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6127.- Il “trappolone” del trattato pandemico OMS minaccia l’indipendenza degli Stati e l’unità del pianeta

Senza un freno, un limite, alla crescita delle multinazionali andiamo incontro, rovinosamente, a una dittatura mondiale, capace già di condizionare l’autonomia degli Stati e che, inevitabilmente, cancellerà la democrazia degli States e i principi fondanti del cristianesimo. Lo stato dell’informazione, cui è vietato il solo parlarne, ci mostra già in atto il controllo sociale e mentale sull’intera umanità. L’uso sistematico dell’Intelligenza Artificiale costituirà un potente acceleratore. Avremo, perciò, una risposta il 5 novembre.

Di Redazione Blog di Sabino Paciolla, 13 Febbraio 2024

Sabino Paciolla: Ricevo dagli amici dell’Osservatorio Internazionale Card. Van Thuân e volentieri pubblico. 

OMS

di Gianfranco Battisti

Nubi nere si avvicinano  

Notizie poco tranquillizzanti stanno giungendo dal fronte medicale. Stavamo appena cercando di dimenticare i tre anni del Covid, ed ecco che ci arrivano le affermazioni catastrofiste circa una ipotetica, prossima pandemia dai caratteri apocalittici. Nessuno sa di cosa si parli, ma la notizia è data per certa dal vertice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). A ciò si aggiunge la nuova campagna mediatica pro-vaccini, che sponsorizza quelli attualmente in commercio e quelli che saranno prodotti in futuro. Si stanno inoltre preparando le task force che dovranno indottrinare in tal senso gli studenti all’interno delle scuole e delle università. Il tutto rientra chiaramente nella manovra volta a far approvare il cosiddetto “Trattato Pandemico”. Il quale ha per obiettivo l’asservimento di tutti i Paesi del mondo agli interessi plutocratici tramite l’OMS, un’agenzia delle Nazioni Unite che otterrebbe letteralmente i “pieni poteri” a livello planetario.

Le istituzioni, queste sconosciute

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’autorità dell’OMS non è destinata a limitarsi all’ambito della salute. Le politiche sanitarie sono infatti solo il pretesto per assumere il controllo di ogni settore della società: economia, scienza, cultura, politica. Il piano prevede infatti di condizionare qualsiasi decisione politica riconducendola in vario modo a questioni anche solo apparentemente di carattere medicale. È questo l’esito di una strategia che è andata sviluppandosi nell’arco di decenni, attraverso il progressivo ampliamento dell’area di competenza della medicina maturato in seno all’OMS. L’obiettivo attribuitosi da tale organismo nel 2022 parla infatti del “raggiungimento da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute”, definita (già nel 1948) come “uno stato di totale benessere fisico mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Nelle sue ambizioni questo programma non solo richiama il Dr. Faust, ma presuppone soprattutto il controllo sociale e mentale dell’intera umanità[1]. Tutto approvato in un momento in cui si presumeva che avessimo superato l’epoca dei totalitarismi. Evidentemente, esiste una tabella di marcia che è nota solo ai potenti.

Se ogni aspetto della vita umana viene a confluire all’interno della salute, appare logico che il governo della stessa finisca col travalicare ogni limite, occupando tutti gli spazi dell’azione politica, nessuno escluso. Ne abbiamo avuto una dimostrazione eclatante durante la dittatura sanitaria introdotta a livello globale (ma di fatto implementata solo nell’Occidente, oltreché in Cina) nel periodo del Covid. La lettura della bozza di Trattato lascia intravvedere, al di là della scarna formulazione, l’enormità dei poteri che verrebbero attribuiti ad un organismo privo non solo di qualsiasi legittimazione democratica, ma di fronte alle cui decisioni non vi sarebbe modo di tutelarsi.

Poteri così illimitati riuscerebbero ad indirizzare la spesa degli Stati verso specifici settori, alterando il funzionamento dei mercati e l’allocazione dei capitali, impedendo di fatto ai governi di effettuare investimenti nei settori che essi considerino strategici per i loro interessi. Si consideri ad es. l’enormità delle somme spese per l’acquisto dei vaccini anti Covid, mediante contratti capestro il cui contenuto rimane tuttora secretato. Né il danno si limiterebbe al campo dell’economia, in quanto per l’implementazione dei diktat onusiani sono esplicitamente previsti interventi drastici sul fronte delle libertà di stampa, di circolazione (di beni e persone), di istruzione e financo di ricerca scientifica. L’indottrinamento della popolazione, rafforzato dalla censura, diverrebbe addirittura un obbligo internazionale. Il risultato sarebbe la nascita di un nuovo regime di colonialismo globale, nel quale i governi nazionali si troverebbero ridotti nella condizione dei consigli tribali di fronte ai governatori imposti dalle potenze europee. Una nuova via, coatta, al sottosviluppo, che questa volta è destinata a coinvolgere anche la (un tempo) ricca Europa. Per tacere dei rischi ormai più che prevedibili in ordine alla nostra salute.

Non a caso, l’ordine di scuderia è “non parlare del Trattato”. Questo svela la realtà delle cose: l’OMS è soltanto la più esterna delle matrioske che compongono la struttura occulta del potere, che si cela dietro una pluralità di controfigure, secondo la logica del Deep State[2]. Naturalmente c’è chi ha fiutato il “trappolone”, a cominciare dal parlamento USA, non del tutto asservito ai poteri occulti. Quest’ultimo ha infatti approvato una mozione con la quale si riserva di decidere se dare attuazione o meno alle singole direttive provenienti dall’OMS. Lo stesso atteggiamento è emerso nei governi di alcuni Stati dell’Unione. A loro volta i Paesi africani si sono subito dimostrati molto scettici, ed i loro rappresentanti in seno all’assemblea hanno votato in massa contro l’evidente tentativo di bruciare i tempi dell’approvazione. In Slovacchia, il presidente ha già annunciato che il suo Paese ne resterà fuori; in Ungheria la protesta viene invece dal partito nazionalista, che milita all’opposizione. Dietro le quinte c’è dunque una certa mobilitazione, nonostante il fatto che i media internazionali dedichino alla questione una scarsissima copertura.

La storia si ripete

La situazione ricorda il tentativo della presidenza Obama di far passare il cosiddetto “Trattato Transatlantico”, che avrebbe dovuto portare alla pratica “annessione” dell’area OCSE all’economia americana. L’operazione, anch’essa portata avanti nel massimo segreto, è poi fallita principalmente per l’opposizione interna agli Stati Uniti, che vedeva comunque minacciati una serie di interessi vitali da parte dell’élite globalista. Lo spettro di una dittatura mondiale che cancelli l’autonomia degli States è una delle questioni che stanno alla base del successo di Trump, e contribuisce a spiegare l’accanimento dimostrato contro il presidente durante il suo mandato ed attualmente contro la sua ricandidatura[3].

Quella attuale appare come l’ennesima “soluzione tecnica” che l’élite al potere sta cercando di attuare da decenni. Come è noto, essa sta progressivamente  monopolizzando le ricchezze ed i poteri, sottraendoli ovunque agli Stati, sia a livello di governi che di singoli cittadini. A livello istituzionale lo fa sovente attraverso organizzazioni private che vengono spacciate per pubbliche – l’OMS, come l’ONU di cui è emanazione, non sono enti pubblici, soggetti al controllo degli elettori – e lo stesso discorso vale per la pletora di OnG ad essa riconducibili, la cui operatività non casualmente viene ufficializzata dalle Nazioni Unite.

Ritornando al caso in questione, i potenti del nostro tempo hanno scoperto che in un mondo dove Dio è stato cacciato, la paura della morte e della malattia è un sentimento che può venire usato per spingere a comportamenti irrazionali e financo autolesionistici. Anche ad accettare una dittatura in confronto alla quale nazismo e comunismo conservavano pur sempre un fondo umanitario. Le modalità con le quali si è reagito quasi ovunque al Covid sono indicative della brutalità che ci aspetta in futuro. Se a ciò aggiungiamo che il virus è un’arma biologica, realizzata con i finanziamenti dell’esercito americano (non si dimentichi che sulla composizione dei cosiddetti “vaccini” grava un segreto militare che l’Unione Europea è costretta a rispettare) si comprende dove si intende arrivare. Apertis verbis, ad attribuire all’OMS il potere di dichiarare – ogniqualvolta farà comodo a “lorsignori”  – l’esistenza di una pandemia, costringendo il mondo intero ad assumere decisioni di portata epocale praticamente senza contraddittorio.

Lo sfilacciarsi della democrazia

Dopo aver sottratto furtivamente ai popoli ogni possibilità di controllo sulla politica, con il Trattato pandemico si vuole adesso sottomettere ufficialmente gli Stati all’OMS, instaurando di fatto un governo mondiale facente capo ad un organismo apparentemente “tecnico”. In realtà, gli amministratori dell’OMS vengono nominati dai politici conniventi, dai quali ricevono una delega in bianco. Questa delega è poi riempita dai padroni dell’industria del farmaco, i quali mirano unicamente ad aumentare le loro ricchezze, direttamente e indirettamente. Dietro all’industria vi sono poi i militari, e dietro ad essi tanti “signori X” che tirano i fili. 

Sulla strada che abbiamo sintetizzato un risultato fondamentale è già stato raggiunto: esiste in effetti un “governo mondiale delle banche”[4], ma questo non è più in grado di far funzionare un mondo che è stato depredato al punto da essere sull’orlo del tracollo. Occorre dunque rafforzare la presa. La prossima crisi di Wall Street, che negli ultimi 16 anni è stata ritardata a prezzo della definitiva compromissione dell’economia mondiale, è ipotizzabile per il 2025. Vale a dire all’indomani delle elezioni presidenziali americane. Da qui il tempismo del Trattato, che mira a dare al nuovo presidente i poteri per salvare l’America a spese del mondo intero. Difatti, gli USA sono ad un tempo il “grande malato” dell’economia mondiale[5] ed il maggior contribuente dell’OMS, più ancora della Cina. E come tali, sono in grado di condizionarne le decisioni.

L’obiettivo è in fondo semplice: si tratta di rinchiudere il mondo in una rete dalla quale rimangano fuori soltanto loro: all’esterno, ma seduti nella stanza dei bottoni. Dalla quale amministrare il resto del pianeta. Come già anticipato, ciò trasformerebbe il mondo intero in una colonia, da amministrare né più né meno di come l’Europa ha trattato il resto del mondo nei secoli passati[6]. Per l’occasione è stato già lanciato il nuovo slogan: “Non possiederai nulla e sarai felice”. Il copyright è del World Economic Forum, un’associazione privata che comprende circa 1.500 tra grandi e grandissimi imprenditori multinazionali (incluso il famoso Klaus Schwab), provenienti dal mondo intero. È questa la vera “assemblea globale” che oggi vuole assumere tutti i poteri. Un’assemblea al cui interno i diritti di voto non sono distribuiti in modo paritetico, ma sono “pesati” secondo le ricchezze formalmente detenute da ciascuno.

Il “Piano B”

Relativamente al Trattato Pandemico, il colpo è talmente grosso che i “furbetti”, a quanto è dato di intendere, temono adesso di non riuscire a farlo approvare. L’operazione richiede infatti una maggioranza qualificata pari a non meno di 2/3 dei membri ONU. Si starebbe allora preparando un “Piano B”, che consisterebbe nello spostare le norme liberticide dal Trattato al Regolamento interno dell’OMS. Questo si può infatti modificare a maggioranza semplice: bastano 98 voti.

Non sarebbe la prima volta che una simile manovra ha luogo. È accaduto lo stesso allorquando il progetto della cosiddetta “Costituzione europea” è crollato di fronte all’opposizione popolare. Nell’occasione, l’élite che ci governa ha reagito collocando a livello di trattati internazionali (soprattutto il Trattato di Nizza) le norme tecniche che trasferiscono i poteri determinanti dai singoli Stati all’Unione europea[7]. Questa è diventata di fatto una sorta di ircocervo, un “quasi Stato”, nel quale il potere è concentrato in pochissime mani ed ai parlamentari, che non possono esprimere il governo, non è consentita nemmeno l’iniziativa legislativa. Il risultato è un deficit democratico ineliminabile, che non è nemmeno equilibrato dalla relativa maggiore efficienza che solitamente caratterizza i regimi autoritari.

Tutto ciò non deve meravigliare. Le storture originarie dell’Unione europea presentano tutti i tratti di un organismo handicappato, fatto nascere a forza dalle stesse élites che su un altro versante si battono ostinatamente per far abortire i bambini, anche e soprattutto se potrebbero nascere sani. Queste caratteristiche istituzionali sono infatti finalizzate a consentire che l’embrione di Stato europeo si sciolga prossimamente nel calderone dal quale dovrà scaturire il futuro governo mondiale. Da quanto è dato intuire, tale governo sarà caratterizzato dalla stessa mancanza di coesione che ravvisiamo nella UE, dove le diverse istituzioni costituiscono delle realtà fra loro disarticolate.

Se tutto procedesse come si vuole “dall’alto”, vedremmo nascere, più che una modalità di governance completamente inedita, una forma “perfezionata” della attuale struttura europea. Una forma ibrida che vede il potere spartito tra le grandi multinazionali e le organizzazioni non governative – ergo, private – che sono state messe in piedi come “braccio” politico dei magnati. Organizzazioni il cui compito è di “costruire” un consenso apparente per le decisioni elaborate dai moderni “padroni del vapore”.

Tempus fugit

Per il “Trattato pandemico” i tempi sono strettissimi: il golpe (o, per chi preferisce usare il “politicamente corretto”: il voto) è calendarizzato per maggio, all’indomani delle elezioni europee. A quel tempo il nostro continente sarà ancora rappresentato dai leader espressi dall’attuale coalizione di centro-sinistra, mentre la nuova maggioranza che probabilmente emergerà dalle urne non avrà avuto il tempo di organizzarsi e prendere in mano le redini del potere. Certe coincidenze non sono mai casuali.

A questo punto la parola passa più che mai ai singoli Stati, che conservano ancora (non si sa fino a quando) l’autorità di aderire o meno al “trappolone”. La situazione è invero assai difficile. La bozza di piano pandemico nazionale recentemente presentata alle Camere contiene già la sottomissione dell’Italia ai diktat dell’OMS, anche se non esplicitamente. Non resta che sperare nella votazione finale in assemblea. Ogni azione di sensibilizzazione mediatica e politica, ovunque avvenga, è dunque benvenuta e potremmo dire, anche “sacrosanta”.

Per i cattolici, doverosa appare una mobilitazione di natura religiosa. Da troppo tempo abbiamo dimenticato il potere della preghiera collettiva. Sarà forse il caso di ricordare come una catena di rosari, portata avanti per anni, da una porzione crescente del popolo austriaco abbia portato nel dopoguerra all’evacuazione delle truppe sovietiche ed al ristabilimento dell’indipendenza del Paese. Se a ciò aggiungiamo che maggio è il mese caro alla Madonna, non ci dovrebbero essere dubbi su quale sia il nostro compito primo.

[1] Nel 1999 si era giunti ad un passo dall’inserire nell’elenco anche il “benessere spirituale”.

[2] Cfr. Il Deep State planetario: la politica manovrata dall’ombra – 15° Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo, a cura di G. Crepaldi, R. Cascioli, S. Fontana, Siena, Cantagalli – Osservatorio internazionale Card. Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, 2023.

[3] Questo tema è “convenientemente” omesso dagli organi d’informazione.

[4] Il quale è praticamente in guerra con la Federazione Russa.

[5] Cfr. “Le logiche economiche del Great Reset”, in Proprietà privata e libertà: contro lo sharing globalista – 14° Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo, a cura di R. Cascioli, G. Crepaldi, S. Fontana, Siena, Cantagalli – Osservatorio internazionale Card. Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, 2022, pp. 37-60.

[6] Vi sono ancora dubbi sulle ragioni per le quali non il solo Putin ma la maggior parte del pianeta – che si sta organizzando all’interno dei BRICS – si oppone agli Stati Uniti?

[7] Si consideri che la Costituzione italiana esclude le leggi di ratifica dei Trattati internazionali dalla possibilità del referendum abrogativo. Una circostanza che spiega l’apparente “debolezza” che i nostri governanti mostrano nei rapporti con gli altri Stati.

6125.- Schillaci! Meloni! col trattato pandemico ci rubate la sovranità.

Con Sunak…Fra le 4 donne più potenti! Caxxo!

Macché politici: Politicanti, non direte: “Non sapevo!” Ci parlano di tutti i loro successi internazionali, fingono l’alterco fra destra e sinistra, strumentalizzano qualunque tragedia e, intanto, ci fanno mettere le catene ai piedi !!! Da chi? Dall’OMS, cioè, dall’ONU: un teatrino. E noi? Noi siamo un popolo di fessi, usi a sudare e a morire senza capire per chi.

Trattato pandemico Oms, gruppi pro vita in allerta

16_08_2022, Ermes Dovico

L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato la bozza base per un trattato sulle pandemie, che andrebbe a rafforzare i poteri dell’agenzia Onu. Resta il nodo della sovranità degli Stati. E i gruppi pro vita sono in allerta, perché il documento rischia di essere usato per promuovere gender e aborto, in nome della sanità.

Trattato pandemico, resta il nodo sovranità. E non solo

11_03_2023, Ermes Dovico

Un documento che intende essere «legalmente vincolante». È la bozza, l’ultima, del trattato pandemico dell’Oms che comporterebbe giocoforza cessioni di pezzi di sovranità da parte dei Paesi aderenti, profilando un governo sanitario mondiale. E intanto l’Amministrazione Biden spinge per inserirvi l’aborto.

E ora? mentre il presidente del Consiglio sale ai fasti della politica internazionale, succede che:

Nel silenzio generale l’Oms sta pianificando la gestione di prossime pandemie sottraendo sovranità ai singoli Stati. Lockdown, Green pass, vaccini: tutto sarà diretto dall’alto senza possibilità di opporsi. Ecco come. Intervista all’eurodeputata Francesca Donato riportata da La Nuova Bussola Quotidiana: 

«Italia attenta, col trattato pandemico rischi l’esproprio»

Da La Nuova Bussola Quotidiana, di Andrea Zambrano, 9 dicembre 2023

L’ingerenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nelle politiche dei singoli stati sta diventando qualcosa di pervasivo e oppressivo. Due sono gli strumenti attraverso i quali l’organizzazione sovranazionale detta le condizioni per una gestione centralizzata e globalista della sanità: il trattato pandemico e il Regolamento Internazionale della Sanità, uno strumento scritto nel 2005 ed emendato nel 2022 con un accrescimento esponenziale dei poteri dell’Oms a cui gli Stati dovranno sottostare.

Entrambi gli strumenti devono essere pienamente adottati. 

È questo il motivo per cui da diverso tempo se ne parla con preoccupazione. La gestione globalizzata della pandemia, infatti, ha accresciuto a dismisura il potere dell’Oms, che giova ricordarlo, è finanziata solo per un misero 15% dagli Stati membri che sono 192. La restante parte dei finanziamenti è frutto di ingenti donazioni di privati che vedono ai primi posti la Bill & Melinda Gates Foundation e la Gavi Alliance, nata per la promozione dei vaccini.

In questo quadro di pesante interferenza anche economica nell’indipendenza dell’Oms, si inseriscono i due strumenti che i singoli Stati dovranno accettare e adottare in maniera vincolante.

Con l’aiuto di Francesca Donato, europarlamentare indipendente, vediamo di che cosa si tratta.

«Del Trattato Pandemico si è iniziato a parlare dopo il Covid. Attualmente è in fase di definizione una bozza che viene continuamente aggiornata e modificata in un processo molto opaco che deriva dalla delega che il Consiglio europeo ha dato alla Commissione Europea. Pertanto, e qui sta il primo problema, non arrivano informazioni all’Europarlamento».

La versione finale di questa bozza verrà approvata a maggio 2024 nel corso dell’Assemblea generale annuale dopo di che i paesi membri dovranno dichiarare se lo accettano o no e ratificare in Parlamento. È per questo motivo che è più che mai necessario informare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo.

Le prescrizioni che sono indicate, intanto, sono decisamente folli.

«Con questo trattato – prosegue Donato – la sovranità nazionale sarà definitivamente azzerata e tutte le decisioni saranno prese dalla conferenza delle parti senza possibilità di veto. In questo modo la volontà dei popoli sarà tradita».

Vediamo alcuni punti salienti, che l’eurodeputata ha illustrato in un video sul suo 

canale Youtube.

Anzitutto sarà vincolante per gli Stati membri e in esso si riconoscerà il ruolo centrale dell’Oms come direzione e coordinamento sanitario internazionale nelle pandemie e nella generazione di prove scientifiche. Questo significa che le prove scientifiche di una pandemia o di una strategia vaccinale saranno accettate solo se provengono dall’Oms.

In secondo luogo, gli Stati dovranno collaborare alla pari con i finanziatori privati, tra i quali, come abbiamo visto, siedono Ong e lobby, ciascuna con interessi che potrebbero non coincidere con l’interesse pubblico o mascherarlo abilmente.

«Ciò che desta sconcerto – prosegue – è che le ripercussioni delle pandemie coinvolgeranno anche gli impatti socio-economici facendo passare il concetto che la diffusione del virus sia causata dalla mancanza di effetti e restrizioni decise dai governi, quando invece sappiamo che è piuttosto il contrario».

Il documento, inoltre, disegna uno scenario temporale di pandemia e di intra pandemia e gli investimenti degli Stati dovranno essere orientati per mantenere la struttura di controllo anche a livello economico: il 5% della spesa sanitaria degli Stati dovrà essere versata proprio per la preparazione e gestione della future pandemie. Tradotto: vivremo nell’era delle pandemie, o perché l’Oms ne dichiarerà una o in attesa di una prossima, imminente, pandemia.

Si afferma inoltre uno stretto legame tra la scienza e i decisori politici. Ma quale scienza? Dato che le pressioni lobbystiche delle case farmaceutiche nelle politiche dell’Oms sono massicce, la scienza coinciderà con gli esperti allineati alle stesse lobby, chiamati a esercitare un apporto di tipo consultivo sempre più vincolante. «Così gli interessi – insiste l’eurodeputata – saranno calpestati dalle esigenze della cosiddetta scienza».

Nella bozza si parla anche dell’approccio One healt: una sola salute che deve tenere conto di tutte le “emergenze” autoproclamate, dal cambiamento climatico all’uso del suolo, dal commercio della fauna selvatica alla desertificazione.

Questo per quanto riguarda la preparazione alle prossime pandemie che, sembra già dato per scontato, arriveranno.

Ma che cosa succede quando arriverà la pandemia? «Anzitutto è bene rimarcare che nel trattato pandemico spetterà solo al direttore generale Oms il proclamarla, ma nella sua definizione si ignora completamente l’estensione geografica optando per un’estensione globale che rimanda così a interventi su scala mondiale».

Questi sono solo alcuni degli aspetti critici che emergono dal nuovo trattato pandemico. Ma che cosa si può fare di fronte a questa ingerenza sovranazionale che imporrà arbitrariamente lockdown, campagne vaccinali, diffusione di strumenti di controllo come il green pass?

«È bene ricordare che l’Oms non è scesa dal cielo, è un’organizzazione di stati membri dove ognuno di essi ha un rappresentante pro quota, così come per tutte le altre organizzazioni internazionali. Io sono la prima a denunciare le cessioni di sovranità a queste organizzazioni, ma se accade tutto questo è con i singoli governi che dobbiamo prendercela».

Anche il Governo italiano? «Certo e credo che il Ministro della Salute Schillaci dovrebbe dire qualcosa per esercitare una sovranità che ancora c’è, ma se il Paese membro non la esercita e non esprime nessun parere contrario durante i lavori le cose sono due: o la accetta o ha già deciso di rigettare tutto quanto quando sarà il momento dell’approvazione finale. Non possiamo permetterci un esproprio dei cittadini».

Lo stesso esproprio dei diritti dei cittadini potrebbe verificarsi con il Regolamento internazionale della sanità. Le attuali proposte riducono i termini dei paesi membri per rigettare le modifiche e se non vengono rigettate diventano automaticamente valide. Dato che nel trattato del 2005 era previsto che gli emendamenti fossero trattati con questo sistema, ne consegue che accorciare questi termini toglie spazio e tempo ai Paesi per riflettere sugli emendamenti e le modifiche del 2022, che contengono, e questo è il problema, elementi che possono essere penalizzanti per gli stati.

«Neanche stavolta è stato coinvolto il Parlamento, ma neppure la Commissione. Le decisioni sono state prese dall’Oms, dove i rappresentanti degli Stati non hanno detto nulla. Noi come eurodeputati, abbiamo ritenuto necessario sollevare questo tema. Perciò, perché siano validi questi emendamenti, è necessario che l’Oms dimostri che è stata rispettata la procedura e che quindi sia stata decisa con la maggioranza dei voti presenti, ma l’organizzazione non ci ha mandato nessun elemento che comprovasse l’esistenza di questa maggioranza».

In sostanza, mancando le prove di voto la data di cui si è parlato del 30 novembre 2023 come termine perentorio per un suo rigetto, è da ritenersi invalida e pertanto quella revisione, completamente nulla.

6025.- Il col. Macgregor a Tucker: l’amministrazione Biden sta spingendo gli Stati Uniti verso una guerra “Armageddon” in Medio Oriente

L’opinione che esprimiamo di seguito tende a sviluppare un civile confronto volto a comprendere la realtà.

La caduta della leadership del dollaro non è frutto soltanto di una politica finanziaria e del passaggio da un mondo bipolare a uno multipolare. Joe Biden più non sembra, ma è una controfigura con l’ordine di portare l’Occidente a una guerra nucleare, che farebbe salvi soltanto chi comanda negli Stati Uniti. I governi europei, cooptati o scelti per l’obbedienza, sono tragiche marionette.

É pur vero che la storia non ci mostra casi di integrazione fra popoli musulmani e cristiani, ma, senza il supporto interessato, non solo militare, degli anglosassoni, prima di tutto degli Stati Uniti, Israele e il mondo arabo avrebbero raggiunto una pacifica e fruttuosa convivenza.

Come in Ucraina, il conflitto fra israeliani e palestinesi non sarà mai risolto dalle armi, ma è ormai evidente che le operazioni militari di questo presidente degli Stati Uniti mirano a una guerra nucleare. La Turchia, come l’Italia, avrebbe tutto da perdere cosicché il presidente Recep Tayyip Erdoğan non ha avuto remore ad accusare di ipocrisia l’Occidente per la posizione presa rispetto al conflitto in corso tra Hamas e Israele; ha legittimato Hamas definendolo un esercito di liberazione e chiamato gli israeliani con l’appellativo di criminali di guerra. 

L’Italia punta(va) alla cooperazione con i Paesi arabi che ora sono con Hamas, ma, a comando, si è schierata con Israele, vittima di questo attacco. Ora si trova: contrapposta ai Paesi del Magreb, cui ha proposto la sua solidarietà attiva e che la riforniscono del gas invece della Russia; a dover seguire un’Alleanza Atlantica, che la occupa militarmente, ma che è giunta al capolinea; a dover seguire un’Unione europea priva di sovranità e di una sua politica estera e che non ha fatto né fa i suoi interessi. Di più! l’Italia di Meloni è a un passo dal cedere la sua sovranità all’OMS. Come sempre, cari italiani, si semina a caro prezzo, e, se va bene, per non raccogliere.

L’articolo in titolo, scritto da Steve Jalsevac, è stato pubblicato su Lifesitenews e tradotto da Sabino Paciolla per il suo sito La Nuova Bussola Quotidiana. 

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portaerei Usa Ronald Reagan

Il colonnello Douglas Macgregor, veterano di guerra decorato, ha avvertito che i funzionari dell’amministrazione Biden stanno spingendo gli Stati Uniti verso una guerra “Armageddon” che rischia una conflagrazione militare con l’Iran, la Turchia, la Russia e altri per difendere e contribuire a facilitare un crimine di guerra israeliano che è inaccettabile per il mondo e per la maggior parte degli americani.

“Sembra che la destinazione prescelta sia proprio l’Armageddon”, ha dichiarato lo studioso e autore militare a Tucker Carlson nel suo ultimo programma Twitter/X.

L’ex conduttore di Fox News ha aperto l’intervista con un recente filmato televisivo in cui il senatore repubblicano Lindsey Graham, della Carolina del Sud, minacciava l’Iran di bombardare le sue raffinerie di petrolio se il gruppo militante alleato in Libano, Hezbollah, avesse “lanciato un attacco massiccio contro Israele” dal nord, in risposta all’assalto più feroce di sempre di Israele contro la popolosa Striscia di Gaza.

“L’Iran, se intensifichi questa guerra, verremo a prenderti”, ha affermato Graham.

Il continuo bombardamento dell’enclave da parte di Israele è la risposta all’attacco senza precedenti del 7 ottobre da parte del gruppo militante islamista Hamas, che governa la Striscia ed è designato come organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti, Unione Europea, Canada, Regno Unito, Australia, Giappone, Egitto e Paraguay.

Secondo le autorità israeliane, i militanti hanno ucciso 1.400 persone, tra cui civili e bambini; Human Rights Watch ha verificato i video che rivelano omicidi freddi e deliberati (crimini di guerra) durante l’attacco. I cittadini israeliani continuano a subire bombardamenti missilistici e sono terrorizzati dal fatto che il conflitto possa peggiorare e che alcune forze islamiche radicali più grandi possano unirsi ad Hamas nel tentativo di distruggere la loro nazione.

In un’altra intervista a London Real, Macgregor ha chiarito di condividere l’opinione che Hamas sia un’organizzazione terroristica che deve essere eliminata.

“Tutti coloro che hanno esaminato ciò che ha fatto Hamas concordano sul fatto che Hamas deve essere sradicato. Non ho incontrato nessuno che non fosse d’accordo. Questo include, ad esempio, il re Abdullah di Giordania. Il generale Sisi in Egitto la pensa allo stesso modo, e anche il signor Erdoğan, che ha cambiato opinione, inizialmente si era espresso contro Hamas. Credo che nessuno lo contesti”, ha detto Macgregor.

Tuttavia, ha aggiunto, “il problema è che la campagna per sradicare Hamas si è rapidamente trasformata in una campagna per sradicare effettivamente l’intera popolazione di Gaza e questo non sta andando bene nel resto della regione… quindi qualsiasi terreno morale gli israeliani abbiano si sta erodendo rapidamente”.

Macgregor ha indicato che le sue critiche includono una seria preoccupazione per ciò che accadrà a Israele come risultato della risposta degli Stati Uniti e di Israele all’attacco di Hamas. Nell’intervista al London Real ha dichiarato: “La mia più grande preoccupazione in questa fase è che Israele venga distrutto”.

Ed è anche la nostra. ndr.

Per quanto riguarda Gaza, le autorità del ministero della Sanità di Hamas hanno riferito di un numero molto maggiore di 7.028 persone uccise dagli attacchi aerei militari israeliani dal 7 ottobre, tra cui 2.913 bambini e 1.709 donne. Inoltre, l’OCHA ha riferito di circa 1.600 persone disperse e presumibilmente intrappolate o morte sotto le macerie, mentre 1,4 milioni di persone sono state sfollate all’interno della regione isolata di 141 miglia quadrate, sottoposta a un blocco israeliano più rigido dal 2007.

Mentre i palestinesi in Cisgiordania protestano contro i bombardamenti su Gaza, i soldati israeliani hanno dichiarato di aver ucciso 102 persone e di averne ferite 1.889. Israele riferisce di due morti e 14 feriti tra il proprio personale in questi due territori occupati.

Il 9 ottobre, Israele ha tagliato acqua, cibo, carburante e altre risorse a questa popolazione confinata di oltre 2 milioni di persone, dichiarando che queste misure sarebbero rimaste in vigore fino alla restituzione dei circa 200 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. Esperti di diritti umani e militari hanno affermato che queste azioni di Israele, insieme ai bombardamenti sulle aree civili di Gaza, sono classificate come “punizioni collettive”, un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Altri commentatori, come Jewish Voice for Peace, definiscono queste misure un genocidio.

Macgregor ha spiegato che se lo scenario minacciato da Graham dovesse realizzarsi, con ogni probabilità ci troveremmo di fronte a una “guerra globale”. Se gli Stati Uniti dovessero entrare in questo conflitto come “co-belligerante” con Israele, “sarà molto difficile per la Russia e la Turchia non entrare in questa lotta contro di noi, perché non tollereranno il tipo di punizione collettiva che Israele progetta per Gaza”.

Inoltre, il veterano della prima guerra in Iraq ha spiegato che il Segretario di Stato Antony Blinken e gli altri responsabili delle decisioni ai vertici del governo statunitense sembrano avere l’errata convinzione che la disparità tra le capacità militari americane e quelle dei loro potenziali avversari sia simile a quella dei primi anni Novanta.

“Non siamo la potenza che eravamo nel 1991”, ha valutato Macgregor. Inoltre, “bisogna considerare l’arsenale di missili che l’Iran possiede, e che possono raggiungere 1.200 miglia con grande precisione, [consegnando] testate convenzionali ad altissimo esplosivo che farebbero danni enormi, distruggendo interi isolati di città in luoghi come Haifa [e] Tel Aviv”.

Se gli Stati Uniti bombardassero l’Iran, Macgregor ha detto che “tutte le basi che abbiamo in Iraq e in Siria… verrebbero prese di mira e questa volta lo farebbero con precisione e la distruzione sarebbe totale”.

Ha anche avvertito che potrebbero manifestarsi attacchi terroristici in patria “potenzialmente peggiori dell’11 settembre”, affermando che ci sono “molti agenti di Hezbollah all’interno degli Stati Uniti”.

Inoltre, se gli israeliani entrano a Gaza e Hezbollah interviene nel nord, scatenando un attacco americano all’Iran, “finiremo in una lotta con la Russia. La Russia non se ne starà tranquilla a guardare l’Iran distrutto dalla potenza aerea e navale degli Stati Uniti nella regione”, ha affermato.

Questo renderebbe le portaerei americane e le altre navi da guerra nel Mediterraneo orientale, che trasportano molte migliaia di soldati statunitensi, “vulnerabili ai missili Kinzhal e ad altri missili, missili da crociera e missili ipersonici che i russi hanno”.

“E dubito seriamente che a quel punto i turchi sarebbero in grado di starne fuori”, ha proseguito Macgregor. I turchi sono “i leader de facto del mondo musulmano sunnita. Hanno le più grandi forze armate della regione. Sono vicini a Israele. Potrebbero spostare le forze a sud attraverso la Siria molto rapidamente” e senza ostacoli.

Macgregor: “Incoraggio gli americani di tutto il mondo ad ascoltare il discorso di Re Abdullah di Giordania”.

Ciò che è fondamentale qui, ancora una volta, è “la questione della punizione collettiva”, ha ribadito il colonnello in pensione. Ha criticato Blinken per aver dichiarato che Israele e gli Stati Uniti avrebbero fatto “tutto il necessario” per distruggere Hamas, in evidente disprezzo del diritto internazionale che richiede la protezione dei civili innocenti nei conflitti armati. Comprendendo la probabile risposta delle nazioni vicine, questa politica dell’amministrazione Biden, dominata dai neoconservatori, indica la chiara intenzione di scatenare una guerra regionale e persino globale.

Macgregor ha proseguito “incoraggiando gli americani di tutto il mondo ad ascoltare il discorso di Re Abdullah di Giordania al Cairo di alcuni giorni fa”. Pur condannando la violenza contro tutti i civili a Gaza, in Cisgiordania e in Israele, il monarca “sottolinea che la punizione collettiva inflitta a 2 milioni di persone è inaccettabile, sia per il diritto internazionale che per ragioni umanitarie. Questo è il problema”.

Parlando della crisi, Abdullah ha detto specificamente: “Sono indignato e addolorato per gli atti di violenza perpetrati contro civili innocenti a Gaza, in Cisgiordania e in Israele. L’implacabile campagna di bombardamenti in corso a Gaza, mentre parliamo, è crudele e inconcepibile a tutti i livelli. È una punizione collettiva di un popolo assediato e indifeso. È una flagrante violazione del diritto umanitario internazionale. È un crimine di guerra”.

“Eppure, più la crisi si fa profonda, crudele, meno il mondo sembra preoccuparsene. Chiunque altro attaccasse infrastrutture civili e affamasse deliberatamente un’intera popolazione di cibo, acqua, elettricità e beni di prima necessità verrebbe condannato. Le responsabilità sarebbero applicate immediatamente, in modo inequivocabile”, ha proposto. “Ma non a Gaza”.

Ha poi messo in guardia dai pericoli “catastrofici” dell’applicazione selettiva del diritto internazionale, che considera la vita di alcuni esseri umani più preziosa di altri, in base alla razza, alla religione e ai confini. Ha poi indicato le priorità del Vertice di pace per porre fine alle ostilità, fornire aiuti umanitari ai civili di Gaza e affermare il “rifiuto inequivocabile” dello sfollamento forzato o interno dei palestinesi, che secondo lui è un crimine di guerra e “una linea rossa per tutti noi”.

“Oggi Israele sta letteralmente affamando i civili di Gaza”, ha detto Abdullah. “Ma per decenni i palestinesi sono stati affamati di speranza, di libertà e di futuro, perché quando le bombe smettono di cadere, Israele non viene mai ritenuto responsabile. Le ingiustizie dell’occupazione continuano, e il mondo se ne va” (trascrizione integrale).

Macgregor ha detto a Carlson che nello “sforzo dell’America di stare al fianco di Israele e di aiutare a proteggerlo, abbiamo preso una strada diversa e abbiamo messo da parte la turpitudine morale”.

“Come si fa ad aiutare uno [Israele] senza commettere un crimine di guerra contro l’altro [i palestinesi]? Questo è il problema della punizione collettiva. Questo è il problema dell’annientamento di Gaza e del tentativo di spazzare via la sua popolazione”, ha affermato. “È inaccettabile per noi americani”.

Israele che commette punizioni collettive “inaccettabili” per gli americani; la guerra che ne deriverebbe potrebbe minacciare l’esistenza dello Stato ebraico

Inoltre, poiché i leader israeliani nel corso degli anni hanno generalmente avuto come obiettivo l’espansione dei loro confini “a tutta la Palestina”, che comporta “l’evacuazione generale” della popolazione araba, anche sotto “brutale costrizione”, Macgregor ha ricordato a Carlson che “gli israeliani vorrebbero spingere la popolazione [di Gaza] fuori” in Egitto, il che rimane un crimine di guerra.

“E quando gli americani vedranno più distruzione, e sempre più filmati e fotografie usciranno da Gaza mostrando bambini, donne, anziani che muoiono e vengono uccisi, il sostegno a Israele si eroderà”, ha avvertito il colonnello in pensione. “E allo stesso tempo, la rabbia e l’odio all’interno della regione, che già non ama Israele, diventeranno fenomenali”.

Queste dinamiche stanno già prendendo piede, come dimostra il governo egiziano che, pur essendo un importante beneficiario degli aiuti esteri americani, “è stato un buon partner strategico per Israele”. Ma a causa delle proteste dell’opinione pubblica nazionale per i bombardamenti su Gaza, “almeno 100.000 truppe egiziane sono state spostate verso il confine con Gaza”, riconoscendo che “potrebbero essere costrette a ingaggiare gli israeliani”, dal momento che nessun altro proteggerà gli oltre 2 milioni di civili dell’enclave.

Se ciò dovesse accadere, con l’Egitto che attacca da sud e Hezbollah da nord, attirando tutte le altre potenze, compresi gli Stati Uniti, questa guerra regionale inizierà non solo danneggiando l’America economicamente e fisicamente, “ma potrebbe minacciare l’esistenza stessa di Israele”.

Sebbene gli Stati Uniti vogliano proteggere Israele, “potremmo non essere in grado di farlo se questa guerra sfugge al controllo”. E siamo sinceri: storicamente, le guerre sfuggono al controllo. Si muovono in direzioni mai previste. Quindi se pensate di poter tracciare questo percorso, come pensa Lindsey Graham, siete pazzi. Una volta che si scatena, non è più gestibile”, ha detto Macgregor.

Il conflitto potrebbe portare alla Terza Guerra Mondiale, con una Russia rafforzata che non teme di impegnare gli Stati Uniti indeboliti.

Macgregor ha anche osservato che, contrariamente a quanto riportato dai media, “l’opinione in Israele è divisa. Chiunque pensi che tutti in Israele siano d’accordo si sbaglia. Ci sono persone disposte a mediare. Ci sono persone che coopereranno con loro in queste circostanze all’interno del mondo musulmano/arabo”.

Richiamando la cruda realtà della situazione attuale, ha aggiunto: “Sai, a un certo punto qualcuno in Israele deve dire che se non possiamo uccidere tutti, dobbiamo convivere con tutti, che ci piaccia o no”.

Invitando a un “periodo di raffreddamento” del conflitto nel tentativo di portare la pace, Macgregor si è detto incoraggiato dall’offerta fatta all’inizio di questa settimana dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan di mediare la disputa tra Israele e Hamas.

“La sua disponibilità a mediare è una luce brillante in un cielo altrimenti molto scuro. E dovremmo guardare a questo perché non vogliamo una guerra regionale. Ci distruggerebbe economicamente”, ha detto. “La Russia è più potente militarmente di quanto non lo sia mai stata dagli anni ’80 ed è pronta ad entrare a fianco dell’Iran. Dovremmo tutti pensarci seriamente”.

E chiunque pensi che [i decisori stranieri] diranno: “Oh, no, abbiamo paura dell’America, non rischieremo”, si sbaglia. Non hanno paura di rischiare di attaccare Israele per paura di scontrarsi con noi. Non siamo la potenza che eravamo nel 1991, e loro lo sanno. Ed economicamente la nostra posizione è molto fragile”.

Steve Jalsevac

5750.- 3000 morti: Pfizer ammette con freddezza il dramma dei danneggiati

Da La Nuova Bussola Quotidiana, 3 luglio 2023, di Paolo Gulisano

900 casi di cecità, 700 complicazioni in gravidanza. E 3000 decessi. I dati del Report di Pfizer confermano solo ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere coercitivamente obbligatoria.

La casa farmaceutica Pfizer negli scorsi giorni ha pubblicato un report, un corposo documento di circa 400 pagine, in cui ha elencato gli effetti avversi della vaccinazione anti covid-19 registrati sulla base delle segnalazioni spontanee dei danneggiati e dei medici. Si tratta della cosiddetta farmacovigilanza passiva, che si basa sulla spontaneità delle segnalazioni. La segnalazione spontanea dipende interamente dall’iniziativa e motivazione degli operatori sanitari o degli utilizzatori.  

I dati raccolti con questa metodica potrebbero essere dunque sottostimati, o perché gli operatori sanitari potrebbero avere non preso in considerazione i sintomi lamentati dal paziente, o per non aver voluto arbitrariamente messo in correlazione l’evento avverso con il vaccino oppure perché i pazienti stessi potrebbero essersi sentiti scoraggiati dal fare la segnalazione agli enti preposti per scarsa fiducia nel conseguente intervento. Oppure perché convinti da una martellante propaganda che il vaccino era assolutamente sicuro e non aveva alcun effetto collaterale.  

I dati, quindi, di una farmacovigilanza passiva sono anzitutto sottostimati rispetto alla realtà. Inoltre, il successo o il fallimento di qualsiasi attività di farmacovigilanza dipende dalla segnalazione di sospette reazioni avverse. Le metodiche applicate dalla farmacovigilanza sono destinate ad essere generatrici di ipotesi o di verifica delle ipotesi. I metodi, che generano ipotesi, hanno lo scopo ad esempio di rilevare le reazioni avverse inattese o l’aumento di frequenza di reazioni avverse attese, generando nuove informazioni che sono poi confermate dagli studi di verifica delle ipotesi, che servono a provare se i sospetti sollevati sono giustificati.  

Nel caso del Covid, tuttavia, ogni tentativo di formulare ipotesi e di sottoporle a verifica è stato sempre stroncato sul nascere. Eppure, c’erano dati su cui riflettere. Da un analogo report fatto lo scorso anno dall’Aifa, era emerso ad esempio, che l’età mediana delle persone in cui si è verificato un evento avverso è 48 anni. Un dato che rispecchia la preoccupante realtà percepita da molti operatori sanitari dei “malori improvvisi”, degli accessi aumentati al Pronto Soccorso e così via. Prove indiziarie su cui non è stata ancora avviata una seria inchiesta.  

Potrebbe essere la volta buona con questo rapporto che viene dalla casa farmaceutica stessa? Ci sarebbe da augurarselo. Scorrere il Report Pfizer, per chi avesse la pazienza di farlo, è come percorrere una vera e propria Via Dolorosa. Pagina dopo pagina scorrono i numeri con le decine di migliaia di eventi avversi, che riguardano praticamente tutti gli organi e gli apparati del corpo umano. Migliaia di patologie infiammatorie, tra cui le miocarditi e le pericarditi di cui ormai tra gli addetti agli lavori si parla apertamente di “epidemia”, ovviamente di origine misteriosa e inspiegabile.  

Scorri le pagine e dietro ai numeri pensi alle persone, a migliaia di vite compromesse. Che dire della voce “cecità”, che riguarda 970 persone? Uomini e donne che erano andate per proteggersi da un virus respiratorio definito- contro ogni evidenza epidemiologica – assolutamente incurabile e letale, e che ora hanno perso la vista? E che significa poi la voce “complicazioni in gravidanza” che riguarda quasi 700 donne? Che ne sarà stato del loro bambino?  

Le cifre scorrono asettiche e fredde, e ci descrivono un periodo di osservazione di sei mesi, dal 19 dicembre 2021 al 18 giugno 2022. Erano i mesi in cui la propaganda spingeva a tutta forza per la vaccinazione, e dopo le iniziali categorie a rischio (sanitari, forze dell’ordine, insegnanti fragili e anziani) si era arrivati alla vaccinazione universale, utilizzando a scopi persuasivi ogni mezzo.  

L’elenco del report, infine, ci conduce ad una cifra che non può non fermare l’attenzione in modo drammatico: i morti. Il report Pfizer parla di 3000 decessi. Non dai complottisti, non dai negazionisti viene questa cifra terribile, ma dal produttore stesso del vaccino. Tremila persone che erano sane, che facevano la loro vita normale, e che non ci sono più, che hanno lasciato nelle loro famiglie un vuoto doloroso, e come facilmente immaginabile, inspiegabile.  

Si può morire per molti motivi e molte cause, ma è possibile morire di prevenzione? Perdere la vita per aver voluto prevenire una malattia che aveva un tasso di letalità di poco più del 2%, e che avrebbe potuto essere ancora più basso con le cure adeguate? Ma un altro aspetto che fa veramente male, e che in realtà questi eventi avversi e queste morti erano di fatto state previste e messe in conto. Nella massa enorme di comunicazioni, di notizie, di battage propagandistico, ci fu nell’estate del 2021 una dichiarazione televisiva di Fabrizio Pregliasco, uno dei grandi protagonisti della pandemia mediatica. Pregliasco nel programma “Stasera Italia” con Tiziana Panella faceva questa affermazione: “Vedo come elemento favorente la vaccinazione perché la vaccinazione vuol dire rischiare la propria vita, perché la vaccinazione ha degli eventi avversi, molto limitati, però quando la facciamo lo facciamo in un’ottica di solidarietà e di opportunità per i nostri familiari fragili, ma anche per la comunità”.  

I dati del Report di Pfizer confermano ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere obbligatoria, e coercitivamente obbligatoria. Ma colpiscono anche le motivazioni pseudo etiche e solidariste con cui si doveva andare a metterle a rischio: il bene della comunità. Era la versione laica della tristemente nota definizione vaticana: un atto d’amore. In realtà oggi le ricerche ci hanno dimostrato che questo “effetto protettivo” (ricordate l’Immunità di gregge?) non c’è stato. Alle persone accecate, o diventate cardiopatiche o neuropatiche o comunque danneggiate, non resta nemmeno questa consolazione di essere state private della salute per proteggere qualcun altro. Non sono martiri della solidarietà: sono vittime di danni collaterali.    

5746.- UE e OMS avanti con lo stato di sorveglianza…”per rafforzare la sicurezza sanitaria globale!”

Parlano di Salute e vogliono dominarci . Il metodo e il frasario li conosciamo. Sono quelli della NATO e dell’Unione europea e di tutte le anomalie istituzionali create dagli Stati Uniti dopo la Guerra Mondiale: rafforzare! sta per dominare.

La Commissione europea e l’OMS lanciano un’iniziativa storica sulla salute digitale per rafforzare la sicurezza sanitaria globale

Parlano di Salute e vogliono dominarci.

Dal WHO, 5 June 2023 e dalla Commissione europea. Traduzioni libere di Mario Donnini

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e la Commissione europea hanno annunciato oggi il lancio di una storica partnership per la salute digitale.

Nel giugno 2023, l’OMS adotterà il sistema di certificazione digitale COVID-19 dell’Unione europea (UE) per istituire un sistema globale che contribuirà a facilitare la mobilità globale e a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie. Questo è il primo elemento costitutivo della rete globale di certificazione della salute digitale dell’OMS (GDHCN) che svilupperà un’ampia gamma di prodotti digitali per offrire una salute migliore a tutti.

“Basandosi sulla rete di certificazione digitale di grande successo dell’UE, l’OMS mira a offrire a tutti gli Stati membri dell’OMS l’accesso a uno strumento sanitario digitale open-source, che si basa sui principi di equità, innovazione, trasparenza, protezione dei dati e privacy”, ha affermato il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. “I nuovi prodotti sanitari digitali in fase di sviluppo mirano ad aiutare le persone di tutto il mondo a ricevere servizi sanitari di qualità in modo rapido ed efficace”.

Basata sulla strategia sanitaria globale dell’UE e sulla strategia globale dell’OMS sulla salute digitale, l’iniziativa fa seguito all’accordo del 30 novembre 2022 tra il commissario Kyriakides e il dottor Tedros per rafforzare la cooperazione strategica sulle questioni sanitarie globali. Ciò rafforza ulteriormente un solido sistema multilaterale con l’OMS al centro, alimentato da una forte UE.

“Questa partnership è un passo importante per il piano d’azione digitale della strategia sanitaria globale dell’UE. Utilizzando le migliori pratiche europee, contribuiamo agli standard sanitari digitali e all’interoperabilità a livello globale, a vantaggio dei più bisognosi. È anche un potente esempio di come l’allineamento tra l’UE e l’OMS possa garantire una salute migliore per tutti, nell’UE e nel mondo. In qualità di autorità di direzione e coordinamento del lavoro sanitario internazionale, non esiste partner migliore dell’OMS per portare avanti il lavoro che abbiamo avviato nell’UE e sviluppare ulteriormente soluzioni sanitarie digitali globali”, ha affermato Stella Kyriakides, commissaria per la salute e la sicurezza alimentare.

Questa partnership includerà una stretta collaborazione nello sviluppo, nella gestione e nell’implementazione del sistema GDHCN dell’OMS, beneficiando dell’ampia competenza tecnica della Commissione europea nel settore. Un primo passo è garantire che gli attuali certificati digitali dell’UE continuino a funzionare in modo efficace.

“Con 80 paesi e territori collegati al certificato digitale COVID-19 dell’UE, l’UE ha fissato uno standard globale. Il certificato UE non solo è stato uno strumento importante nella nostra lotta contro la pandemia, ma ha anche facilitato i viaggi e il turismo internazionali. Sono lieto che l’OMS si baserà sui principi di tutela della privacy e sulla tecnologia all’avanguardia del certificato UE per creare uno strumento globale contro future pandemie”, ha aggiunto Thierry Breton, commissario per il Mercato interno.

Un sistema globale dell’OMS basato sull’eredità dell’UE

La sfrontatezza di questa ipocrisia è tale che si percepisce la loro sicurezza di poterci sottomettere. ndt

Uno degli elementi chiave nel lavoro dell’Unione europea contro la pandemia di COVID-19 sono stati i certificati COVID-19 digitali. Per facilitare la libera circolazione all’interno dei suoi confini, l’UE ha rapidamente istituito certificati COVID-19 interoperabili (denominati “certificato digitale UE COVID-19” o “EU DCC”). Basato su tecnologie e standard open-source ha consentito anche la connessione di paesi extra UE che rilasciano certificati secondo le specifiche EU DCC, diventando la soluzione più utilizzata in tutto il mondo.

Dall’inizio della pandemia, l’OMS si è impegnata con tutte le regioni dell’OMS per definire le linee guida generali per tali certificati. Per aiutare a rafforzare la preparazione sanitaria globale di fronte alle crescenti minacce per la salute, l’OMS sta istituendo una rete globale di certificazione sanitaria digitale che si basa sulle solide basi del quadro, dei principi e delle tecnologie aperte del DCC dell’UE. Con questa collaborazione, l’OMS faciliterà questo processo a livello globale sotto la propria struttura con l’obiettivo di consentire al mondo di beneficiare della convergenza dei certificati digitali. Ciò include la definizione degli standard e la convalida delle firme digitali per prevenire le frodi. In tal modo, l’OMS non avrà accesso a nessun dato personale sottostante, che continuerebbe ad essere dominio esclusivo dei governi.

Il primo elemento costitutivo del sistema globale dell’OMS diventa operativo nel giugno 2023 e mira a essere sviluppato progressivamente nei prossimi mesi.

Una partnership digitale a lungo termine per offrire una salute migliore a tutti

Per facilitare l’adozione del DCC dell’UE da parte dell’OMS e contribuire al suo funzionamento e all’ulteriore sviluppo, l’OMS e la Commissione europea hanno concordato di collaborare alla salute digitale.

Questa partnership lavorerà per sviluppare tecnicamente il sistema dell’OMS con un approccio graduale per coprire ulteriori casi d’uso, che possono includere, ad esempio, la digitalizzazione del certificato internazionale di vaccinazione o profilassi. L’espansione di tali soluzioni digitali sarà essenziale per offrire una salute migliore ai cittadini di tutto il mondo.

Questa cooperazione si basa sui valori e sui principi condivisi di trasparenza e apertura, inclusività, responsabilità, protezione dei dati e privacy, sicurezza, scalabilità a livello globale ed equità. L’OMS e la Commissione europea lavoreranno insieme per incoraggiare la massima diffusione e partecipazione globale. Particolare attenzione sarà riservata alle pari opportunità di partecipazione dei più bisognosi: paesi a basso e medio reddito.

Certificato COVID digitale UE

Dalla Commissione europea

EU Digital COVID Certificate - Scanning system at the airport

Per facilitare la libera circolazione sicura durante la pandemia di COVID-19, l’Unione europea ha istituito il certificato COVID digitale dell’UE.

… e per chi non dovrà circolare…

IERI, Il 1° luglio 2023, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha adottato il sistema UE di certificazione digitale COVID-19 per istituire un sistema globale che contribuirà a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie.

Uno strumento forte per la riapertura delle nostre economie e società

Il certificato COVID-19 digitale dell’UE è stato un elemento cruciale nella risposta dell’Europa alla pandemia di COVID-19, con oltre 2,3 miliardi di certificati emessi. È stato anche fondamentale per sostenere l’industria del turismo europea duramente colpita.

Il certificato ha facilitato i viaggi sicuri per i cittadini in tutta l’Unione europea quando gli Stati membri hanno limitato i viaggi per motivi di salute pubblica. Inoltre, ha consentito di coordinare la revoca di tali restrizioni dal momento in cui è stato possibile. Infatti dall’agosto 2022 non ci sono più restrizioni ai viaggi all’interno dell’UE.

Anche il certificato COVID digitale dell’UE è stato un successo in tutto il mondo: ha stabilito uno standard globale per i viaggi internazionali ed è stato l’unico sistema operativo a livello internazionale. 51 paesi in quattro continenti hanno beneficiato di questo sistema.

Il regolamento UE sul certificato COVID digitale è entrato in vigore il 1° luglio 2021 ed è scaduto il 30 giugno 2023.

Un passo verso la sicurezza sanitaria globale

Il 1° luglio 2023, l’OMS ha adottato il sistema UE di certificazione digitale COVID-19 per istituire un sistema globale che contribuirà a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce per la salute in corso e future, comprese le pandemie. Questo è il primo elemento costitutivo della rete globale di certificazione della salute digitale dell’OMS che svilupperà un sistema per la verifica globale dei documenti sanitari per offrire una salute migliore a tutti.

L’OMS faciliterà questo processo a livello globale sotto la propria struttura con il primo caso d’uso che sarà la convergenza dei certificati digitali COVID-19. Ciò include l’adozione degli standard dell’UE e la convalida delle firme digitali per prevenire le frodi. In tal modo, l’OMS non avrà accesso a nessun dato personale sottostante, che continuerebbe ad essere dominio esclusivo dei governi nazionali.

Partenariato digitale UE-OMS

Per facilitare l’adozione del certificato COVID digitale dell’UE da parte dell’OMS e contribuire al suo funzionamento e all’ulteriore sviluppo, l’OMS e la Commissione europea hanno concordato di collaborare alla salute digitale.

Questa partnership lavorerà per sviluppare tecnicamente il sistema dell’OMS con un approccio graduale per coprire ulteriori casi d’uso, che possono includere, ad esempio, la digitalizzazione del certificato internazionale di vaccinazione o profilassi. L’espansione di tali soluzioni digitali sarà essenziale per offrire una salute migliore ai cittadini di tutto il mondo.

Sequenza temporale

  1. 1 luglio 2023 L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) adotta il sistema UE di certificazione digitale COVID-19 per istituire un sistema globale che contribuirà a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie.
  2. 30 giugno 2023Scadenza del regolamento sui certificati COVID digitali dell’UE.
  3. 13 dicembre 2022 Il Consiglio adotta una raccomandazione riveduta sulla revoca di tutte le restrizioni ai viaggi all’interno dell’UE.
  4. 29 giugno 2022 Proroga del regolamento sui certificati COVID digitali dell’UE fino al 30 giugno 2023. Gli Stati membri possono ora rilasciare certificati di vaccinazione ai partecipanti alle sperimentazioni cliniche e riconosceranno ulteriori tipi di test dell’antigene.
  5. 29 marzo 2022 Nuove norme esentano i minori dal periodo di accettazione di 9 mesi per i certificati di vaccinazione.
  6. Mostra altri 13 elementi
  7. 27 gennaio 2021 Sono state adottate linee guida che stabiliscono i requisiti di interoperabilità dei certificati di vaccinazione digitali, sulla base delle discussioni tenutesi tra la Commissione e gli Stati membri nell’ambito della rete eHealth dal novembre 2020.
  8. Ulteriori informazioni su questo testo di originePer avere ulteriori informazioni sulla traduzione è necessario il testo originale.

Come vedete, la pazienza è la virtù dei forti, ma i forti non siete voi.

5687.- Dittatura Politica del Sistema Mafioso del Nuovo Ordine Mondiale

Scandalo C.S.M./Palamara archiviato, ex ministro Speranza e Conte graziati dal Tribunale dei Ministri, lo psicoterapeuta di Bibbiano Claudio Foti accusato, in concorso con il sindaco di Bibbiano, PD, assolto in appello; ma, per contro, il medico chirurgo Silvana De Mari radiata dall’Ordine dei medici (sospesa nel 2021 per non essersi vaccinata)! il giudice Susanna Zanda (Seconda Sezione Civile del Tribunale di Firenze), che denuncio’ le morti dopo vaccini covid, è nel mirino. Per citarne alcuni! Intanto, da oggi, in Francia viene reintegrato il personale sanitario non vaccinato.

COVID: EX MINISTRO SPERANZA GRAZIATO, CHIRURGA DE MARI RADIATA (video)! Dittatura Politica del Sistema Mafioso del Nuovo Ordine Mondiale

Ridi, ridi!

Indice dei contenuti

Nell’immagine di copertina l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza prosciolto a Brescia e la chirurga Silvana De Mari radiata dall’Ordine dei Medici di Torino

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Le disgrazie non giungono mai sole, si dice…

Purtroppo la giornata del 7 giugno è stata foriera di nefaste notizie nel campo della lotta per la libertà democratica contro l’asfissiante piano di Bill Gates dell’immunizzazione globale proiettata verso il folle disegno transumanista di quella “immunità a progetto” che è già stata finanziata dalla Commissione Europea all’interno delle ricerche del Graphene Flagship.

Per brevità non approfondiamo tali argomenti sviluppati in varie inchieste esclusive di Gospa News di cui riportiamo i links sopra e in calce all’articolo.

Ecco in sintesi le news: l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza e l’ex premier Giuseppe Conte sono stati prosciolti da ogni accusa dal Tribunale dei Ministri come richiesto dalla Procura della Repubblica di Brescia al termine di un processo che avevamo già definito “farsa” da mesi e di cui abbiamo “profetizzato” l’esito pochi giorni fa… 

La blogger e scrittrice dottoressa Silvana De Mari, esimia medica chirurga specializzata in endoscopia dell’apparato digerente e in psicologia cognitiva, è stata radiata dall’Ordine dei Medici di Torino per cavilli afferenti la sua campagna di denuncia delle cure domiciliari ignorate contro il Covid e sulla pericolosità e letalità dei sieri genici Covid.

Palamara senza galera come Speranza. La magistratura italiana a Perugia e a Bergamo non sa punire i crimini in atti giudiziari e sanitari.

ALTRI VERGOGNOSI ATTI GIUDIZIARI SUI VACCINI COVID-19

Ciò accade pochi giorni dopo l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti della giudice Susanna Zanda che non solo ha sostenuto i medesimi rischi sulla base di ricerche mediche pubblicate sulle più autorevoli riviste scientifiche dopo accurata revisione paritaria (verifica della fondatezza epistemologica del processo e dei metodi di studio) ma ha pure osato trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Roma affinché indagasse sui danni permanenti causati dalle reazioni avverse ai vaccini sperimentali (fino alla pronuncia EMA del 24 settembre 2022) e sui vaccinati deceduti dopo le inoculazioni. 

Ciò accade dopo che la Corte Costituzionale, politicizzata dagli stessi partiti che hanno imposto le vaccinazioni obbligatorie a varie categorie professionali (operatori sanitari in primis) e over 50, ha rigettato i ricorsi contro l’obbligo vaccinale ritenuti anti-costituzionali in violazione dell’articolo 32, come previsto sempre da Gospa News.

La Consulta si è pronunciata facendo di fatto un “copia incolla” della sentenza già emessa dalla giudice costituzionale Marta Cartabia nel 2018 in risposta ai ricorsi contro il Decreto Lorenzin che impose i 10 vaccini obbligatori in età scolare. Cartabia fu poi premiata dal suo ex collega della Consulta Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana, con la nomina a Ministro di Giustizia che aiutò il premier Mario Draghi a scrivere il D.L. 44/2021 sull’obbligo vaccinale.

LA DITTATURA POLITICA DELLA CULTURA MAFIOSA NWO DIVENTA “SISTEMA”

Ecco quindi compiersi tutto quanto già annunciato nel nostro dirompente articolo dal titolo “NWO contro l’Italia – 7: la Dittatura Politica della Cultura Mafiosa” che oggi si conferma “sistema” alla luce di questi pronunciamenti in ambito giudiziario e disciplinare.

Tutto ciò potrebbe anche apparire casuale se un dossier della Commissione Salute del Senato USAnon avesse appena confermato l’origine da laboratorio del SARS-Cov-2 e se l’esperto di brevetti americano David Martin non avesse accusato gli Stati Uniti d’America di aver «rilasciato intenzionalmente» il virus costruito insieme alla Cina (e all’UE aggiungiamo noi) come rivelato in anteprima dalla ricerca di Luc Montagnier ripetutamente censurata secondo quanto denunciato dal suo amico scienziato e collaboratore Jean-Claude Perez in una recente intervista esclusiva. 

IL SARS COV-2 DA LABORATORIO PER VACCINI OBBLIGATORI

E potrebbe sembrare casuale se il virologo Giorgio Palù non avesse confermato in uno studio internazionale che il SARS-Cov-2 ha un codice genomico pressoché identico a quello di un gene umano artificiale costruito da Moderna nel 2016 grazie ai finanziamenti del Pentagono e alla consulenza di Anthony Fauci che, nonostante le inchieste per i depistaggi sull’emergenza Covid e sui vaccini aperte nei suoi confronti negli USA, è stato chiamato a collaborare al Biotecnopolo di Siena dove lo stesso Palù ha ottenuto il “premio” di entrare nella Commissione Scientifica.

wuhan-gates-71-verita-censure-sul-sars-cov-2-da-laboratorio-scoperto-con-montagnier-intervista-esclusiva-allo-scienziato-perez-fraterno-amico-del-nobel

In un’altra breve sintesi abbiamo evidenziato il macroscopico conflitto d’interessi tra le Big Pharma dei vaccini e i politici, peraltro svelato dall’inchiesta giornalistica internazionale sul lobbying attuato dalle ONG di Gates con 8,3 milioni di dollari destinati a politic e funzionari pubblici di USA e UE. 

Ora che abbiamo ripassato tutto questo mefitico e diabolico scenario, nel quale s’innesta l’accordo tra OMS e Commissione Europea per un Green Pass mondiale che precorre il già sperimentato microchip sotto pelle per gestire anche scambi finanziari brevettato dalla Microsoft di Gates con numero 666 del Marchio della Bestia, potete leggere i desolati commenti delle vittime dei provvedimenti su Speranza e su De Mari.

“PASSAPORTO VACCINALE OMS-UE: CONDANNA A MORTE PER MILIONI DI EUROPEI”. Agghiacciante Previsione di Esperto USA sul Piano degli “Amici di Gates”

I PARENTI DELLE VITTIME SUL CASO SPERANZA: “UNO SCHIAFFO ALL’ITALIA”

«Il Tribunale dei Ministri – come recentemente pubblicato dalle agenzie di stampa – ha archiviato la posizione dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza nell’indagine sulla gestione della prima fase della pandemia nella provincia di Bergamo. È stata dunque accolta la richiesta della Procura di Brescia. Conte e Speranza erano accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa. Delusi e e amareggiati i familiari della vittime del Covid19 dell’Associazione #Sereniesempreuniti che da oltre 3 anni si battono per la verità» si legge nel comunicato ufficiale del sodalizio.

Farsa-giudiziaria-sui-morti-di-covid-a-bergamo-accuse-a-conte-e-speranza-per-cavilli-burocratici-non-per-le-cure-domiciliari-negate-denunciate-da-trinca. I GIUDICI PRO SPERANZA: NEGANO EFFICACIA DELLE CURE DOMICILIARI! Vitamina D e Cortisone “Bocciati’ dal Consiglio di Stato.

«Ancora una volta ci è stato negato di poter conoscere la verità sulla morte dei nostri cari e di migliaia di persone che, come emerso dalle risultanze della coraggiosa indagine della Procura di Bergamo, si sarebbero potute salvareQuesta archiviazione è uno schiaffo in faccia a tutti noi e all’Italia intera che si merita un sistema politico e di giustizia più trasparente. Siamo intransigenti con quanto fatto dalla Procura di Brescia e dal Tribunale dei Ministri: l’archiviazione è un vilipendio alla memoria dei nostri familiari, un bavaglio, l’ennesimo in un’Italia corrosa dall’omertà contro cui ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo nelle sedi che ci restano, come quella civile».

«Siamo amareggiati per la decisione che va in senso opposto alle risultanze cui era pervenuta la Procura di Bergamo dopo tre anni di indagini – aggiunge Consuelo Locati, del team legale dei familiari -. Attendiamo di conoscere le motivazioni addotte a fondamento della richiesta».

SILVANA DE MARI PUNITA PER LE DENUNCE SUI RISCHI CANCRO DEI VACCINI

«Con infinita fierezza comunico che in data 6 giugno mi è arrivata la comunicazione della decisione della commissione per gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi della provincia di Torino sulla trattazione del mio procedimento disciplinare: radiazione dall’Ordine dei Medici. Per tutto il tempo della cosiddetta pandemia ho fatto affermazioni, anzi esternazioni come scrivono i colleghi, che hanno salvato migliaia o forse decine di migliaia di persone» scrive la dottoressa Silvana De Mari che, oggi, merita tutta la solidarietà di Gospa News nonostante sia stata tra i poveri elettori illusi che hanno votato l’attuale premier Giorgia Meloni sperando in un cambiamento che c’è stato ma verso il peggio con la nomina del rettore universitario Orazio Schillaci a Ministro della Salute del suo governo. 

COVID: “STOP VACCINI GENICI mRNA E mDNA! CAUSANO MIOCARDITI, DANNI IMMUNITARI E TUMORI”. Allarmante Studio dall’Istituto Superiore della Sanità

«Ho consigliato l’olio di fegato di merluzzo: pochi mesi fa è stata confermata dall’università di Oslo la sua azione prodigiosa nel prevenire l’infezione Covid 19 o almeno nel diminuire la gravità. Ho affermato che è sbagliato iniettare farmaci sul cui foglietto illustrativo è scritto: non si conoscono gli effetti a distanza e non si conoscono gli effetti della cancerogenicità» ha aggiunto al chirurga segnalando quanto confermato persino dallo studio di una ricercatrice dell’Istituto Superiore della Sanità.

RAPIDE MORTI PER CANCRO AI TESTICOLI TRA SPORTIVI. Oncologo USA: “Colpa della ProteIna SPIKE dei Vaccini? Pfizer-BionTech hanno già la Cura”

«In questo momento in cui il popolo italiano è flagellato da strane nuove epidemie di malore improvviso, e mortale, di miocarditi e pericarditi, di cancri e di cancri talmente violenti che è stato coniato il termine turbo cancro, è un onore essere radiata dagli Ordini che hanno imposto questi farmaci – prosegue Silvana De Mari – Grazie alle mie parole migliaia di persone hanno rifiutato l’inoculazione dei farmaci in questione. Ne sono infinitamente fiera. Nei prossimi giorni discuteremo tutti i punti delle 14 pagine di motivazione».

La dottoressa parlerà della sua radiazione lunedì 12 giugno alle 21. Sotto il video del suo primo commento a caldo e dell’annuncio della diretta streaming. 

Fabio Giuseppe Carlo Carisio

5686.- Green Pass globale: uno sviluppo nemico dell’uomo e dei diritti personali

Allora anche OMS e Ue sono nemici dell’uomo e dei diritti personali? Da qualunque parte si scelga di stare, quello che è certo è che la confusione la fa da sovrana e che il progresso non fa bene all’umanità.

Da Scenari economici. Di Guido da Landriano, 7 Giugno 2023

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che adotterà il  modello del passaporto vaccinale digitale COVID-19 dell’Unione Europea come parte di una nuova rete globale di certificati sanitari digitali. Un’evoluzione preoccupante verso un’identità digitale globale nemica dei diritti umani. 

In una dichiarazione del 5 giugno, l’OMS ha dichiarato di aver avviato una “partnership di riferimento per la salute digitale” con la Commissione Europea (CE), l’organo esecutivo dell’Unione Europea.

Denominato Global Digital Health Certification Network, il nuovo quadro di passaporti per i vaccini ha già attirato critiche, con il senatore australiano Alex Antic che ha affermato in una dichiarazione che la mossa è “solo un’altra teoria cospirativa che si sta avverando”.

I passaporti dei vaccini e varie altre forme di schemi di identità digitale sono stati criticati in quanto invasione della privacy e in quanto potenzialmente in grado di consentire a governi e aziende di costringere il comportamento umano, ad esempio negando l’accesso a infrastrutture o servizi.

L’OMS ha dichiarato in un comunicato che, nell’ambito della nuova iniziativa, “riprenderà il sistema di certificazione digitale COVID-19 dell’Unione Europea (UE) per istituire un sistema globale che contribuirà a facilitare la mobilità globale e a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future”.

Il certificato vaccinale COVID-19 digitale dell’UE è entrato in vigore nel luglio 2021, con oltre 2,3 miliardi di certificati emessi. Doveva terminare la propria validità il 31 dicembre 2022, ma è stato prolungato sino al 2023, senza ragione.

Con l’affievolirsi della pandemia, l’uso dei passaporti vaccinali è stato limitato negli ultimi tempi e si è ulteriormente ridotto dopo che l’OMS ha recentemente dichiarato la fine della COVID-19 come emergenza sanitaria globale. Però lo strumento non è mai stato ufficialmente cancellato e rimane quindi come un potenziale strumento di controllo, fra l’altro con uno schema estendibile ad altri campi. Nulla vieta che, un domani, diventi anche applicabile ad altri settori.

Data la frenesia legata al controllo delle emissioni di CO2 cosa ne pensereste se domani fosse esteso, per esempio, al controllo dei vostri acquisti, magari con la teorica buona intenzione di controllare le emissioni di CO2? Un vero e proprio “Segno della bestia” da apocalisse di San Giovanni.

Uno sviluppo preoccupante?

La nuova iniziativa del passaporto vaccinale globale fa seguito a un accordo firmato nel dicembre 2022 dal Direttore generale dell’OMS Tedros Ghebreyesus e dalla Commissione europea per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides, volto a rafforzare la collaborazione UE-OMS su un’ampia gamma di prodotti sanitari digitali.

“Oggi è un nuovo capitolo della cooperazione globale sulla salute digitale”, ha dichiarato Kyriakides in una dichiarazione sui social media.

“Contribuirà a porre l’OMS al centro della nostra architettura sanitaria globale”, ha aggiunto.

Ghebreyesus ha affermato in un comunicato che, “basandosi sulla rete di certificazione digitale di grande successo dell’UE, l’OMS intende offrire a tutti gli Stati membri dell’OMS l’accesso a uno strumento di salute digitale open-source”.

“I nuovi prodotti sanitari digitali in fase di sviluppo mirano ad aiutare le persone di tutto il mondo a ricevere servizi sanitari di qualità in modo rapido e più efficace”, ha aggiunto. Però con questa scusa li si tiene anche sotto stretto controllo.

5685.- Come funzionerà e a cosa servirà il green pass mondiale

Siamo stati educati alla democrazia e l’abbiamo permeata così profondamente che certe notizie non sono nemmeno lontanamente accettate come possibili.

  • Start Magazine, 6 Giugno 2023
Green Pass Mondiale

di Giulia Alfieri

L’Ue e l’Organizzazione mondiale della sanità hanno stretto un accordo che rende il green pass ideato per il Covid uno strumento di certificazione digitale con valore globale. Ma si tratta solo del primo passo verso il futuro della sanità digitale. Tutti i dettagli

Quando pensavamo che non avremmo mai più sentito le parole “green pass” è arrivato il “green pass mondiale”. Ieri infatti la Commissione europea e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno siglato un accordo per la salute digitale, che mira a istituire un sistema di certificazione che “contribuirà a facilitare la mobilità globale e a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future”, pandemie comprese.

L’Oms, nell’ambito di una strategia più ampia, adotterà dunque nel corso del mese di giugno il sistema di certificazione digitale dell’Unione europea elaborato durante il Covid.

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L’EVOLUZIONE DEL GREEN PASS

Nato prima di tutto per uniformare i diversi certificati che ogni Paese avrebbe avuto e per superare il problema del mancato riconoscimento transfrontaliero dei test, che complicava i viaggi all’interno dell’Ue, il green pass ora diventa un “passaporto” sanitario mondiale che facilita la mobilità non solo nell’Unione ma anche oltre i suoi confini.

Così come l’Ue ha rapidamente istituito certificati Covid interoperabili – denominati “Certificato Covid digitale Ue” o “Dcc Ue” – per semplificare e far riprendere dopo mesi di chiusura la libera circolazione all’interno dei suoi confini, l’intesa con l’Oms ha l’obiettivo di garantire la stessa libertà e sicurezza, ma a livello mondiale.

UN PRIMO PASSO VERSO LA SANITÀ DIGITALE

Fondato sulla strategia dell’Ue per la salute globale e sulla strategia globale degli Stati membri dell’Oms per la salute digitale, il partenariato su un green pass mondiale è il primo passo della Rete globale di certificazione digitale della salute (Gdhcn) dell’Oms, che svilupperà un’ampia gamma di prodotti digitali per garantire una salute migliore per tutti.

“Basandosi sulla rete di certificazione digitale di grande successo dell’Ue, l’Oms mira a offrire a tutti gli Stati membri dell’Oms l’accesso a uno strumento sanitario digitale open-source, che si basa sui principi di equità, innovazione, trasparenza, protezione dei dati e privacy”, ha affermato Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.

L’iniziativa fa seguito all’accordo firmato il 2 dicembre scorso dalla commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, e Ghebreyesus per rafforzare la cooperazione strategica sulle questioni di salute globale.

“La partnership è un passo importante per il piano d’azione digitale della strategia sanitaria globale dell’Ue. Utilizzando le migliori pratiche europee, contribuiamo agli standard sanitari digitali e all’interoperabilità a livello globale, a vantaggio dei più bisognosi”, ha aggiunto Kyriakides.

“È anche un potente esempio di come l’allineamento tra l’Ue e l’Oms possa garantire una salute migliore per tutti, nell’Ue e nel mondo. In qualità di autorità di direzione e coordinamento del lavoro sanitario internazionale – ha proseguito la commissaria -, non esiste partner migliore dell’Oms per portare avanti il lavoro che abbiamo avviato nell’Ue e sviluppare ulteriormente soluzioni sanitarie digitali globali”.

QUESTIONE DI PRIVACY

La collaborazione, che ha tra l’altro l’obiettivo di consentire al mondo di beneficiare della convergenza dei certificati digitali, include anche la definizione degli standard e la convalida delle firme digitali, per prevenire le frodi.

Come precisato nella nota stampa della Commissione Ue, “in questo modo, l’Oms non avrà accesso ai dati personali sottostanti, che continueranno a essere di dominio esclusivo dei governi”.

La partnership Ue-Oms lavorerà allo sviluppo tecnico del sistema con un approccio graduale che arrivi a coprire ulteriori casi d’uso, che possono includere, per esempio, la digitalizzazione del certificato internazionale di vaccinazione o profilassi.

“La cooperazione – afferma il comunicato – si basa su valori e principi condivisi di trasparenza e apertura, inclusione, responsabilità, protezione dei dati e privacy, sicurezza, scalabilità a livello globale ed equità”.

Soddisfazione anche da parte del commissario per il Mercato interno, Thierry Breton: “Con 80 paesi e territori collegati al certificato Covid-19 digitale dell’Ue, l’Unione europea ha fissato uno standard globale. Il certificato Ue non solo è stato uno strumento importante nella nostra lotta contro la pandemia, ma ha anche facilitato i viaggi e il turismo internazionali. Sono lieto che l’Oms si baserà sui principi di tutela della privacy e sulla tecnologia all’avanguardia del certificato Ue per creare uno strumento globale contro future pandemie”.

5684.- In quali Paesi ci sono sempre più laboratori ad alti livelli di biosicurezza

  • Start Magazine, 27 Marzo 2023
Laboratori Biosicurezza

di Giulia Alfieri

In Europa si concentra il maggior numero di laboratori ad alti livelli di biosicurezza, come quello di Wuhan, e nel mondo continuano ad aumentare. Ecco dove

I laboratori ad alti livelli di biosicurezza, come quello di Wuhan, che studiano patogeni che potrebbero essere causa di epidemie o pandemie, sono in aumento. Ad affermarlo è una ricerca del King’s College London, secondo cui il loro numero cresce quando il rischio di attacchi di bioterrorismo o di pandemie è maggiore.

La notizia di per sé non dovrebbe allarmare perché studiare e prevenire non può essere negativo ma il fatto che questo stia avvenendo senza un rafforzamento generale della supervisione della gestione del rischio biologico e in Paesi con punteggi relativamente bassi in termini di governance e stabilità, per gli esperti, è motivo di preoccupazione.

Altro discorso è rappresentato dalla gain of function, cioè quelle tecniche che in virologia prevedono la modifica di virus, rendendo più pericolosi gli agenti patogeni.

I LIVELLI DEI LABORATORI

I livelli di biosicurezza dei laboratori sono quattro, che in ordine crescente indicano l’entità del rischio, ovvero più l’agente patogeno che si maneggia è pericoloso, in termini di trasmissibilità e infettività, più alto è il livello di biosicurezza del laboratorio e maggiori sono le misure di protezione e biocontenimento da mettere in campo.

QUANTI SONO I LABORATORI BSL4

Nel 2021, i BSL4 in funzione, in costruzione o in progetto erano 59 in 23 Paesi. All’inizio di quest’anno, afferma il report, il numero era aumentato di dieci unità, passando a 69 laboratori. Attualmente ci sono 51 laboratori BSL4 in funzione, 3 in costruzione e 15 in progetto, tutti distribuiti in 27 Paesi.

Il 75% di quelli operativi esistenti si trova in città, dove la densità di popolazione potrebbe esacerbare l’impatto di un rilascio accidentale (lab leak).

Dall’inizio della pandemia, 9 Paesi hanno annunciato l’intenzione di costruire 12 nuovi laboratori BSL4 e gli esperti hanno osservato come questo numero generalmente aumenti in concomitanza di particolari eventi. Per esempio, era capitato con l’epidemia di SARS in Asia nel 2003 e con il fenomeno delle lettere all’antrace negli Stati Uniti nel 2001.

DOVE SORGERANNO I NUOVI LABORATORI

La maggior parte dei nuovi laboratori BSL4 sarà costruita in Asia e per cinque di questi Paesi sarà una prima volta. Tra gli Stati che hanno annunciato la volontà di procedere ci sono Kazakistan, Filippine, Singapore e India, che da sola ne ha in programma 4, da aggiungere ai 2 già esistenti.

LA DISTRIBUZIONE DEI BSL4 NEL MONDO

Considerando, dunque, i laboratori BSL4 in funzione, in costruzione o in progetto si apprende che con 26 laboratori BSL4, di cui uno in costruzione nel Regno Unito e uno in progetto in Spagna, la maggiore concentrazione si trova in Europa.

L’Asia ne conta 20, di cui 11 sono previsti in Cina, India, Kazakistan, Taiwan, Filippine, Arabia Saudita, Singapore e Giappone.

In Nord America ce ne sono 15, di cui uno in costruzione negli Stati Uniti e 2 in progetto in Canada e negli Stati Uniti. L’Oceania ha 4 laboratori BSL4, tutti operativi e situati in Australia.

L’Africa ne ha 3, di cui 2 operativi in Gabon e Sudafrica e uno in costruzione in Costa d’Avorio. In Sud America è previsto un laboratorio BSL4 in Brasile.

I PUNTI DEBOLI DEI PAESI CHE OSPITANO BSL4

Lo studio ha infine misurato la capacità di gestione del rischio biologico dei vari paesi in cui sono o saranno presenti queste strutture. Per farlo hanno valutato criteri come la legislazione in materia, i piani di risposta a eventuali incidenti o le modalità di formazione del personale.

In generale, i Paesi sono risultati più pronti dal punto di vista della biosicurezza, cioè nel prevenire l’esposizione o il rilascio accidentale di agenti patogeni, rispetto alla bioprotezione, ovvero nel prevenire un cattivo utilizzo di agenti pericolosi.

In particolare, Australia, Canada e Francia sono in cima alla classifica sulla biosicurezza, a cui si aggiungono gli Stati Uniti in quella sulla bioprotezione.

5683.- Nei laboratori di biosicurezza nascono i patogeni, ma i green pass digitali vi proteggeranno

“Homo homini lupus” disse Plauto. C’è un cancro nell’umanità che si alimenta attraverso il denaro. Per dominarci, ci sorveglierà ovunque. Le tecnologie di sorveglianza applicate all’ingegneria sociale, come in Cina, saranno completate in Europa con i passaporti vaccinali digitali. Con questi nuovi green pass, il Deep State globale, sicuramente, faciliterà anche i viaggi, ma quando, dove e di chi diranno loro. In barba alle costituzioni, i cittadini privi di passaporti vaccinali digitali saranno sostanzialmente segregati dalla società, oppure, saranno rieducati e costretti a sottoporsi ai vaccini. 

L’OMS e l’UE annunciano una partnership per la creazione di un “sistema globale” di passaporti vaccinali digitali

Di Wanda Massa, dal Blog di Sabino Paciolla, 7 Giugno 2023

Secondo l’OMS, il sistema digitale “contribuirà a facilitare la mobilità globale e a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie”.

Nonostante i fatti abbiamo ampiamente dimostrato l’inefficacia del greenpass e delle conseguenti misure coercitive (si veda il rapporto INAIL 2023 e l’articolo pubblicato su La Verità) l’agenda 2030 (coi suoi obiettivi di digitalizzazione, controllo globale, vaccinazione di massa…) prosegue inarrestabile.

Di seguito, nella mia traduzione, l’articolo di Andreas Wailzer, pubblicato il 5 giugno 2023 su LifeSiteNews.

Roma, Green Pass: controlli all'ingresso del Colosseo

 

L’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unione europea hanno annunciato la loro collaborazione sul passaporto vaccinale digitale globale in una conferenza stampa congiunta a Ginevra il 5 giugno.

Nel giugno 2023, l’OMS riprenderà il sistema di certificazione digitale COVID-19 dell’Unione Europea (UE) per creare un sistema globale che contribuirà a facilitare la mobilità mondiale e a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie“, si legge nel comunicato stampa dell’OMS.

Questo è il primo tassello della Rete globale di certificazione della salute digitale (GDHCN) dell’OMS, che svilupperà un’ampia gamma di prodotti digitali per garantire una salute migliore per tutti“.

La pandemia COVID-19 ha evidenziato il valore delle soluzioni sanitarie digitali nel facilitare l’accesso ai servizi sanitari“, ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Tedros Ghebreyesus durante la conferenza stampa. “Anche se la fase di emergenza della pandemia COVID-19 è ormai terminata, gli investimenti nelle infrastrutture digitali rimangono una risorsa importante per i sistemi sanitari e per le economie e le società in generale“.

L’OMS ha dichiarato che utilizzerà il “Certificato digitale COVID dell’UE” come modello per istituire un certificato sanitario digitale globale. 

Uno degli elementi chiave del lavoro dell’Unione Europea contro la pandemia COVID-19 è stato il certificato COVID-19 digitale. Per facilitare la libera circolazione all’interno dei suoi confini, l’UE ha rapidamente istituito certificati COVID-19 interoperabili (denominati ‘Certificato digitale COVID-19 dell’UE’ o ‘DCC dell’UE’)“, si legge nel comunicato stampa dell’OMS.

Con questa collaborazione, l’OMS faciliterà questo processo a livello globale sotto la propria struttura, con l’obiettivo di consentire al mondo di beneficiare della convergenza dei certificati digitali“.

Durante l’apice della crisi del Covid, il certificato digitale COVID dell’UE ha fatto sì che i cittadini dell’UE potessero viaggiare in altri Stati membri solo se avessero fornito la prova della vaccinazione, della guarigione o di un recente test COVID negativo. In alcuni Paesi dell’UE, come l’Austria, i cittadini venivano sostanzialmente segregati dalla società se si rifiutavano di sottoporsi alle iniezioni di COVID. 

Questa partnership è un passo importante per il piano d’azione digitale della strategia dell’UE per la salute globale“, ha dichiarato Stella Kyriakides, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare. 

Utilizzando le migliori pratiche europee, contribuiamo agli standard di salute digitale e all’interoperabilità a livello globale, a beneficio di coloro che ne hanno più bisogno. È anche un esempio efficace di come l’allineamento tra l’UE e l’OMS possa garantire una salute migliore per tutti, nell’UE e nel mondo“, ha proseguito.

In quanto autorità di direzione e coordinamento del lavoro sanitario internazionale, non c’è partner migliore dell’OMS per portare avanti il lavoro iniziato nell’UE e sviluppare ulteriormente le soluzioni sanitarie digitali globali“.

Il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha aggiunto che “il certificato dell’UE non solo è stato uno strumento importante nella nostra lotta contro la pandemia, ma ha anche facilitato i viaggi e il turismo internazionali” e che l’espansione del passaporto vaccinale digitale dell’OMS sarà “uno strumento globale contro le future pandemie“. 

Il primo blocco del sistema globale dell’OMS diventerà operativo nel giugno 2023 e sarà progressivamente sviluppato nei prossimi mesi“, si legge nel comunicato stampa dell’OMS.

L’OMS ha sottolineato che “non avrà accesso ai dati personali sottostanti, che continueranno a essere di dominio esclusivo dei governi“.

Questa partnership opererà per sviluppare tecnicamente il sistema dell’OMS con un approccio graduale per coprire ulteriori casi d’uso, che potrebbero includere, ad esempio, la digitalizzazione del certificato internazionale di vaccinazione o profilassi“, ha annunciato l’OMS. “L’espansione di queste soluzioni digitali sarà essenziale per garantire una salute migliore ai cittadini di tutto il mondo“.

La cooperazione tra l’UE e l’OMS mira a “incoraggiare la massima adozione e partecipazione globale” al certificato sanitario digitale.

Particolare attenzione sarà prestata alle opportunità di partecipazione di coloro che ne hanno più bisogno: i Paesi a basso e medio reddito“.

Il passaporto vaccinale digitale globale è da tempo nell’agenda dell’OMS. Nel febbraio 2022, l’agenzia ha incaricato T-Systems, una filiale di Deutsche Telekom, di sviluppare un sistema di passaporto vaccinale digitale globale.

Con il nuovo trattato sulle pandemie e gli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), se saranno approvati nel 2024 come previsto, l’OMS potrebbe essere “costituita come organo di governo de facto per il Deep State globale“, ha dichiarato il Dr. Joseph Mercola.