Archivi categoria: Politica estera – Lituania

5815.- E poi che Londra chiama e Varsavia risponde, ecco Putin!

Putin minaccia la Polonia: “Un attacco alla Bielorussia sarebbe un atto contro di noi”

Putin

Da Il Secolo d’Italia del 4 agosto 2023, di Giulio Fioretti

Vladimir Putin ha lanciato un nuovo avvertimento. Rivolgendosi alla Polonia il presidente russo ha detto che un attacco alla vicina Bielorussia significherebbe una “aggressione” alla Russia, dopo che Varsavia ha annunciato il dispiegamento di unità militari alla frontiera. La Polonia, infatti, prevede di spostare più truppe verso est, verso il confine con la Bielorussia. L’annuncio è arrivato dal governo polacco tra i timori per la presenza di unità della Wagner nel Paese vicino. Ufficialmente non sono stati forniti numeri. L’agenzia Pap ha riportato la notizia. Nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza della Russia, Putin ha definito ” un gioco molto pericoloso” i supposti piani di Polonia e Lituania di organizzare un raggruppamento di forze regolari il cui obiettivo sarebbe “occupare” parte della Ucraina. “Scatenare un’aggressione contro la Bielorussia significa scatenare un’aggressione contro la Federazione Russa. Risponderemo a questo con tutti i mezzi a nostra disposizione” ha aggiunto il presidente russo.

Putin cita Stalin e incontra Lukashenko

Lo “zar” ha dato una versione abbastanza soggettiva della storia, affermando che “I territori occidentali della Polonia sono un dono che i polacchi hanno ricevuto da Stalin. I nostri amici di Varsavia se ne sono dimenticati, glielo ricorderemo”. Il presidente della Bielorussia, Aleklander Lukashenko, sarà domani in visita a Mosca dall’amico russo per rinsaldare il cosiddetto Stato dell’Unione, quell’organismo sovranazionale che cela l’annessione de facto di Minsk a Mosca.In mezzo a tutto questo c’è la Wagner, che si trova per l’appunto in Bielorussia e addestra gli uomini dell’esercito di Minsk. Malgrado questa apparente ritrovata centralità dei «musicisti», il direttore della Cia William Burns è convinto che Putin stia soltanto prendendo tempo. Secondo Burns é pronta  la vendetta “da servire fredda su Evgeny Prigozhin, capo della Wagner. Se fossi Prigozhin, non licenzierei il mio assaggiatore di cibo” ha detto Burns, ripetendo sostanzialmente le parole dette da Biden la scorsa settimana.

5814.- Dall’Ucraina alla Polonia cambio di testimone e tensione alta

La Polonia, schiera altre truppe al confine con la Bielorussia dopo l”invasione’ di due elicotteri in contatto radio con l’aeronautica polacca

A quanti aspirano alla resurrezione di una grande Polonia il fallimento della controffensiva ucraina ha il sapore di una chiamata alle armi. Consci dell’appoggio britannico e della Nato, sentono l’odore del sangue e, ad ogni alito di vento, gridano alla tempesta. Così, per l’invasione di “due” elicotteri dalla Bielorussia di chi esattamente non si sa. Dopo l’accusa d’invasione, Minsk ha convocato l’ambasciatore polacco: “Varsavia ritiri le accuse”. Ma Lukashenko ha salvato Putin dalla sfida di Prigozhin e ha accolto la Wagner e per la Polonia e per la sempre disponibile Lituania: “La Wagner è una minaccia per la Nato”. Abbiamo capito che della Pace non importa niente a nessuno.

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Scrive Adnkronos del 3 agosto: “La Polonia continuerà a rafforzare il raggruppamento di truppe al confine con la Bielorussia. Lo ha affermato il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak, dopo la tensione legata agli ultimi eventi collegati alla guerra tra Russia e Ucraina e in particolare alle news relative allo sconfinamento di due elicotteri bielorussi in Polonia.”

“Le autorità polacche stanno facendo molto per garantire la sicurezza. Ma, a quanto pare, le provocazioni mostrano che è necessario un ulteriore incremento della presenza militare per scoraggiare l’aggressore e prevenire le provocazioni”, ha spiegato il ministro durante un incontro con i militari. Se Donald Trump dovesse, finalmente, essere rieletto e “fare pace”, questo illustre ministro della Difesa polacco e chissà quanti “altre” avrebbero una crisi di nervi.

“Marek Sokolovsky, vice capo dello stato maggiore delle forze armate, ha affermato che gli elicotteri di due brigate sono stati schierati al confine. Sono pronti a usare le armi, ha aggiunto, “se succede qualcosa di pericoloso”.

Il ministero degli Esteri della Bielorussia, nel botta e risposta prolungato, ha convocato l’ambasciatore polacco a Minsk Martin Wojciechowski chiedendo di negare le accuse di sconfinamento a seguito di “un controllo completo effettuato dalla parte bielorussa”.

Il ministero degli Esteri bielorusso ha anche sottolineato che “l’allentamento della già complicata situazione nelle relazioni bilaterali è possibile solo nell’ambito di un dialogo reciprocamente rispettoso e costruttivo”, si legge in una nota.”

Minsk ha fornito a Varsavia i dati di volo che non confermano la violazione dello spazio aereo della Polonia

“Minsk ha condiviso con Varsavia dati di volo che confutano le accuse di violazione del confine della Polonia da parte di elicotteri bielorussi. Lo ha affermato il ministero della Difesa bielorusso, che, ‘in collaborazione con il ministero degli Esteri, ha presentato alla parte polacca dati dettagliati sui voli dei propri mezzi aerei nella zona di confine il 1° agosto. I dati di volo confermano che non vi sono motivi per accusare i velivoli bielorussi di aver violato il confine di stato’”.

Aggiungiamo che, anche a dare ragione a Varsavia, stiamo parlando di due elicotteri, per giunta, in contatto radio con l’aeronautica polacca! Ricordiamoci di Danzica!

Secondo la parte bielorussa, gli elicotteri delle forze di difesa aerea bielorusse hanno effettuato voli a un’altitudine di 150-200 metri e non si sono mai avvicinati al confine di stato a meno di 1.900 metri. Il ministero ha invece sottolineato il fatto che un elicottero leggero Mi-2 polacco stava volando a 200 metri dal confine.

Inoltre, secondo il ministero della Difesa bielorusso, la parte polacca è stata debitamente informata dei voli programmati in elicottero. “Evidentemente, è assolutamente illogico azzardare azioni provocatorie in una situazione in cui l’altra parte sta tenendo d’occhio i voli degli aerei“, ha sottolineato il ministero, aggiungendo che durante i voli i piloti bielorussi erano in contatto con la parte polacca, che non ha espresso alcuna richiesta nei confronti della parte bielorussa.

Il ministero degli Esteri bielorusso ha anche sottolineato che “l’allentamento della già complicata situazione nelle relazioni bilaterali è possibile solo nell’ambito di un dialogo reciprocamente rispettoso e costruttivo”, si legge in una nota”.

A noi italiani pensanti, tirati per la giacchetta in questo confronto fra potenze globali non resta che sorridere amaramente.

Polonia e Lituania, insieme: “La Wagner in Bielorussia è una minaccia per la Nato”

Nel quadro complesso va considerato anche il ruolo dei mercenari della Wagner, la compagnia guidata da Evgheny Prigozhin, che hanno stabilito la loro nase in Bielorussia. “Il gruppo Wagner è molto pericoloso e le sue unità sono schierate lungo il confine orientale della Nato per destabilizzarlo”, ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki in una conferenza stampa con il presidente lituano Gitanas Nauseda. “Oggi, i confini polacchi e lituani sono i confini del mondo libero e frenano la pressione e la tirannia che arrivano da est. Lungo i nostri confini sono stati fermati vari attacchi ibridi negli ultimi 2 anni”, dice il premier.

“La presenza dei mercenari della Wagner in Bielorussia è un’ulteriore minaccia alla sicurezza per la Lituania e la Polonia, membri della Nato”, aggiunge Nauseda. “Alcuni combattenti della Wagner sono vicini al nostro confine, hanno preso posizione nella regione di Grodno: la situazione favorisce provocazioni al confine con la Polonia e la Lituania”.

Figuriamoci se una decina di migliaia di guerrieri può dare pensiero alla Nato. Conclusione: La pochezza degli argomenti di Varsavia fa sperare in una pace sollecita per il popolo ucraino.

5777.- Da Vilnius, un nuovo capitolo della farsa della NATO in guerra con la Russia.

I capi, obbedienti, dei governi dei Paesi membri della NATO approvano un messaggio sul nuovo ideale di Pace secondo Stoltenberg: c’è l’accordo sull’adesione di Kiev, quando si vedrà e non si parla di guerra alla Russia, non si parla di iniziative diplomatiche, ma di salvare l’Ucraina con le bombe.

Jens Stoltenberg: l’Ucraina sarà membro della Nato, ma nessuna tabella di marcia. L’invito quando ci saranno le condizioni

 “Abbiamo riaffermato che l’Ucraina diventerà un membro della Nato e abbiamo concordato di rimuovere il requisito per un piano d’azione per l’adesione”, il cosiddetto Map di cui si è molto discusso nei giorni precedenti al vertice. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del primo giorno del vertice di Vilnius. I leader hanno concordato che “estenderanno all’Ucraina l’invito ad entrare nell’Alleanza quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”, ha proseguito, “è un chiaro percorso d’ingresso per Kiev”. Si tratta di un pacchetto, insieme al Consiglio Nato-Ucraina e al sostegno pluriennale, che dà un messaggio forte, positivo e unito per l’Ucraina”, ha aggiunto Stoltenberg. “Non c’è una timeline per il processo d’ingresso nella Nato, si basa sul raggiungimento delle condizioni, è sempre stato così”, ha chiarito, “è il messaggio più forte che abbiamo mai mandato all’Ucraina e nel comunicato sosteniamo che l’Ucraina è andata oltre la necessità di avere il Map. Le condizioni sono precisate nell’articolo 10 del Patto Atlantico e sono gli alleati a dover giudicare se sono rispettate o no”.

Il nostro punto di vista

Per la chiarezza, Stoltenberg ci rimanda alle condizioni contenute nel Trattato Nordatlantico oppure a ciò che Washington riterrà di suo interesse?

Jens Stoltenberg oggi in conferenza stampa

Dobbiamo precisare che questa analisi non intende mettere in dubbio il valore della NATO, ma prende atto del mutamento avvenuto nello scenario mondiale in questi 75 anni e dell’affermarsi delle potenze asiatiche come competitori dell’occidente in ogni campo e si domanda se questa guerra della finanza statunitense alla Federazione Russa, la stessa guerra perduta dal III° Reich, sia ancora attuale, sopratutto, se nei suoi obiettivi c’è anche la decrescita socioeconomica dell’Europa. Quindi, “No” all’espansione della NATO soltanto in chiave anti Russa e “Sì” all’espansione dell’Occidente e della NATO, dall’Alaska all’Alaska. Nel frattempo non sarebbe buona politica se la NATO fornisse all’Ucraina i missili Atacms, con gittata di 300 km, quindi, a lunga gittata capaci di modificare la propria traiettoria in volo per non essere intercettati: una potenza mai vista per lo scenario bellico ucraino che può – forse – cambiare le sorti della guerra e anche le nostre.

Andre TinariCosa sono i missili Atacms, i razzi americani con gittata di 300 km: l'arma letale per Kiev

Getty, Missili ATACMS.

Per la Russia, risponde il ministro Lavrov

Fa eco il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov: L’espansione della Nato simile a politiche hitleriane. ‘Riflette le stesse idee del politica della Drang nach Osten’. “La guerra finirà quando l’Occidente smetterà di provare a sconfiggere militarmente la Russia”. Secondo il ministro al momento non è possibile scorgere una conclusione delle ostilità.

Lavrov

Lavrov ha anche dichiarato che l’Occidente “ignora le iniziative” per una soluzione diplomatica al conflitto “proposte dai Paesi in via di sviluppo”. Lavrov ha parlato nel corso di una intervista concessa oggi al quotidiano indonesiano “Kimpas”, in occasione degli incontri dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean) in corso a Giacarta.

Cosa dice la Cina sull’adesione dell’Ucraina?

La Cina non voleva la guerra in Ucraina e rimane a favore di “una soluzione pacifica che garantisca sicurezza e stabilità in Europa e stabilità alle sue frontiere.

I Paesi baltici, da sempre, proni al volere di Washington

Significativo il presidente della Lituania: “La Nato elimini i vincoli alle basi vicino alla Russia”

Il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, in un’intervista al Times, ha dichiarato che la Nato dovrebbe eliminare i suoi limiti alla creazione di basi permanenti vicino ai confini della Russia perché il trattato sottostante con Mosca sarebbe, a suo dire, “morto”. Secondo l’agenzia di stampa statale russa Tass, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, avrebbe commentato parlando di presunti “tentativi precedenti della Nato di dispiegare le sue infrastrutture militari vicino ai confini della Russia”. “Questo è stato uno dei motivi che hanno portato alla situazione attuale. Sembra che gli europei non si rendano conto di questo errore”, ha dichiarato Peskov a quasi un anno e mezzo dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. E noi dovremmo finanziare e combattere per questi vassalli, neanche vassalli di tutti gli americani.

Cosa sta dicendo la NATO sull’adesione dell’Ucraina?

Articolo 10.- Le parti possono, con accordo unanime, invitare ad aderire a questo Trattato ogni altro Stato europeo in grado di favorire lo sviluppo dei principi del presente Trattato e di contribuire alla sicurezza della regione dellAtlantico settentrionale.

Chi dice che l’adesione di un nuovo membro, in questo caso l’Ucraina, porterà a un rafforzamento della sicurezza dell’alleanza? e dove è scritto che la formulazione “ogni altro Stato europeo” non possa comprendere la Federazione Russa?

L’ira di Zelensky sull’adesione: assurdo non ci sia calendario per l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza.

Siamo del parere che le condizioni per l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza non si verificheranno mai. Sarebbe l’equivalente di una dichiarazione di guerra alla Russia. Se, come è prevedibile, l’Ucraina non vincerà la guerra, è destinata a fungere da stato cuscinetto a garanzia della pace, almeno fino a quando e se l’Occidente e la NATO non comprenderanno anche la Federazione Russa. L’ira di Zelensky è comprensibile, sopratutto guardando al suo futuro.

5486.- Verso la scissione della NATO

La “coalizione dei volenterosi” guidata dagli Stati Uniti nella guerra in Ucraina prefigura la scissione della NATO

Di Sabino Paciolla|Febbraio 20th, 2023|Categorie: Editor’s PicksNews|Tag: BidenGermaniaGuerra UcrainaNATOOccidenteVladimir PutinVolodymyr Zelenskyj|0 Commenti

Di seguito vi propongo un ottimo articolo scritto da Mike Whitney, pubblicato sul The Unz Review. Ve lo propongo nella mia traduzione. 

Guerra in Ucraina

 

La distruzione del gasdotto Nord Stream è stata un’azione da gangster che rivela il cancro al cuore dell’”ordine basato sulle regole”. Come possono esistere pace e sicurezza quando la nazione più potente del mondo può distruggere l’infrastruttura critica di altri Paesi senza alcuna deliberazione o procedimento giudiziario? Se il rapporto di Hersh può essere attendibile – e io credo che lo sia – allora dobbiamo supporre che i consiglieri di alto livello dell’amministrazione Biden e il Presidente stesso abbiano deliberatamente perpetrato un atto di terrorismo industriale contro un amico e alleato di lunga data, la Germania. Il coinvolgimento di Biden in questo atto implica che gli Stati Uniti si arrogano il diritto di decidere arbitrariamente quali Paesi possono commerciare con quali altri. E se, per qualche motivo, la compravendita di forniture energetiche è in conflitto con i più ampi obiettivi geopolitici di Washington, gli Stati Uniti ritengono di avere il diritto di distruggere le infrastrutture che rendono possibile tale commercio. Non è forse questa la logica che è stata usata per giustificare l’esplosione del Nord Stream?

Sy Hersh ha reso un servizio al mondo smascherando gli autori del sabotaggio del Nord Stream. La sua denuncia non solo identifica le persone coinvolte, ma suggerisce anche che dovrebbero essere ritenute responsabili delle loro azioni. Sebbene non ci aspettiamo un’indagine approfondita nel prossimo futuro, riteniamo che la portata dell’attacco sia stata un campanello d’allarme per coloro che si aggrappano alla convinzione che il modello unipolare possa produrre risultati moralmente accettabili. L’incidente dimostra che l’azione unilaterale porta inevitabilmente alla violenza criminale contro i deboli e gli indifesi. L’operazione segreta di Biden ha danneggiato ogni uomo, donna e bambino in Europa. È una vera tragedia. Ecco una citazione da una recente intervista con Hersh:

“Penso che questa storia abbia lo stesso potenziale di distruggere la capacità del nostro presidente di radunare il popolo americano a sostegno della guerra, perché mostra qualcosa di così oscuro e così poco americano. Non si tratta di noi. Non stiamo parlando di noi. Si tratta di un gruppo di ufficiali dei servizi segreti e di persone della CIA….”. Seymour Hersh 2:29 min.

Ha ragione, non è vero? L’amministrazione Biden ha calcolato molto male l’impatto che queste rivelazioni avranno sull’opinione pubblica. Il danno reputazionale, da solo, sarà immenso, ma saranno anche usate come prisma attraverso il quale molti critici vedranno la guerra. In realtà, ci sono segnali che indicano che ciò potrebbe già accadere. Domenica, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha confermato che il vero obiettivo della guerra di Washington non è semplicemente quello di “indebolire” la Russia e alla fine dividerla in pezzi più piccoli, ma di forzare una divisione tra Germania e Russia. Ecco cosa ha detto sabato:

Secondo Lavrov, gli Stati Uniti hanno deciso che la Russia e la Germania hanno cooperato “troppo bene” negli ultimi 20-30 anni, stabilendo una potente alleanza basata sulle risorse russe e sulla tecnologia tedesca.

“Questo ha iniziato a minacciare la posizione di monopolio di molte società americane. Pertanto, era necessario rovinarla in qualche modo, e farlo letteralmente”, ha detto il ministro.

“C’è un aspetto qui che è legato al fatto che l’amicizia tra i Paesi, la riconciliazione nazionale tra di loro, come è accaduto tra russi e tedeschi, è diventata un pugno nell’occhio per coloro che non vogliono che appaia qualcuno da qualche parte su questo pianeta, che competa con il principale egemone, che gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere”, ha aggiunto Lavrov. (Lavrov says US officials essentially acknowledge Nord Stream blasts were US handiwork”, Tass)

I commenti di Lavrov rafforzano la nostra opinione che il conflitto sia stato architettato dagli esperti di politica estera di Washington, che si sono resi conto che l’integrazione economica tra Germania e Russia rappresentava una seria minaccia al ruolo dominante dell’America nell’ordine globale. Ecco perché Nord Stream è diventato l’obiettivo principale dell’aggressione statunitense, perché il gasdotto era l’arteria vitale che collegava i due continenti e li avvicinava in un’area economica comune che sarebbe diventata la più grande zona di libero scambio del mondo. Questo è ciò che Washington temeva di più ed è il motivo per cui Biden e Co. hanno preso misure così disperate per impedire il rafforzamento delle relazioni economiche tra Germania e Russia. In breve, Nord Stream doveva essere distrutto perché segnava la fine dell’ordine mondiale unipolare.

Invece di ampliare questa teoria ormai logora, prendiamoci un minuto per vedere se riusciamo a capire qualcosa sull’oscura “fonte” di informazioni di Hersh. Permettetemi di formulare una domanda:

Perché la fonte di Sy Hersh gli ha fornito informazioni dettagliate e top secret sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream da parte dell’amministrazione Biden?

a. La fonte è un tirapiedi del Cremlino che voleva sovvertire lo sforzo bellico e infliggere gravi danni agli Stati Uniti
b. La fonte è un “comunista” che odia l’America e detesta la democrazia e la libertà
c. La fonte è un drogato di adrenalina che si diverte a mettere a rischio se stesso, la sua famiglia, la sua carriera e la sua libertà.
d. La fonte è un americano preoccupato che pensava che rivelare le informazioni sulla distruzione di Nord Stream avrebbe impedito ai neocons di condurre il Paese in una guerra catastrofica con la Russia.

Se avete scelto la “d”, datevi una pacca sulla spalla, perché è la risposta giusta. Nessuno sano di mente correrebbe i rischi che ha corso la fonte di Hersh se non sentisse che il Paese è in grave pericolo. E, si tenga presente, potremmo non sapere ancora quale sia questo pericolo, dal momento che non conosciamo le future escalation che i neoconservatori stanno pianificando. Ad esempio, potrebbe essere che gli Stati Uniti stiano già pianificando la consegna di F-16 e di sistemi missilistici a lungo raggio che verranno utilizzati per colpire più a fondo il territorio russo. Potrebbe essere che i neocon vogliano far esplodere un ordigno nucleare in Ucraina come parte di un’operazione “false flag”. Oppure Biden intende organizzare una “coalizione dei volenterosi” (Ucraina, Polonia, Romania) che combatterà a fianco delle forze speciali statunitensi in operazioni di combattimento nell’Ucraina orientale. Ognuno di questi sviluppi rappresenta una grave escalation delle ostilità che aumenterebbe la probabilità di uno scontro diretto con la Russia, dotata di armi nucleari. Per dirla con le parole di Joe Biden, “questa è la terza guerra mondiale”.

Ha ragione, sarebbe la terza guerra mondiale, il che potrebbe spiegare perché la fonte di Hersh ha trovato il coraggio di fornire all’autore le informazioni dannose su Nord Stream. Forse credeva che il mondo fosse sulla via dell’annientamento nucleare e ha rischiato la sua vita per la nostra. “Nessun uomo ha un amore più grande…”.

E la fonte non è l’unica persona che si è messa in pericolo. Anche Hersh potrebbe essere accusato. Anzi, direi che se Hersh non fosse così rispettato come è, probabilmente ora starebbe condividendo la cella con Julian Assange. Dopo tutto, qual è la differenza tra ciò che ha fatto Assange e ciò che ha fatto Hersh?

Non molta, a parte il fatto che la reputazione stellare di Hersh lo rende “intoccabile”. (Speriamo.)

In ogni caso, se il motivo alla base dell’articolo era quello di prevenire l’Armageddon nucleare, siamo molto grati per il loro coraggio e altruismo.

Tuttavia, potrebbero esserci stati altri motivi alla base dell’articolo che meritano di essere presi in considerazione. Immaginiamo, per un attimo, che la fonte di Hersh abbia informazioni sui piani dei neoconservatori per il prossimo futuro. In altre parole, è molto probabile che il sabotaggio del Nord Stream non sia stato l’impulso principale del rapporto di Hersh, ma che ci sia un altro sinistro piano all’orizzonte, ovvero un’escalation militare che potrebbe scatenare una catastrofe di gravità senza precedenti.

Come abbiamo detto in precedenza, tale piano potrebbe coinvolgere F-16 e sistemi missilistici a lungo raggio, o un’operazione nucleare “false flag”, oppure potrebbe essere che Biden organizzerà una “coalizione dei volenterosi” che combatterà a fianco delle forze speciali statunitensi in operazioni di combattimento nell’Ucraina orientale. La presenza di truppe da combattimento statunitensi in Ucraina renderebbe di fatto inevitabile uno scontro diretto con la Russia. Ciò porterebbe gli Stati Uniti sulla strada di un’altra guerra mondiale, che è ciò che vogliono i neoconservatori. Sfortunatamente, sospetto che questo sia lo scenario più probabile a breve termine: la formazione di una coalizione sostenuta dagli Stati Uniti organizzata per impegnare direttamente la Russia in Ucraina. Ecco la “Dichiarazione dell’addetto stampa Karine Jean-Pierre sul viaggio del Presidente Biden in Polonia”:

Dal 20 al 22 febbraio, il Presidente Joseph R. Biden Jr. si recherà in Polonia. Incontrerà il Presidente polacco Andrzej Duda per discutere della nostra cooperazione bilaterale e dei nostri sforzi collettivi per sostenere l’Ucraina e rafforzare la deterrenza della NATO. Incontrerà anche i leader dei Nove di Bucarest (B9), un gruppo di alleati NATO del fianco orientale, per riaffermare l’incrollabile sostegno degli Stati Uniti alla sicurezza dell’Alleanza. Inoltre, il Presidente Biden pronuncerà un discorso in vista dell’anniversario della brutale e immotivata invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sottolineando come gli Stati Uniti abbiano mobilitato il mondo per sostenere il popolo ucraino nella difesa della libertà e della democrazia e come continueremo a stare al fianco del popolo ucraino per tutto il tempo necessario”. (The White HouseWashington DC)

Come si legge nel comunicato ufficiale, Biden non si limiterà a parlare con il presidente polacco degli “sforzi collettivi per sostenere l’Ucraina”, ma discuterà anche della “cooperazione bilaterale” tra Stati Uniti e Polonia. Ma che tipo di cooperazione bilaterale vuole Biden oltre a più armi? Truppe da combattimento? È questo che Biden sta cercando: soldati della coalizione sul campo per compensare le pesanti perdite dell’Ucraina? Ecco un articolo di un sito web chiamato Notes From Poland che annuncia un forte aumento degli obiettivi di reclutamento polacchi. Non sorprende che l’articolo non spieghi il motivo per cui la Polonia intende più che raddoppiare le dimensioni del suo esercito entro un anno.

Fino a 200.000 persone potranno essere convocate per le esercitazioni militari in Polonia l’anno prossimo, comprese quelle che non si sono mai proposte per il servizio, ma che sono ritenute in possesso di “abilità utili”…. Le esercitazioni possono durare fino a 90 giorni e la mancata partecipazione è punita con il carcere o una multa….

Le persone che possono essere richiamate sono quelle di età non superiore ai 55 anni che hanno superato la cosiddetta qualifica militare, obbligatoria per tutti gli uomini che compiono 19 anni, durante la quale vengono determinate la categoria di salute e l’idoneità al servizio militare del candidato….

L’anno prossimo la Polonia aumenterà la spesa per la difesa al 3% del PIL, uno dei livelli più alti della NATO, per proteggersi dalla “vorace Russia imperiale”.

La nuova legge sulla difesa nazionale raddoppierà inoltre il numero di soldati in servizio nelle forze armate https://t.co/KlEA1cHOo – Notes from Poland (@notesfrompoland) March 19, 2022

Fino al 2009, la Polonia aveva il servizio militare obbligatorio per gli uomini, ma questo è stato eliminato a favore di un esercito completamente professionale. Tuttavia, negli ultimi anni la crescente minaccia della Russia ha spinto il governo a cercare di aumentare le dimensioni e la forza delle forze armate.

Nel 2017 è stata istituita una nuova Forza di Difesa Territoriale. La legge sulla difesa nazionale di quest’anno prevede un raddoppio delle dimensioni delle forze armate, dagli attuali 143.500 uomini…” (“Fino a 200.000 polacchi saranno chiamati per l’addestramento militare il prossimo anno“, Note dalla Polonia).

Dobbiamo considerare questa improvvisa espansione dell’esercito polacco come una mera coincidenza o è più probabile che sia già stato fatto un accordo con Washington riguardo al futuro dispiegamento di truppe in Ucraina?

Secondo la dichiarazione della Casa Bianca, Biden “incontrerà anche i leader dei Nove di Bucarest (B9)”, un gruppo di nove Paesi NATO dell’Europa orientale che sono entrati a far parte dell’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti dopo la fine della Guerra Fredda… e che comprende Romania, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia e le tre repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania. Tutti e nove i Paesi erano un tempo strettamente legati all’ormai dissolta Unione Sovietica, ma hanno poi scelto la strada della democrazia. Romania, Polonia, Ungheria e Bulgaria sono ex firmatari dell’ormai dissolta alleanza militare del Patto di Varsavia, guidata dall’Unione Sovietica… Guarda qui:

Tutti i membri del B9 fanno parte dell’Alleanza… La NATO (e tutti) hanno criticato l’aggressione del Presidente Vladimir Putin contro l’Ucraina fin dal 2014… L’anno scorso la NATO ha adottato il suo nuovo Concetto Strategico, in cui tutti gli alleati hanno concordato che “la Federazione Russa è la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati e alla pace e alla stabilità nell’area euro-atlantica”. Ora, in vista del Vertice di Vilnius, dobbiamo assicurarci che l’Alleanza sia pienamente preparata ad affrontare questa minaccia”. (“Chi sono i Nove di Bucarest, Paesi sul fianco orientale della NATO?“, Indian Express)

Un esercito di russofobi: è questo che vogliono creare?

Sembra proprio di sì.

Forse stiamo facendo “ingigantendo oltremodo”; questa è certamente una possibilità. Ma ora che l’esercito russo sta avanzando su tutti i fronti lungo la Linea di Contatto, pensiamo che i neocon disperati siano destinati a fare qualcosa di colossale. Anzi, ne siamo certi. Guardate questo spezzone di un articolo del sito web di Larry Johnson, “Il figlio di una nuova rivoluzione americana”:

Ora le cattive notizie. L’amministrazione Biden e i nostri alleati europei si stanno preparando per un’importante azione militare nella guerra in Ucraina oppure sanno che presto accadrà qualcosa di brutto, probabilmente in Bielorussia, perché sono appena stati emessi avvisi ai cittadini stranieri di lasciare la Bielorussia e la Russia:

Il Ministero degli Esteri francese ha esortato i suoi cittadini a lasciare la Bielorussia senza indugio.

Il Canada esorta i suoi cittadini a lasciare immediatamente la Bielorussia a causa del rischio di applicazione arbitraria delle leggi locali e delle ostilità in Ucraina – Ministero degli Esteri canadese.

Lunedì gli Stati Uniti hanno emesso un avviso di alto livello in cui si dice ai cittadini americani di lasciare immediatamente la Russia e di interrompere i viaggi nel Paese mentre continua la guerra della Russia contro la vicina Ucraina, citando i rischi di maltrattamenti e di detenzione illegale per gli americani in particolare.

“Non recatevi in Russia a causa delle conseguenze imprevedibili dell’invasione immotivata e su larga scala dell’Ucraina da parte delle forze militari russe, del potenziale di aggressione e di detenzione di cittadini statunitensi da parte di funzionari di sicurezza del governo russo, dell’applicazione arbitraria della legge locale, dei voli limitati in entrata e in uscita dalla Russia, della limitata capacità dell’Ambasciata di assistere i cittadini statunitensi in Russia e della possibilità di terrorismo”, si legge nell’avviso.

Non credo alle coincidenze. Si tratta di un’azione coordinata e segnala che la situazione in Russia e Bielorussia diventerà pericolosa nel prossimo futuro. Forse ha a che fare con gli Stati Uniti che addestrano i radicali islamici a compiere attacchi terroristici in Russia e Bielorussia”. (“Sy Hersh parla e la NATO avverte di un’escalation nella guerra in Ucraina?“, Figlio di una Nuova Rivoluzione Americana)

C’è qualcosa in ballo, anche se non possiamo essere certi che si concretizzi o meno. Ma – ricordate – non ci sarebbe bisogno di attacchi terroristici, false flag o truppe da combattimento aggiuntive se la narrazione ufficiale fosse effettivamente vera e l’esercito ucraino stesse vincendo la guerra. Ma non è quello che sta accadendo. Le forze armate ucraine stanno perdendo e stanno perdendo male. Di fatto, non hanno nemmeno scorte di munizioni sufficienti per sostenere combattimenti a lungo termine. Ecco la notizia riportata da Reuters:

“Il ritmo delle consegne all’Ucraina, dove le truppe di Kiev sparano fino a 10.000 proiettili d’artiglieria al giorno, ha prosciugato le scorte occidentali e messo a nudo le falle nell’efficienza, nella velocità e nella manodopera delle catene di approvvigionamento.

“Se l’Europa dovesse combattere contro la Russia, alcuni Paesi resterebbero senza munizioni in pochi giorni”, ha dichiarato a Reuters un diplomatico europeo… le scorte sono ancora più scarse a causa del conflitto in Ucraina…. La guerra ha anche gettato un riflettore sulla mancanza di capacità industriale necessaria per aumentare rapidamente la produzione, dopo che per decenni la diminuzione degli ordini governativi ha visto scomparire molte linee di produzione….

“Non credo necessariamente che entro il prossimo anno i livelli delle nostre scorte aumenteranno in modo massiccio”, ha detto il funzionario della NATO. “Tutte le scorte aggiuntive che avremo saranno dirette in Ucraina”. (NATO expected to raise munitions stockpile targets as war depletes reserves, Reuters)

Come si fa a portare un paese in guerra con la Russia senza avere abbastanza munizioni per combattere il nemico?

L’incompetenza è sconcertante e non è nemmeno un problema a breve termine. Le nazioni occidentali non hanno più la base industriale per fornire le forniture e le attrezzature necessarie per una “guerra su larga scala e ad alta intensità”. Per ricostruire la capacità ci vorranno anni. Nel frattempo, la guerra sarà risolta dalle truppe da combattimento russe, ben equipaggiate, che continueranno a massacrare i demoralizzati ucraini, che si trovano sempre più spesso in inferiorità numerica e di armamento. Questo è tratto da un articolo del Telegraph britannico:

“Con la Russia di nuovo all’offensiva dopo i significativi successi ucraini nei combattimenti intorno a Kharkiv e Kherson nella seconda metà del 2022, le ultime settimane sono state le più sanguinose finora di una guerra già sanguinosa, con entrambe le parti che hanno subito perdite straordinariamente pesanti. Ci si aspetta che la situazione peggiori.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha dichiarato che la Russia ha mobilitato “molto più” di 300.000 truppe, forse fino a mezzo milione, che si stanno riversando in Ucraina in preparazione di quella che si prevede sarà una grande offensiva nei prossimi giorni e settimane. Sebbene anche Kiev abbia rafforzato le proprie forze e le abbia rifornite di attrezzature moderne donate dall’Occidente, Putin ha un vantaggio in termini di numero di truppe molto maggiore di quello che aveva quando ha invaso l’Ucraina un anno fa. Nonostante le ripetute notizie ottimistiche secondo cui la Russia sarebbe a corto di proiettili d’artiglieria – un elemento vincente in questo conflitto – le scorte belliche di Putin sono vaste e le sue fabbriche hanno lavorato 24 ore su 24 per sfornarne ancora di più.

Sotto pressione verso la fine dell’anno scorso, la Russia ha ritirato le sue forze in posizioni di forza, scambiando il terreno con il tempo, ammassando risorse per un colpo di maglio pianificato e riducendo gli ucraini a est, ammorbidendoli per l’assalto a venire.

Finora, in Occidente si è detto che l’Ucraina sta vincendo comodamente questa guerra… La realtà è più complessa….: la verità è che le recenti promesse di nuovi equipaggiamenti da combattimento per l’Ucraina – in particolare missili a più lunga gittata, carri armati e altri veicoli corazzati – difficilmente saranno mantenute in tempo per avere un impatto in questa battaglia se Putin lancerà la sua offensiva nei tempi previsti da Kiev….

Dobbiamo quindi essere preparati a significativi guadagni russi nelle prossime settimane. Dobbiamo essere realistici su quanto potrebbero andare male le cose, altrimenti lo shock rischia di smuovere la determinazione dell’Occidente. L’estate e l’autunno scorsi si è verificato il contrario, quando il sostegno in calo in alcune parti dell’Europa e degli Stati Uniti è stato galvanizzato dal successo ucraino”. (Vladimir Putin is about to make shock gains“, UK Telegraph)

E questo è un articolo del New York Times:

Le esauste truppe ucraine lamentano di essere già in inferiorità numerica e di armi, anche prima che la Russia abbia impegnato la maggior parte dei suoi circa 200.000 soldati recentemente mobilitati. I medici degli ospedali parlano di perdite crescenti mentre lottano per curare i combattenti con ferite raccapriccianti.

Le prime fasi dell’offensiva russa sono già iniziate. Le truppe ucraine dicono che Bakhmut, una città dell’Ucraina orientale che le forze russe stanno cercando di conquistare dall’estate, probabilmente cadrà presto. Altrove, le forze russe stanno avanzando in piccoli gruppi e sondando le linee del fronte alla ricerca di punti deboli ucraini.

Gli sforzi stanno già mettendo a dura prova l’esercito ucraino, logorato da quasi 12 mesi di pesanti combattimenti.

Le perdite tra le forze ucraine sono state gravi. Le truppe di un contingente di volontari chiamato Carpathian Sich, posizionato vicino a Nevske, hanno detto che circa 30 combattenti del loro gruppo sono morti nelle ultime settimane, e i soldati hanno detto, solo in parte per scherzo, che quasi tutti hanno una commozione cerebrale.

In un ospedale di prima linea nel Donbas, l’obitorio era pieno di corpi di soldati ucraini in sacchi di plastica bianchi. In un altro ospedale, le barelle con i feriti coperti da coperte termiche in lamina d’oro affollavano i corridoi e un flusso costante di ambulanze è arrivato dal fronte quasi tutto il giorno”. (“Outnumbered and Worn Out, Ukrainians in East Brace for Russian Assault”, New York Times) Note: Lifted from Moon of Alabama

E un altro estratto dal Paper of Record:

Il problema è che l’Ucraina sta perdendo la guerra. Non perché i suoi soldati combattano male o il suo popolo si sia perso d’animo, ma perché la guerra si è trasformata in una battaglia di logoramento in stile Prima Guerra Mondiale, con trincee accuratamente scavate e fronti relativamente stabili.

Queste guerre tendono a essere vinte – come del resto lo è stata la Prima Guerra Mondiale – da chi ha le risorse demografiche e industriali per resistere più a lungo. La Russia ha più di tre volte la popolazione dell’Ucraina, un’economia intatta e una tecnologia militare superiore. Allo stesso tempo, la Russia ha i suoi problemi; fino a poco tempo fa, la carenza di soldati e la vulnerabilità dei suoi depositi di armi agli attacchi missilistici hanno rallentato i suoi progressi verso ovest. Entrambe le parti hanno incentivi per venire al tavolo dei negoziati”. (Russia and Ukraine Have Incentives to Negotiate. The U.S. Has Other Plans, New York Times)

Capito il quadro? La guerra si trascinerà senza dubbio per qualche tempo, ma l’esito è ormai certo. E mentre il cappio si stringe a est e le prospettive di successo diventano sempre più remote, pensiamo che i neoconservatori siano destinati a fare qualcosa di ancora più disperato, avventato e violento. Prevediamo che la prossima mossa sarà il tentativo di costruire una coalizione di volenterosi (Regno Unito, Romania, Polonia e Stati Uniti) che spinga i riluttanti alleati della NATO al punto di rottura, contrapponendo un esercito improvvisato guidato dagli Stati Uniti alle forze russe sui campi di sterminio dell’Ucraina. Con ogni azione sconsiderata, lo Zio Sam aumenta la probabilità di una spaccatura critica all’interno della NATO che porrà fine alla morsa di Washington sull’Europa e getterà le basi per un nuovo ordine.

5192.- Guerra sempre meno fredda: Le sanzioni dell’Ue per affamare i popoli russi. Si scrive Ue, si legge Biden.

Eric Mamer

La più grande lezione di questo Occidente è l’ipocrisia. Ue: «La consegna dei beni essenziali non è in pericolo»

Il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, ha dichiarato che l’approvvigionamento di Kaliningrad di «beni essenziali non è ostacolato». Per Mamer, i controlli della Lituania legati alle sanzioni sono «mirati, proporzionati ed efficaci». Ciò che è accaduto, ha detto, è che «una serie di sanzioni dell’Ue contro specifiche esportazioni russe (prodotti siderurgici, materiali da costruzione) stanno diventando applicabili ora (dopo brevi periodi di transizione). Ciò significa che la Lituania deve applicare controlli supplementari sul transito stradale e ferroviario attraverso il territorio dell’Ue».

Kaliningrad, un nuovo fronte caldo nella guerra fredda

  • Da La Nuova Bussola Quotidiana, 22-06-2022

Applicando le sanzioni dell’Ue, la Lituania ha iniziato a fermare le merci russe sotto embargo che entrano ed escono dall’exclave di Kaliningrad, terra russa incastonata fra Polonia e Lituania. Dal punto di vista di Mosca, oltre che essere un danno economico (per l’exclave soprattutto) è una minaccia alla sicurezza nazionale. 

Treni fermi a Kaliningrad

Alla guerra in Ucraina e nel braccio di ferro tra Russia e Occidente si è aggiunto negli ultimi giorni il “fronte” di Kaliningrad, l’ex Prussia orientale dal 1945 territorio russo e dalla fine dell’Urss énclave russa situata tra Polonia e Lituania, entrambi membri della Nato, senza un collegamento territoriale con il territorio della Federazione.

Un fronte aperto dalla decisione lituana di impedire l’accesso nel territorio russo ai treni che trasportano alcune tipologie di merci che rientrano tra quelle poste sotto embargo dall’Unione Europea pari a circa il 50% di quelle che la Russia trasferisce nell’exclave, incluso l’acciao. “Provocazioni ostili” per Mosca che minaccia “azioni volte alla difesa dei propri interessi”. Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha dichiarato che il governo applica le sanzioni decise dalla Ue, come ha confermato l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell. La Lituania ha esteso ieri il blocco anche alle merci trasportate dai camion, come riferisce l’agenzia Interfax citando le società di autotrasporti: le autorità doganali lituane hanno bloccato il confine con la Bielorussia provocando in breve tempo una coda di mezzi. “La restrizione al transito delle merci si applica anche al trasporto su strada che passa attraverso la Lituania. Questi carichi, come quelli ferroviari, possono essere trasportati solo via mare al momento”, si legge nel comunicato delle autorità russe di Kaliningrad.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha definito l’iniziativa lituana “senza precedenti e illegale”. La disputa non è solo commerciale, ma impone a Mosca di valutare la possibilità che Ue e Nato cerchino di “strozzare” il piccolo territorio russo pieno di basi militari, missilistiche, aeree e navali, o di “prenderlo in ostaggio” come ha denunciato il presidente della commissione Affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky. I confinanti polacchi e lituani sono in prima linea nel fronte anti-russo più acceso in Europa e il comando militare e della Flotta russa del Mar Baltico, che a Kaliningrad ha il suo quartier generale, ha annunciato che si terranno presto manovre militari con l’evidente intenzione di mostrare i muscoli. Il governatore della regione, Anton Alikhanov, ha avvertito che potrebbe reagire ostacolando il trasporto delle merci lituane nel Baltico. “Se si guarda la mappa – ha affermato – si vede che i Paesi baltici, i loro porti e il loro sistema di trasporti non possono fare a meno della Russia”. 

Vilnius ha fornito spiegazioni all’incaricato d’affari russo Sergey Ryabokon, con una nota in cui si legge che “l’informazione diffusa dai rappresentanti russi secondo cui la Lituania ha vietato il transito nella regione di Kaliningrad è stata confutata. I passeggeri e le merci che non sono soggette al regime di sanzioni dell’Ue continuano a essere trasportati attraverso il territorio della Lituania da e verso la regione. Per quanto riguarda questo transito, la Lituania non ha introdotto alcuna restrizione unilaterale, individuale o aggiuntiva e sta applicando in modo coerente le sanzioni dell’Ue, che hanno periodi transitori e date di entrata in vigore differenti”.

La questione però viene interpretata da Mosca come una minaccia alla sicurezza del territorio nazionale. Ieri è giunto nella città di Kaliningrad (l’ex tedesca Koenigsberg, patria del filosofo Immanuel Kant) il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev per presiedere una riunione sulla sicurezza mentre a Mosca è stato convocato al ministero degli Esteri l’ambasciatore dell’Unione Europea, Markus Ederer, che ha incassato le proteste russe. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto che le restrizioni al transito delle merci destinate a Kaliningrad aggravano la situazione della sicurezza alimentare. “Vorrei sottolineare che non si tratta solo di consegne dalla Russia al territorio dei paesi dell’Ue”, ha affermato Zakharova, rimarcando che le merci che attraversano la Lituania per entrare a Kaliningrad vengono poi esportate in tutto il mondo.

Non si può escludere che il fronte di Kaliningrad possa surriscaldarsi. Il presidente della Commissione del Consiglio della Federazione per la protezione della sovranità, Andrey Klimov, ha affermato che l’Unione Europea deve correggere la situazione, “altrimenti la Russia avrà mano libera per risolvere la questione del transito con qualsiasi mezzo”. Klimov accusa la NATO di aver spinto la Lituania al blocco delle merci commettendo “un’aggressione diretta contro la Russia”, che potrebbe “costringerla a ricorrere all’autodifesa”.