847.- Africa, un continente spopolato e pieno di immigrati

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L’Africa che conosciamo è stata plasmata da una serie di crisi ed esodi. La storia del continente non può essere disgiunta da una tradizione di spostamento delle popolazioni. Il mosaico di popoli che la contraddistingue testimonia di questo fenomeno.

Nei secoli ondate permanenti di flussi -volontari o forzati- hanno modellato alcune regioni ricche in materie prime, o impoverito altre. Tale dinamica è stata profondamente marcata dalla Tratta. Si dibatte ancora sulle cifre di questo drammatico evento che segnò il destino di molto popoli africani. Tra l’VIII e il XX secolo, circa 17 milioni di africani sarebbero stati venduti come schiavi dalla “tratta orientale” quella verso il Golfo e l’Oceano indiano. Tra il XV e il XIX secolo 11 milioni di neri avrebbero lasciato l’Africa sulle navi negriere per la “tratta occidentale”, verso l’Europa e le Americhe.

Si tratta di una perdita di circa 28 milioni di persone, enorme emorragia se si pensa che l’Africa sub sahariana contava circa 100 milioni di abitanti nel XIX secolo. Non stupisce che tra il 1500 e il 1900, mentre la popolazione mondiale si è moltiplicata per 3,5 – quella della Cina e dell’Europa addirittura per 5 – la popolazione africana sia rimasta stagnante. La parte dell’Africa sul totale della popolazione mondiale è diminuita in quattro secoli, dal 17% al 7%. Ciò spiega la tradizionale bassa densità del continente: a metà del XX secolo era 15 volte meno di quella europea o dell’India.

L’Africa è stata dunque un continente sotto-popolato per molto tempo e lo è ancora. La dinamica demografica si rimette in movimento dalla prima guerra mondiale e soprattutto nella seconda metà del XX secolo. Così l’Africa sub sahariana vede la sua popolazione moltiplicarsi per 7 nel corso del secolo: da 100 milioni nel 1900 a 700 nel 2000. Oggi il continente nel suo complesso supera il miliardo (di cui circa 900 milioni di sub-sahariani). Ma occorre notare che per tornare ad avere il quinto della popolazione mondiale che aveva nel 1500, l’Africa dovrà attendere circa il 2050. L’Africa subsahariana non fa così che riprendere il suo posto nella storia demografica del pianeta.

Si parla sempre di africani come emigrati in Europa.Ma quanti sono i migranti in Africa stessa? Nel panorama mondiale delle migrazioni l’Africa non è il continente coinvolto in maniera più consistente dal fenomeno. Inoltre l’Africa non è il maggior produttore di migranti mentre è il continente che ospita la maggior percentuale di rifugiati e quello che soffre maggiormente del fenomeno degli IDP’s (sfollati interni).

Circa il 9% dei migranti a livello mondiale si trovano in Africa: si tratta di oltre 20 milioni di persone su approssimativamente 220 milioni a livello mondiale. In questa cifra vanno considerati anche i non-africani immigrati nel continente, come la crescente presenza di migranti asiatici ed europei che migrano verso l’Africa: cinesi, coreani, bangladesh, pakistani, francesi, portoghesi. I cinesi si avvicinano al milioni. Molti giovani quadri europei vanno in Africa per opportunità lavorative. A titolo d’informazione gli europei residenti per motivi di lavoro nei paesi africani si calcola siano 170.000 di cui 120.000 nell’Africa francofona prevalentemente in Senegal. A confronto di questa cifra va detto che gli africani sub sahariani attualmente emigrati fuori del loro continente sono circa 5 milioni. L’immagine di un “pericolo nero”, cioè quello di un continente pronto a riversarsi sugli altri è quindi falsata.

Gli africani sub-sahariani migranti si dirigono principalmente verso altri paesi africani. Soltanto i migranti dal Marocco, Tunisia e Algeria si trovano in prevalenza in Europa. Il movimento migratorio continentale si caratterizza per movimenti interregionali e intra-continentali: in realtà i flussi internazionali africani sono essenzialmente all’interno del continente. Secondo vari studi, analisi sul terreno e statistiche effettuate confermano che i migranti sub-sahariani rappresentano una minoranza del totale delle migrazioni verso i paesi nord occidentali. Ad esempio sui quasi 5 milioni di egiziani emigrati, oltre il 70% è in altri paesi arabi; il quasi milione di ghanesi si trova essenzialmente in Africa Occidentale, come la maggioranza dei 4 milioni di maliani all’estero, del mezzo milione di nigerini o dei 3,5 milioni di nigeriani.

Gli immigrati africani nel mondo, considerando anche i vecchi migranti di seconda e terza generazione, sono stimati da uno studio della World Bank in oltre 30 milioni di persone. In questa cifra si calcolano anche gli immigrati africani in Africa, attorno ai 14 milioni (oltre il 50 % del totale dei migranti africani). In Europa ne vivono oltre 7 milioni (il 30% circa del totale), in Medio Oriente sono 2, 5 milioni (il 10% circa del totale). Ad esempio un grande numero di immigrati burundesi e della Repubblica Democratica del Congo vivono in Tanzania; numerosi somali sono in Kenya, e molti migranti del Lesotho, Mozambico e Zimbabwe emigrano in SudAfrica.

Nel panorama dei paesi di destinazione fuori dal continente africano, negli ultimi anni stanno emergendo nuovi paesi di destinazione, tra cui l’Italia, il Qatar, la Spagna e gli Emirati Arabi Uniti. La diaspora africana negli Stati Uniti e in Canada è relativamente ridotta. Negli Stati Uniti nel 2010 il gruppo di africani di maggior consistenza numerica era rappresentato dai nigeriani con oltre 200.000 presenze, seguito dagli etiopici con 150.000 circa, gli egiziani con 140.000 ecc. In ogni caso nel Nord America gli immigrati africani sono il 5% del totale dei migranti provenienti dal continente nero.

In conclusione l’Africa si presenta come un continente a lungo spopolato, ancora alla ricerca di un equilibrio demografico e tutto sommato molto più accogliente di ciò che si pensa.

headshot  Mario Giro,  Politico e saggista

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