diluire la linea di successione da troppo tempo filo-tedesca. Vi basti sapere che dopo aver abdicato Edoardo VIII ormai ritiratosi a vita privata andò a risiedere in Costa Azzurra, con guardie armate naziste fuori dalla sua villa francese (all’epoca di Vichy), prima che Churchill lo spedisse alle Bahamas (la morte di Lady D avvenuta in terra di Francia è un dettaglio da non sottovalutare).

Il principe Filippo, marito della Regina Elisabetta II, ha anch’egli attinenze tedesche tanto che sua sorella Cecile si autodefiniva nazista (aderì formalmente al partito nazionalsocialista tedesco, nel maggio 1937). Chiaramente, anche colui che sarebbe diventato il principe Filippo ebbe molta simpatia per il Terzo Reich. Le cose iniziarono a cambiare nel 1937: ad ottobre morì il suocero di Cecile, Granduca Ernesto Luigi d’Assia, anch’egli di origine tedesca ed anch’egli filo nazista. Un mese dopo, nel novembre 1937, Cecile morì assieme alla sua discendenza tedesca in uno strano incidente aereo nei pressi di Ostenda mentre viaggiava tra Londra e la Germania nazista.

(…)

A valle di questi eventi scoppiò la seconda guerra mondiale, per iniziativa tedesca. Guerra che possiamo a buon titolo definire una sorta di guerra di successione. 

Si noti che ai tempi lo zio materno del futuro principe Filippo e di Cecile, Lord Mountbatten, che in realtà si chiamava Lord Battemberg e dovette cambiare nome per non importunare i sudditi di Sua Maestà durante la guerra, faceva parte dell’aristocrazia inglese, puntando alla successione alla Corona (…). I suoi sforzi furono premiati con il matrimonio tra il Principe Filippo, suo nipote , e la Regina Elisabetta II. Al principe Filippo furono comunque negati numerosi titoli nobiliari, mantenendolo sempre ai margini della vita nobiliare e politica britannica a causa delle sue simpatie naziste in tempi di guerra. Si noti che il Principe Carlo, erede al trono, fu molto vicino allo zio filo tedesco Lord Mountbatten (…). Sta di fatto che Lord Mountbatten morì in uno strano attentato dell’IRA nel 1979, pensate che il colpevole (MacMahon) venne scarcerato dopo soli 18 anni di carcere (esistono molti rumors sulla funzionalità britannica dell’attentato, …).

Non è un caso che la morte di Diana Spencer, Lady D, secondo molti insiders fosse sempre stata auspicata dal Principe Filippo, che da sempre ha in odio la Dinastia inglese degli Spencer ai suoi occhi responsabile della decimazione della sua famiglia di origine tedesca per questioni dinastiche e dunque delle ambizioni a diventare sovrano a tutto tondo.

Il resto dei puntini li collegate voi. Sta di fatto che oggi più che mai Londra rappresenta l’unica speranza per riformare questa Europa filo tedesca, che purtroppo sa fare solo gli interessi di Berlino. Ed anche in modo violento (chiedetelo ai greci).

God save the Queen!

5294.- SCIOCCANTE: il governo del Regno Unito ammette che i bambini vaccinati contro il COVID hanno il 4423% in più di probabilità di morire per qualsiasi causa e il 13.633% in più di probabilità di morire per COVID-19 rispetto ai bambini non vaccinati

SHOCKING: UK Government admits COVID Vaccinated Children are 4423% more likely to die of any cause & 13,633% more likely to die of COVID-19 than Unvaccinated Children

2nd Smartest Guy in the World Jul 27 2022, by THE EXPOSÉ, traduzione automatica.

Il governo del Regno Unito ha confermato in silenzio che i vaccini contro il Covid-19 stanno uccidendo i bambini a un ritmo senza precedenti.

Dati scioccanti contenuti in un rapporto ufficiale, pubblicato poche ore prima che Boris Johnson annunciasse le sue dimissioni da Primo Ministro del Regno Unito, rivelano che i bambini vaccinati contro il Covid-19 hanno il 4423%/45 volte più probabilità di morire per qualsiasi causa rispetto ai bambini non vaccinati e 13.6333/ 137 volte più probabilità di morire di Covid-19 rispetto ai bambini non vaccinati.

Un’agenzia governativa del Regno Unito, nota come Office for National Statistics (ONS), ha recentemente pubblicato nuovi dati sui decessi per stato di vaccinazione in Inghilterra.

L’ultimo set di dati dell’ONS è intitolato “Deaths by Vaccination Status, England, 1 January 2021 to 31 May 2022”, ed è possibile accedervi sul sito dell’ONS qui e scaricarlo qui.

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La tabella 6 del set di dati contiene i dati sui decessi che coinvolgono Covid-19, i decessi che non coinvolgono il Covid-19 e i decessi per tutte le cause per fascia di età in Inghilterra tra il 1 gennaio 2021 e il 31 maggio 2022, e include il numero di decessi tra i bambini di 10 anni a 14 anni per stato di vaccinazione e adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni per stato di vaccinazione.

Tuttavia, dai dati è abbastanza chiaro che le ONS non sono così trasparenti come vorremmo credere. Questo perché non riescono a fornire il tasso di mortalità per 100.000 anni persona tra bambini o adolescenti, mentre lo hanno fornito per tutti gli altri gruppi di età degli adulti in ogni altra tabella contenuta nel set di dati.

Ad esempio, ecco un’istantanea dei dati della tabella 1 del set di dati che mostra il tasso di mortalità per 100.000 anni persona per stato di vaccinazione nell’aprile 2022:

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Sfortunatamente per l’ONS, hanno fallito nei loro tentativi di mascherare gli orribili tassi di mortalità tra i bambini vaccinati contro il Covid-19 perché ci forniscono ancora informazioni sufficienti per poter calcolare noi stessi i tassi di mortalità.

Ecco un’istantanea dei dati ONS sui decessi tra i bambini di età compresa tra 10 e 14 anni tra il 1 gennaio 2021 e il 31 maggio 2022 per stato di vaccinazione –

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I dati sopra includono il numero di decessi e il numero di anni-persona in ciascun gruppo di vaccinazione. Pertanto, tutto ciò che dobbiamo fare è dividere gli “anni-persona” di ciascun gruppo di vaccinazione per 100.000, quindi dividere il numero di decessi tra ciascuna vaccinazione gruppo in base alla risposta all’equazione precedente, per calcolare i tassi di mortalità per stato di vaccinazione.

per esempio. Non vaccinati 2.881.265 anni-persona / 100.000 = 28,81
Decessi Covid-19 non vaccinati (9) / 28,81 = 0,3 decessi ogni 100.000 anni-persona

I seguenti due grafici mostrano i tassi di mortalità per stato vaccinale per 100.000 anni persona tra i bambini di età compresa tra 10 e 14 anni in Inghilterra per il periodo dal 1 gennaio 2021 al 31 maggio 2022, secondo i dati forniti dall’ONS –

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A causa della grande quantità di informazioni contenute nei due grafici precedenti, abbiamo selezionato i risultati più significativi per creare il seguente grafico:

Con riguardo ai decessi per Covid-19, l’ONS rivela che il tasso di mortalità tra i bambini non vaccinati di età compresa tra 10 e 14 anni è pari a 0,31. Ma per quanto riguarda i bambini vaccinati con una dose, il tasso di mortalità equivale a 3,24 per 100.000 anni persona, e per quanto riguarda i bambini vaccinati con tre vaccinazioni il tasso di mortalità equivale a uno sconvolgente 41,29 per 100.000 anni persona.

Queste cifre rivelano che i bambini non vaccinati hanno molte meno probabilità di morire di Covid-19 rispetto ai bambini che hanno subito l’iniezione di Covid-19.

Sulla base della formula di efficacia del vaccino di Pfizer, questi dati rivelano che le iniezioni di Covid-19 stanno ora dimostrando di avere un’efficacia negativa contro la morte tra i bambini, con l’efficacia nel mondo reale tra gennaio 2021 e maggio 2022 come segue:

Formula: Unvaccinated Death Rate – Vaccinated Death Rate / Unvaccinated Death Rate x 100 = Vaccine Effectiveness against Death

Le iniezioni di Covid-19 stanno dimostrando di avere un’efficacia negativa nel mondo reale contro la morte di meno-966,67% tra i bambini parzialmente vaccinati e un’efficacia negativa scioccante nel mondo reale contro la morte di meno-13.633,33% tra i bambini con triplo vaccinazione.

Questo non è affatto vicino all’efficacia dichiarata del 95% contro la morte fatta da Pfizer, vero?

In altre parole, i bambini parzialmente vaccinati hanno l’11x/966,67% in più di probabilità di morire di Covid-19 rispetto ai bambini non vaccinati e i bambini con triplo vaccino hanno 137,3x/13.633,33% in più di probabilità di morire di Covid-19 rispetto ai bambini non vaccinati.

E sfortunatamente, c’è poco miglioramento quando si tratta di decessi non Covid-19. Ecco di nuovo il grafico che mostra i tassi di mortalità per stato di vaccinazione tra i bambini in Inghilterra:

Il tasso di mortalità per tutte le cause è pari a 6,39 per 100.000 anni persona tra i bambini non vaccinati ed è leggermente superiore a 6,48 tra i bambini parzialmente vaccinati.

Tuttavia, il tasso va di male in peggio dopo la somministrazione di ciascuna iniezione. Il tasso di mortalità per tutte le cause equivale a 97,28 tra i bambini vaccinati con doppia vaccinazione e a uno scioccante 289,02 per 100.000 anni persona tra i bambini con tripla vaccinazione.

Ciò significa che, secondo i dati ufficiali del governo del Regno Unito, i bambini vaccinati con doppia vaccinazione hanno il 1422% / 15,22 volte di probabilità in più di morire per qualsiasi causa rispetto ai bambini non vaccinati. Mentre i bambini con tripla vaccinazione hanno il 4423% / 45,23 volte di probabilità in più di morire per qualsiasi causa rispetto ai bambini non vaccinati.

Sfortunatamente, vediamo molto dello stesso quando si tratta di adolescenti vaccinati.

I seguenti due grafici mostrano i tassi di mortalità per stato vaccinale per 100.000 anni persona tra gli adolescenti di età compresa tra i 15 ei 19 anni in Inghilterra per il periodo dal 1 gennaio 2021 al 31 maggio 2022, secondo i dati forniti dall’ONS –

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Ancora una volta, a causa della grande quantità di informazioni contenute nei due grafici precedenti, abbiamo selezionato i risultati più significativi per creare il seguente grafico:

Quello che scopriamo da quanto sopra è che gli adolescenti con tripla vaccinazione hanno il 136% / 2,35 volte di probabilità in più di morire di Covid-19 rispetto agli adolescenti non vaccinati e il 38% in più di probabilità di morire per qualsiasi causa rispetto agli adolescenti non vaccinati.

Le cifre peggiori in termini di decessi per tutte le cause sono tuttavia tra gli adolescenti con doppia vaccinazione. I dati ufficiali del governo del Regno Unito rivelano che gli adolescenti con doppia vaccinazione, con un tasso di mortalità di 36,17 per 100.000 anni persona, hanno il 149,3% / 2,5 volte più probabilità di morire per qualsiasi causa rispetto agli adolescenti non vaccinati con un tasso di mortalità di 14,51 per 100.000 anni persona.

Per riassumere, i dati ufficiali del governo del Regno Unito pubblicati dall’Office for National Statistics del Regno Unito, dimostrano che i bambini e gli adolescenti vaccinati contro il COVID hanno maggiori probabilità di morire sia per Covid-19 che per qualsiasi altra causa rispetto ai bambini e agli adolescenti non vaccinati.

Ciò indica che per quanto riguarda il Covid-19, la vaccinazione sta effettivamente peggiorando la risposta immunitaria al presunto virus e aumentando il rischio sia di ricovero che di morte. Ma per quanto riguarda le morti per tutte le cause, questo indica che le iniezioni di Covid-19 stanno uccidendo direttamente i bambini.

Il governo è la vera emergenza.

Do NOT comply.

4732.- “Abbiamo controllato le masse con la paura”: confessione di un comitato di consulenti britannico

SPI-B fornisce consulenze in scienze comportamentali volte ad anticipare e aiutare le persone ad aderire agli interventi consigliati da esperti medici o epidemiologici.

Gli scienziati di un comitato inglese, che ha consigliato l’uso della paura nel controllo delle masse con il covid, si pente e afferma che il proprio lavoro è stato “Non etico” e “Totalitario”. Purtroppo non parliamo dell’italia del CTS, ma del Regno Unito.
I membri dello SPI-B hanno espresso il proprio rammarico per le tattiche da loro stessi consigliate, in un nuovo libro sul ruolo della psicologia nella risposta del governo al Covid-19.
Scientific Pandemic Group on Behaviours SPI-B, nel marzo dello scorso anno,  aveva consigliato ai ministri  di aumentare “il livello percepito di minaccia personale” da Covid-19 perché “un numero sostanziale di persone non si sente ancora sufficientemente minacciato personalmente“.
Gavin Morgan, uno psicologo del team, ha dichiarato: “Chiaramente, usare la paura come mezzo di controllo non è etico. Usare la paura sa di totalitarismo. Non è una posizione etica per nessun governo moderno. Per natura sono una persona ottimista, ma tutto questo mi ha dato una visione più pessimistica delle persone”. Tutte cose che però vengono detto solo un anno dopo che si è consigliato ufficialmente l’esatto opposto.
Morgan ha parlato con l’autrice Laura Dodsworth, che ha trascorso un anno a indagare sulle tattiche del governo per il suo libro A State of Fear, pubblicato lunedì tre gennaio.

Questo di Laura Dodsworth è un libro sulla paura. Paura di un virus. Paura della morte. Paura di perdere il nostro lavoro, la nostra democrazia, le nostre connessioni umane, la nostra salute e le nostre menti. Riguarda anche il modo in cui il governo ha armato la nostra paura contro di noi – presumibilmente nel nostro interesse – finché non siamo diventati il paese più spaventato d’Europa.


I ministri hanno affrontato ripetute accuse di aver aumentato la minaccia della pandemia per giustificare i lockdown e costringere il pubblico a rispettarli, un comportamento che sarà presto soggetto a una pubblica inchiesta.
SPI-B è uno dei sottocomitati che fornisce consulenza al gruppo consultivo scientifico per le emergenze (Sage), guidato da Sir Patrick Vallance, il capo consulente scientifico del governo di Sua Maestà Britannica.
Uno scienziato di SPI-B ha detto alla signora Dodsworth: “Nel marzo [2020] il governo era molto preoccupato per la conformità e pensavano che le persone non avrebbero voluto essere rinchiuse. Ci sono state discussioni sulla necessità della paura per incoraggiare la conformità e sono state prese decisioni su come aumentare la paura. Il modo in cui abbiamo usato la paura è distopico. “
L’uso della paura è stato sicuramente eticamente discutibile. È stato come uno strano esperimento. Alla fine, si è ritorto contro perché la gente si è spaventata troppo“.
Un altro membro di SPI-B ha detto: “Si potrebbe chiamare la psicologia “controllo mentale”. Questo è quello che facciamo… chiaramente cerchiamo di farlo in modo positivo, ma è stato usato in modo nefasto in passato“.
Uno ha avvertito che  “la pandemia è stata usata per prendere il potere e guidare verso comportamenti che altrimenti non avrebbero luogo… Dobbiamo stare molto attenti all’autoritarismo che si sta insinuando“.

Certo che è piuttosto inquietante leggere gli stessi consulenti che hanno aiutato a costruire una politica di paura pentirsi, parzialmente, per quello che hanno fatto e fare un mea culpa. Se non altro sono ammirevoli per l’onesta intellettuale mostrata, ma i danni alla socialità, alla psiche collettiva e dei singoli, alla fiducia nel potere e alla struttura sociale, è ormai stata compiuta. Certo sarebbe bello vedere anche un po’ di ministri e di membri del CTS fare una mossa del genere. Non sappiamo se mai lo faranno.

4436.- Perché in Inghilterra muoiono di Covid19 più i vaccinati? C’è un motivo

C’è una statistica di cui si stanno nutrendo i NoVax: tra il 1° febbraio e il 21 giugno 2021 in Inghilterra ci sono stati più morti per Covid-19 tra le persone vaccinate e risultate positive alla variante Delta che tra quelle non vaccinate. Lo scrive Futura-Sciences.com.

Più precisamente, dei 257 decessi, 45 avevano ricevuto una dose, 118 avevano ricevuto due dosi e 92 non avevano ricevuto alcuna iniezione. La conclusione affrettata che si potrebbe trarre da questi dati è che il vaccino non sia efficace, addirittura pericoloso.

Ma bisogna stare attenti ai numeri. Perché vaccinati o meno, i decessi avvengono prevalentemente tra i più anziani: gli over 50 rappresentano il 90% dei decessi. «Un 70enne ha 32 volte più probabilità di morire di Covid-19 rispetto a un 35enne», ha affermato Christian Yates, ricercatore dell’Università di Bath, nel Regno Unito.

Tuttavia, nessun vaccino è efficace al 100%. Il che significa che un 70enne che è stato vaccinato è ancora più a rischio di morire di Covid-19 rispetto a un 35enne non vaccinato. Questo è facile da capire: «Immaginate che tutti siano completamente immunizzati. Nonostante l’eccellente efficacia dei vaccini, alcune persone moriranno comunque – ha affermato Christian Yates – Avremo quindi il 100% delle persone vaccinate tra i decessi. Ma questo non significa che i vaccini non siano efficaci».

Secondo lo studio francese Epi-Phare, i vaccini riducono il rischio di Covid-19 grave dell’87% nelle persone di età superiore ai 75 anni. In altre parole, il rischio è ridotto di un fattore 9. Tuttavia, questa riduzione è ben lungi dal compensare l’aumento di 32 volte del rischio di morte legato all’età. Inoltre, l’efficacia dei vaccini contro il rischio di ricovero diminuisce leggermente con l’età: è del 91% nei 75-84enni e dell’81% in quelli di 85 anni e più.

«Supponendo che il rischio di infezione sia lo stesso negli anziani e nei giovani, dovremmo quindi aspettarci di vedere sempre più pazienti di età superiore ai 70 anni e doppiamente vaccinati morire di Covid-19 rispetto ai 35 anni non vaccinati», ha concluso Christian Yates.

Conclusioni? Innanzitutto, la strategia di dare priorità alla vaccinazione degli anziani è stata quella giusta: senza di essa il numero dei decessi sarebbe stato ancora più alto. In secondo luogo, è più che mai necessario aumentare ulteriormente la copertura vaccinale tra le persone vulnerabili.

Anche i più piccoli non dovrebbero sentirsi naturalmente protetti. Anche se il rischio di morire di Covid-19 è inferiore rispetto agli anziani, il rischio di infezione è molto più alto (a causa in particolare delle interazioni sociali) e il Covid-19 può avere effetti molto invalidanti a lungo termine.

4383.- USA: gli stati più vaccinati sono quelli con più casi di covid…

L’immunità naturale dura più a lungo della copertura vaccinale. I conti continuano a non tornare.

Da Scenari economici, 6 ottobre 2021

Il Vermont, lo stato con il più alto tasso di vaccinazione negli Stati Uniti, sta vivendo un’impennata di casi di covid a livelli mai visti dal picco della pandemia lo scorso inverno. Lo Stato ha un tasso di vaccinazioni record: 89% dei maggiorenni, 99% degli over 65% teoricamente immunizzati. Però non basta: lo stato ha anche avuto i due giorni con maggior mortalità proprio nel mese di settembre. Però il vaccino non doveva proteggere dai casi di covid grave?

Il Maine sta per stabilire un nuovo massimo di casi, con l’86% di tutti gli over 18 almeno parzialmente vaccinati, l’84% 12+ e il 99% di 65+ La loro media giornaliera è ora ben al di sopra della media nazionale e attualmente del 69% superiore a quella della Florida. Per fortuna stiamo usando i vaccini per “fermare la trasmissione!”

Naturalmente questo sta creando una grande frustrazione fra burocrati dello Stato che si trovano a fronteggiare un’esplosione di casi e di ricoveri che, almeno in teoria, non sarebbe dovuta succedere. Lo stato ha registrato il più alto tasso di ricoveri ogni 100.000 residenti il ​​30 settembre, superando il record stabilito il 31 gennaio dello scorso anno. Il record di morti, otto, è stato raggiunto il 13 settembre. I casi sono del 69% più alti che nella mite Florida, dove i vaccinati sono molti, ma molti di meno.

Alla fine di agosto, quattro dei dieci casi di COVID-19 nel Vermont erano tra le persone vaccinate, secondo una lettera firmata da 90 dipendenti del Dipartimento della salute del Vermont, tra cui l’epidemiologo statale Patsy Kelso.

Il governatore Phil Scott (R) ha revocato lo stato di emergenza nel Vermont a giugno, quando l’80% della popolazione aveva ricevuto almeno un’iniezione del vaccino. Da allora ha indicato che è cauto nel reintrodurre lo stato di emergenza. “Non possiamo essere in uno stato di emergenza perenne”,

Il caso del Vermont non è il solo. Il capo di UMass Memorial Health, il più grande sistema sanitario nel Massachusetts centrale, ha affermato di recente che gli ospedali regionali hanno visto quasi 20 volte più pazienti COVID-19 rispetto a giugno e non c’è un letto di terapia intensiva da vendere. Il Massachusetts ha il quinto tasso di vaccinazione più alto della nazione.

Nel Connecticut, il secondo stato più vaccinato degli Stati Uniti, il legislatore ha recentemente esteso i poteri di emergenza del governatore per fronteggiare la pandemia.

Il 22 settembre, il Maine, il terzo stato degli Stati Uniti più vaccinato, aveva quasi 90 persone in unità di terapia intensiva, un picco di pandemia per lo stato.

Non è che, più che le vaccinazioni, possano le condizioni climatiche? Così, un vago suggerimento per il dotto Fauci. Altrimenti non si spiegherebbero la differenze fra stati del New England, estremamente ligi nella vaccinazioni, e quelli del Sud, molto più pigri…

Giuseppina Perlasca

l’immunità naturale è migliore e dura più a lungo del cosiddetto vaccino. I green pass servono a controllarci.

Da GB News, Dominique Samuels

Mi chiedo come spiegheranno gli amanti del passaporto del vaccino il nuovo video Veritas che mostra 3 scienziati senior della Pfizer che ammettono che l’immunità naturale è migliore e dura più a lungo del vaccino?

Dimostra ulteriormente che gli obblighi dei vaccini non hanno nulla a che fare con la salute. Abbiamo vaccinato i vulnerabili. Non c’è una ragione sensata per i passaporti dei vaccini. È semplicemente coercizione.

Ci sono già diversi studi che lo dimostrano, ma ciò che è affascinante del video di Veritas è che proviene direttamente dalla bocca dei cavalli.

Molti studi dimostrano che se hai già avuto il covid, non hai bisogno di vaccinarti e che hai meno probabilità di contrarre di nuovo il covid rispetto a una persona che ha fatto il vaccino. Pertanto i green pass sono una farsa discriminatoria. Gli obblighi, la coercizione, la vergogna… non hanno niente a che fare con la salute. Nemmeno quelli che lavorano per Pfizer la pensano così! I passaporti dei vaccini vengono utilizzati per costringere le persone a farsi iniettare il vaccino. Dal momento che il vaccino conferisce un’immunità minima, non si tratta di sicurezza pubblica, ma piuttosto di controllo dei cittadini.
La cosa più divertente è che le persone credono che le grandi aziende farmaceutiche, orientate al profitto, come la regola vuole, vogliano davvero curarle. Pura follia.

4336.- Boris Johnson: vera emergenza finita, rinuncio ai poteri speciali

  

I poteri d’emergenza legati al virus del Pcc, che consentono al governo del Regno Unito di chiudere certe fasce dell’economia inglese, verranno abrogati. Lo ha dichiarato il governo britannico il 12 settembre, che nello stesso giorno ha abbandonato i piani per introdurre i passaporti vaccinali.

In una dichiarazione pubblicata il 12 settembre, il governo ha affermato che il primo ministro Boris Johnson avrebbe annullato alcuni dei poteri di emergenza emanati in Gran Bretagna dal Coronavirus Act 2020.

I poteri «non più necessari» includono quelli di chiudere certi settori dell’economia, applicare restrizioni su eventi e raduni, interrompere la scuola e l’assistenza all’infanzia, estendere i limiti di tempo per i mandati urgenti o applicare restrizioni alla libertà delle persone infette.

Alcuni dei poteri dovrebbero rimanere comunque attivi. Tra questi quelli di concedere l’indennità di malattia a coloro che si isolano dal primo giorno anziché dal settimo; quello di ordinare alle scuole di rimanere aperte se chiudono andando contro le direttive del governo; aiutare il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) a reperire le risorse di emergenza di cui ha bisogno; «proteggere i più vulnerabili dalle infezioni»; e «controllare la diffusione delle varianti». Rimarrà anche l’obbligo legale di isolamento per chi risulta positivo.

Da marzo 2020, l’Inghilterra ha subito tre lockdown nazionali e un’ondata di blocchi regionali «a più livelli», con conseguenti numerose perdite di posti di lavoro e la chiusura permanente di molte attività. Le scuole sono state chiuse per mesi e gli esami sono stati annullati per due anni consecutivi. Per mesi, anche la partecipazione a eventi e proteste è stata vietata, così come gli incontri con amici e familiari.

Johnson ha affermato che i «tempi straordinari» durante la pandemia del virus del Pcc (Partito Comunista Cinese), «hanno richiesto misure necessarie ma invadenti»: «Ma sono determinato a liberarmi di tutti i poteri di cui non abbiamo più bisogno, per via delle nostre difese raggiunte con i vaccini».

Il primo ministro ha attribuito i progressi agli «sforzi del pubblico, del servizio sanitario nazionale e al nostro fenomenale programma di vaccinazione».

Alistair Carmichael, portavoce per gli affari interni del Partito Liberal Democratico, ha affermato che il governo dovrebbe abrogare il Coronavirus Act nella sua interezza.

Rispondendo all’annuncio del segretario alla Sanità Sajid Javid, secondo cui il governo ha abbandonato il suo piano di introdurre passaporti vaccinali nei locali notturni e nei grandi eventi, Carmichael ha affermato che è stata «una vittoria per i liberaldemocratici e tutti quegli attivisti che hanno difeso le nostre libertà civili contro questi piani irrealizzabili». «Dopo questa inevitabile inversione a U, i conservatori devono ora avere buon senso e scartare del tutto l’inutile e draconiano Coronavirus Act».

La prevista abrogazione dei poteri fa parte del piano autunnale e invernale di Johnson per la gestione della pandemia del virus del Pcc. Il virus del Pcc è l’agente patogeno che causa la malattia chiamata Covid-19.

Il piano si baserà sui vaccini contro il Covid-19 come «prima linea di difesa», con altre misure tra cui nuovi trattamenti, test e il sistema di sorveglianza sulle varianti che è leader nel mondo, secondo quanto affermato dal governo inglese.

Gli studi suggeriscono che anche se i vaccini non fermano la diffusione del virus del Pcc, sono efficaci nel prevenire malattie gravi derivanti dalle sue varianti esistenti. I dati sulla sicurezza a lungo termine per i vaccini non saranno disponibili prima di diverso tempo, ma in base ai dati attualmente disponibili, le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno ritenuto che i potenziali benefici superino i rischi.

A partire dal 9 settembre, quasi il 90% della popolazione del Regno Unito con più di 16 anni ha ricevuto la prima dose di un vaccino contro il virus del Pcc e oltre l’80% ha ricevuto entrambe le dosi, ha affermato il governo. A coloro che sono immunocompromessi verrà offerta una terza dose di un vaccino Covid-19 come dose primaria.

di Lily Zhou – Epoch Times

4319.- Immigrazione illegale, la fermezza del Regno Unito.

Anna Bono, La Nuova Bussola Quotidiana, 10-09-2021

Il Regno Unito ha iniziato a respingere gli immigrati illegali che arrivano sulla costa della Manica, dalla Francia. Proteste da parte di Parigi e delle Ong come Amnesty International. Ma pochi fra gli emigranti sono richiedenti asilo. E per questi ultimi esistono alternative rispetto alla pericolosa traversata nelle mani di trafficanti.

Emigranti alle soglie dell'Eurotunnel

La Gran Bretagna è determinata a impedire l’arrivo di altri emigranti illegali dalla Francia, attraverso il canale della Manica. Soltanto nell’ultima settimana più di 1.500 persone hanno tentato la traversata. Secondo il Ministero dell’interno la guardia costiera ha soccorso o intercettato in acque territoriali inglesi 456 persone in 17 interventi il 7 settembre e 301 in nove interventi il giorno successivo. Nel frattempo le autorità francesi hanno effettuato 18 operazioni impedendo a 628 persone di raggiungere il Regno Unito.

Dall’inizio del 2021 più di 12.600 emigranti illegali hanno raggiunto le coste inglesi. Il comandante del programma di contrasto ai viaggi clandestini nel canale, Dan O’Mahoney, sostiene che i suoi uomini sono riusciti a fermare oltre 10mila persone, hanno effettuato quasi 300 arresti e hanno ottenuto 65 condanne. Il governo britannico ha quindi deciso di usare ogni mezzo a sua disposizione contro il traffico di uomini. A questo scopo sono state sperimentate e valutate una serie di opzioni legali e sicure per costringere le imbarcazioni clandestine a invertire la rotta e a tornare in Francia. Adesso gli agenti della guardia di frontiera stanno ultimando l’addestramento durato mesi alle nuove tattiche messe a punto che potranno essere impiegate solo in determinate e specifiche circostanze, approvate caso per caso dal ministro dell’interno Priti Patel. “Dal momento che i rischi legali e per la sicurezza dei passeggeri sono elevati – spiega la Bbc il 9 settembre citando fonti governative – le autorità della guardia di frontiera hanno chiesto al ministro Patel il suo sostegno personale ai comandanti che devono decidere se ricorrere alla nuova tattica e questo vuol dire che il ministro dovrà essere sempre raggiungibile telefonicamente dalle imbarcazioni della guardia di frontiera”.

La Francia, che è stata informata delle decisioni del governo britannico durante un incontro tra il ministro Patel e il suo omologo francese Gérald Darmanin, svoltosi l’8 settembre, non è d’accordo. Sostiene che respingere le imbarcazioni viola le leggi marittime internazionali secondo le quali chi rischia di perdere la vita in mare deve essere soccorso.

Gran parte delle acque del canale della Manica sono acque territoriali dei due Paesi, salvo una stretta striscia centrale. Londra rimprovera a Parigi di non fare abbastanza per fermare le imbarcazioni nelle proprie acque territoriali nonostante che a luglio i due Paesi abbiano raggiunto un accordo per limitare il numero degli emigranti attraverso il canale, in base al quale la Gran Bretagna si era impegnata a corrispondere alla Francia 54,2 milioni di sterline per rafforzare la vigilanza, ad esempio raddoppiando le proprie pattuglie.

Parigi replica ammonendo che le tattiche di respingimento possono avere un impatto negativo sulla cooperazione tra i due Paesi. “Il fatto è che dobbiamo monitorare da 300 a 400 chilometri di coste giorno e notte – si scusa il deputato di Calais, Pierre-Henri Dumont – è assolutamente impossibile mettere degli agenti di polizia ogni cento metri”. Anche Amnesty International disapprova vivamente l’iniziativa. Dice che la gente ha diritto di chiedere asilo in Gran Bretagna e “fa viaggi pericolosi affidandosi a organizzazioni di contrabbandieri di uomini perché non esistono alternative sicure”.

Ma non sarà questo argomento a far cambiare idea alla Gran Bretagna. Non è vero infatti che non esistano alternative sicure: l’Alto commissariato Onu per i rifugiati è operativo in almeno 128 Stati e assiste, a partire dall’identificazione e dalla presentazione di richiesta di asilo, oltre 20 milioni di rifugiati e 3,1 milioni di richiedenti asilo e alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati hanno aderito 146 Stati. Inoltre la gente ha diritto di chiedere asilo, ma dovrebbe farlo solo chi effettivamente ne ha bisogno. Invece, come succede in Italia, Spagna, Grecia e in altri Paesi europei, anche in Gran Bretagna gli emigranti illegali che riescono a sbarcare chiedono asilo, ma la maggior parte di loro lo fa per non essere rimpatriata. Non sono profughi e all’esame delle commissioni preposte le loro richieste risultano irricevibili.

Anche per questo il governo britannico a luglio ha avviato l’iter per una nuova legge sull’immigrazione da proporre al Parlamento. Il ministro Patel ha anticipato che si vogliono introdurre accuse penali per gli emigranti che “deliberatamente” arrivano in Gran Bretagna senza permesso e pene detentive fino all’ergastolo per gli “ignobili criminali” che gestiscono i viaggi illegali. Inoltre la legge prevede la creazione di centri di accoglienza per richiedenti asilo sull’isola di Ascensione, nell’oceano Atlantico, a quasi 7mila chilometri dalla Gran Bretagna.

Un provvedimento analogo è stato approvato dal parlamento della Danimarca a giugno. Con la nuova legge in materia di immigrazione le richieste di protezione internazionale devono essere presentate in centri situati al di fuori del territorio danese e dell’Unione Europea dove verranno esaminate. Il Paese in cui sorgeranno quei centri provvederà all’espulsione degli emigranti le cui richieste saranno respinte e a ospitare quelli che otterranno protezione internazionale.

In Grecia da quasi cinque anni i richiedenti asilo sono ospitati nel territorio nazionale, ma su alcune isole e hanno il diritto di andare sulla terra ferma solo se ottengono lo status di rifugiato. Sembra che per dissuadere gli emigranti illegali funzioni. Nel 2015 sono arrivati in Grecia 861mila emigranti. Nel 2016 il numero è sceso a circa 177mila e da allora non ha fatto che diminuire. Dall’inizio del 2021 in Grecia sono arrivate  2.077 persone via mare e 3.487 via terra, mentre in Italia ne sono sbarcate 40.815.