Di Mario Donnini
I corsi non accettano le dittature e pilotate come sono da Bruxelles e vogliono l’indipendenza. Non basta l’autonomia vagheggiata da Emmanuel Macron per conquistare i voti dei corsi. Le molotov volano contro le prefetture da 10 giorni, ormai. Sui media venduti non troverete un solo rigo! Inevitabile parlare di democrazia, della nostra democrazia e ringrazio il grande popolo corso per la sua battaglia.
Si parla, ormai, solo di guerre, ma della guerra civile per la libertà della Corsica non si parla. Bisogna riflettere su questa dipendenza dei media dalle oligarchie finanziarie e parlare di democrazia. La gente corsa non voleva la guerra civile. Voleva democrazia e autonomia. Così come noi, cugini italiani, non è la guerra civile che vogliamo, come non volevamo la guerra in Ucraina, di cui tanto si vanta Victoria Nuland da Washington, fiera del suo sevizio al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America. Si vanta e si vantano dei morti, delle carni straziate dalle bombe e dalle atrocità, e armano le belve perché scorra più sangue. Il primo bersaglio di questa guerra siamo noi europei. A Washington, si vantano anche del prossimo tracollo delle economie, probabilmente di quella russa, di quelle europee e senz’altro, di quella italiana? Begli alleati! Credono, dominando i popoli europei e i russi, di salvare il dollaro, ma sbagliano perché le economie asiatiche superano in efficienza il loro sistema di governo. La rotta delle multinazionali e dell’oligarchia finanziaria porta dove vuole il business e, a lungo andare, è perdente e perde anche i proseliti. Cina, Coree e India supereranno un Occidente diviso e con una leadership egocentrica. I pilastri del sistema scaturito dalla Seconda Guerra Mondiale (Chi ha finanziato il riarmo nazista?), ONU, FMI, NATO e Unione europea, hanno dato tutto quello che potevano e quel presidente, eletto a forza, parla di guerra nucleare! Il solo futuro che sanno immaginare è di morte. Gli strumenti con cui sanno affrontare le sfide mondiali sono le weapons. Ma andate a farvi benedire!
La tecnica giuridica delle libertà si serve del diritto per limitare i poteri del governo. Non è più così! Attraverso il diritto, si può dire che siano le libertà dei cittadini a venir limitate. I tromboni che siedono sui palchi delle istituzioni non sono visti come capi dello Stato o del Governo perché non c’è Stato senza i cittadini e i servi non sono cittadini. Gli stessi partiti politici, ridotti a leadership hanno molto poco di democratico. I sondaggi del leader salgono? Sale il partito. Scendono? Scende il partito. E le idee? Se li guardate nel territorio, anche lì vedete ripetersi il modello del leader a tempo indeterminato, geloso del suo scranno. É democrazia questa? E il dialogo, la partecipazione, l’alternanza di Aristotele? Se agli europei è piaciuta la democrazia, ricordiamo che piacquero le monarchie costituzionali perché ciò che conta non è chi deve governare, ma il come; fino al paradosso che l’attuale governance italiana viene percepita come meno libera della pseudo dittatura fascista e anche l’Unione europea è una democrazia di facciata. È sufficiente leggere il Trattato di Lisbona, la costituzione bocciata, rimaneggiata da Giscard D’Estaing e da Giuliano Amato. E che posto occupa oggi Amato? Visto che parliamo di democrazia, ve lo dico: Fa il tappo alla magistratura. Non bastasse il mancato scioglimento del Consiglio Superiore della Magistratura (Vero Presidente?). Una breve radiografia della nostra democrazia: Il costituzionalismo moderno si fonda sulla Carta, la costituzione scritta del Lavoro, poi, sovvertita; sul potere costituente. E ci vorrebbe un’altra Assemblea costituente per rifondare un rinnovato assetto politico e sociale; sulla dichiarazione dei diritti, diritti che possono essere sospesi dai governi dichiarando “uno” stato di emergenza; sulla separazione dei poteri, che non c’è più da quando la Magistratura è entrata in Politica; sul controllo di costituzionalità delle leggi e dal 2022, il Presidente della Corte costituzionale italiana è Giuliano Amato. Buona domenica.
La prima costituzione al mondo fu quella concepita dal corso Pasquale Paoli, detta perciò “paolina”. Con essa Paoli volle reagire al regime dispotico instaurato dalla Serenissima Repubblica di Genova. Fu lui che, in pieno settecento, stilò la Costituzione della Corsica del 1735 e furono i francesi a revocarla quando conquistarono l’isola nel 1769. Fu la prima costituzione d’impronta democratica a essere proclamata, prima ancora di quella del 1776 della Virginia negli Stati Uniti. Paoli mirava a costituire uno Stato nazionale e, ancora oggi, i corsi presentano una loro identità nazionale, che non è prettamente francese né italiana. Singolare che Pasquale Paoli si ispirasse a diritti comunitaristici, piuttosto che individualistici: la difesa della Patria, il corretto esercizio delle funzioni pubbliche (Dio ci guardi!) e il rispetto delle regole giudiziarie attraverso il divieto di farsi giustizia da sé. Auguri Corsica!