Aggiornato 30 giugno 2022.
Insieme ai tedeschi, saremo il primo obiettivo russo della guerra nucleare voluta da Biden. Ripeto: Insieme ai tedeschi, saremo il primo obiettivo russo della guerra nucleare voluta da Biden.
Al summit NATO, Draghi a coperto con una dichiarazione sciocca sui curdi la delicatezza degli argomenti guerreschi di Biden e Stoltenberg!
Lo schieramento di armi nucleari, ipersoniche, a medio raggio americane fa dell’Italia un bersaglio atomico, obbligato e prioritario per la Russia e deve essere approvato con referendum e dal Parlamento.
Turchia, Svezia e Finlandia hanno firmato un memorandum d’intesa sulla pelle del popolo curdo. Lo riferisce l’agenzia turca Anadolu.
Questa NATO è orrida. Con Biden, è venuta meno la simpatia fraterna che ci ha legato agli Stati Uniti. La Svezia per entrare nel business NATO rimanda ai turchi i profughi curdi che aveva accolto. La condizione di Erdogan per l’ingresso della Svezia nella Nato era riconoscere che i curdi sono terroristi e estradarli In Turchia, accettando di fatto una persecuzione etnica. I curdi sono quelle persone per loe quali battevano i cuori dell’l’Occidente, a partire dagli Stati Uniti e noi con loro. Ricordate le donne combattenti di Kobane? Ottenuto il prezzo del ricatto, la Turchia ha ritirato il veto all’ ingresso nella NATO di Svezia e Finlandia. Ora, Erdogan potrà far massacrare o, più probabilmente, gassare, i curdi come ha sempre desiderato. Pur di riuscire a controllare la Federazione Russa i paladini dei diritti umani sbandierati dall’ Occidente rinunciano al loro e al nostro onore. Avanti così Biden e avanti Erdogan! ma l’orrore non finisce qui: Il presidente del Consiglio Draghi appoggia l’ingresso nella NATO di Svezia e Finlandia, approvando la consegna del popolo curdo (I curdi, sì, che hanno combattuto per la ns LIBERTÀ, non l’Ucraina). Draghi s’inchina al Sultano Erdogan, che lui stesso aveva chiamato dittatore e che, da oggi, è diventato statista; ma, ammettiamolo: L’avessimo noi un Erdogan!
Biden al summit Nato annuncia più truppe anche in Italia, e dove? a Pisa? Cade il veto turco a Svezia e Finlandia.
Ci occupano; ma non ci avevano liberato?
Pisa. 70 ettari di bosco che a breve saranno sacrificati per una base militare pro USA. Non siamo in Corea, ma IN TOSCANA NEL 2022, NEL “PARCO DI SAN ROSSORE”. La base militare sarà realizzata con i fondi del PNRR dopo l’ok del presidente Mario Draghi. E qui che faranno base i sistemi mobili lanciamissili ipersonici della Lockheed Martin?
San Rossore. Sarà questa la nuova base dei missili ipersonici nucleari con lancio da piattaforme terrestri mobili, prodotti dalla Lockheed Martin; missili con gittata tra 500 e 5500 km: un vero pericolo per la Russia!
mercoledì 29 Giugno 11:17 – di Vittorio Giovenale
Gli Stati Uniti dispiegheranno “difese aree aggiuntive e altre capacità in Germania e Italia”. Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden, parlando del rafforzamento della presenza militare statunitense in Europa in un breve incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, prima dell’inizio del summit di Madrid. “Oggi annuncio che gli Stati Uniti miglioreranno la loro postura di difesa in Europa per rafforzare la nostra sicurezza e rispondere alle sfide”, ha detto il presidente americano. Nel concreto, dagli Usa arriveranno altre truppe e mezzi nel continente.
“Qui in Spagna lavoreremo con il nostro alleato per aumentare i cacciatorpediniere che abbiamo nella base navale di Rota, che passeranno da quattro a sei – ha annunciato Biden – In Polonia creeremo una sede per rafforzare la nostra collaborazione con la Nato. Avremo una brigata a rotazione di tremila soldati e altri tremila anche in Romania, manderemo due squadroni nel Regno Unito e difese aree addizionali e altre capacità in Germania e Italia”. Traduciamo il messaggio volutamente ermetico. Per difese aree addizionali possiamo intendere batterie di missili PATRIOT a difesa delle armi nucleari USA, per esempio, delle basi di Ghedi e Aviano, mentre per altre capacità possiamo intendere i nuovi sistemi missilistici ipersonici a raggio intermedio, guidati dai sistemi satellitari della Forza Spaziale degli Stati Uniti annunciato dal C.S.M. dell’US ARMY generale McConville.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e l’Agenzia di ricerca del Pentagono avevano già annunciato della decisione degli Stati Uniti (non dell’Italia) di schierare in Europa (si parlava di una probabile prima base in Polonia o Romania) missili ipersonici armati di «vari carichi bellici», ossia di testate nucleari e convenzionali. Si tratta di missili con lancio da piattaforme terrestri mobili, prodotti dalla Lockheed Martin, ossia missili con gittata tra 500 e 5500 km della categoria che era stata proibita dal Trattato sulle forze nucleari intermedie firmato nel 1987 dai presidenti Gorbaciov e Reagan, stracciato dal presidente Trump nel 2019.
Certamente, secondo le specifiche tecniche fornite dalla Darpa, “questo nuovo sistema” permette ad armi ipersoniche plananti, con propulsione a razzo e velocità di 10.000 km/h, di colpire con rapidità e precisione bersagli di importanza critica e prioritaria, penetrando moderne difese aeree nemiche, dove, per nemiche, Biden e Stoltenberg intendono i russi.
Al summit Nato l’annuncio dell’ingresso di Svezia e Finlandia
“I leader oggi prenderanno anche la storica decisione di invitare Finlandia e Svezia a diventare membri della Nato, sulla base dell’accordo raggiunto ieri tra Finlandia, Svezia e Turchia: si tratta di un accordo positivo per la Finlandia, la Svezia, la Turchia e per tutti noi”. Lo ha detto il segretario della Nato Jens Stoltenberg arrivando al summit organizzato nella periferia di Madrid.
La mediazione in extremis di Stoltenberg ha infatti convinto Erdogan a ritirare il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia, dopo settimane d’impasse. I tre Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa sulle richieste turche e Ankara può davvero dirsi soddisfatta: “Abbiamo avuto quello che chiedevamo, piena cooperazione” contro i curdi del PKK e i loro alleati, ha fatto sapere la presidenza turca. “Con l’ingresso di Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza saremo tutti più sicuri”, ha esultato Stoltenberg. Non solo. Il presidente americano Joe Biden è arrivato nella capitale spagnola annunciando un nuovo sforzo per la sicurezza euroatlantica: un rafforzamento “a lungo termine” dell’impegno militare Usa nel vecchio mondo, in particolare “nei Paesi Baltici, nei Balcani” e in generale “sul fianco orientale dell’Alleanza”.
Gli annunci nel dettaglio arriveranno nel corso del vertice ma appare chiaro che un blocco importante di quei 260mila effettivi in più a disposizione del comando supremo saranno degli Usa. Un inasprimento della tensione con Mosca (e in parte anche con Pechino).
Lo spessore di uno statista:
Vertice Nato, Stoltenberg
“Abbiamo appena completato un summit che ha portato a decisioni profonde”, ha detto Stoltenberg
Dal fianco sud rischi per tutti gli alleati “Questa mattina abbiamo affrontato le questioni di sicurezza in Medio Oriente, Nord Africa e Sahel: i rischi che provengono da quest’area hanno un impatto su tutti gli alleati. Abbiamo inoltre ribadito che il terrorismo è una delle minacce principali alla nostra sicurezza. Inoltre per la prima volta abbiamo approvato un pacchetto di aiuti alla Mauritania e alla Tunisia”. Lo ha detto Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, al termine del summit di Madrid.
Supporto a lungo termine per l’Ucraina’. Altri 800 milioni di armi per la guerra alla Russia.. la guerra in Europa!
A Madrid nasce ufficialmente il fondo per l’innovazione della Nato. Con un miliardo di euro di capitalizzazione, servirà a finanziare start-up e PMI ad alto contenuto tecnologico sul territorio dell’Alleanza. “È il primo fondo di venture capital al mondo di questo tipo”, ha detto il segretario Jens Stoltenberg. “Dobbiamo mantenere la nostra spinta tecnologica, ora che Cina e Russia ci sfidano in questo settore chiave”, ha precisato. Il fondo è sostenuto da 22 Paesi Nato, tra cui l’Italia, che è stata rappresentata alla cerimonia di firma dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Osserviamo:
Da una parte, il presidente statunitense assicura: “Sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo che serve”, cioè, finanzia la guerra; da un’altra, con la sua politica ha favorito la concentrazione dei BRICS contro il dollaro; meglio tardi che mai, denuncia la crescita del terrorismo in Nord Africa e nel Sahel, infine, in un clima di inflazione senza freni e di rallentamento della crescita, che vede a rischio gli utili e i multipli societari, finanzia la crescita di start-up e PMI. C’è un pò di confusione a Washington.
Le basi Nato in Italia
Sarebbero circa 111 le Basi USA o mantenute attive per gli USA e circa 135 le testate nucleari, dopo il trasferimento in Italia di quelle della base di Incirlik, in Turchia, voluto da Erdogan. Può darsi che l’accordo sulla pelle dei curdi abbia rivisto queste posizioni del governo turco.
Gli USA hanno potuto stabilire le loro Basi, in Italia – e continuano indisturbati a mantenerle e ad aumentarle – sulla base di: 1) Le clausole segrete della «Convenzione d’Armistizio» del 3 Settembre 1943; 2) Le clausole segrete del «Trattato di pace» imposto all’Italia, il 10 Febbraio del 1947 (Parigi); 3) Il «Trattato NATO» firmato a Washington il 4 Aprile 1949, entrato in vigore il 1 Agosto 1949; 4) L’«Accordo segreto USA-Italia» del 20 ottobre 1954 (Accordo firmato esclusivamente dai rappresentanti del Governo di allora e mai sottoposto alla verifica, né alla ratifica del Parlamento); 5) Il «Memorandum d’intesa USA-Italia» o «Shell Agreement» del 2 Fe
Le basi militari degli o per gli Stati Uniti d’America in Europa, Mediterraneo e Medioriente, con o senza copertura NATO (elenco indicativo, aggiornato al 2005)
a cura di Alberto B. Mariantoni (**)
Nelle pagine che seguono sono elencati gli stabilimenti e le basi militari operative o a disposizione degli Stati Uniti d’America (1) insediati nel Continente europeo, nel Bacino Mediterraneo e nell’Area mediorientale, con o senza copertura NATO.
Basi USA in Europa (2)
Da Nord a Sud, tra le più importanti:
- ISLANDA: NAS Keflavik (Reykjanes – US-Navy – US-Air Force).
- Estonia, LETTONIA, Lituania: attualmente sono in costruzione almeno 22 Basi militari e 6 Basi navali NATO (3), su controllo statunitense (Mare Baltico – US-Air Force; US-Navy; US-Army; NSA (4)).
- NORVEGIA: Sola Sea Air Base (US-Air Force); Stavanger Air Base (US-Air Force); Flesland Air Base (Bergen – US-Air Force).
- GRAN BRETAGNA: (all’incirca 30 basi – US-Air-Force, US-Navy, US-Army) – nome della base: Lakenheath (località: Lakenheath; provincia o regione: Suffolk – US-Air Force); Mildenhall (Mildenhall, Suffolk – US-Air Force); Alcombury (Huntingdon, Cambridgeshire – US-Air Force); Molesworth (Huntingdon, Cambridgeshire – US-Air Force); Thrapston (Huntingdon, Cambridgeshire – US-Air Force); Upwood (Ramsey, Cambridgeshire – US-Air Force); Fairford (Fairford, Gloucestershire – US-Air Force); Feltwell (Thetford, Norfolk – US-Air Force); Croughton (Croughton, Northamptonshire – US-Air Force); senza contare le Basi di supporto logistico di: Barford St John (US-Air Force); Bicester (US-Air Force); Chelveston/Rushden (US-Air Force); Eriswell (US-Air Force); Ipswich (US-Air Force);Newbury (US-Air Force); Newmarket (US-Air Force); Stanton (US-Air Force);Thetford (US-Air Force);Yildenhall (US-Air Force); London (US-Navy); St. Mawgan (US-Navy); Hythe (US-Army).
- OLANDA: Soesterberg Air Base (US-Air Force); Eygelshoven (US-Army); Brunssum (US-Army); Schinnen(US-Army); Vriezenveen (US-Army); Rotterdam (US-Navy – US-Army); più altri 4 insediamenti (5).
- BELGIO: Bruxelles (Comando Nato); Mons (SHAPE Headquarters – Forze alleate in Europa – US-Army); Chievres (80º Air Support Group – US-Air Force); Brasschaat (Brasschaat – US-Air Force); Gendebien (US-Army); Kleine Brogel Air Base (US-Air Force); Florennes Air Base (US-Air Force); Anversa (US-Navy); più una decina di altri insediamenti.
- LUSSEMBURGO: Sanem(Esch-Alzette – US-Army); Bettembourg (Luxemburg – US-Army).
- DANIMARCA: Thule Air Base (Thule, Groenlandia); Karup Air Base (Karup – US-Air Force).
- GERMANIA: (all’incirca 70 basi – Air-Force, US-Navy, US-Army – con una presenza di all’incirca 60.000 militari) – La maggior parte delle Basi USA sono concentrate nelle regioni di: Baden-Wuerttemberg, Renania-Palatinato, Assia e Baviera. Tra le sedi dei Comandi più importanti figurano:
- Ramstein (6) (Ramstein, Rheinland-Pfalz – US-Air Force): da questo Comando dipendono i Sub-comandi di: Brasschaat (Mannheim-Sandhofen, Baden-Wuerttemberg); Patton Barracks (7) (Heidelberg, Baden-Wuerttemberg); Stuttgart (Stuttgart-Echterdingen, Baden-Wuerttemberg); Giebelstadt (Giebelstadt-Wuerzburg, Bayern); Grafenwoehr (Grafenwoehr, Bayern); Hohenfels-CMTC (Hohenfels-Regensburg, Bayern); Katterbach Barracks (Ansbach, Bayern); Storck Barracks (Illesheim, Bayern); Schweinfurt-Conn Barracks (Schweinfurt, Bayern); Armstrong Army Heliport (Buedingen, Hessen); Hanau-Fliegerhorst (Hanau, Hessen); Wiesbaden (Wiesbaden-Erbenheim, Hessen); Rhein-Main (Frankfurt/Main, Hessen); Geilenkirchen (Teveren, Nordrhein-Westfalen); Ramstein (Ramstein, Rheinland-Pfalz); Sembach (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz); Einsiedlerhof (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz); nonché le Basi aere di: Ramstein-Landstuhl (Ramstein, Rheinland-Pfalz); Rhein-Main Frankfurt, Spangdahlem (Spangdahlem, Rheinland-Pfalz), Büchel e Siegenburg-Mühlausen;
- Heidelberg (8) (località: Heidelberg; regione: Baden-Wuerttemberg – US-Army) – Divisioni: 1st Armored Division, Weisbaden; 1st Infantry Division, Wurzburg; 2nd Brigade, 1st Armored Division, Buamholder; 7th Army Reserve Command (ARCOM), Schwetzingen; Corpi d’Armata: Vº Corps, Heidelberg; Comandi: U.S. Army Europe (USAREUR); Combat Maneuver Training Center; Landstuhl Regional Medical Center; nonché le caserme: Hammonds Barracks, Campbell Barraks, Tompkins Barracks, Stem Barracks, Hammond Barracks – più 10 altri insediamenti della US-Army;
- Brasschaat (9) (Mannheim-Sandhofen, Baden-Wuerttemberg), con le seguenti caserme: Coleman Barracks, Spinelli Barracks, Turley Barracks, Sullivan Barracks, Funari Barracks – più altri 11 insediamenti US-Army nella stessa regione;
- Stuttgart (Stuttgart-Echterdingen, Baden-Wuerttemberg – US-Army), con le seguenti caserme: Kelley Barracks, Robinson Barracks, Patch Barracks– più altri 13 insediamenti US-Army;
- Hanau (Hanau, Hessen – US-Army), con le seguenti caserme: Argonen Barracks, Fliegerhorst Barracks, Pionier Barracks, Utier Barracks, Wolfgang Barracks, Yorkhof Barracks – più altri 6 insediamenti US-Army;
- Wiesbaden (Wiesbaden-Erbenheim, Hessen), Comando Intelligence Militare – più altri 9 insediamenti US-Army;
- Rhein-Main (Frankfurt/Main, Hessen) – almeno 2 insediamenti US-Army e 2 US-Air Force;
- Einsiedlerhof (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz) con le seguenti caserme: la GE-642 Armoured-Forces Barracks, Danner Barracks, Pulaski Barracks, Rhine Barracks, Kleber Barracks – più altri 8 insediamenti US-Army e 4 US-Air Force;Inoltre i Distaccamenti: Pendleton Barracks di Giessen (US-Army); Sheridan Barracks di Garmisch (US-Army); Larson Barracks di Kitzingen (US-Army); Johnson Barracks di Nürnberg (US-Army); Rose Barracks di Bad Kreuznach (US-Army); Pond Barracks di Amberg (US-Army); Warner Barracks di Bamberg (US-Army); Storck Barracks di Windsheim (US-Army); Smith Barracks di Baumholder (US-Army); McCully Barracks di Mainz (US-Army); Ledward Barracks di Schweinfurt (US-Army); Amstrong Barracks di Dexheim (US-Army); Anderson Barracks di Büdingen (US-Army); l‘Eliporto di Landstuhl (US-Army), ecc.
- POLONIA: Krzesiny Air base (regione di Poznan – US-Air Force); Gdansk (facilità portuali – US-Navy).
- FRANCIA (10): Istres Air Base (Marsiglia – Base logistica e di rifornimento US-Air Force), nonché Marsiglia e Tolone (facilità portuali – US-Navy).
- UNGHERIA: Taszár Air Base (Pecs/Paych – US-Air Force); Kaposvar Air Field (UH-60 Black Hawk helicopters e 127º Aviation Support Battalion – US-Army).
- ITALIA: circa 111 Basi USA (11) (US-Air Force, US-Navy, US-Army, NSA) e NATO. Alcune tra le basi USA o italiane a disposizione degli USA, da Nord a Sud della Penisola:
- Cima Gallina (BZ): Stazione telecomunicazioni e radar dell’US-Air Force (USAF).
- Aviano Air Base (Pordenone, Friuli – US-Air Force): la 16ma Forza Aerea ed il 31º Gruppo da caccia dell’Aviazione U.S.A. e dei Marines.
- Roveredo in Piano (PN): Deposito armi e munizioni USA ed istallazione US-Air Force.
- Monte Paganella (TN): Stazione telecomunicazioni USAF.
- Maniago (UD): Poligono di tiro a disposizione dell’US-Air-Force (USAF).
- S. Bernardo (UD): Deposito munizioni dell’US-Army.
- Ciano(TV): Centro telecomunicazioni e radar USA.
- Solbiate Olona (MI – Comando NATO Forze di pronto intervento – US-Army).
- Ghedi (BS): Base dell’US-Air-Force (USAF).
- Montichiari (BS): Base aerea (USAF).
- Remondò (nel Pavese): Base US-Army.
- Vicenza: Comando SETAF, Sud Europe Task Force; Quinta Forza aerea tattica (USAF); Deposito di testate nucleari.
- Camp Ederle (provincia di Vicenza): Q.G. NATO; Comando SETAF dell’US-Army; un Btg. di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA.
- Tormeno (San Giovanni a Monte, Vicenza): depositi di armi e munizioni.
- Longare (Vicenza): importante deposito d’armamenti.
- Verona: Air Operations Center (USAF). e Base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (USAF).
- Affi(VR): Centro telecomunicazioni USA.
- Lunghezzano (VR): Centro radar USA.
- Erbezzo (VR): Antenna radar NSA.
- Conselve (PD): Base radar USA.
- San Anna di Alfaedo (VE): Base radar USA.
- San Gottardo, Boscomantico (VE): Centro telecomunicazioni USA.
- Candela-Masazza (Vercelli): Base d’addestramento dell’US-Air-Force e dell’US-Army, con copertura NATO.
- Finale Ligure (SV): Stazione di telecomunicazioni dell’US-Army.
- Monte Cimone (MO): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO.
- Parma: Deposito dell’USAF con copertura NATO.
- Bologna: Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano.
- Rimini: Gruppo logistico USA per l’attivazione di bombe nucleari.
- Rimini-Miramare: Centro telecomunicazioni USA.
- Potenza Picena (MC): Centro radar USA con copertura NATO.
- La Spezia: Centro antisommergibili di Saclant.
- San Bartolomeo (SP): Centro ricerche per la guerra guerra sottomarina.
- Camp Darby (tra Livorno e Pisa): 8º Gruppo di supporto USA e Base dell’US Army per l’appoggio alle Forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo e nell’Africa del Nord.
- Coltano (PI): importante base USA/NSA per le telecomunicazioni; Deposito munizioni US-Army; Base NSA.
- Pisa(aeroporto militare): Base saltuaria dell’USAF.
- Monte Giogo (MS): Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO.
- Talamone (GR): Base saltuaria dell’US-Navy.
- La Maddalena-Santo Stefano (Sassari): Base atomica USA, Base di sommergibili, Squadra navale di supporto alla portaerei americana «Simon Lake».
- Monte Limbara (tra Oschiri e Tempio, Sassari, in Sardegna): Base missilistica USA.
- Sinis di Cabras (SS).: Centro elaborazioni dati (NSA).
- Isola di Tavolara (SS): Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US Navy.
- Torre Grande di Oristano: Base radar NSA.
- Monte Arci (OR): Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO.
- Capo Frasca (OR): eliporto ed impianto radar USA.
- Santulussurgiu (OR): Stazione telecomunicazioni USAF con copertura Nato.
- Perdas de Fogu (NU): base missilistica sperimentale.
- Capo Teulada (CA): da Capo Teulada (CA) a Capo Frasca (OR): all’incirca 100 km di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70.000 ettari di zone Off Limits: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della US NAVY e della Nato.
- Decimomannu (CA): aeroporto Usa con copertura Nato.
- Salto di Quirra (CA): poligoni missilistici.
- Capo San Loremo (CA): zona di addestramento per la Sesta flotta USA.
- Monte Urpino (CA): Depositi munizioni USA e NATO.
- Rocca di Papa (Roma): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO.
- Monte Romano (VT): Poligono saltuario di tiro dell’US-Army.
- Gaeta (LT): Base permanente della Sesta Flotta USA e della Squadra navale di scorta alla portaerei «La Salle».
- Casale delle Palme (LT): Scuola telecomuncicazioni NATO su controllo USA.
- Napoli: Comando del Security Force del corpo dei Marines; Base di sommergibili USA; Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo.
- Napoli-Capodichino: Base aerea dell’US-Air-Force.
- Monte Camaldoli (NA): Stazione di telecomunicazioni USA.
- Ischia(NA): Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato.
- Nisida: Base US-Army.
- Bagnoli: Centro controllo telecomunicazioni Usa per il Mediterraneo.
- Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo): Base dell’US-Army.
- Cirigliano.(NA): Comando delle Forze Navali USA in Europa.
- Licola(NA): Antenna di telecomunicazioni USA.
- Lago Patria (CE): Stazione telecomunicazioni USA.
- Giugliano (vicinanze del lago Patria, Caserta): Comando STATCOM.
- Grazzanise (CE): Base utilizzabile dall’USAF.
- Mondragone (CE): Centro di Comando USA e NATO sotterraneo antiatomico.
- Montevergine (AV): Stazione di comunicazioni USA.
- Pietraficcata (MT): Centro telecomunicazioni USA/NATO.
- Gioia del Colle (BA): Base aerea USA di supporto tecnico.
- Punta della Contessa (BR): Poligono di tiro USA/NATO.
- San Vito dei Normanni (BR): Base del 499º Expeditionary Squadron; Base dei Servizi Segreti: Electronics Security Group (NSA).
- Monte Iacotenente (FG): Base del complesso radar Nadge.
- Brindisi: Base navale USA.
- Otranto: Stazione radar USA.
- Taranto: Base navale USA; Comando COMITMARFOR; Deposito USA/NATO.
- Martina Franca (TA): Base radar USA.
- Crotone: Stazione di telecomunicazioni e radar USA/NATO.
- Monte Mancuso (CZ): Stazione di telecomunicazioni USA.
- Sellia Marina (CZ): Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO.
- Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: droni GlobalHawk, elicotteri del tipo HC-4, caccia F18 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-35 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una!).
- Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA.
- Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA.
- Vizzini (CT): Diversi depositi USA.
- Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO.
- Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell’USAF.
- Comiso (Ragusa – insediamento US-Air Force).
- Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA.
- Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA.
- Sorico: Antenna NSA.
- Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA.
- Niscemi (Sicilia): Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy).
- Trapani: Base italiana, USAF/US NAVY con copertura NATO.
- Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO.
- Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA.
- SPAGNA: NAS Rota (Rota, Cadice – US-Navy – US-Army); Moron Air Base (Moron de la Frontiera, Siviglia – US-Air Forces); Torrejon Air Base (US-Air Force); Zaragoza Air Base (US-Air Force); San Vito (US-Air Force); nonché le Basi navali di appoggio e di facilità portuarie di: Alicante, Barcellona, Benidorm, Cartagena, Malaga, Palma de Maiorca (US-Navy).
- PORTOGALLO: Horta (Falai Island, Azores – US-Navy); Lajes Field Air Base (Terceira Island, Azores – US-Air Force); San Miguel (Azores – US-Air Force); Villa Nova (Azores – US-Air Force); Santa Maria (Azores – US-Air Force); Praia Da Victoria (Azores – US-Air Force); San Jorge (US-Navy); più una decina di distaccamenti della US-Navy e della US-Army (Azores).
- BOSNIA ERZEGOVINA: Camp Comanche (Tuzla – US-Army); Camp Eagle (Tuzla – US-Army); Camp Dobol (US-Army); Camp McGovern (Brcko – US-Army).
- KOSSOVO: Camp Bondsteel (Urosevac – US-Army).
- MONTENEGRO: Camp Monteith (Gnjilane – US-Army).
- MACEDONIA: Camp Able Sentry (Skopje – US-Army).
- ROMANIA: Costanza (Mar Nero – US-Navy – US-Air Force); Mihail Kogalniceanu Air Base (US-Air Force); Agigea (in costruzione – US-Navy); Babadag (in costruzione – US-Army).
- BULGARIA: Sarafovo Air Base (Burgas – Gruppo del 49º Expeditionary Corp – US-Air Force); Camp Sarafovo (US-Army); Bezmer e Novo Selo (due basi in costruzione – US-Army).
- GEORGIA: Base navale (informale) di Supsa (Mar Nero – US-Navy).
- GRECIA: Iraklion/Eleusis(Atene – US-Navy); Hellenikon Air Base (nei pressi di Atene – US-Air Force); Aktion (Costa ionica – US-Air Force); Souda Bay (Chania, Creta – US-Navy); nonché le Basi appoggio e di facilità portuaria di Corfù e Rodi (US-Navy).
- CIPRO GRECA: Nicosia (base logistica saltuaria – US-Air Force); Larnaca (facilità portuarie – US-Navy).
Occorre aggiungere le facilitazioni di attraversamento dello spazio aereo, di atterraggio, di rifornimento e di supporto logistico accordate – de iure o de facto – agli aerei ed agli elicotteri militari dell’US-Air Force (com’è accaduto nel corso della guerra di aggressione all’Iraq nel 2003), dalla Svizzera, dall’Irlanda, dall’Austria, dalla Slovacchia, dalla Repubblica Ceca, dalla Slovenia, dalla Croazia, dalla Georgia, ecc. (e le facilità d’ormeggio e di rifornimento permanenti o saltuarie concesse all’US-Navy da Marocco, Tunisia, Gibilterra e Malta).
Basi USA nel Vicino Oriente ed Oceano Indiano
- TURCHIA: Ankara (Comando US-Air Force); Batman Air Base (US-Air Force); Buyuk-Cigli Air Base (US-Air Force); Incirlick-Adana (39º Air Expeditionary Wing – US-Air Force); nonché le Basi aeree di Izmir, Corlu, Konya, Diyarbakir eMus (US-Air Force) ele Basi di appoggio e di facilità portuaria di Istambul, Izmir, Mersin e Iskenderun (US-Navy) – più una decina di altri insediamenti US-Army.
- CIPRO TURCA: Famagosta (US-Navy); Rizocarpaso (NSA)
- EGITTO: Cairo (3º NavMedRschu – US-Navy); Alessandria (US-Navy); Hurgada (Mar Rosso – US-Navy);
- ISRAELE: Haifa (US-Navy).
- Inoltre, tra le più importanti:
- IRAQ: 14 Basi permanenti («enduring» military bases – con la presenza di all’incirca 110.000 uomini – US-Army); Baghdad Air Base (US-Air Force); più le Speciali Basi di: Bashur(Kurdistan – US-Army); Talil (nei pressi dell’Aeroporto di Baghdad – US-Air Force); Base H-1 (deserto occidentale iracheno – US-Army); Nassiriya (Sud del paese – US-Army).
- GIORDANIA: Muafaq Salti (US-Army);
- Kuwait: Ahmed al-Jaber Air Base (US-Air Force); Ali Al Salem Air Base (US-Air Force); Camp Doha (US-Air Force); Camp Udairi (Kuwait-City – US-Army); Camp Doha (Ad-Dawhah – Quartier Generale della 3ª Armata – US-Army), Ali al-Salem (US-Army);
- Arabia Saudita: Prince Sultan Air Base (alla periferia di Riad – US-Air Force); King Abdul Aziz Air Base (Dhahran – US-Air Force); Eskan Village Air Base (US-Air Force); King Fahd (Taif – US-Air Force); King Khaled (Khamis Mushayt – US-Air Force); Al-Kharj (US-Air Force); Exmouth(US-Navy); più 5 istallazioni US-Army.
- Emirati Arabi Uniti: Al Dhafra/Sharjah (763º Squadrone dell’Expeditionary Air Refueling – US-Air Force); Al Dhafra Air Base (Abu Dhabi – US Air Force).
- Qatar: Al Udeid (US-Air Force); Al-Sayliyah (US-Air Force);
- Oman: Thumrait (305º Squadrone dell’Air Expeditionary Force – US-Air Force); Dhuwwah/Masirah Island (US-Air Force); Seeb (US-Air Force); Salalah (US-Air Force);
- Bahrein: Sheik Isa (Sitrah, Golfo Arabo-Persico – US-Air Force); Muharraq Air Field (US-Air Force); Juffar (Quartier Generale della Vª Flotta americana – US-Navy).
- YEMEN: B ase navale di Aden (US-Navy).
- Gibuti: (Corno d’Africa): Le Monier Barracks (US-Air Force); Gibuti/Le Monier (US-Navy).
- Azerbaigian: Kurdamir, Nasosnaya, Guyullah (3 Basi aeree in corso di ammodernamento/realizzazione – US-Air Force).
- Kirghizistan: Manas/Ganci (regione di Bishkek – US-Air Force); Qarshi Hanabad (86ª Rapid Deployment Unit – US-Army)
- Uzbekistan: Kandabad Air Base (Karshi – US-Air Force); Karshi Barracks (10ª Divisione di montagna – US-Army).
- Tagikistan: Tagikistan Air Base (US-Air Force); Khojand, Kulyab, Turgan-Tiube (3 Basi US-Air Force e US-Army, in trattativa per la loro costruzione).
- Afghanistan; Mazar-e-Sharif Air Base (US-Air Force); Pul-i-Kandahar (Kandahar Air Field – US-Air Force), Shindand Air Base (Heart – US-Air Force); Khost Air Base (Paktia – US-Air Force); Bagram (Charikar, Parvan – BAF – US-Air Force); Kandahar (101ª Airborne Division – US-Army); Asadabad (US-Army); Heart (US-Army); Gardez (Paktia – US-Army); Mazar-e-Sharif (Task Force 121 – US-Army); Nimrouz (US-Army – in costruzione); Helmand (US-Army – in costruzione) – nonché le Basi di Orgun, Shkin e Sharan (provincia di Paktika – US-Army).
- Pakistan: Dalbandin Air Base (US-Air Force); Jacobabad Air Base (US-Air Force); Pasni (US-Air Force); Shahbaz Air Base (US-Air Force); Jacobabad Camp (US-Army); Khowst (US-Army).
- Diego Garcia: (Oceano Indiano): Diego Garcia Air Base (US-Air Force); Diego Garcia (Naval base and support facilities – US-Navy).
Basi «Echélon» in Europa, Mediterraneo e Vicino Oriente
Gestite e coordinate dal Comando generale statunitense della NSA (National Security Agency) di Fort Meade (nel Maryland), organizzate in cooperazione con i servizi segreti britannici GCHQ (Government Communications Head Quarters), canadesi CSE (Communications Security Establishment), australiani DSD (Defence Signals Directorate) e neo-zelandesi GCSB (Government Communications Security Bureau), e spesso mimetizzate sotto le mentite spoglie di banali imprese di telecomunicazioni private, le Basi d’ascolto, di spionaggio elettronico e d’elaborazione dati del programma Echélon (che già dispone – oltre alle usuali “stazioni” di spionaggio che sono integrate nella normale rete diplomatica e consolare statunitense nel mondo – di una ventina di satelliti spia della National Reconaissance Office – del tipo Keyhole, Mercury, Sigint, Parsae, Comint, Orion/Vortex, Mentor, Trompet, ecc. – e di una trentina di Boeing RC-135 che giorno e notte – da centinaia di chilometri, nel cielo – sono in grado di intercettare, registrare e controllare qualsiasi comunicazione radio, telefonica, fax, cellulare ed internet, e persino fotografare e decifrare, con altissima risoluzione – come nel caso dei satelliti «Advanced KH-11» e «KH-12» – persino l’indirizzo di una cartolina postale) coprono praticamente l’intero pianeta, con all’incirca 4.000 ‘antenne’ disseminate nei diversi paesi del mondo. In Europa, le principali Basi del programma Echélon – che agiscono sotto l’egida dei Comandi regionali USA di Morenstow e di Menmith Hill, in Gran Bretagna, e di Bad Aibling, in Germania (Baviera) – sono installate nelle seguenti località (da Nord a Sud): in Islanda: Keflavik; in Lituania: Vilnius; in Estonia: Tallinn; in Lettonia (Latvia): Ventspils; in Finlandia: Santahamina; in Svezia: Karlskrona, Muskö e Lovön; in Norvegia: Borhaug, Jessheim, Fauske/Vetan, Randaberg, Kirkenes, Skage/Namdalen, Vardo e Vadso; in Gran Bretagna: Belfast (Irlanda du Nord), Brora e Hawklaw (Scozia), Chicksands, Culm Head, Cheltenham, Digby, Menwith Hill, Irton Moor, Molesworth, Morwenstow, Londra (Palmer Street); in Danimarca: Aflandshage, Almindingen, Dueodde-Bornholm, Gedser, Hjorring, Logumkloster; in Olanda: Amsterdam e Viksjofellet; in Germania: Frankfurt, Bad Aibling, Ahrweiler, Hof, Achern, Bad Münstereifel, Darmstadt, Braunschweig, Husum, Monschau, Mainz, Rheinhausen, Stockdorf, Pullach, Vogelweh; in Francia: Parigi (GIX: Global Internet Exchange), Strassburgo e Grenoble; in Austria: Neulengbach e Konigswarte; in Svizzera: Merishausen e Rüthi; in Croazia: isola di Brac ed aeroporto di Zagreb-Lucko; in Bosnia-Erzegovina: Tuzla; in Spagna: Playa de Pals, Pico de las Nieves (Grande Canaria), Manzanares e Rota; in Portogallo: Terceira Island (isole Azores); a Gibilterra (Gibraltar); in Albania: Tirana, Durazzo (Durrës) e Shkodër; in Grecia: Iráklion (Creta); nell’isola di Cipro: Ayios Nikolaos; in Turchia: Istanbul, Izmir, Adana, Agri, Antalya, Diyarbakir, Edirne, Belbasi, Sinop, Strait, Samsun; in Israele: Herzliyya (Q.G. dell’Unità 8200), Mitzpah Ramon, Monte Hermon, Golan Heights Monte Meiron; nel Pakistan: Parachinar; nel Kuwait: Kuwait-City e l’isola di Faylaka; in Arabia Saudita: Araz, Khafji; negli Emirati Arabi Uniti: Az-Zarqa, Dalma, Ras al-Khaimah e sull’isola di Sir Abu Nuayr; nell’Oman: Abut, Khasab, isole di Goat e di Masirah, penisola di Musandam; nello Yemen: isola di Socotra.
Note
*. Il testo è ricavato dal saggio “Dal ‘Mare Nostrum’ al ‘Gallinarium Americanum’. Basi USA in Europa, Mediterraneo e Vicino Oriente”, apparso nella rivista di studi geopolitici Eurasia, diretta da Tiberio Graziani, alle pp. 81-94 del fascicolo 3 del 2005.
**. Alberto Bernardino Mariantoni, politologo, scrittore e giornalista, è specialista in economia politica, islamologia e religioni del Medio Oriente. È stato collaboratore di Panorama e corrispondente permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra.
1. Elenco aggiornato a giugno 2005.
2. Come riporta il sito web Kelebek in un articolo intitolato Hiroshima, Italia. Le nostre armi di distruzione di massa, Hans Kristensen, uno specialista del Natural Resources Defense Council (NRDC) ed autore di un rapporto sulle armi atomiche in Europa, ha rivelato al quotidiano «L’Unità» (10.02.2005) che sul nostro Continente ci sarebbero attualmente “ben 481 bombe nucleari, dislocate in Germania, Gran Bretagna, Italia, Belgio, Olanda e Turchia. In Italia ve ne sono 50 nella base di Aviano e altre 40 in quella di Ghedi Torre, in provincia di Brescia”.
3. North Atlantic Treaty Organization.
4. National Security Agency
5. Per «insediamenti», bisogna intendere: medi e piccoli acquartieramenti militari, basi per il lancio di missili, depositi (per carri armati, automezzi, artiglieria, munizioni e pezzi di ricambio), stazioni d’ascolto e/o radio, nonché villaggi, ospedali, centri di riposo e di svago per il personale civile e militare statunitense che è permanentemente basato nel paese.
6. Sede del Quartier Generale della US-Air Force.
7. Caserma o acquartieramento importante (in inglese: «Barracks»).
8. Sede del Quartier Generale dello US-Army.
9. Quando è citato soltanto il nome della città, in neretto, trattasi di sede di Comando regionale.
10. Nonostante che la Francia, dal 7 Agosto 1966, rifiuti ufficialmente di ospitare Basi USA o NATO.