6149.- La dottrina della Fede ha varcato i confini dell’impostura, ma il messaggio di Cristo non gli appartiene.

Dichiarazione della Confraternita del Clero Cattolico (USA) sulla recente Dichiarazione Fiducia Supplicans

Di Sabino Paciolla|Dicembre 24th, 2023Tag: benedizioni coppie omosessualiCongregazione per la Dottrina della FedeFiducia Supplicans

Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog il comunicato della Confraternita del Clero Cattolico (sezione USA) e pubblicato sul suo sito. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’articolo nella traduzione da me curata. 

22 dicembre 2023

La Confraternita del Clero Cattolico (USA) desidera affrontare la recente agitazione sulla corretta interpretazione e applicazione della Fiducia Supplicans del Dicastero della Dottrina della Fede. Uniamo le nostre preoccupazioni a quelle dei nostri confratelli della Confraternita britannica del clero cattolico, come dichiarato nel loro annuncio pubblico. Il comportamento peccaminoso e le inclinazioni disordinate non possono mai essere benedetti o condonati. Anche l’apparenza di un’approvazione di qualsiasi male morale deve essere evitata a tutti i costi, per evitare che si possa dedurre che colui che dà la “benedizione” sia anche un collaboratore formale del male, cosa che è sempre proibita.

La distinzione che gli individui possono essere benedetti senza approvare il loro stile di vita e la loro attività morale è certamente valida. I detenuti in carcere vengono spesso “benedetti”, ma sempre nel contesto in cui si invoca l’assistenza divina sulle persone stesse, non sul loro comportamento criminale. Allo stesso tempo, però, è necessario prestare molta attenzione affinché non si crei la facciata che non solo la persona, ma anche le sue azioni e le sue convinzioni ricevano una sorta di “imprimatur”. Le coppie conviventi (eterosessuali o omosessuali), se benedette insieme, danno l’impressione che la loro relazione sia accettabile agli occhi della Chiesa, cosa che non è. Mentre un ecclesiastico può “benedire” qualsiasi persona umana, non può benedire un comportamento immorale o disordinato. Amare il peccatore non significa amare il peccato. Gesù comandò alla donna colta in adulterio di “non peccare più”. Non ha “benedetto” il suo stile di vita, ma ha perdonato i suoi peccati.

Allo stesso modo, come non possiamo benedire l’aborto, la pornografia, l’infedeltà coniugale, l’abuso di minori, il terrorismo e tutti i gravi mali (come la fornicazione e l’adulterio), dobbiamo anche evitare di confondere le cose immorali con coloro che le commettono. La prudenza ci impone di evitare di trasmettere un messaggio sbagliato e di evitare di fare un’analisi della verità morale. La verità morale è preziosa quanto la verità dogmatica. Sì, la Chiesa non ha cambiato il suo insegnamento perenne sulla sessualità umana e sulla santità del matrimonio, ma non dobbiamo nemmeno confondere le acque. Ammonire i peccatori è ancora un’opera di misericordia, oscurare la loro visione morale non lo è, anche se viene chiamata “benedizione”.

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