6211.- Messaggio a Netanyahu: “Se entrate a Rafah non vi diamo più le armi promesse”. Israele, suicidio annunciato.

Da nova- Project, Gianluca Napolitano, 28 aprile 2024

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Di fronte al rischio per la propria sopravvivenza, la classe politica americana ora deve dimostrare di sapersi opporre alle lobby ebraiche.

Ma se Israele viene lasciato a metà del guado, sarà la sopravvivenza della classe politica sionista ad essere non più garantita.

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(Guardando indietro: nova-project · 11 ottobre 2023).

Mi dispiace, veramente, vedere la fine di Israele. Se non altro era un buon posto per passarci l’inverno e che non esiste già più, ma sono religiosi, e si sa che Dio toglie il senno a coloro che vuol perdere.

Passo falso 1 – fanculo le regole Ahi ahi. E ora gli alleati occidentali come fanno a continuare a parlare della necessitò di sacrificarci e accettare tutto quello che stiamo subendo per difendere un “mondo fatto di regole” e “rispetto del diritto internazionale” e tutte le varie questioni morali che hanno tirato fuori per la guerra in Ucraina? E’ evidente che le regole valgono solo finchè vinci tu ma quando cominci a perdere allora tutto è lecito.

Passo falso 2 – fare i nazisti, senza se e senza ma E peggio ancora farlo davanti agli occhi del mondo intero, dopo aver fatto imparare a tutti a memoria la storia dell’Olocausto. Tra il 22 luglio e il 12 settembre 1942, i tedeschi avevano rinchiuso circa 300.000 ebrei nel ghetto di Varsavia. Di questi, 265.000 vennero deportati e soltanto a 35.000 venne concesso di rimanere nel ghetto. Ma oltre 20.000 si rifiutarono di esserre deportati e crearono un’unità armata di autodifesa, nota con il nome di Organizzazione Combattente Ebraica (Zydowska Organizacja Bojowa; ZOB). La maggioranza degli abitanti non era d’accordo, non sapendo in realtà quale era la fine dei deportati, che si pensava venissero solo mandati ai lavori forzati e temeva la reazione violenta dei tedeschi. La ZOB aveva infatti inizialmente solo circa 200 membri ai qualisi unì subito l’Unione Combattente Ebrea (Zydowski Zwiazek Wojskowy; ZZW). Ad ottobre 1942 il movimento armato clandestino polacco (Armia Krajowa, o Esercito Nazionale) riuscì a fornire alla ZOB alcune armi ed esplosivi. Il 18 gennaio 1943 la ZOB si infiltrò in una colonna di ebrei che stavano per essere deportati, ruppe le righe e combatté contro le guardie tedesche. Morirono quasi tutti ma i tedeschi rimasero disorientati. Heinrich Himmler, il Reichsführer delle SS, diede ordine di “liquidare” con ogni mezzo la resistenza del ghetto di Varsavia. Secondo il programma tedesco, la “liquidazione” avrebbe dovuto essere eseguita in tre giorni, ma i combattenti del ghetto riuscirono a resistere per più di un mese. Reputando la resistenza ebraica troppo numerosa, i tedeschi si riolsero a bombardare il ghetto con gll Stukas – bombardieri da picchiata con un forte impatto psicologico – abbattendo la maggior parte dei palazzi. I civili che si arresero furono immediatamente deportati e mandati nelle camere a gas. Morirono in 42.000. Ma nonostante questo anche dopo la distruzione completa del ghetto, ancora il 16 maggio 1943, singoli ebrei nascosti tra le rovine continuarono ad attaccare le pattuglie tedesche e il personale ausiliario. A Gaza sono chiusi 2,6 milioni di palestinesi, non solo 300mila.

Passo falso 3 – fare le vittime Gli israeliani si sono macchiati per decenni di ogni tipo di crimine possibile, durante l’occupazione, equagliando i metodi delle SS con i loro nonni. L’elenco è sterminato, troppo per citarlo qui, si va dall’avvelenamento degli aquedotti all’uso di bombe al fosforo nelle case, ma ovviamente tutto è nascosto sotto il tappeto del senso di colpa occidentale per quanto accaduto a 6 milioni di ebrei fatti passare per il camino dai tedeschi. Strano che nessuno abbia analoghi sensi di colpa per i 25 milioni di russi morti per mano tedesca. Sono dettagli che in occidente nessuno nota. Ma solo in Occidente. Fino a ieri i governi di Israele hanno violato sistematicamente ogni accordo sottoscritto, decisione dell’ONU o regola del diritto internazionale come gli è parso e piaciuto, sempre nascondendosi dietro l’Olocausto e facendosi beffa di tutti. Ma il governo di Israele non è “gli ebrei”. Non ha nessun diritto di riscuotere lui la cambiale firmata al popolo ebraico. Ci marcia sopra. Quando è apparso un politico israeliano che parlava di pace e poteva raggiungerla, lo hanno ammazzato. Assassinio di Yitzhak Rabin – Wikipedia Adesso che gli israeliani non si trovano più davanti un nemico che usa la fionda, e si fa ammazzare senza poter reagire, ma una rivolta organizzata con tutti i crismi della regola – e gli stessi metodi usati dai loro nonni nel 1948 – fanno le vittime e chiedono la solidarietà del mondo per portare a termine una “soluzione finale” del problema palestinese.

Passo falso 5 – la tragedia dei “piani geniali” Hamas è una creatura di Israele e degli USA, messa in piedi a suo tempo per contrastare L’OLP di Yasser Arafat. Il più antico e influente quotidiano israeliano scrive che Netanyahu ancora nel 2019 ha insistito in parlamento nel sostenere Hamas, anche finanziariamente, perché secondo la strategia del governo impediva la creazione di uno stato palestinese indipendente. Non ci vuole molto a capire chi glielo aveva suggerito. Gli stessi geniali strateghi americani che hanno coltivato a suo tempo i Talibani, Al Qaeda, l’ISIS e il Califfato Islamico. Che poi si sono TUTTI rivoltati contro i loro astuti sponsor, seminando caos e terrore fino in Europa Passo falso 5 – Strafare Dopo molto tempo il tema principale della politica internazionale non è più la guerra in Ucraina. E questo è destinato a durare a lungo, perchè quello in Palestina è un conflitto che – a differenza di quell’altro – tocca veramente da vicino i paesei europei, che potrebbero essere presi nel mezzo da un fuoco incrociato di VERE sanzioni (se i paesi arabi decideranno di chiudere i rubinetti del petrolio e del gas) e terrorismo islamico in casa propria. Tutti i politici europei sono stati colti di sorpresa, e l’impreparazione, l’incompetenza e la incapacità di Borrell (responsabile della politica estera europea) è stata plateale. Qui si tratta di farla davvero, una politica europea, e non solo di accodarsi a Washington e ricevere il biscottino in premio. Anche perchè a Washington in questo momento regna il panico più assoluto e nessuno sa cosa fare se non mandare, pare, una seconda portaerei. E i paesi arabi, le oro “masse islamiche” comincaino a sentire un insostenibile puzzo di “Nona Crociata”. Perfino Erdogan – membro della NATO e alleato quindi degli USA – sta cambiando linea ora dopo ora. Il salomonico equilibrismo delle prime ore sta cedendo a poco a poco il passo alla retorica anti-occidentale sulla spinta delle piazze. Di fatto però è l’unico alleato NATO che ha il coraggio di fare la domanda che nessun governante ha il coraggio di fare: che cosa hanno in mente gli USA? “Perché la portaerei americana viene in Israele? A quale scopo? Che cosa vogliono fare esattamente? Colpiranno Gaza con i loro aerei da guerra e faranno un massacro?” “Hanno tagliato l’acqua e l’elettricità a Gaza. Dove sono i diritti umani? Non hai il diritto di tagliare l’acqua secondo la Dichiarazione dei diritti umani. Come la mettiamo con gli ospedali di Gaza? Come opereranno? Funzioneranno senza medicinale e acqua? Purtroppo no. Vedi che colpiscono ospedali e templi senza alcuna pietà. E nessuno dice nulla al riguardo“ Colpiscono ospedali e templi senza alcuna pietà e nessuno dice nulla al riguardo. Sono dettagli che vengono notati. Hai voglia te a non farli vedere sulle TV europee. Gli arabi mica si informano coi nostri media. Ieri i missili e i gruppi di DRG (commandos di sabotaggio e ricognizione) di Hezbollah hanno fatto le prime apparizioni nel nord di Israele, così come i primi lanci di missili di prova. Hezbollah sta solo tastando il terreno, effettuando dei “drill test”, in attesa del momento mediatico giusto – l’ingresso delle truppe di terra a Gaza – per fare le sue mosse. Dalla Siria è giunto l’OK del preidente Assad al “libero transito” di miliziani e volontati che intendono assalire le alture del GOlan occupate dagli israeliani. L’esercito siriano, per ora, starà a guardare, ma loro facciano come credono meglio, nessuno (se non gli israeliani) li fermerà. La Siria non ha paura di rappresaglie israeliane. Subisce costantemente attacchi da Israele senza motivo, tanto vale lasciar fare chi ha volgia di farsi ammazzare. Basta che gli israeliani non si mettano strane idee in testa perchè i russi ora, con la squadra navale americana e il suo ombrello aereo in zona, voglia di lasciar passare velivoli “non identificati” che ronzano nelle prossimità della loro base navale non ne hanno per niente. Gli israeliani hanno anche bombardato anche la dogana di Rafah, l’unico valico che unisce Gaza al resto del mondo, cioè a Sud e all’Egitto, costringendo ambulanze e camion carichi di medicinali delle varie ONG a fuggire e facendo qualche ferito fra i doganieri egiziani. La cosa non ha fatto una gran buona impressione sulla opinione pubblica egiziana, e sui suoi 50 milioni di giovani sotto i 25 anni di età. Pare che Al Sisi abbia personalmente ordinato di predisporre un convoglio gigantesco da mandare a Gaza. Vuole vedere se gli israeliani avranno il coraggio di bombardarlo. ll Valico è esclusiva competenza di Egitto e autorità palestines, e anche se ora è chiuso, verrà riaperto all’arrivo del convoglio Ad ogni buon conto tutte le licenze dei militari sono state sospese, e l’aereonautica messa in stato di allarme. Secondo i media israeliani, il governo ha avvertito il Cairo che non esiterà a colpire qualsiasi convoglio umanitario, anche se egizian, se tenteranno di fornire ulteriori aiuti alla Striscia di Gaza, La strategia israeliana – per quanto brutale – ha una sua logica, ma comporta anche dei rischi, mentre il danno di immagine è già fatto ma ma potrebbe anche spingere i paesi del golfo a decidere di rispondere a queste posizioni troppo muscolari, tirando fuori il ricatto petrolifero. E non solo nei confronti di Israele ma anche di tutti coloro che gli hanno manifestato pieno supporto. Esagerare non conviene, ma è nell’animo stesso degli israeliani. Certo la misura estrema è volta a scoraggiare ogni possibile intervento esterno e circoscrivere il conflitto su un piano dove Israele è sicura di vincere. Ma essere sicuri di vincere e riuscire a farlo veramente non è la stessa cosa. Queste posizioni infatti stanno rendendo sempre più dificile la neutralità dei vicini arabi. Tel Aviv probabilmente calcola che la copertura militare americana sia sufficiente a dissuadere coinvolgimenti esterni nella guerra, ma come ci insegna Clausewitz la guerra è un “gioco probabilistico” dove si gioca a carte coperte e gli errori sono frequenti. Per far capire che fa sul serio, “aerei da guerra non identificati” – chissà di chi – questa notte hanno colpito un convoglio militare in viaggio tra Al-Qa’im (Iraq) e Al-Bukamal (Siria). Sempre per far vedere che anche Hamas non scherza, dopo l’ennesimo edificio civile colpito dagli israeliani a Gaza, Hamas ha diffuso un video in cui due ostaggi vengono uccisi da un colpo di fucile d’assalto. Il video si svolge in un locale buio e quindi non si sa se sia vero e di chi si tratti. Passo falso #6 – Sputtanarsi “Abbiamo camminato porta a porta, abbiamo ucciso molti terroristi. Sono molto cattivi. Tagliano teste ai bambini, tagliano teste alle donne. Ma noi siamo più forti di loro”. 18+ 2023-10-10 – Soldati israeliani uccidono prigioneiri e poi inscenano un combttimento 18+ 2023-10-10 Palestina – coloni israeliani si accaniscono con l’auto sul corpo di un palestinese

https://novaproject.quora.com/israele-suicidio-annunciato

E siccome a questo punto diventa difficile salvare la faccia qualcosa deve succedere a breve.

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